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Autore: Elly Chan    05/07/2008    1 recensioni
Ecco la mia seconda storia! Voi avete già pensato alle vacanze? NO?! Allora fate in fretta, altrimenti rischiate di finire come Clara, con un fratello buffone, un'amica casinista e una mamma iper-organizzata, cosa ci sarà mai di bello in questa vacanza?! E riuscirà il misterioso biondino francese a rendere la sua vacanza un po' meno disastrosa?
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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vacanze!! 4
Appena usciti di casa io, Clara, mio fratello, Stefano, e la mia migliore amica, Valentina, scoprimmo, incredibilmente, che non c'era molta gente per strada. Ovviamente per la Vale non fu questa grande sorpresa, perchè lei è aituata a uscire di casa la mattina presto per fare shopping.
Vale trascinò letteralmente me e Stefano verso la fermata del bus, visto che praticamente dormivano in piedi, e ci mise seduti sulla panchina, ad aspettare.
- Il bus dovrebbe passare esattamente tra... 3 minuti al massimo! - disse Valentina con entusiasmo.
- Mi spieghi ancora una volta perchè hai voluto venire con noi? Mi si spezza il cuore a vaderti alzato alle 9 di mattina per colpa mia - dissi a mio fratello, appoggiata alla sua spalla in stato di dormiveglia, e impietosita dalla sua cera.
- Guarda, non lo so neanch'io... mi ricordo solo Vale che è venuta in camera mia e mi ha ordinato urlando di alzarmi... a proposito, non ti sei alzata, con tutto il rumore che ha fatto? - chiese di rimando Stefano, appoggiando la testa contro la mia, con la voce impastata dal sonno e non del tutto cosciente delle proprie capacità fisiche e mentali.
- E io che mi preoccupavo di non aver svegliato te, con l'urlo della Vale...
Proprio quando stavamo per addomentarci beatamente, approfittando dell'ombra e del silenzio, arriva il bus che, con tutto il suo rumore, riesce a farmi innervosire ancora di più.
La Vale, per paura di perderlo, ci trascina entrambi a bordo, e ci fa sedere su due posti vicini, mentre lei si accomoda davanti a noi, girandosi.
Sbircio un po' in giro, e mi rendo conto che non c'è quasi nessuno, tranne un rapper con dei vestiti di due taglie più grandi ed mp3 al massimo volume nelle orecchie, due ochette bionde vestite di rosa che parlano con voce stridula di un ragazzo e l'autista che non sembra proprio il massimo della gentilezza e della pulizia.
Siccome le due Barbie-girls in fondo al bus continuano con voce stridula a parlare di qualcuno, probabilmente di Stefano (che fa sempre la sua bella figura, tra le pulzelle), decido di schiaffarmi musica a tutto volume nelle orecchie dall' I-pod, meritandomi un'occhiata rispettosa del rapper, che, chissà come, ha sentito la musica rock che ascolto e si è stupito.
Arriviamo fino in centro, e i prezzi che vedo nelle vetrine mi spaventano assai.
Scendiamo a una fermata e ci rendiamo conto che non è molto affollato come ce lo immaginavamo. Ci sono delle nonne incartapecorite qua e là, qualche ragazza intaprendente in giro per negozi...
Vale individua un negozio dall'insegna viola lampeggiante, e il suo sesto senso le dice che là dentro troverà qualcosa di interessante, quindi ci porta lì.
Entriamo e ci troviamo davanti uno spazio pulito col pavimento viola come l'insegna, e un sacco di costumi e parei appesi in giro per il negozio, e assolutamente nessuna anima viva tranne la commessa, che mastica un chew-gum rumorosamente e ci guarda con due occhi scuri e un piercing al labbro.
Meglio così, non mi vedrà troppa gente con addosso un'improbabile bikini a fiori giganti blu consigliato dalla sempre troppo esagerata Vale.
La mia migliore amica mi prende per un polso e mi porta davanti a una serie di costumi a due pezzi di tutti i colori.
- Scegli quelli che ti piacciono di più - mi dice con un gran sorriso la Vale, con una gentilezza e permissività che non mostra mai quando si parla di moda e devo scelgiere io.
- Poi vedrò se vanno bene - conclude sempre sorridendo, mentre io fermo il braccio improvvisamente. Mai che Vale sia permissiva...
Incomincio a frugare e alla fine scelgo tre costumi da bagno. Me li porto in camerino a me li provo.
Quando ho finito esco fuori e vedo Stefano che si guarda insistentemente in giro e Vale che mi aspetta, tutta eccitata.
Io mi guardo allo specchio e, tutto sommato, mi sento abbastanza bella: ho scelto un due pezzi, con il reggiseno a triangolo blu con delle pailettes dorate e argentate e il pezzo sotto con lo stesso motivo, solo senza pailettes, sostituie da delle linee colorate.
Stefano mi guarda ed arrossisce un po', dopo tutto non ti si presenta tutti i giorni tua sorella in costume, no? Vale invece sembra stia per mettersi a urlare: "Oh, ma come sei carina con quel costume, Cla! La mia piccola sta crescendo!", stritolandomi in un abbraccio.
Etro di nuovo dentro al camerino e scelgo il secondo: stessa storia di prima.
Mio fratello mi guarda ammirata, forse scosso da pensieri non proprio puliti, dettaglio che lascio volontariamente da parte (dopo tutto è un maschio, no?), e Vale che mi alza il pollice in segno di vittoria.
Questa volta ho una fascia sopra il seno verde chiaro senza spalline e delle semplici mutande del medesimo colore, che si intona benissimo al castano chiaro dei miei capelli.
Io sono imbarazzatissima e mi ritiro subito dentro a ricambiarmi.
L'ultimo costume che ho scelto devo dire che probabilmente è il migliore: dei pantalonicini rosa scuro con dei disegni di fiori hawaiani in un rosa più chiaro, e un reggiseno rosa chiaro con gli stessi motivi ma rosa scuro che si lega dietro al collo.
Eh già, devo ammettere che con questo costume sono semplicemente divina! Mi giro e rigiro davanti allo secchio ammirandomi, Valentina mi guarda commossa che io abbia ritrovato la mia vanità, e Stefano probabilmente sta tentando di non abbracciarmi forte dicendo, come Vale, che la sua sorellina ècresciuta ed è un bocciolo in fiore, o qualcosa di simile.
Mi cambio e torniamo dalla commessa, che ci fa lo scontrino con un'aria annoiata.
Usciamo dal negozio con mio fratello che stritola me, rossa in viso, abbracciandomi, sorpreso dalla bellezza della sua sorellina, e Vale con un sorriso trionfante in faccia.
- La prossima tappa è un negozio a tre piani completamente rosa, esclusivamente abbigliamento femmnile, dove si trova di tutto e di più! - ci informa la Vale prima di lanciare un gridolino eccitato da far invidia alle ragazze del bus.
Finalmente arriviamo in un posto che sembra la casa di Barbie formato gigante, dalle cui vetrine si vedono decine di Barbie-girls intente a comprare questo e quello. Il posto che fa per me. Ok, mi piace il rosa, ma non così tanto!
- Clara, ti devo avvertire - la Vale si fa improvvisamente seria - dentro ci saranno un sacco di ragazze belle che ti faranno migliaia di commenti acidi, ma sono solo invidiose, stai tranquilla.
A rovinare il raro momento di serietà c'è il mio commento acido.
- Vale, non me ne frega un fico secco di cosa ne pensano quelle Barbie-girls - dico perfettamente calma e per nulla spaventata, tranne dal fatto che tutto quel rosa potrebbe rovinarmi la vista.
- Ma Clara! - fa Valentina stringendomi le mani con le lacrime agli occhi - Hai appena ritrovato adesso la tua vanità nascosta, non posso lasciare che deturpino la tua autostima così! - conclude molto tatralmente.
Entriamo con un bel respiro con Vale in testa, che, siccome ci va spesso, viene salutata con rispetto dalle commesse, le uniche del posto che sembrano gentili, forse per via del sorriso mille denti.
Valentina ci guida in un posto dove ci sono milioni di abiti di tutti i colori possibili e immaginabili, dal lavanda alla pesca, e dal turchese al grigio cemento (che razza di colore...).
Vale si mette da fianco a me guardando un po' in giro qualcosa di adatto alla mia persona, quando una voce la chiama.
- Valentina, cara, che piacere rivederti! - esclama con una voce in falsetto e un sorriso altrettanto falso una ragazza alta, bionda, vestita di rosa (ma dai!...), che si regge a malapena in piedi su due tacchi alti così. La seguono la sua banda di ragazze, per di più vestite allo stesso modo. E io che credevo che certe cose si vedessero solo nei film...
- Melissa cara! - la saluta la mia amica con poco calore.
Adesso, visto che io il nome Melissa lo associo alle ragazze poco di buono, ho la più assoluta conferma che questa Melissa è una ragazza da evitare, anche per via del sorriso, che sembra una smorfia, della Vale.
- Cara, anche tu a fare compere? Ah, hai portato un'amica... - dice Melissa con un sorriso diabolico, facendo intendere che mi aveva vista già da prima e che stava cercando di spaventarmi. Che causa persa...
- Già! Lei è Clara, è la migliore. - Vale sottolinea l'ultima parola drighignando i denti. So che si riferisce al fatto che siamo migliori amiche, ma non vorrei che Melissa la prendessa male... anche se, con tutta probabilità, se l'è presa eccome, a giudicare dalla sua faccia.
- Oh, dubito che troverà qualcosa di adatto a lei... - dice Melissa indicandomi, come se non ci fossi. Mi è venuto il tic all'occhio, Melissa dovrebbe iniziare a fare il testamento...
- Non fa una bella figura, col corpo che si ritrova... - continua con voce maledettamente mielosa, mentre io ho un adorabile broncio che tocca il pavimento.
La Vale non dice niente e la guarda con aria di superiorità, mentre io mi sento afferrare la testa da qualcuno.
- La mia sorellina è bellissima, ed è perfetta così! - esclama Stefano, cingendomi le spalle con un abbraccio e guardando Melissa con aria di sfida.
Lei e le sue Barbie-girls lo guardano stupite, poi arrossiscono alla vista della magnificenza del mio fratellone. Che, lo ammetto, a volte è proprio utile...
Visto che Stefano non accenna nè a lasciarmi andare, nè a smettere di guardare minnaciosamente le Barbie-girls, queste decidono di alzare i loro altissimi tacchi.
Vale e mio fratello continuano a guardarle male finchè non spariscono dietro un'angolo del negozio.
A quel punto, cerco di sgusciare via dalle braccia forti di Stefano, ma lui mi trattiene, facendomi quasi strozzare.
- Guarda che adesso mi puoi anche lasciare andare... - gli dico un po' stizzita, anche perchè ho davvero caldo.
- No! Non voglio che ti facciano del male... - dice come un bambino, strusciandosi contro di me, che sono arrossita furiosamente.
Valentina ci guida in un'altra parte del mega-negozio, mentre il mio caro fratello non la smette di abracciarmi, suscitando gli sguardi invidiosi delle altre Barbie-girls, che avevano assistito meravigliate alla scena di poco fa.
Quando usciamo dal negozio siamo tutti e tre con due borse ciascuno.
Ci abbiamo impiegato un po' di tempo, anche perchè la Vale si era trovata molte volte davanti al dubbio cruciale del colore da scegliere.
Ma a parte i colori, ogni cosa che ci piaceva del negozio è stata presa. Avevo fatto bene a portarmi appresso 2oo euro... anche perchè adesso abbiamo speso quasi 50 euro.
E' mezzogiorno e mezza, quindi decidiamo di pranzare in un bar.
Ci sediamo fuori e appoggiamo le borse a terra, vicino alle nostre sedie, stremati.
Io e Stefano reclamiamo qualcosa da bere, e la Vale tenta di sorridere anche se so che è provata pure lei.
Un cameriere, che sembra proprio un damerino, ci da il menù con un sorriso, che Vale, gentilmente, ricambia.
- Lo conosci? - le chiedo sospettosa.
- Ma certo! Vengo sempre qui! - mi risponde maliziosa.
- Chissà perchè... - sussurro io. Poi sento un rumore poco rassicurante provenire dalla mia destra.
Tiro un pugno in testa a Stefano, per svegliarlo dal suo improvviso abbiocco. Solo che non aveva ancora mangiato. Iniziamo bene...
- Baka! - gli dico solamente, tornando al mio posto a braccia conserte.
- Allora, cosa ordinate? - ci chide Valentina.
- Tost, coca-cola e gelato. - rispondo decisa io. Mi sveglio improvvisamente quando si parla di cibo, e, specialmente, di tost.
- Io, mmh... anch'io tost e poi, boh... una birra... - le dice mio fratello reattivo come un gatto morto.
- Ook! Cameriere! - dice la Vale in gran stile, richiamando il damerino di prima con uno schiocco di dita.
- Vorremmo 3 tost, 2 coche e 1 birra! - dice la mia amica con le gambe accavallate e un'espressione da diva sulla faccia.
Io approfitto dell'attimo di pace e del silenzio per appoggiare la testa allo schienale della sedia di paglia, assaporando l'ombra e quell'attimo di pace.


Ecco il quarto capitolo! Vorrei ringraziare come sempre quelli che leggono! Allora, il primo giorno di shopping è quasi finito, chissà che succederà poi? ^^










  
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