eccomi qui... secondo capitolo!
innanzi tutto ringrazio per le
recensioni:
FairyTale: allora markus è un pupazzetto di pelouches, ritornerà nella storia. grazie per la recensione.
MissBillinaTokina: grazie anche a te per aver recensito!
messaggio comune... per sapere della mamma di Sylvia dovete aspettare un paio o forse 3 capitoli, se vi dico adesso tutto non è valido!!!
disclaimer: nè Bill nè tanto meno tutti i Tokio Hotel mi appartengono,
questa storia è stata scritta senza fini di lucro, nè è mia intenzione offendere
nessun componente della band o del suo entourage.
capitolo 2: addii e novità
"Papi... quanto stai via questa volta?" Sylvia alzò lo sgurado dalla sua
tazza della colazione e fissò teneramente Bill negli occhi: quella bambina era
capace di lanciare degli sguardi che avrebbero sciolto anche un cuore di pietra,
figuriamoci suo padre che ancora prima di partire già si sentiva pieno di sensi
di colpa: "poco piccola mia, davvero solo una settimana, martedì prossimo sono
già di nuovo da te!" Sylvia lo guardò con i suoi profondi occhioni color
caramello, identici a quelli di Bill ma con spirito diverso:"uffi perchè tu non
sei come i papà delle mie amiche?" Bill si sentì spiazzato a una domanda del
genere: certamente la piccola aveva ragione, l'aveva già capito dai disegni che
le faceva... papà con i capelli lunghi con le punte bianche, papà con gli occhi
bistrati ma soprattutto papà con valigie e borsoni pronto per una nuova tappa
del tour!
"sylvia perchè papà fa un lavoro diverso da quello che possono fare
i papà delle tue amiche e poi anche perchè ho molti anni di differenza rispetto
a loro" "questo lo so papà.. tu sei un ragazzo padre, lo dice sempre lo zio Tomi
con la nonna o con il signor Saki!" Bill si voltò verso il fratello con sguardo
riprovevole, sapeva che il biondo non era in grado di moderarsi neanche di
fronte alla nipote, che per fortuna o sfortuna era anche molto più sveglia di
tutte le sue coetanee e con le orecchie sempre pronte a captare le novità.
"grazie Tomi per incasinarmi la vita con mia figlia..." gli ringhiò a voce bassa
"prego!" bofonchiò il rasta con la bocca impastata dalla colazione: a volte non
si capiva chi era lo zio e chi la nipote da come si comportava Tom; "però a me
piace che tu sia diverso dai papà delle mie amiche... loro sono vecchi e brutti,
tu invece no! sei bellissimo" "uh Sylvia ma cosa sono tutti questi
complimenti?!" era incredibile come quella bambina potesse cambiare di umore nel
giro di pochi secondi... un po' come sua madre, a volte riflessiva e chiusa e in
altri momenti estremamente espansiva e allegra: a Bill vennero in mente tutti i
bei momenti trascorsi con la mamma della piccola, l'altra Sylvia della sua vita
e un velo di tristezza si pose nella sua mente "si.. perchè se vai via però mi
porti qualche regalo papà vero?" "ah ecco qui la furbacchiona, ecco perchè siamo
tutte dolci, io che pensavo che tu mi volessi bene...a quanto sei ingrata... lo
sapevo, esattamente come lo zio Tomi!" Bill iniziò a fare una delle sue scene
madri melodrammatico/comiche per cui Syvia andava matta: infatti la bimba si
mise quasi subito a ridere "e cosa vorresti come regalo?" "beh qualche pelouches
per far compagnia a Markus!" "per quello nessun problema.. ti porterò un mucchio
di pelouches" "però voglio anche qualche regalo dallo zio Tomi!" disse la bimba
che nel frattempo era andata a torturare i rasta di Tom"non mi piacciono 'sti
capelli zio, pungono... sono più belli quelli di papà!" "perchè non hai mai
visto quando tuo padre si trasforma in un istrice!" stavolta Tom fu fermato
dalla madre Simone: come al solito aveva parlato troppo... Bill infatti non
voleva che la bimba vedesse sue foto di scena, già per la piccola era strano che
papà andasse in giro con le unghie nere e gli occhi truccati ma da Bill tutto
ciò era sempre stato presentato come un gioco per cui tutto sommato grossi
problemi non si erano mai presentati ma in casa Kaulitz da quand'era nata Sylvia
vigeva la regola di tenere la bambina lontana dai riflettori e riflettori
lontani dalla bambina per proteggerla dalla stampa della sua curiosità
morbosa.
Simone intervenne subito: "vai Sofia andiamo in camera a cambiarci
che papà e lo zio devono quasi partire " "va bene nonna, solo se papà però viene
con noi che voglio dargli un regalo." La bimba corse su per le scale fino nella
sua cameretta anche se il più delle volte dormiva con il padre avendo una paura
terribile del buio;la raggiunse e si trovò tra le mani simpatico orsacchiotto di
pelouche a cui la bambina aveva cerchiato gli occhi di nero con un
pennarello: "questo è il tuo orsacchiotto papà, è proprio identico a te e ha
anche gli stessi tuoi occhi! Così lo porti dietro adesso che sei via e anche tu
non hai paura del buio" Bill prese in braccio Sylvia e la strinse a se
fortissimo: "grazie piccolina, me lo porterò sempre dietro!" nel frattempo li
raggiunse Simone: "Bill... Saki è già qui... dovete andare!" Bill si sentì
morire dentro all'idea che la terribile settimana senza la sua bimba stava per
iniziare, se solo avesse potuto portarla dietro, se solo avesse fatto un altro
lavoro!
lui e la piccola scesero nell'ingresso della villa dove già Saki lo
stava aspettando con Tom "dai andiamo Bill, dobbiamo ancora andare a prendere
Georg e Gustav e in più abbiamo un incontro con quelli della universal " il tono
del manager non prometteva nulla di buono...
Padre e figlia si salutarono tra mille promesse di sentirsi spesso e che la settimana sarebbe volata, ma appena chiuse la porta di casa alle sue spalle Bill non riuscì a trattenere una lacrima: "allora Saki.. dicevi della Universal?ci sono problemi per il nuovo CD?" "no no... tour e CD confermati, ma hanno detto di presentarci al gran completo che ci sono novità a livello manageriale...e ciò mi preoccupa non poco!"i tre quindi salirono sul tour bus alla volta di Berlino centro.