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Autore: BornOfVengeance    27/03/2014    1 recensioni
Un James Hetfield un po' speciale, all'età di 31 anni, decide di trascrivere alcuni passaggi della sua vita per ripercorrere tutto quel che gli è accaduto e riconnettersi al suo passato, per lui ancora doloroso, con la speranza di far vivere ai lettori tutto quello che ha provato in prima persona.
Genere: Malinconico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Who is? Kirk!

James Hetfield. Anno 1981

Vivo con mio fratello da tre anni e devo dire che non è come l’avevo immaginato...E’ PEGGIO! Io e lui non facciamo che scazzottarci e sono stanco. Lui può essere più grande ma io sono più alto, più forte e con delle strane abilità, che nessun’altro ha, dalla mia parte. È un vero disastro, quasi peggio di mio padre, torna a casa ubriaco tutte le sere, la casa è in condizioni spaventose e non facciamo che mangiare cibo da fastfood schifoso, se continuo di questo passo morirò a trent’anni. Nonostante tutte le difficoltà che ho avuto negli ultimi anni sono arrivato all’ultimo anno di liceo con Lars, mentre Cliff è già uscito un anno fa e ha subito iniziato a lavorare. Anche se sono ancora a scuola, nulla mi ha impedito di cominciare a lavorare e devo dire che amo il mio lavoro, da bravo fissato con la musica ho trovato un bel posto in un negozio di dischi e strumenti con Lars, lavoro molto invidiato da Cliff, che non invidia solo il luogo dove io e il danese lavoriamo, ma invidia anche il fatto che io passo molto tempo con Lars. Intendiamoci, non è geloso di me, visto che si fida ciecamente, ma vorrebbe passare più tempo con lui. Quei due, dopo due anni di corteggiamento reciproco, si sono finalmente messi insieme e fra i turni di Cliff e quelli di Lars finiscono per vedersi pochissimo. Sono molto contento per loro, ma come avevo immaginato, mi sento il terzo incomodo anche se voglio bene ad entrambi e loro ricambiano. Cliff continua a chiedersi come io abbia fatto a non innamorarmi mai di nessuno, ma è così, non c’è mai stato nemmeno un ragazzo che mi abbia colpito davvero e, quando Cliff mi chiede di descrivergli il mio ragazzo ideale, io so dirgli solo che deve colpirmi a prima vista, non ho un canone di bellezza ben preciso, voglio solo che qualcuno mi colpisca.
La mattina mi sveglio con il suono dei conati di vomito di mio fratello che ieri, come tutte le notti, è tornato a casa ubriaco. La situazione inizia a scocciarmi, non reggo proprio più e, stizzito da quei versi orribili, mi alzo e mi vesto, poi esco per andare a lavoro senza nemmeno salutare. Oggi mi hanno assegnato un turno straordinario di mattina, il che è davvero fantastico visto che non ho per niente voglia di andare a scuola. Io adoro percorrere a piedi la strada fra casa mia e il negozio di mattina presto, quando c’è ancora fresco e le strade sono ancora sgombre dalla frenesia mattutina di Los Angeles, camminare mi aiuta a pensare e a liberare la mente, non poco affollata dai pensieri più disparati. Arrivato al negozio mi dicono che c’è da sistemare i vinili e da esporre nuovi modelli di chitarre, così vado tutto soddisfatto dell’incarico di quel giorno. Adoro sistemare le chitarre, mi piace sognare che un giorno avrò un modello costoso almeno quanto quelli che ci sono in negozio, ma per ora posso solo sognarlo, la strada è ancora lunga prima di riuscire ad avere una chitarra decente. Poi ci sono i dischi e devo dire che anche in quel campo mi sento molto a mio agio, molti li ho già, visto che li colleziono da quattro anni e che mio fratello non si accorge di tutti i soldi che gli fotto ogni settimana. Mentre mi dirigo verso il reparto dischi, noto con la coda dell’occhio che qualcuno sta davanti all’espositore delle corde, solitamente non c’avrei fatto molto caso, ma qualcosa mi dice che questa volta vale la pena guardare di chi si tratta, quindi rivolgo lo sguardo in direzione della persona in questione e tutto ad un tratto è come se avessero diviso il mio cuore a metà e poi l’avessero calpestato. Davanti alle corde ci sta un ragazzo che, purtroppo vedo solo di profilo, ma quello che vedo mi colpisce in una maniera impressionante. Ha una lunga chioma di ricci castani, naso dritto e regolare, occhi leggermente a mandorla di cui il colore mi sfugge, ma di cui percepisco un’intensità mai sentita fino ad ora, belle labbra scure e carnose, incarnato olivastro...poi, al posto di fermarmi al viso, come  faccio sempre, porto il mio sguardo un po’ più giù, così da notare due gambe perfette, per non parlare del sedere! Il cuore mi va a mille, non so cosa fare e per la prima volta mi sento un vero imbranato, ma dopo tutto se andassi a parlargli non sembrerei sfacciato, visto che sono un commesso. Mi decido e mi avvicino a lui, cercando di non fare rumore mentre cammino nella sua direzione, provando a sembrare il più indifferente possibile, poi, quando sono ad una distanza ragionevole, decido di aprire bocca.

<< Hey, posso aiutarti? >>

Lui si gira verso di me e finalmente posso godere dell’immagine completa del suo viso, il più bello che abbia mai visto in vita mia. Capisco che lui è il terzo angelo che mi è stato inviato dal cielo.

<< Oh salve! Beh si, sarebbe carino se lei potesse darmi un consiglio sul tipo di corde >>
<< Ma certo! Però mi dia del tu, io sono James Hetfield, molto piacere >>
<< Io sono Kirk Hammett, piacere mio! >>

Mi sorride ancora e riesco a rimanere in piedi a stento. Se questo è l’amore, è la cosa più strana che mi sia mai capitata, ma soprattutto, l’unica su cui io non abbia mai avuto dei presentimenti. Rimango ancora un po’ imbambolato, mi sono praticamente perso nei suoi occhi, ma poi cerco di tornare al mondo reale e vedo di trovare una risposta.

<< Bene, che chitarra hai Kirk? >>
<< Una fendere stratocaster >>
<< Capisco, allora andranno bene queste qui! >>
<< Grazie! Tu suoni qualche strumento?>>
<< Si, suono anch’io la chitarra e canto >>

I suoi occhi sembrano illuminarsi improvvisamente, spero proprio di aver fatto colpo con lui, è l’unica cosa che abbia mai chiesto in vita mia. Se in questo momento i miei freni inibitori se ne andassero a puttane, prenderei Kirk e gli salterei addosso qui, fra gli scaffali degli accessori per musicisti e il muro delle chitarre, ma per fortuna ho un buon autocontrollo e riesco a frenare i miei impulsi, i primi in questo campo di tutta la mia vita.

<< E’ davvero fantastico! Hai una band? >>
<< Si, più o meno, ma ci manca una chitarra solista. Visto che tu sai suonare magari potresti provare con noi qualche volta >>
<< James, non sai quanto mi piacerebbe! >>
<< Anche a me! >>

Okay, il mio autocontrollo sta perdendo colpi...

<< Voi avete un posto dove suonare? >>
<< Di solito suoniamo nella saletta insonorizzata che abbiamo qui in negozio  ad orario di chiusura visto che io e un altro componente della band non paghiamo proprio perché lavoriamo qui >>
<< Mi sembra perfetto! Non so proprio come ringraziarti >>
<< Ma che, per così poco? >>

Lui mi sorride ancora, vorrei dire qualcosa, ma non ci riesco. Questa è la prima volta che non faccio uno schema mentale per saper cosa dire e quando dirlo, di solito lo faccio con tutti, ma lui ha spazzato via tutto dalla mia mente in u nanosecondo, ancora prima di guardarmi negli occhi. Proprio quando stavo per decidermi a chiedergli di uscire con me, il mio capo mi urla che devo smetterla di perdere tempo e che devo tornare a lavoro, rompendo l’atmosfera che si era creata. Kirk mi guarda con aria di scuse, ma io scuoto la testa come per fargli capire che non deve preoccuparsi, poi gli porgo il pacchetto di corde che gli ho consigliato.

<< Queste te le regalo io. Adesso vieni, ti accompagno >>
<< Sei davvero dolcissimo, grazie! >>

Poi mi abbraccia e il profumo dei suoi capelli invade le mie narici. Per la prima volta penso che se dovessi morire adesso, morirei felice e sereno. Io lo stringo, forse un po’ troppo forte per un abbraccio da primo incontro, poi io e lui ci separiamo. Lo accompagno fino alla porta e dico al mio capo che pagherò io per lui, poi ci salutiamo e ci diamo appuntamento al negozio per il giorno dopo. Dopo che Kirk è uscito, la prima cosa che faccio è andare al telefono di servizio che abbiamo sul retro del negozio e chiamare Cliff, che risponde dopo poco, con voce ancora assonnata.

<< Pronto? >>
<< CLIFF! >>
<< Cosa...cosa c’è? >>
<< Sono James! >>
<< Lo so chi sei, brutto coglione! Cosa vuoi a quest’ora?! >>
<< Quando hai visto Lars la prima volta, cosa hai provato? >>
<< Eh? >>
<< Sudavi? Ti sentivi nervoso? Avevi paura dire cazzate in continuazione? Avresti voluto saltargli addosso? >>

Fra questa domanda e una risposta Cliff lascia passare circa cinque secondi, giusto per connettere il cervello e capire di che sto parlando.

<< JAMES! CHI E’?! >>

Sembra svegliarsi improvvisamente, anche se ancora assonnato, ha capito il mio gioco e dove volessi arrivare con tutte quelle domande, come sempre io e lui ci capiamo alla perfezione.

<< Oggi! In negozio! Si chiama Kirk ed è il ragazzo più bello che abbia mai visto! >>

Ad un certo punto sento come il rumore di qualcosa che cade e poi la sua voce che urla un “ahi”, lo scemo sarà caduto dal letto. La sua voce si fa di un tono più alto.

<< JAMES! NON TI MUOVERE, VENGO LI’ E MI RACCONTI TUTTO! >>

Detto questo riattacca senza aspettare nemmeno una risposta. Quando Cliff arriva inizia il terzo grado, prima mi chiede di descriverlo, poi esattamente cosa ho provato, poi come l’ho avvicinato e come mi sono comportato con lui. Alla fine dice che è convinto che io abbia fatto colpo, spero solo che lui abbia ragione. Non vedo l’ora di rivederlo domani.


Salve gente!! Scusate, è da un po' che non mi faccio sentire, ma eccomi!! Questo è uno dei capitoli chiave, come avrete capito, e spero che vi sia piaciuto. Quindi gente, scusate gli errori provocati dal sito e aspettate il prossimo capitolo! Buona serata a tutti!!
  
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