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Autore: dolls_    28/03/2014    1 recensioni
- Quindi mi stai dicendo che non ti importa più nulla di quello che siamo stati? - sussurrai, le lacrime che minacciavano di scendere.
- Certo che mi importa piccola - mormorò Harry accarezzandomi una guancia con il pollice e asciugandomi una lacrima, non mi ero accorta che fosse caduta dalle mie ciglia - Non piangere - aggiunse.
- E come faccio? Mi stai lasciando -
- Non ti sto lasciando scricciolo, ti sto salvando -
Certo, lui era famoso, anche se non lo voleva detto, faceva parte degli One Direction e come tale era adorato da tutte le sue fan. Ma quello che mi faceva più male era vedere che Niall, Louis e Liam non avevano lasciato le loro ragazze per questo, invece Harry si.
Strinsi i pugni, mi voltai e corsi via.
*Cosa succede quando quattro ragazze e cinque ragazzi si incontrano?*
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12
It is from this that I realized ...
 
Serena’s Pov
 
Io, Chiara, Giordana e Monica eravamo alle Porte di Catania, uno dei centri commerciali più conosciuti nel nostro paese.
 
- Entriamo dalla Desigual? – chiese Chiara. Era fissata con quella marca, era convinta che le stesse bene addosso e le piacevano gli strani motivi tipici di quella marca.
 
- D’accordo – assentì Monica facendoci strada dentro il negozio.
 
Il cellulare mi squillò. Lo estrassi da dentro la borsa e guardai il display: “Amore mio”
 
- Ehi, Lou! – risposi con la voce squillante.
 
- Ciao, principessa, vi state divertendo? –
 
- Si, è sempre divertente fare compere. Soprattutto quando non c’è nessuno che ti dice di fermarti –
 
- Okay. Verso che ora tornate? Sai dirmelo? –
 
- Beh, non con precisione, ma il centro commerciale è aperto fino alle otto. Poi prenderemo qualcosa al McDonald’s o in qualche posto del genere, quindi contiamo di tornare verso le nove. Perché? C’è qualcosa che non va? –
 
- No. Volevamo andare ad una festa stasera, a Catania, in discoteca. Volevamo farvelo sapere –
 
- Uh … penso vada bene per le altre. Siete ragazzi, dovete divertirvi … solo non … non lasciatevi andare con qualcuna di quelle puttanelle che sono sempre in discoteca – dissi prendendomi di coraggio – Ma in quale discoteca andate? –
 
Mi diede le indicazioni e mi assicurò che non sarebbero caduti in tentazione, poi ci salutammo e tornai a dedicarmi alle mie amiche.
 
- I ragazzi vanno in discoteca stasera – le informai.
 
- E tu hai dato loro il permesso? – domandò Monica.
 
- Beh, sono ragazzi, dovranno pur fare qualcosa no? –
 
- Ha ragione Sere, non possono stare rinchiusi in casa perché sono fidanzati … - rispose Giordana - … tranne uno e l’altro che la fidanzata ce l’ha in Inghilterra – aggiunse poi.
 
Dopo pochi minuti ci dedicammo di nuovo ai vestiti. Com’era prevedibile Chiara acquistò una nuova maglietta dalla Desigual. Io invece comprai la borsa di cui mi ero innamorata follemente da qualche tempo:quella della Moschino. Giordana e Monica avevano acquistato vari capi d’abbigliamento e trucchi e avremmo continuato a fare spese se l’altoparlante non avesse annunciato che le Porte di Catania stavano per chiudere.
Cenammo al McDonald’s con hamburger, crocchette di pollo e di patate, patatine fritte, ketchup e maionese. Insomma, proprio una bella cenetta leggera e salutare!
 
Ci venne a prendere il papà di Monica dato che noi sedicenni non avevamo ancora la patente e ci accompagnò sempre a casa di Monica.
 
Passammo la serata a chiacchierare del più e del meno e a mangiare popcorn e patatine.
Chiara raccontò una storia del terrore, con tanto di fantasmi, mostri e qualcosa di simile a Saw che telefonava alle sue prede prima di ucciderle. La luce era spenta e lei aveva la torcia puntata sul viso. Eravamo attorniate da cuscini e coperte e ci stringevamo le une alle altre.
 
- L’ennesima telefonata segnò l’inizio di quella che sarebbe stata una vera e propria strage di ragazzi … - in quel momento squillò un cellulare e ci mettemmo ad urlare.
 
- Chi accende la luce? – domandai stringendomi a Monica.
 
- Vado io – si sacrificò Giordana.
 
Una volta accesa la luce Monica portò tremante il telefono all’orecchio – Pronto? – sussurrò. Un attimo dopo sospirò e scoppiò in una risatina isterica – Niente, ti spiego dopo. Si. Oh no! Va bene. Si, Serena dovrebbe avere l’indirizzo. Con mio padre. E cosa dovremmo fare? No, non succederà Niall. D’accordo, arriviamo. Un bacio, ciao-
 
- Che succede? – domandò Chiara.
 
- Harry e Louis si sono ubriacati. Molto. Troppo. E non possono guidare. Gli altri ragazzi non hanno la patente e Niall, l’unico interamente sobrio l’amore mio, non vuole che Louis o Harry si mettano al volante perché ci rimetteranno la pelle – spiegò Monica con voce grave – Andiamo, ci accompagna mio papà – aggiunse dopo.
 
Chiara’s Pov
 
La discoteca era affollatissima e trovarli risultò più difficile del previsto. Tuttavia individuammo dei capelli biondi simili a quelli di Niall e gli corremmo incontro. Per fortuna era davvero Niall. Stava parlando con Zayn che sembrava un po’ stordito. Liam era seduto su un divano con una birra in mano, ma non sembrava molto ubriaco.
 
- Dove sono Louis e Harry? – domandò Giordana.
 
- Non lo so. Louis ha detto che andava in bagno circa un quarto d’ora fa e non è più tornato, mentre Harry dovrebbe essere in pista da qualche parte – rispose lui alzando le spalle.
 
Mi fiondai tra le persone che ballavano venendo spintonata a destra e a manca e spintonando qualcuno anch’io per farmi strada. Lo vidi poco lontano da me, sembrava si fosse appena risvegliato dal coma.
 
 - Harry! – lo chiamai.
 
Lui si voltò, mi guardò ma non disse niente. Quando lo raggiunsi gli poggiai una mano sul braccio.
 
- Harry, ma quanto hai bevuto? – gli chiesi avvicinandomi un po’.
 
Lui mi cinse la vita con le braccia, si era proprio andato. Mi sollevai in punta di piedi per guardarlo negli occhi, ma aveva lo sguardo appannato.
 
- No, non posso. Ho una ragazza – rispose lui liberandomi dal suo abbraccio – O qualcosa di simile – biascicò un attimo dopo.
 
Sorrisi. Si stava rivolgendo a me?
 
- Ah si? E chi è? Non dev’essere così importante se sei qui tutto ubriaco a parlare con me. Dai, solo un bacino – lo stuzzicai facendo gli occhi dolci.
 
- Non posso. La amo troppo per risvegliarmi domani con un senso di colpa che mi attanaglia la mente –
 
Aveva appena detto che mi amava? Forse era l’alcool a farlo parlare in quel modo.
 
- Andiamo, ti riporto dai tuoi amici – risposi prendendolo per mano e dirigendomi verso Niall.
 
- Uh, è proprio andato – disse Giordana vedendomi spuntare dalla folla di persone che si muovevano.
 
- Già, non mi ha neanche riconosciuta – risposi guardando Serena che in quel momento usciva dal bagno degli uomini con il braccio di Louis sulle spalle.
 
- Principessa, lasciami divertire ancora un po’. Sono stato bravo. Diglielo, diglielo Niall che non ho parlato con nessuna – biascicò scuotendo la testa.
 
- Andiamo a casa, Louis – rispose Liam prendendo per mano Giordana.
 
Dentro la macchina del padre di Monica stavamo stretti. Suo padre era, ovviamente, alla guida, davanti erano seduti comodamente Monica e Niall. Nei posti dietro invece stavamo schiacciati come sardine. Serena era in braccio a Louis, Zayn era seduto accanto a loro schiacciato da Giordana che era sopra Liam che erano a sua volta schiacciati da me e Harry. Ero stata costretta a sedermi sopra di lui anche io. Harry era crollato con la testa sulla mia spalla. Era così dolce quando dormiva …
 
Il mattino dopo, a scuola, nell’ora di ricreazione mi avviai verso il cortile accompagnata da Giordana. Quello che vidi mi stupì. Harry e Liam si facevano spazio tra la folla di studentesse infatuate per raggiungerci.
Quando ci riuscirono Harry crollò ai miei piedi in ginocchio.
 
- Ti prego, perdonami – mi pregò affranto con le mani giunte a preghiera.
 
- Alzati Harry. Non hai una buona cera, perché non sei rimasto a casa? –
 
- Perché dovevo spiegarti. Mi sento così in colpa … - fece lui alzandosi da terra.
 
- Per cosa? –
 
- Ieri sera, alla festa … io non volevo. Una … una ragazza mi si è avvicinata. Io ho provato a dirle che non volevo stare con lei. Però … però, non so come mi sono ritrovato in macchina con lei in braccio a me. Stamattina mi sono risvegliato nel mio letto ed è stato bruttissimo. Mi sento così in colpa che … uffa, non so se è successo qualcosa dopo. Io … -
 
Lo bloccai alzando una mano, mi faceva troppa pena – Tranquillo. Non è successo niente – dissi cercando di trattenere una risata.
 
- E tu come fai a saperlo? –
 
- Perché quella ragazza ero io! – esclamai scoppiando subito a ridere.
 
- No … non ci posso credere. E io non ti ho riconosciuta. Chissà quante cavolate avrò detto. Non credere a nulla di quello che posso averti detto – appariva sconvolto.
 
- Mi hai detto solo che non potevi perché avevi una ragazza, o quasi, e perché l’amavi troppo per svegliarti l’indomani mattina con i sensi di colpa –
 
Lui apparì da un lato sollevato e dall’altro turbato. Si portò le mani al viso sospirando – è davvero questo che ho detto? –
 
- Si. Ci devo credere? – mi piaceva troppo stuzzicarlo.
 
- Sono uno stupido. Ho rovinato tutto, la nostra amicizia, tutto, tutto – si tormentò.
 
- Stai tranquillo – mormorai gettandogli le braccia al collo e sollevandomi in punta dei piedi per poterlo osservare meglio in viso – Io ho deciso. Mi hai, in pratica, detto che mi ami e non hai voluto sentire ragioni da me quando ti ho chiesto un bacino. Mi hai detto che amavi troppo quella ragazza, che poi ero io, e siamo finiti in macchina solo perché ti abbiamo costretto ad entrarci. E da questo ho capito … ho capito che, per quanto abbia provato a negarlo, a reprimere questo sentimento … io ti amo – e mi avvicinai facendo congiungere le nostre labbra.
Chiusi gli occhi e mi dimenticai del mondo intero. Per la prima volta avevo detto a qualcuno che l’amavo. E l’avevo detto a voce. Non avevo scritto in un pezzo di carta quella parola, non avevo spedito il biglietto alla mia cotta infantile. Avevo proprio pronunciato quelle parole che forse temevo da una vita.
 
Quando infine ci staccammo e riaprii gli occhi osservai le facce sconvolte di Giordana e Liam e varie altre facce infuriate, stupite e irritate. Ma cavolo, nessuno aveva sul volto quella felicità che provavo io?
 
Harry mi abbracciò di nuovo e intrufolò la testa fra i miei capelli.
- Da quanto tempo va avanti questa storia? – mi domandò Giordana.
 
- Quale storia? –
 
- Beh, sai, vi siete appena baciati! –
 
- Ma io non sono saltata addosso a Harry e non siamo scomparsi per poi ricomparire all’interno di un ospedale – le feci notare.
 
- Oh, beh. Ognuno vive il primo bacio con il suo amore come gli pare – commentò lei.
 
Scoppiai a ridere e percepii che anche Harry stava ridendo perché sentivo la sua faccia vibrare in prossimità del mio collo. Giordana e Liam ci guardavano sbigottiti. Poi Harry riemerse il viso dai miei capelli e li guardò divertito.
 
- Questo non era il primo bacio! – esclamò ridendo.
 
La faccia di Giordana si fece, se possibile, ancora più stupita. Così come quella di Liam.  
 
- E quando è stato il primo bacio? – domandò quest’ultimo.
 
- Se non contiamo il bacio a stampo del nostro unico appuntamento e quello il giorno dopo in gelateria … possiamo dire che ci siamo baciati veramente nel bagno del Bellini e poi la sera dopo quando l’ho riaccompagnata a casa dopo essere stati a danza – rispose Harry sempre più divertito.
 
Io mi feci piccola piccola sotto lo sguardo omicida di Giordana. Suonò la campanella e mi preparai mentalmente alla tiritera di domande insistenti che mi avrebbe rivolto la mia amica. Salutammo i ragazzi e ci avviammo in classe.
 
Quando io e Giordana uscimmo da scuola fummo accolte a braccia aperte da Harry, Liam, Zayn, Louis e Niall, mentre a “braccia chiuse” da Monica e Serena.
 
- Che avete voi due? – domandai anche se sapevo perché erano arrabbiate.
 
- Ti sembra il modo di farci sapere certe cose? Perché ce l’hai nascosto? – esplose Serena.
 
- Oh, bene. Di male in peggio. Cosa vi dovevo dire? Che io e Harry ci siamo baciati? Io e Harry ci siamo baciati, contente? –
 
- Ma adesso non conta più! Dovevi dircelo prima, ti avremmo aiutata –
 
- A fare cosa? Dargli un altro bacio? Me la sono cavata da sola per quello – con quanta naturalezza parlavo di me che baciavo qualcuno!
 
- Ciò non toglie il fatto che noi ti abbiamo informata quando ci siamo baciate – mi riprese Monica.
 
- Ma state scherzando? Cioè … voi due vi siete baciate quando vi siete fidanzate, il che è più che ovvio, care mie. E Giordana è esplosa dentro il bar! Non mi sembra che nessuno abbia detto niente! – okay, adesso ero arrabbiata.
 
- Ma era il tuo primo bacio – si lamentò Monica.
 
- Okay, scusate. Che vi devo dire? –
 
- No, niente. Ma promettici che non lo rifarai mai più – disse Serena.
 
- Lo prometto. Anche se non credo ci sarà un altro primo bacio –
 
Intanto vedevo i ragazzi trattenersi dallo scoppiare a ridere per quella scena abbastanza assurda.
 
- Che ne dite se stasera dormite a casa nostra? – propose Niall.
 
Noi quattro ci guardammo negli occhi sospette.
 
- Avanti, non faremo nulla di male! – esclamò Louis ridendo.
 
Perché quell’affermazione non mi tranquillizzava affatto?
 
- Dai, Gio, voglio solo stringerti fra le braccia, lo prometto – disse Liam guardando Giordana che aveva in viso un’espressione dubbiosa.
 
- Va bene – assentì lei.
 
- Però dobbiamo preparare le cose per stanotte – mormorai guardando le mie amiche.
- Beh, quella è una nostra specialità – si vantò Serena – Cominciamo da casa tua, Chiara, così vediamo che faccia fa tua mamma! – esclamò poi.
 
Io guardai Harry sofferente scuotendo la testa. Lui mi abbracciò e posò il mento sui miei capelli.
 
- Rilassati, andrà benissimo – mormorò cullandomi.
 
- Sono dolcissimi – commentò Serena scuotendo la testa e abbracciando Louis.
 
- Anche noi siamo dolci! – esclamò lui facendoci scoppiare tutti a ridere.
 
Dire ai miei che mi ero messa con Harry fu una tortura, sudavo freddo e dietro di me sentivo le risatine delle mie amiche che mi prendevano in giro. I miei accettarono quasi subito che mi fosse fidanzata, ma non fu altrettanto facile convincerli a lasciarmi dormire da Harry quella notte.
 
- Oh, avanti! Non faremo niente! Ci siamo messi insieme oggi! Che spregiudicata sarei! – mi lamentai.
 
Dopo vari altri tentativi riuscii a convincerli e ci catapultammo nella mia camera per preparare le cose. Facemmo un saltino a casa di Serena e poi a quella di Giordana e Monica prima di andare a passare la notte a casa Direction.
 
I ragazzi ci aprirono la porta sorridenti e ci gettammo fra le loro braccia. L’amore in compagnia era qualcosa di speciale, bellissimo, insomma.
 
- Volevamo cucinare noi oggi, ma non ci riusciamo benissimo. Cioè io si, però …  – mi disse Harry.
 
- Cosa avete in casa? – domandai.
 
- Uova, latte, mollica, farina, carne … quello che volete –
 
- Uh! Posso fare una frittata? Sono le mie specialità! – esclamai.
 
- E io ti aiuto –
 
Mentre io e Harry ci davamo da fare in cucina il resto della combriccola se la spassava raccontando barzellette o qualcosa di simile perché li sentivamo ridere in continuazione.
La serata trascorse tranquillamente tra una risata e l’altra e arrivò presto il momento di andare a dormire.
 
Salii in camera di Harry, dove avevo lasciato le mie cose e presi una maglietta larga e un paio di culottes. Bussai alla porta del bagno. Dentro c’era Serena che si stava facendo una doccia veloce. Aspettai dieci minuti – un quarto d’ora prima che Serena uscisse dal bagno e mi fiondai dentro immediatamente chiudendo la porta a chiave. Mi feci una doccia veloce anche io, mi vestii, spazzolai i capelli fino a renderli semi asciutti, umidi in pratica, mi lavai i denti e mi riportai in camera di Harry che, nel frattempo, si era cambiato e mi stava aspettando sorridendo.

Ci sdraiammo l’uno accanto all’altra, io dalla parte della parete ovviamente e Harry mi strinse fra le sue braccia. Devo ammettere che all’inizio mi voltai dalla parte opposta a Harry, ma solo perché da quel lato stavo più comoda. Tuttavia quando mi diede un bacio sulla tempia e mi sussurrò – Buona notte, scricciolo – mi voltai di getto fra le sue braccia posando la testa sul suo petto.
- Buona notte – sussurrai prima di sprofondare in un sonno profondo.
 
Ciaoooo a tutte <3
Vi amo sempre <3
Purtroppo oggi vado di fretta che sono in ritardo per andare a danza <3.
Vi mando un bacione e un abbraccio forte forte <3
Alla prossima.
Un bacioooo <3
- Kikkia
  
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