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Autore: _xxjawaad    28/03/2014    0 recensioni
"Siamo distesi, fermi, immobili a fissarci. Guardo i suoi occhi, così sinceri e profondi allo stesso tempo, così pieni di una luce abbagliante da farmi morire di gioia". Una storia appassionante di due ragazzi così simili tra loro eppure così diversi, intrecciata con le storie dei loro amici e delle rispettive famiglie. Mettetevi comodi e..buona lettura!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Camminiamo accanto, ancora nessuno dei due ha parlato e c’è un’aria abbastanza imbarazzante anche se stranamente sono tranquilla, lui mi mette a mio agio e questo mi fa sorridere “Perché sorridi?” mi sta guardando con un espressione curiosa ma allo stesso tempo divertita, mi giro lentamente “No niente”, parlo frettolosamente, impasto parole, ora si che sono imbarazzata, sicuramente le guance mi saranno diventate di nuove rosse, le sento calde e per non fargliene accorgere mi rigiro subito e abbasso la testa “Quando sorridi sei molto più bella”. Sono decisamente nel panico, sento le gambe molli.
 
Sono costretta a girarmi e a pronunciare un lieve ‘Grazie’ prima che le mie guance vadano di nuovo a fuoco, ma con mia grande sorpresa vedo che lui non guarda verso di me ma guarda dritto e anche con la sua carnagione più scura posso vedere che le sue guance si sono arrossate, e sorrido ancora una volta sentendo il mio cuore scoppiare di gioia.
 
“Siamo arrivati, ecco il motore”. Passa qualche minuto prima che io salga sul suo motorino. Non ho un buon rapporto con questi aggeggi, data la mia statura non riesco mai a salirci delicatamente, una volta sono anche caduta prendendo una botta in testa che mi ha fatto rimanere per qualche minuto incosciente delle mie azioni, ma adesso non posso cadere davanti a Zayn, così aspetto che lui salga. Bene, adesso tocca a me. Con tutta la delicatezza e l’equilibrio che mi ritrovo salgo e mi aggrappo alla sua giacca, è morbida, di pelle nera e fa un profumo buonissimo quasi di nuovo, immischiato con dopobarba. Il suo dopobarba. Mi piace tutto di questo ragazzo, persino la sua schiena, così perfetta davanti a me.
Fantastico sulla perfezione di questo ragazzo e salto in aria non appena mette in moto il motorino. Stringo tra le mie mani il suo giubbotto così forte che quando ci fermiamo al semaforo lui si gira, mi prende una mano e farfuglia delle parole che non riesco a percepire bene, ma al primo tocco con la mia mano, già sono calma e tranquilla.
 
Sento il vento in faccia, ma non è un vento freddo e pungente, è semplicemente un vento primaverile e tiepido, uno di quelli di cui non ti stancheresti mai e staresti ore e ore fuori, in balcone, a prendere quest’aria tiepida che ti riscalda il corpo.
Stiamo per arrivare e io mi accorgo di voler più tempo con lui ‘Perché la strada non era più lunga?’, ma purtroppo arriviamo davanti H&M e io non sento più il cuore scoppiare ma bruciare. Lo sento pulsare così forte che quasi esce dalla mia cassa toracica e il cervello per un piccolo attimo si annebbia. Voglio rimanere con lui, perché? Perché lui è Zayn.
 
“Arrivata signorina” si volta verso di me con un enorme sorriso anche se i suoi occhi dicono altro, urlano ‘resta con me’ e i miei di rimando sorridono, ‘Lo farei volentieri’ urlano e sbraitano cercando di fare uscire le parole di bocca. Scendo cercando di essere coordinata e non cadere, mi avvicino e gli stampo un gran bacio sulla guancia morbida e fredda per via del vento, lui mi cinge la schiena con un braccio. Quell’ istante sembra un’eternità, un infinito momento in cui sento pace dentro di me, in cui la mia pancia è piena di farfalle, il mio cuore pulsa velocissimamente e la mia testa è annebbiata da lui, dai suoi occhi e dalle sua labbra. Ci vuole uno sforzo immane per potermi separare dal suo abbraccio “Allora ciao Zayn, grazie dello splendido pomeriggio” “Grazie a te” , io mi giro pronta per allontanarmi dal lui ma “Aggie, aspetta, mi lasci il tuo numero?” , io prima di girarmi faccio un enorme sorriso, uno di quei sorrisi che si fanno solo per le cose importanti, per le cose che per te sono fondamentali “Certo Zayn”. Amo pronunciare il suo nome, suona così bene.
 
Lo vedo allontanarsi in motorino lungo la strada asfaltata e non riesco a non fissarlo finché non scompare completamente dalla mia vista.
Sto ancora guardando la strada, persa nei miei pensieri, quando una mano mi dà una pacca sulla spalla. Ero così presa dai miei pensieri che salto in aria al tocco della mano della mia migliore amica. “Sarah mi hai fatto prendere un colpo!”, le osservo attentamente in viso e noto che sono abbastanza arrabbiate con me per il fatto dell’appuntamento. Sorrido guardandole negli occhi “Dai ragazze vengo in pace, perdonatemi”, si lanciano uno sguardo di intesa “Bene, ti perdoniamo solo se ci racconti chi era quel gran pezzo di figo che ti ha accompagnato in motore, vogliamo sapere tutto”, Ali scandisce tutte le parole lentamente e mi prende sottobraccio mentre Sarah mette un braccio sopra le mie spalle.
 
“Si, vi racconterò tutto, prima però andiamo al bar, sto morendo di fame” mi massaggio la pancia con la mano. Stando con Zayn mi ero completamente dimenticata cosa significava la parola ‘fame’ , e adesso ne avevo anche tanta visto che avevo mangiato solo un misero pancacke a colazione. A pranzo invece ero troppo nervosa per la lite con i miei che se pensavo al cibo mi veniva da rimettere.
 
Ci sediamo al bar, ordiniamo tutte e tre una granita al limone e una brioche e aspettiamo le ordinazioni, loro continuano a fissarmi aspettando una spiegazione ma io sono troppo concentrata a pensare a lui che non mi accorgo neanche dei loro sguardi su di me. “Aggie sveglia, ci devi raccontare tutto” io le guardo ancora intontita e finalmente mi escono le parole dalla bocca, così inizio a raccontare tutto per filo e per segno sempre col sorriso stampato in faccia cercando di raccontare ogni cosa precisamente.
 
Finisco di raccontare il mio pomeriggio e loro mi fissano a bocca aperta con un sguardo alquanto sorpreso. “Dite qualcosa, mi mettete ansia così”. Iniziano a farfugliare, a urlare e parlare assieme, si guardano, ridono e infine si rigirano verso di me “Non ho capito una parola di quello che avete detto, ma grazie lo stesso”, loro stanno per ricominciare a farfugliare qualcosa quando il mio cellulare sopra il tavolo si accende. Il mio cuore inizia a pulsare forte, Ali e Sarah mi guardano, cercando di capire le mie emozioni o quello che ho intenzione di fare. Prendo il cellulare e lentamente lo avvicino a me, solo un attimo per non capire più niente, solo un nome per farmi annebbiare la testa. Solo Zayn.
 
‘0874567326: Ciao, sono ZaynJ’. 
 
Un attimo per riconnettere il cervello alla realtà e rispondere.
 
‘Me: Ciao ZaynJ’
  
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