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Autore: valetralla    29/03/2014    2 recensioni
...improvvisamente quel succo sulle mani le sembrava bruciare, incollando insieme le dita, impedendo loro di muoversi liberamente. Un odore metallico le raggiunse il naso.
Juno è l'adorata, la docile figlia dell'uomo più potente di Panem, il quale la cresce e la educa per divenire in futuro la sua più forte alleata. E lei ne è felice e onorata. Un viaggio cambierà tutto. Così come l'amore.
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Suzanne Collins ; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Plutarch Heavensbee, Presidente Snow, Seneca Crane, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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It's you that I'm living through
You've got me praying to you
Saying to you anything you ask me to
 
Depeche Mode - In Chains
 
- Non pensate anche voi che Miss Snow fosse semplicemente divina in quell'abito, appena scesa dal treno?
Ceasar Flickerman si rivolse allo stuolo di designer, esperti di make up e di gossip presenti come ospiti nel suo studio.
- Era davvero molto bella, hai ragione Ceasar.- rispose un uomo altissimo e magrissimo, con la testa completamente rasata ma decorata da un'enorme spirale tatuata. - Il colore bianco le si addice proprio, così come il taglio del vestito, dalla vita stretta e la gonna ampia al ginocchio...
- Per non parlare dei suoi lunghi capelli!- continuò una donna. I suoi, di colore fucsia, erano acconciati in una specie di torre conica. - Raccolti morbidamente sulla nuca. Le incorniciavano il viso in maniera...
- Splendida! Ed il castano naturale le dona moltissimo. - concluse il pelato, un po' risentito dall'interruzione di prima.
- Certo uno stile inusuale qui a Capitol City...- imbeccò il presentatore.
- E molto difficile da imitare.- rispose un giovane designer dalla pelle scura e gli occhi incorniciati da sottili linee di eye liner dorato. - Poche donne hanno quel gusto e quel tipo di classe. È semplice e naturale. Due caratteristiche che ti fanno distinguere qui alla Capitale...
La risata di Ceasar riempì lo studio.
- Dovrò aspettarmi un ritorno a fogge più sobrie?- chiese accarezzandosi i capelli giallo canarino, esibendo un'espressione di ostentata preoccupazione.
- Non succederà mai!- rispose ridendo la donna dai capelli a forma di cono. Persino alcuni suoi denti erano colorati di svariate tinte sgargianti.
- E noi ne siamo felici! E con noi intendo io e la mia chioma!
La battuta di Ceasar mandò in visibilio il pubblico, che ora rideva e applaudiva rumorosamente.
- Ma tornando alla nostra protagonista della giornata...non pensate anche voi che quell'abbraccio fosse di una tenerezza incredibile? Un padre ed una figlia, non il Presidente ed il futuro Vice Procuratore della città, in quel momento si stavano scambiando il loro affetto. Vi confesso che i miei occhi in quel momento hanno iniziato a...
 
 
- Davvero dobbiamo sorbirci Flickerman ed il suo circo di amenità mentre commentano il mio vestito?
Un sorriso sarcastico comparve sul volto di Juno. Con la coda dell'occhio controllava il televisor del salotto della Dimora Presidenziale, dove si erano ritirati per bere un veloce the. Ovunque nel palazzo fervevano i preparativi della festa di quella sera: in suo onore l'intero edificio era stato riempito di fiori, luci, stoffe pregiate e non aveva dubbi che anche le cucine fossero state ben fornite e stipate di cibi splendidi e svariate bevande. Dalla stanza accanto giungevano i rumori di decine e decine di piatti e bicchieri puliti e spostati, le porcellane e la cristalleria più fine e ricca del paese.
- Non ci vediamo da cinque mesi e quello che mi offri è un misero the in compagnia del Ceasar's Show e un'opulento party serale in cui a malapena riuscirò a vederti? - un angolo della bocca le si sollevò tremolando.
Il Presidente non si scompose, continuando a sorseggiare il liquido caldo dalla tazza. Poi con uno sguardo mortificato disse alla figlia:
- Credevo che quello al bergamotto fosse il tuo the preferito...
- Lo è! - si guardarono. Il sorriso di Juno si distese, la maschera di falsa mortificazione cadde dal viso dell'uomo, ed entrambi iniziarono a ridere.
- Mi sei mancato papà...
- Anche tu piccola mia. - Le prese la mano, baciandole il dorso. - Così come sei mancata all'intera città! Dal loro caloroso benvenuto...
- Sembravano non aspettare altro. - finì lei. - Ma è comprensibile: gli Hunger Games sono finiti da qualche mese, avevano bisogno di esaltarsi per qualco'altro...
Le tornò in mente la folla ed i loro volti esultanti, schiumanti, l'odore della città avvertito in stazione, il frastuono, l'inno di Panem diffuso dagli altoparlanti. Al televisor, nel frattempo, Ceasar intervistava un famoso stilista, la faccia vistosamente deformata da innumerevoli interventi di chirurgia plastica.
- Aaah Capitol City,- sospirò la ragazza, osservando quel volto dallo schermo. - saresti una città perfetta senza i tuoi abitanti...
- A questo si può sempre porre rimedio...- le rispose il padre, strizzandole un occhio.
Durante quel break Juno raccontò delle meraviglie del suo viaggio. Tralasciò i particolari che l'avevano disturbata, quelli che erano riusciti ad instillare in lei il dubbio, evidenziando invece i fatti e gli avvenimenti rimarcanti la forza e la bontà di Panem, l'ordine e l'efficienza del loro Governo.
Il Presidente la guardò compiaciuto. Da quando era bambina le aveva insegnato a comportarsi da brava cittadina, da sostenitrice della sua politica, costruendosi a poco a poco quella che doveva essere la sua più grande e fedele alleata. E magari il suo successore...
Un cameriere entrò nella stanza, portando due calici di cristallo per mano. Chiese quale servizio preferissero fosse usato per la cena di quella sera.
- Dovevi per forza organizzare una cosa così in grande? - chiese Juno, indicando il terzo calice mostratele.
- Non si torna da lunghi viaggi e si diventa Vice Procuratore tutti i giorni, mia cara.- le rispose il padre, confermando la scelta della figlia. - Ho tenuto il numero degli invitati al minimo indispensabile, rischiando di offendere parecchie persone per la mancata chiamata. E questo solo per far piacere a te.
- Vorrà dire che sarà la mia testa a saltare nel caso si offendano le persone sbagliate.- stabilì Juno.
Il Presidente le sorrise.
- Vedrai, ti divertirai.

 
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Writer's corner
Ecco un piccolo momento di convivialità tra il nostro grande Presidente Snow e la figlia, appena tornata da un lungo viaggio: non posso farci nulla, io i personaggi negativi li A D O R O, e Snow è uno dei miei preferiti in asoluto ( merito anche dell'interpretazione di Sutherland nella trasposizione cinematografica ). Mi rifiuto di pensare loro come completamente perduti, mi piace pensare che un briciolo di umanità sia rimasto in quei cuori rinsecchiti: ecco perchè immagino scene come questa.
Voi che ne pensate? Vi ritrovate anche voi in queste situazioni da Sindrome di Stoccolma? Fatemi sapere, se volete, con una recensione!
 
p.s. il the nero al bergamotto è davvero delizioso...
 
p.p.s. da dove esce la figura di Vice Procuratore, carica che nella saga non è mai nemmeno stata immaginata? Dalla mia dipendenza per Law and Order.
  
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