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Autore: Lotr87    29/03/2014    1 recensioni
Quel giorno aveva deciso di mettere fine a tutto quel circolo di ipocrisia, rancore e maschere per vivere senza filtri anche davanti ai genitori e il coraggio non le mancava era solo il momento, carpe diem, cogli l'attimo diceva Orazio* e lei lo avrebbe fatto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prese un taxi e si fece portare davanti a casa di Becky. Arrivata sulla porta bussò, una volta, due volte, tre volte… Fino a perdere le speranze. “Cazzo! E ora che faccio?” Mentre se ne stava per andare la porta si aprò ma ne uscì un uomo che non aveva mai visto prima.

-Si?- chiese l'uomo guardandola perplesso.

-Sto cercando i tre ragazzi che vivono qui, sa dove sono?-

-No e non ne voglio più sapere! Li ho sbattuti fuori stamattina erano indietrissimo con l'affitto e quando ho saputo che uno di loro era finito dentro li ho cacciati definitivamente, ora se non le dispiace la saluto- rispose l'uomo prima di sbattergli la porta in faccia.

Faith si sentiva persa, non aveva nessuno da cui andare e poi chi era finito dentro?! Cominciò a vagare trascinandosi stancamente le valigie per la strada. Erano le 4:30 circa e dubitava che entro la fine della giornata avrebbe trovato un posto dove stare. “Ma brava Faith! Finalmente te ne vai di casa e vai subito a cercare altra gente che ti aiuti?! Forse è vero che sei viziata e che non sai badare a te stessa!” Pensò mentre si riavvicinava verso il cuore della città. Avrebbe dovuto cercare un appartamento, ma per la testa le giravano mille pensieri. Le parole di suo padre e di sua madre le tornavano prepotenti nel cervello ogni volta che tentava di liberarsene, il dolore le strinse il cuore e le lacrime finalmente le rigarono il viso, ma non erano lacrime di nostalgia di quello che era stata la sua vita fino ad allora ma lacrime di disprezzo per i suoi e un po' per se stessa, infondo era stata lei a permettere tutto ciò, che la sua gioventù venisse buttata in mezzo al falso perbenismo, ma era solo una bambina speranzosa… Non poteva sapere…

Si fermò e si appoggiò ad un muro. Si asciugò le lacrime e finalmente sentì nuovamente la forza che tornava in lei e le sgombrava la mente. “…uno di loro era finito dentro…” Ma chi? E perché? Pensò alle parole del propitario dell' ex appartamento dei suoi amici e finalmente capì. Alla centrale! Ecco dove doveva andare, era sicuramente un fatto fresco e se c'era un posto dove tutti e tre si trovavano allora e lì. Camminò il più velocemente possibile che le valigie le permettevano finchè ansimando non arrivò alla centrale della polizia. Salì i gradini e aprì la pesante porta di vetro all'ingresso e lì la vide. Becky era seduta su una delle scomode sedie della sala d'asptto con gli o chi arrossati e le guance bagnate, vicino Dylan che camminava avanti e indietro preoccupato. Avevano anche loro delle valigie contenenti ciò che erano riusciti a portarsi via dall'appartamento prima di essere cacciati fuori.

-Becky! Dylan! Finalmente vi ho trovato!- urlò Faith prima di corrergli incontro e abbracciarli entrambi.

-Faith che ci fai qui? E cosa sono quelle valigie?- chiese in risposta Dylan che sembrava essersi ripreso dal suo mondo.

-Sono andata via di casa definitivamante, allora sono venuta da voi ma il proprietario mi ha detto che vi aveva sbattuti fuori e che uni di voi era finito dentro così sono venuta qui sperando di trovarvi. Ma cos'è successo?-

-Jake è d-dentro- Cominció Backy tra i singhiozzi senza riuscire a guardare l'amica in faccia-Ieri s-sera mentre stavamo t-tornando a c-casa a piedi d-dei tizi e-e gli hanno c-chiesto della r-roba, io lo ho g-guardato p-per chiedere s-spiegazione e lui sb-sbuffando ha t-tirato fuori d-della cocaina d-dicendo il p-prezzo ma i due e-erano p-poliziotti e…e…- tentò di finire ma scoppiò a piangere nuovamente. L'odio che Faith provava per Jake si intensificò. Non le importava tanto del suo “lavoro” ma del fatto che avesse potuto tenerlo segreto a Backy senza pensare che prima o poi tutto viene a galla.

-Mi dispiace tesoro…-disse dolcemente abbracciandola.

-N-no non ti dispiacere. Tu me lo avevi detto che era un fallito avrei dovuto darti retta…-rispose asciugandosi le lacrime.-Ora abbiamo un problema più grande: nessuno di noi tre sa dove andare…-

-Io in verità si…-esordì Dylan tenendo la testa china.

-E dove? Perché non lo hai detto prima?- rispose Backy felice balzando in piedi.

-A dire il vero…ecco…voi non…- temporeggiava prima di dare una brutta notizia, Faith lo aveva capito ma era stanca e incazzata con tutti doveva sbrigarsi.

-Non girarci intorno e di dove cazzo intendi andare!- gli urlò contro.

-A casa dai miei. Avevano ragione il sogno del musicista è una cosa da bambini è ora di crescere, tornerò da loro sperando che mi rivogliano, andrò in una università e mi costruirò una vita seria sono stanco delle minchiate- disse velocemente col capo chino.

-Tu… Sei stanco… Ma non ti vergogni neanche un po' cazzo?! Abbandonerai così i tuoi amici? Senza un soldo ne una casa… Sei un lurido verme del cavolo! Che aspetti ad andartene, torna strisciando a Dallas dato che ci tieni tanto! Ti stai dimostrando un pisciasotto come al solito, se lo cose non vanno bene scappi a gambe levate e molli tutti nella merda che anche tu hai creato! Ma… Lasciamo stare… Vattene e facciamola finita- gli disse poche cose rispetto a tutto quello che voleva buttargli addosso ma voleva che se ne andasse al più presto. Nella testa di Faith la sua immagine era diventata fonte di disgusto e un senso di nausea la assalì, non mangiava da più di 24 ore ma se ne avesse avuto la forza avrebbe sicuramente vomitato qualcosa. Guardò Backy, la scintilla che aveva negli occhi si era spenra e aveva lasciato posto all'orrore e alla consapevolezza che la fine di quel tunnel di disgrazie era ancora lontano. Dylan le guardò, prese le sue cose e senza girarsi uscì dalla stazione di polizia scomparendo come un brutto sogno, o uno bello…

Backy e Faith erano in una stanza d'albergo ormai fatiscente. Faith aveva parecchi soldi in banca ma avevano deciso di comune accordo di non spenderli se non per i beni di prima necessità finché non si fossero trovate in una situazione migliore. Il silenzio regnava sovrano, anche il traffico non penetrava in quella camera e nessuna delle due ragazze accennava a voler iniziare una conversazione. Faith si era persa nella sua mente ripensando a come nel giro di 36 ore il mondo le fosse caduto addosso silenziosamente schiacciandola sotto i detriti di una vita. Ieri aveva dei genitori (se così si potevano chiamare), aveva la Backy felice con cui passava le giornate, aveva Dylan le cui avance non davano più tanto fastidio e aveva anche Jake che nel bene o nel male a volte le era stato vicino. Ora i suoi, Jake e Dylan erano usciti di scena come se fossero state comparse destinate a non lasciare tante tracce, poi anche l'allegra Backy insieme a lei era stata travolta da questo fiume in piena lascindo una ragazza senza più fiducia soprattutto negli uomini dato che i due a cui voleva più bene l'avevano abbandonata uno più spietatamente dell'altro. Ma lei non ne aveva colpa, Faith l'avrebbe aiutata a rialzarsi.

-Dobbiamo trovare un lavoro e un altro appartamento, non ce ne sono di storie…- disse la mora all'improvviso.

-Lo so ma che lavoro e dove un appartamento…- replicò l'altra guardandola tristemente con i suoi occhi azzurro ghiaccio. Sospirò, si tirò indietro i capelli corvini e mise la valigia sul letto.

-Penso di uscire stasera…-

-Cosa? Sei impazzita?! L'unica cosa che abbiamo deciso è stata di risparmiare e tu vuoi buttare anche questo a fanculo per bere?!- replicò stizzita la mora facendo salire la sua voce di qualche tonalità mentre l'altra continuava a rovistare nella valigia.

-Pensavo di andare al Roxy, oggi è lunedì le ragazze bevono gratis- replicò in tutta calma prendendo anche l'altra valigia.

-Non ha importanza! Domani dobbiamo essere lucide per poter trovare una sistemazione quindi tu stai qui con me!-

-Ascolta Backy sono stanca, voglio scollegare il cervelllo stasera. Ti prometto che domani farò tutto ciò che è in mio potere per sistemarci definitivamente ma non ce la posso fare stando qui. Mi sento oppressa da questo posto ho voglia di uscire a respirare qualcosa che non sia polvere, se vuoi venire anche tu bene se no pazienza- replicò con un minimo di isteria segno della sua pazienza che lentamente andava a farsi benedire.

-Ok vengo anche io… Però mi presti dei vestiti te non ho voglia di rovistare tra le mie cose…- Faith fece un cenno di consenso a Backy la quale si avvicinò alla valigia non appena la ragazza andò in bagno. Quando ne uscì indossava dei pantaloni in pelle aderenti sopra un maglietta larga bianca che le lasciava scoperto l'omblico con scritte e disegni molto punk. I capelli lasciati sciolti leggermente cotonati, del pesante trucco nero sugli occhi, un rossetto rosso acceso che s'intonava allo smalto e infine delle scarpe con tacco 10 che sembravano fatte di jeans coordinate alla giacca fhe avrebbe messo per uscire. L'amica invece aveva optato per una canottiera bianca, dei jeans attillati con delle bretelle, ai piedi i suoi adorati anfibi, i capelli naturali e del leggero trucco. Infondo era già abbastanza appariscente di suo, pensò Faith, con i piercing sul volto i tatuaggi sul collo ed era solo 5cm più bassa di lei, fortunata…

Salve a tutti!! Ok… So che non mi faccio viva da novembre ma l'altro giorno sono tornata su auesto sito e ho realizzato che infondo mi mancava scrivere e leggere le storie che ogni giorno vengono pubblicate così eccomi qua! Hi deciso di continuare questa storia dato che l'idea mi sfagiolava. Spero che qualcuno abbia la pazienza di andarsela a riprendere e magari recensire pure. Bye bye ci si sente al prossimo capitolo.

  
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