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Autore: SheilaPhoenix    29/03/2014    3 recensioni
Sakura sapeva da sempre che lei non era figlia dei suoi genitori, troppo diversi da lei.
Sua sorella maggiore di quattro anni si era accorta che ultimamente Sakura desiderava cercare la verità, entrambe sapevano che la loro vera madre voleva allontanarle da se solo per la loro felicità, ma Reo la sorella di Sakura sapeva che la sorellina avrebbe sofferto più di tutte se fosse venuta a conoscenza di tutta la storia. Doveva allontanare Sakura dai suoi propositi di cercare la sua vera mamma o dirle la verità ? Cos’era meglio per lei ?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Erano ormai anni che Sakura ci pensava, beh a dir il vero con l’inizio della guerra non ne aveva più avuto tempo, però lei sapeva di non essere figlia dei suoi genitori, quando aveva solo due anni la sua mamma quella vera l’aveva abbandonata a casa degli Haruno assieme a sua sorella che all’epoca aveva sei anni.
Probabilmente Reo si ricordava molto più di lei di sua madre, forse sapeva anche il motivo dell’abbandono.
<< Reo ? Sei sveglia ? >>
<< No, mi alleno sempre stesa nel mio futon e con occhi chiusi >>.
Rispose prendendola in giro la più grande, erano le due di notte come mai Sakura non dormiva ?
<< Perché sei sveglia ? Vuoi forse andare nella tenda di Sasuke ? >>
Continuò a prenderla in giro Reo, a quelle parole Sakura arrossì.
<< Scema, volevo chiederti della mamma >>
<< Ancora ? Me lo chiedi sempre. Ora dormi >>.
Rispose Reo sbadigliando.
<< Dai, solo un pochino >>.
Reo si azzittì, poi decise di mettersi seduta e di guardare la sorella che aspettava.
<< Mamma ci amava più della sua stessa vita, diceva sempre che avevamo gli occhi del papà. Lui non c’era più quando tu avevi un anno era morto e la mamma non si sentiva più di crescerci da sola. Non ne era capace, si sentiva abbandonata dall’uomo che amava. Non era colpa sua e neanche della mamma, ma lei era debole rispetto a quello che voleva farci credere. Quando ci lasciò a casa di quella famiglia civile che lei aveva tenuto sotto controllo ci regalò ad entrambe questo >>
Reo e Sakura cacciarono dalle tasche delle loro gonne un ciondolo a forma di foglia, aprendolo quello non era che un banale orologio. Ma era comunque un ricordo della mamma.
<< Ci ha fatto questo regalo per permetterci di ricordarci di lei. Ora dormi sorellina >>.
Finì Reo tornando a stendersi sul suo futon, Sakura fece lo stesso abbracciando per la vita Reo.
Il mattino dopo quando Reo si destò dai suoi sogni, si accorse subito che la sorellina stava ancora dormendo, di solito era sempre Sakura la prima a svegliarsi perciò iniziò a darle fastidio punzecchiandola sul viso, Reo notando che la sorella non ne voleva proprio sapere di aprire i suoi bellissimi occhi decise di passare al piano B, quello avrebbe funzionato di sicuro..
<< Svegliati  >>
<< Onee-chan smettila, fammi dormire >>.
<< Ma se stai parlando, avanti che c’è Sasuke che ti sta guardando >>.
Reo sapeva che a quel nome la rosa si sarebbe alzata di scatto, e così fu Sakura si mise a sedere osservandosi attorno alla stanza.
<< Sei cattiva Onee-chan >>
<< Oh mi spiace di non essere il tuo bel Sasuke >>
Scherzò la più grande alzandosi dal suo futon, Sakura dovette resistere dal prenderla a sberle, poi assieme a Reo uscirono dalla loro tenda per andare a fare colazione assieme agli altri, purtroppo era tutto molto limitato, il pasto, la cena, la colazione anche erano un po’ miseri ma i ninja che non avevano combattuto la guerra si rendevano utili tutti i giorni facendo la spola tra Konoha e gli altri villaggi che fortunatamente non erano andati distrutti dalla guerra, ovviamente i vari capi villaggio cedevano ben volentieri anche senza essere pagati i viveri necessari per tutti i cittadini, ma erano comunque pochi.
<< Non vedo l’ora di mangiare di nuovo il mio Ramen >>
Questa era la parola che più volte Sakura aveva sentito in ben quattro giorni di fila e a qualunque ora.
<< Naruto stai diventando noioso >>.
Rispondeva Sasuke seduto sul ramo di un albero a mangiare la sua parte di colazione, il biondino non vedendo di buon occhio le risposte avvolte acide del moro gli lanciava un’occhiataccia che poi andava a scaturire l’ennesima lite.
<< Va bene, io vado >>
Sakura mangiava di solito di tutta fretta, lei voleva aiutare la sua maestra con il lavoro anche se Tsunade preferiva che si riposasse almeno un po’, beh infondo non aveva fatto altro che lavorare fin dalla fine della guerra, la vedeva un po’ pallida.
<< Sakura riguardati >>
<< Ok Onee-chan >>.
Reo dal canto suo non poteva dire di essersi riposata molto, lei anche svolgeva i suoi lavoro da Anbu, era molto determinata nello svolgere il suo lavoro che consisteva in giri di perlustrazione o di cercare tra le macerie se vi era qualche ferito o nel peggior dei casi morto.
Sakura arrivo all’accampamento di Tsunade con il fiatone corte, entrò nella tenda della donna dopo aver chiesto gentilmente il permesso, vide Shizune con in braccio il suo inseparabile maialino TonTon.
<< Sakura ? Proprio non ne vuoi sapere di riposare ? >>
Domandò l’Hokaghe premurosa nei confronti della sua allieva, tra le due era risaputo del rapporto madre/figlia che era nato, Sakura si confidava molto con Tsunade anche se sapeva di dover comunque mantenere qualche scalino più in basso rispetto a lei, doveva comunque ricordare che la sua maestra era anche L’Hokaghe di Konoha.
<< Non sono per niente stanca >>
Inventò Sakura, in effetti negli ultimi giorni si sentiva un po’ spossata, aveva continui mal di testa e agli occhi, ma per lei era più importante un suo paziente, poi veniva la sua stessa salute.
<< Ti ho detto io che è più importante la vita del paziente che ti viene affidata… Però non intendevo che non devi prenderti cura di te stessa, domattina voglio farti un controllo, va bene ? >>
Sakura si ritrovò ad annuire anche perché così avrebbe fatto felici tutti visto che si preoccupavano molto per lei.
Shizune fissò con astio quella ragazzina che era riuscita a scalfire il cuore di Tsunade, era riuscita ad arrivare la dove neanche lei era riuscita a subentrare.
Inizio Flashback :
Sakura aveva quattordici anni quandi per la prima volta aveva parlato con L’Hokaghe della sua famiglia adottiva.
<< Vorrei ritrovare la mia vera madre >>
<< Per dirle cosa ? >>
Aveva domandato Tsunade ormai presa dal discorso che stava affrontando con la sua allieva.
<< Sinceramente ?... Non  saprei, magari le chiederei il perché, mia sorella ha sempre detto che lo ha fatto per noi >>
<< Ma tu senti di odiarla ? >>
Sakura rimase sorpresa per quella domanda, la sua unica risposta fu un scuotere leggermente il capo.
<< No semplicemente perché non riesco ad odiare una persona che neanche conosco, e poi provo solo pena per qualcuno che mi ha messo al mondo per poi abbandonarmi alla prima avversità, si forse magari lei aveva le sue ragioni, perché non era riuscita a salvare mio padre e ritrovatasi da sola all’improvviso aveva paura ad allevare due figlie, ma avanti vuol dire che non sei per niente una persona forte >>.
Tsunade sorrise dolcemente alla sua allieva.
<< Ha fatto un errore ad abbandonare proprio te, non sa che figlia meravigliosa saresti stata >>
Bastarono quelle poche parole a far cadere dagli occhi di Sakura calde lacrime, Shizune non potè credere a quello che vide dopo, la piccola ninja iniziò a singhiozzare rumorosamente prima di stringere le braccia attorno alla vita dell’Hokaghe, la donna grande inizialmente rimase ferma senza sapere come comportarsi, poi cinse il collo della ragazzina con le sue braccia ricambiando così quell’abbraccio.
Fine Flashback :
Dopo quell’episodio non ce ne furono altri, Sakura ritornò a comportarsi come una normale allieva anche se entrambe sapevano che non era solo questo, ormai Sakura e Tsunade erano come due amiche, ma nessuno poteva notare ciò dato che agli occhi della gente non venivano viste come le vedeva Shizune.
Shizune si chiese come mai Sakura era stata così brava a far affezionare Tsunade a se in quel modo, lei stessa dopo mesi che aveva seguito fedelmente la donna e dopo aver cercato di riempire il vuoto della perdita di Dan non era mai riuscita a farsi dire né un complimento e neanche un abbraccio.
Oltre tutto Tsunade aveva dato a Sakura piena fiducia in tutto, persino nell’ambito lavorativo promettendole di farla diventare il primario del suo ospedale, cosa che Shizune sognava da tempo.
Per questo motivo si era ritrovata a detestare qualcuno che dal canto suo però la credeva un’amica.

  
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