Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Lady Five    29/03/2014    4 recensioni
Una bellissima donna consapevole del suo fascino. Un uomo apparentemente di ghiaccio. Una passione improvvisa che non sanno dove li condurrà. E un fatto doloroso del loro passato che li accomuna, un'oscura minaccia che devono finalmente affrontare...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La macchina sbandò paurosamente.
“Che cosa hai detto?!? Non puoi parlare sul serio!”
Goemon si aggrappò al sedile, perdendo per un attimo il suo perfetto autocontrollo.
“Ehi, sta' attenta! A momenti ci ammazziamo!”
Fujiko accostò di colpo l'auto al bordo della strada.
Piantò gli occhi in faccia al samurai, decisamente arrabbiata.
“Che cos'è questa storia? E quando avresti deciso? E senza nemmeno farmene parola?”
“Te lo sto dicendo adesso. Non li ho ancora chiamati, Fujiko, calmati. E poi, qual è il problema? Se si fosse trattato di ripulire una banca, non avresti reagito così, no? E' un altro genere di affare, ma la sostanza non cambia...”
“Pensavo volessi eliminare quell'uomo con le tue mani...”
“E lo farò. Ho bisogno di loro soltanto per stanarlo. Lupin è insuperabile in queste situazioni... me lo deve, me lo promise tanto tempo fa.”
“Lo sai che Lupin si muove esclusivamente se ha un tornaconto, e con un bel po' di zeri!”
“E qui ti sbagli! E' quello che è, ma è un amico leale e me l'ha dimostrato più di una volta...”
“E allora perché non ti ha aiutato prima?”
“Perché in realtà non gliel'ho mai chiesto davvero... non ho mai insistito... perché non lo volevo veramente. Perché non sapevo che cosa fare, chi cercare... Ora è diverso, ora so chi colpire. E Lupin manterrà la sua parola.”
Fujiko continuava a tacere.
Goemon le sfiorò una guancia con una mano. Un gesto inusuale per lui, in pubblico.
“Proprio non capisco le tue perplessità...”
La ragazza distolse lo sguardo dal suo.
“Ho capito tutto! - esclamò lui all'improvviso - E' per quello che c'è tra di noi! Non vuoi che lui lo sappia!”
“Non è vero! Non me ne è mai fregato niente di quello che Lupin pensa di me! E poi lui lo sa già, se è per quello!”
“No, lui sa che abbiamo passato una notte insieme. Non sa niente di tutto il resto.”
“Siamo spariti da settimane tutti e due, e nello stesso momento... pensi che non abbia mangiato la foglia?”
“Può supporre che ce la stiamo semplicemente spassando...”
“Certo, per voi resto sempre una di facili costumi, vero?”
“... fammi finire! Tu non vuoi che scopra che invece ci siamo innamorati!”
Goemon aveva centrato il punto, ma lei non voleva ammetterlo. Non avrebbe saputo dire perché, ma in quel momento si sentiva insicura come un'adolescente alle prime armi, lei che non si era mai curata del giudizio altrui, che aveva sempre usato gli uomini con cinica disinvoltura per raggiungere i suoi scopi. Aveva paura che Lupin si mettesse in mezzo e cercasse di separarli. Avrebbe accettato che lei stesse con uno qualsiasi, ma con uno dei suoi uomini? Un amico, per giunta, a sentire Goemon. Jigen poi non la poteva soffrire, e avrebbe tormentato il povero samurai fino allo sfinimento. Gli strani equilibri della loro banda rischiavano di essere compromessi. Eppure... prima o poi quel problema avrebbero dovuto affrontarlo. Non poteva pensare che Goemon rompesse ogni rapporto con i suoi amici e complici. E anche lei, in fondo. Superato l'imbarazzo iniziale, nessuno ci avrebbe più trovato niente da ridire. Sarebbe bastato lasciare tempo al tempo.
La feriva, però, che Goemon pensasse che lei volesse tenere segreta la loro relazione. Non era così. Ma era troppo presto per uscire allo scoperto. Era tutto ancora troppo fragile, precario... E se non avesse funzionato? Avrebbero distrutto ogni cosa...
Cercò di cambiare discorso, facendogli capire nello stesso momento che si adeguava alla sua decisione.
“E come pensi di contattarli? Come pensi di farli arrivare in quel posto dimenticato da Dio? Sempre che tu intenda restare lì...”
“Tu hai il cellulare, no? E poi Juro ha un apparato tecnologico pazzesco... Se il telefonino non funziona useremo uno dei suoi aggeggi! Diremo loro di venire con un mezzo adeguato... Sì, credo che per mettere a punto il piano il nostro attuale rifugio sia il posto migliore...”
“E hai intenzione di farli dormire in camera nostra? Il povero Juro si troverà la casa invasa da estranei!”
“No, ci sarà qualcuno che affitta una stanza...”
Fujiko rimise in moto.
“Mi sembra tutto molto campato per aria... Bisogna vedere prima di tutto se quei due sono disponibili. Magari stanno lavorando a qualche nuovo colpo...”
“Senza di me?”
“Ma certo! Lupin non aspetta di sicuro i tuoi comodi!”
“Forse un modo per allettare Lupin c'è... e nello stesso tempo per mettere in ginocchio il Sentiero del Dragone d'oro...” disse la donna dopo un po'.
“Che cosa vuoi dire?”
Goemon vide riaffiorare nei suoi occhi l'istinto della predatrice, che ben conosceva.
“Quelli sono pieni di soldi... e sono delle carogne! Meritano di essere ripuliti un po', non credi? Se eliminiamo solo un membro, anche se è un capo, quelli ne nomineranno un altro e tutto continuerà come prima. Ma se distruggiamo il loro impero economico, per loro sarà difficile riprendersi...”
Il samurai dovette ammettere che aveva ragione. Qui non si trattava soltanto di perseguire una vendetta personale. Quei pazzi andavano fermati una volta per tutte.
E, certo, se Lupin e Jugen avessero avuto anche qualcosa di concreto da guadagnarci... si sarebbero impegnati molto di più, era inutile negarlo.
Non sarebbe stata un'impresa facile.

Una volta arrivati al villaggio, misero a parte Juro dei loro progetti. Lui si dichiarò ancora una volta disponibile ad aiutarli. Ormai faceva parte della squadra. Disse che avrebbe cercato un alloggio per i loro amici presso qualche vicino di casa.
Mise a disposizione il suo computer per chiamare Lupin, perché il cellulare di Fujiko avrebbe potuto essere sotto controllo, ma, anche se il canale utilizzato da Juro era più che sicuro, Goemon non avrebbe comunque dovuto rivelare nulla dei loro piani.
Calcolarono il fuso orario e il samurai si sedette davanti al computer, mentre l'amico avviava il programma e Fujiko si sistemava in modo da non essere inquadrata. Voleva godersi la scena senza essere vista. Perché Lupin non avrebbe certo risparmiato loro i suoi commenti salaci.
E infatti...
Come apparve sul monitor la sua faccia da schiaffi, partì subito con una raffica di insulti, tra il serio e il faceto.
“Goemon! Ma... bastardo di un samurai, dove ti eri cacciato? Ti abbiamo aspettato per giorni, a Parigi, prima di capire che sicuramente ti eri perso dietro a quella...”
“Lupin! - lo interruppe Goemon prima che quello concludesse la frase con qualche epiteto poco elegante - Anch'io sono felice di sentirti!”
Ma Fujiko conosceva il suo pollo e non si era minimamente scomposta. Anzi, era interessante scoprire che cosa gli uomini dicevano di lei in sua assenza. Anche se non era difficile da immaginare.
“... ma ora che te la sei spassata a dovere, hai sentito nostalgia dei tuoi vecchi amici e l'hai scaricata... bene bene! Del resto non poteva funzionare tra voi...”
“Sei fuori strada. Lei è qui con me. E sta ascoltando ogni tua parola!”
L'espressione strafottente scomparve all'istante dal volto di Lupin, trasformandosi in un profondo imbarazzo. Fece una delle sue risatine.
“Ehi, ciao, Fujiko, naturalmente stavo solo scherzando. Come stai, chérie?”
La ragazza lanciò un'occhiata di rimprovero a Goemon per aver rivelato la sua presenza.
“Bene, Lupin. Mai stata meglio.”
“Ma... dove siete finiti? Dove vi trovate adesso?”
“In Giappone” rispose il samurai.
“In Giappone?!? E che cosa ci fate lì?”
“Abbiamo bisogno di voi, Lupin. Vi dobbiamo proporre....un affare, diciamo, ma non possiamo parlarne a distanza. Vi chiediamo di raggiungerci qui, tu e Jigen. In nome della nostra amicizia.”
“Mmmh... puoi almeno dirmi a quanti zeri è questo vostro … affare?”
Fujiko guardò ancora Goemon con l'aria di dire “io ti avevo avvisato!
“Diciamo parecchi zeri... ma non sarà un'impresa facile, anzi... per questo è necessaria la vostra professionalità.”
Diavolo di un samurai, pensò la ragazza. In una sola frase era riuscito a interessare Lupin e a stuzzicare la sua vanità.
“E non ho capito una cosa... che cosa c'entrerebbe la nostra amicizia?”
“E' una storia lunga... ti racconterò tutto quando ci vediamo.”
Lupin sospirò in modo teatrale, alzando gli occhi al cielo.
“D'accordo, mi hai convinto! Vi raggiungeremo. Dove siete di preciso?”
“Te lo farò sapere domani a quest'ora. Ti darò un numero di telefono sicuro per comunicare. Grazie e a presto!”
Goemon chiuse il collegamento, senza dare modo all'altro di replicare.
“Se davvero il tuo cellulare può essere sotto controllo, è meglio procurarcene un altro” spiegò a Fujiko.
“Ce l'hai fatta. L'hai convinto. Anche se, come ti avevo detto io, hai dovuto calcare la mano sul lato venale della faccenda.”
“Ma non ho mentito! Ho solo enfatizzato questo aspetto. Del resto, se il colpo ci riesce, avrà davvero parecchi zeri!”
“Già. Ora dobbiamo pensare a come incontrarci con loro. Non ce la faranno mai ad arrivare quassù da soli. E dobbiamo cominciare a elaborare seriamente un piano.”

Quella sera Fujiko si offrì di preparare la cena. Voleva sdebitarsi con Juro per tutto il suo aiuto. Avevano fatto un po' di provviste quando erano andati a trovare Miya e il risultato la lasciò decisamente soddisfatta.
A tavola parlarono delle loro prossime mosse. Juro disse che avrebbe procurato un cellulare nuovo. Quanto ai loro amici, avrebbero detto loro di noleggiare delle moto adatte a percorsi accidentati e si sarebbero dati appuntamento nella città più vicina, scortandoli poi fino al villaggio. Naturalmente sarebbe dovuta andare Fujiko, visto che Goemon non sapeva condurre nessun tipo di mezzo meccanico, anche se lui si offrì di accompagnarla.
“Potrei insegnarti io a guidare, un giorno...” gli propose Fujiko mentre si stavano preparando per andare a dormire.
“Ti ringrazio, ma non sono interessato” tagliò corto lui.
“Ma perché? Usi computer e cellulari... non puoi non saper portare almeno una motocicletta!”
“Perché dovrei? Ho un'autista affascinante e sexy tutta per me...”
“Non cambiare discorso! E non cercare di distrarmi con le tue lusinghe...non sono mica Lupin!”
“No, decisamente non lo sei...” sussurrò l'uomo attirandola a sé e accarezzandola con intenzioni inequivocabili.
Fujiko tentò una protesta poco convinta.
“Ma... avevamo detto non qui...”
“Faremo piano. E poi Juro non è un ragazzino, non si scandalizzerà di certo. E tu non fare la timida, che non ci crede nessuno!”

“Mi è venuta un'idea!” esclamò Fujiko sollevandosi dalla sua spalla.
“Non è carino che tu pensi ad altro mentre fai l'amore con me!”
“Sciocco! Non ci avevo ancora riflettuto, ma di solito, da che mondo è mondo, con un uomo di potere c'è un metodo infallibile per avvicinarlo senza insospettirlo.”
“Cioè?”
“Sedurlo. Fargli perdere la testa per una donna affascinante e misteriosa.”
“Immagino che intenda metterti in gioco tu...”
“Ne conosci altre a portata di mano?”
Era pronta a combattere con Goemon, perché, conoscendolo, era sicura che si sarebbe opposto. Ma lui rimase stranamente calmo.
“C'è un piccolo dettaglio che rende inutile la tua strategia. In questo caso, perlomeno.”
Fujiko tacque, in attesa di una spiegazione.
“Miya mi ha rivelato una cosa. Qualcosa che non sa nessuno, a parte i più stretti collaboratori di Abe.”
Fece una pausa.
“Allora?”
“Non gli piacciono le donne. Se capisci che cosa intendo... ”
La ragazza sgranò gli occhi.
“Davvero? E come fa Miya a saperlo?”
“Ha detto che ha sentito i suoi torturatori che ne parlavano... e non erano battute di spirito. E in effetti quest'uomo non ha né mogli né amiche...”
“Dobbiamo verificarlo in qualche modo. Ma questo cambia parecchio le cose...”
“Eh sì, questa volta la tua bellezza e il tuo fascino non ci serviranno...”
“Già... ci occorrono le stesse doti, ma al maschile... No, non mi dire che stai pensando di farlo tu...?”
“E perché no? Sono io che devo ucciderlo, e quale modo migliore per fargli abbassare le difese e coglierlo di sorpresa?”
Fujiko era perplessa. Lei aveva fatto questo gioco decine di volte, sapeva esattamente come comportarsi, fino a che punto arrivare, quando e come fermarsi... l'idea che fosse Goemon a fare quelle stesse cose la inquietava. Con un altro uomo, poi! Non l'aveva mai messo in conto. E poi non era abituato, poteva tradirsi e mettersi nei guai.
“No! - disse d'istinto - E' troppo pericoloso!”
“Perché, per te non lo sarebbe stato?”
“Sì, ma io l'ho già fatto altre volte, tu no!”
“Mi insegnerai le tecniche. Non dovrebbe essere molto diverso, no?”
“Io non lo so... so come reagiscono gli uomini a cui piacciono le femmine, gli altri non ne ho proprio idea... E poi perché proprio tu? Perché non Lupin? O Jigen?”
“Sì, figurati! Lupin è troppo famoso, potrebbero riconoscerlo. E Jigen si farebbe scuoiare vivo, piuttosto che fare una cosa del genere. E poi, io come farei a entrare in scena? Senza contare che sono molto più bello di loro... No, scherzi a parte, quando Miya mi ha dato questa informazione ho capito subito che era la chiave per aprire quella porta e ho pensato a come sfruttarla...”
“E allora esattamente a che cosa ci servono Lupin e Jigen?”
“Abbiano comunque bisogno di aiuto per architettare la trappola, per intervenire in caso qualcosa andasse storto, e soprattutto per l'altra parte del piano: il trasferimento dei beni del Sentiero del Dragone d'oro ai loro nuovi proprietari!”
La ragazza non era per niente convinta. Ma purtroppo sapeva per esperienza che, quando Goemon si metteva in testa un'idea, era praticamente impossibile fermarlo. Non poteva però fare a meno di immaginare delle scene terribili.
“Ma... quell'uomo potrebbe farti del male prima che tu riesca a ucciderlo...”
“Correrò il rischio... Ma insomma, Fujiko, che ti prende? Abbiamo affrontato situazioni anche peggiori di questa!”
Sì, ma allora non ero innamorata di nessuno, avrebbe voluto dirgli. Si augurò solo che a Lupin venisse in mente un'idea migliore.

  
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