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Autore: f9v5    29/03/2014    5 recensioni
[Cross-over; Sonic Adventure 2/Powerpuff girls Doujinshi] [Nomi originali dei personaggi]
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In seguito al fallimentare tentativo di controllare Chaos, il Dr. Eggman escogita un nuovo piano per realizzare i suoi desideri di conquista del mondo, contando anche su un aiuto giunto dal passato.
Sarà compito di Sonic the Hedgehog e Blossom Utonium, insieme ai loro amici, riuscire a fermarlo, sempre che Sonic non stia dalla parte sbagliata della barricata.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mobius' War'
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-Vi diamo il benvenuto a quest’edizione speciale pomeridiana del nostro notiziario: l’esercito è ancora sulle tracce di Sonic the Hedgehog, ma le ricerche non hanno ancora dato alcun risultato. Il riccio blu, reo di aver raso al suolo il quartiere di Radical Highway, ieri notte, sembra essersi volatilizzato senza lasciare alcuna traccia di se. L’esercito dei G.U.N ha annunciato che continuerà le ricerche del riccio blu fino alla sua cattura. Per ricordare a chi eventualmente fosse ancora all’oscuro di tale scenario, il riccio blu, ritenuto da tutti un eroe che stava acquisendo sempre più fama, ieri è stato protagonista di un vero e proprio massacro: il quartiere di Radical Highway è ormai un cumulo di macerie e centinaia di persone sono morte, senza tener conto dei numerosi feriti, gravi e non. Che il grande paladino della giustizia in realtà fosse solo una maschera per ingannarci così da agire indisturbato una volta deciso di mostrarsi per quello che è veramente?! I fatti sembrano dimostrare questo. Vi terremo informati se ci saranno ulteriori aggiornamenti, intanto vi lasciamo con le riprese del tragico evento avvenuto ieri sera, consigliamo ai più deboli di cuore di astenersi dall’osservare.-
Malgrado il telecronista avesse cercato di essere freddo e controllato durante il suo reportage, la sua voce tradiva un accenno di tensione e paura, unita ad un qualcosa che sembrava rabbia; rabbia che, ne era convinto, era condivisa da tanti altri
Il loro grande idolo, colui che molti ritenevano il loro protettore, che li avrebbe sempre difesi dal male e dai pericoli, si era rivelato in realtà il pericolo più grande.
-Sonic the Hedgehog è stato ufficialmente etichettato come “nemico pubblico”!-
 
 
 
Knuckles the Echidna sbattè il pugno sul tavolo, trattenendo notevolmente la sua forza per non romperlo come nulla, ma in quel momento avrebbe voluto spaccare tutto per la rabbia.
-NON CI POSSO CREDERE, E’ UN QUALCOSA DI ASSURDO!-
L’echidna era davvero fuori di se, non riusciva a credere che quegli ingrati cambiassero idea per così poco, dopo tutto quello che Sonic aveva fatto per loro.
-Knuckles, per favore, cerca di calmarti.- cercò di riportarlo alla ragione Tails.
-Come faccio a calmarmi, guarda quelle immagini e dimmi cosa vedi!-
Le immagini del notiziario mostravano i cumuli fumanti di quelle che, fino alla sera prima, erano i grattacieli e le autostrade di Radical Highway, ormai ridotta ad un ammasso di sassi e metalli, un vero cimitero.
I video della sera precedente mostravano una figura dalle fattezze irsute lanciare raggi d’energia che radevano al suolo tutto ciò che incontravano e che non risparmiavano eventuali civili sulle loro traiettorie.
A Tails facevano male quelle scene, stesso dicasi per i membri della famiglia Utonium, che non riuscivano a credere che fosse davvero Sonic l’artefice di quell’atto malvagio e crudele.
Doveva esserci per forza qualcosa sotto, del resto le immagini non mostravano chiaramente l’identità dell’assassino, si vedeva una figura che ricordava quella di Sonic, ma niente di certo.
-Lo ammetto: Sonic è pieno di difetti, niente da eccepire su questo, ma ha sempre combattuto per il bene e la giustizia, non si è mai tirato indietro quando si trattava di aiutare gli altri. Mi fa veramente incazzare vedere come certe persone siano così volubili: prima lo ammiravano, ora lo odiano e lo vorrebbero morto perché lo ritengono colpevole senza avere alcuna prova.- si sfogò ancora il rosso.
Buttercup brontolò disgustata, era perfettamente d’accordo con lui, bastava davvero così poco? Per cancellare tutto quello di buono che uno faceva bastava davvero il sospetto di un crimine, si violento, ma non dimostrato?
-E’ un vero schifo: non hanno nessuna prova, ma non ci hanno messo un attimo a puntare il dito contro.-
-Ma allora chi potrebbe essere quella figura? Se non è Sonic, non si può negare che gli somigli davvero molto.- ragionò Blossom ad alta voce, dando suono ai pensieri di tutti.
Era la domanda da un milione di dollari (ring, per i mobiani): chi diavolo era quell’essere così simile a Sonic?
-Il dottor Eggman.- se ne uscì all’improvviso il padre delle tre ragazzine.
-In che senso, mi scusi?- cercò di capirci meglio il volpino.
-Potrebbe essere sua la responsabilità di tutto ciò. Dopo tutto, è uno scienziato la cui intelligenza è alquanto nota, sarebbe perfettamente capace di creare un robot le cui fattezze ricordino quelle del vostro amico per incastrarlo e farlo finire sotto una luce negativa.- si spiegò poi il padre/creatore delle tre, e la sua era una soluzione che Tails non si sentì di trascurare, anzi, vi erano alte probabilità che fosse corretta.
Non potè esprimere il suo assenso che un trillò proveniente da una delle sue code lo costrinse.
-Ehm… scusate.- infilò una mano e ne tirò fuori il suo cellulare.
-Pronto?!-
-TAILS, COME STA IL MIO SONIC?- l’urlo femminile giunto dall’altra parte dell’apparecchio lo mandò a terra e venne udito anche dagli astanti nel salotto.
-Amy?! Hai saputo anche tu, vero?!-
Mentre il volpino cominciò a discutere con la stalker personale di Sonic, gli altri cercarono di accordarsi su come agire.
-Allora? Come dovremmo agire? Perché se il vostro intento è stare fermi a non far nulla, vi dico già da ora che io sono assolutamente contraria.- brontolò Buttercup, con le braccia incrociate.
-Beh…- cominciò Blossom, mettendosi una mano sotto al mento per riflettere -… potremmo andare alla ricerca dei Chaos Emerald. Dopo tutto, ieri Bubbles è stata attaccata da un robot di Eggman che voleva prenderlo, quindi bisogna presumere che li stia cercando.-
-In questo modo si potrebbe avere l’occasione di incontrare questo misterioso “clone” di Sonic e cercare le prove che lo riabiliterebbero agli occhi di tutti.- concluse il professore, intuendo il ragionamento della figlia artificiale.
-In questo modo aiuteremo Sonic e salveremo anche il mondo.- concluse la biondina.
Knuckles annuì accordante.
-Molto bene, Tails, qui abbiamo deciso come agire. Io e le ragazzine andiamo a cercare il primo Chaos Emerald che si manifesterà; tu e il professore, intanto, completate la costruzione dell’altro radar, così la prossima volta potremo dividerci in due gruppi.-
Il volpino annuì, ancora al telefono.
-Ok Amy, qui stiamo per entrare in azione. No, ti ho detto, non posso passarti Sonic perché non è qui. Dopo che stamattina abbiamo visto il primo notiziario lo abbiamo convinto, non è stato poi così difficile, a non stare fermo nello stesso posto per troppo tempo, in questo modo non lo avrebbero catturato. Ora sarà chissà dove a correre, mi auguro solo che non faccia un colpo di testa tipico dei suoi. Già la sa situazione è grave, se la peggiora rischia grosso.-
 
 
 
 
-Ditemi un po’ se un eroe del mio calibro deve ridursi a questo, ma per favore.- si lamentò il riccio blu lanciando un sasso nell’acqua stagnante.
Si soffermò per qualche istante a osservare i cerchi concentrici che si allargavano dal centro in cui la pietra era caduta, come se in essi avesse potuto trovare la risposta ai suoi problemi.
Poi sospirò frustrato e andò a sedersi vicino al muro fognario, stando attento all’eventuale presenza di ratti, scarafaggi o altre creaturina alquanto disgustose.
In quel momento c’è l’aveva con se stesso per essersi fatto venire in mente di spostarsi di zona in zona attraverso le reti fognarie.
Se da un lato si era rivelata una strategia efficace, che gli aveva permesso di restare occultato senza concedere il benché minimo avvistamento (e trovò la forza di complimentarsi con se stesso per la pensata), dall’altra parte lo faceva sentire costretto.
Non che li non potesse correre alla velocità della luce, ma il buio quasi totale, che li era perenne per ovvie ragioni, rendeva molto complicato il riuscire a vedere subito eventuali svolte, il che sarebbe equivalso a farsi un tuffo fuori programma in quell’acqua putrida.
Il solo pensiero lo disgustava: già lui con l’acqua aveva un rapporto non esattamente idilliaco, se poi questa era pure condita con rifiuti e materiali di scarto (sulla cui identità o provenienza era meglio restare all’oscuro... scusate il gioco di parole), allora l’invito a buttarsi era “gentilmente” declinato.
Per non tirare in ballo l’argomento panorama: o muri, o fiumi di acque ripugnanti, questi erano i possibili spettacoli che gli si protraevano allo sguardo, niente a che vedere con i fantastici paesaggi di montagna a cui era abituato da tempo.
E, per concludere, l’aria irrespirabile che appestava quel posto; per lui poi, abituato alla fresca e salutare aria dei monti e delle campagne, era un vero invito a desiderare di non avere il senso dell’olfatto.
Fu anche tentato di andare a rubare uno di quegli alberelli profumati che la gente metteva nelle proprie auto e legarselo al naso, ma avrebbe significato scoprirsi, e dare nell’occhio era l’ultima cosa che doveva fare in quel frangente, andando contro il suo grande esibizionismo.
A conti fatti, muoversi attraverso le fogne non era stata un’idea tanto brillante.
“Stupido cervello! Ora ho un motivo in più per lasciare spazio all’impulsività durante le lotte.” Pensò rammaricato.
Diamine, quanto stava odiando quella situazione, ma di certo non sarebbe rimasto con le mani in mano.
Era ovvio che ci fosse lo zampino di Eggman in quella faccenda, probabilmente c’entrava di nuovo Metal Sonic, il suo “gemello” di metallo.
Gli somigliava moltissimo, in fondo, quindi c’era la possibilità che fosse lui l’artefice di quel gesto malvagio e spregevole.
Ma senza prove non avrebbe dimostrato niente, con le parole ci avrebbe ricavato poco o nulla, quindi tanto valeva mandare al diavolo la prudenza e gettarsi nella mischia.
E che cavolo, si stava nascondendo da mezza giornata, era stato nelle retrovie troppo a lungo.
Si alzò in piedi con uno scatto e andò alla ricerca della rampa di scale più vicina; che i G.U.N lo cercassero pure, il difficile per loro sarebbe stato riuscire a prenderlo.
-Mi dispiace ragazzi, ma il grande Sonic the Hedgehog non può restare dietro le quinte, il palcoscenico principale mi aspetta… e vada come deve andare.-
Alla fine aveva prevalso l’istinto.
 
 
 
-Non so voi, ma credo di essermi fatto un’idea del perché la chiamano White Jungle.- mugugnò infastidito Knuckles, tirando fuori dal nulla un ombrello rosso che aprì all’istante per proteggere la testa da una sostanza bianca non meglio identificata che aveva minacciato di finirgli addosso.
Dietro di lui Buttercup e Bubbles (Blossom aveva deciso di recarsi da Dexter per analizzare insieme a lui le immagini del notiziario e cercare eventuali indizi che magari, nella fretta, prima non avevano notato; Buttercup aveva storto il naso, Bubbles aveva sospirato qualcosa riguardo l’amore), ombrello verde per la prima, giallo per la seconda.
Era già da qualche ora che si aggiravano per i fitti meandri della foresta e le piante intricate rendevano difficile spostarsi, motivo per cui spesso l’echidna e la mora avevano fatto ricorso ai loro fedeli ganci per buttare giù qualche vegetale di troppo.
-Già, quegli stupidi uccellacci che sorvolano queste zone, sarei tentata di abbatterli uno per uno e mangiarli a cena.- si aggregò presto al suo nuovo amico nel loro odio comune per quelle bestiacce, anche se Bubbles si chiese se quegli uccelli simili ad avvoltoi fossero commestibili, pensando poi che quei due non ci avrebbero neanche badato a quel dettaglio.
All’inizio se l’erano chiesto il perché del nome White Jungle, poi, dopo pochi minuti, Knuckles venne bersagliato sulla testa da una strana sostanza bianca puzzolente.
Quando i tre alzarono lo sguardo e videro i volatili, Knuckles lanciò un urlo imbestialito, dovuto all’essersi reso conto di quale fosse la “provenienza” di quella schifezza.
In un primo momento Bubbles aveva suggerito di spostarsi in volo, e l’idea era anche sensata, ma ebbero modo di verificare che non era applicabile per due motivi, di cui si erano resi conto al loro arrivo.
Il primo: gli alberi di quella foresta erano troppo fitti e non lasciavano intravedere un fico secco del paesaggio sottostante.
Il secondo: quegli uccellacci bastardi, oltre che bravi “bersaglieri”, avevano anche un alto senso della territorialità e spostarsi troppo in alto attirava le loro ire e loro tre non volevano problemi, non più di quanti già non ne avessero.
-Che cosa dice il radar?- alla domanda di Bubbles, l’echidna diede un’altra occhiata al congegno elettronico, non che fosse mai stato un asso nell’utilizzare certi apparecchi, ma, per sua fortuna, Tails gli aveva quelle poche nozioni necessarie.
-Siamo vicini, ormai non manca molto.-
E infatti, dopo pochi minuti, il trio giunse in una radura spoglia di alberi dove faceva capolino una costruzione in pietra di ridotte dimensioni, dall’aspetto vagamente simile ad un tempietto di qualche popolazione sudamericana.
Knuckles diede un’altra occhiata -Pare proprio che sia li dentro.-
Ma non ebbero il tempo di andare a verificare che, nell’arco di qualche secondo, vennero accerchiati da una quindicina di figure robotiche che riconobbero presto come gli E-1000, i robot da combattimento di Eggman basati sul modello di E-102 Gamma, sebbene, in fatto di forza e sentimenti, non avessero nulla da spartire col prototipo originale.
Alcuni di loro erano sporchi in più punti della stessa “sostanza” che aveva minacciato le loro teste per tutta la durata del tragitto, chiaro segno che gli uccelli li in alto non avevano gradito neanche la loro di presenza.
Buttercup, dopo un breve istante di sorpresa, sorrise gasata e si sgranchì le nocche.
-Finalmente meniamo un po’ le mani.- e si gettò sparata sul robot più vicino, trapassandogli la testa con un gancio destro ben piazzato.
-Fuori uno!- esultò.
Knuckles, per quanto seccato dal fatto che Eggman fosse un’eterna rottura di scatole, non resistette al richiamo della battaglia e si gettò nella mischia, lasciando il radar a Bubbles e chiedendole di andare alla ricerca del Chaos Emerald mentre loro stendevano quei rottami.
Con una rapidità sorprendente, l’echidna scavò un buco nel terreno in cui andò ad infilarsi per sfuggire ad una raffica di proiettili.
Scavando con grande velocità e maestria, si portò sotto uno dei robot e lo afferrò per i piedi, trascinandolo giù.
Il rumore di metallo che veniva ripetutamente percosso lasciava intendere cosa stesse accadendo.
Subito dopo fuoriuscì alle spalle di un altro robot e gli fracassò il cranio metallico con un colpo a mani unite, nel mentre Buttercup staccava un braccio ad un altro robot mentre questi caricava un raggio d’energia, che puntò subito verso il petto di questi distruggendolo.
Brandendo poi lo stesso arto metallico come una mazza, lo suonò in testa ad un altro E-1000.
Un terzo dei robot era già crollato a terra.
Knuckles e Buttercup si ritrovarono spalle contro spalle, accerchiati dal resto delle unità robotiche.
Tutti e dieci i robot caricarono un razzo nel cannone sinistro e puntarono verso di loro.
I due si rivolsero uno sguardo di intesa e si presero istantaneamente per mano.
Non appena i robot fecero fuoco, Buttercup prese il volo portando l’echidna con se, i missili si scontrarono creando una piccola esplosione.
Il polverone che ne scaturì oscuro lievemente la vista degli automi, ma i loro avversari, dall’alto, avevano una buona visuale.
-Lanciami adesso!- con un rapido volteggio, la mora lanciò il rosso a tutta velocità; questi a pugni protesi, stese un altro dei robot, mentre lei ne atterrava un altro con calcio ad ascia.
-Ehy Buttercup, sei brava a giocare a calcio?-
Capì il senso di quella domanda quando vide l’echidna arrotolarsi su stesso e cominciare a girare velocemente.
Prontamente lo raggiunse e lo spedì con un calcio destro verso uno dei robot ancora in piedi.
La forza combinata dei due portò la sfera rossa a trapassare il corpo dell’automa.
Sfruttando il rimbalzo, Knuckles stese altri due di loro, Buttercup intanto, con un calcio basso fece inciampare un altro robot, poi lo fece volare con un calcio dal basso sulla schiena, il robot finì a terra con un forte schianto.
Poi, dopo aver evitato un manrovescio, la ragazza caricò il pugno destro di un’aura di energia verde e ne colpì un altro, staccando la parte superiore del corpo da quella inferiore.
In seguito entrambi sollevarono un E-1000 di peso e li fecero cozzare l’uno contro l’altro.
Quando i due automi crollarono disattivati al suolo, si voltarono verso l’ultimo rimasto.
-Insieme?-
-Insieme.-
Partirono all’unisono, schivando agilmente una raffica di proiettili con un rapido balzo; scesero in picchiata e, praticamente all’unisono, colpirono l’ultimo automa con un montante che lo scaraventò in aria e, dopo avergli fatto percorrere una traiettoria ad arco, lo portò a scavare un solco nel suolo, dove si spense definitivamente.
I due si lanciarono uno sguardo d’inteso e fecero scontrare i pugni.
-Ottimo lavoro, collega, non avevano nessuna speranza contro di noi!-
-Puoi dirlo forte!-
La soddisfazione dei due aumentò ancora di più quando notarono la familiare figura di Bubbles uscire dal tempietto stringendo tra le mani una gemma di colore azzurro.
-Ragazzi, l’ho trovato!- annunciò entusiasta, guadagnando un pollice alzato da parte della sorella.
Al che Knuckles si lasciò andare ad un sospiro di sollievo.
-Molto bene. Dai, lanciamelo e torniamo a Megaville. Sta per tramontare il sole e di certo non voglio passare qui la notte.- la incitò prontamente.
Malgrado tutto, quella giornata era stata proficua.
Era quello che tutti e tre stavano pensando mentre la biondina lanciava la gemma in direzione dell’echidna, ma quel pensiero fu presto rimpiazzato da un senso di sorpresa quando la gemma non arrivò mai tra le mani del rosso, poiché una figura apparì di soppiatto e lo sgraffignò al volo.
I tre si voltarono verso la misteriosa figura che stava sospesa in aria grazie ad un paio d’ali membranose, una figura che Knuckles aveva già avuto il dispiacere di incontrare.
-TU?!-
-Io.-
Rouge the Bat, cacciatrice di tesori e ladra di gioielli, la donna più odiosa che Knuckles affermava di aver mai conosciuto, stringeva il Chaos Emerald tra le mani.
-Si può sapere chi diavolo è questa? E perché ci ha rubato il chaos Emerald?- si montò furiosa Buttercup, indicando (in barba alle buone maniere che lo vedevano come maleducazione) indignata la pipistrella che li fissava con un sorrisetto malizioso e derisorio.
-Rouge the Bat, non immagini che dispiacere rivederti. Stai lavorando per Eggman, dico bene?! Sei la solita sporca ladra!- biascicò acido il rosso.
-Anche se fosse?! Credimi, faccio più i miei interessi che quelli di Eggman, tesorino. E poi non parlarmi così, sai che ci resto male.- fece la finta offesa, facendolo arrabbiare ancora di più.
Buttercup non era però propensa a perdere tempo -Mi sono stufata! Ora io vengo lì e ti gonfio di botte!-
Ma Rouge si dimostrò previdente; prima che i suoi tre opponenti potessero agire, tirò fuori una bomba fumogena e la buttò a terra.
Il mobiani e le due supereroine tossirono per il fumo e per alcuni istanti non riuscirono a vedere niente; quando il fumo si diradò, di Rouge non c’era più traccia, si era dileguata con sorprendente velocità.
Buttercup sbattè un pugno a terra ringhiando furiosa.
-Accidenti.-
Knuckles non era certo di meno, stava stringendo i denti e trattenendosi per non esplodere in uno sfogo di immense proporzioni.
-Wow Knuckles, non immaginavo che la tua fidanzata fosse tua avversaria.- a quel commento sorpreso di Bubbles, divenne tutto rosso e, pochi secondi dopo, mandò al diavolo quel poco di autocontrollo che si era imposto.
-MA CHE CAZZO DICI?! FIGURARSI SE UNA COME LEI POTREBBE MAI ESSERE LA MIA FIDANZATA. CHE TI PASSA PER LA TESTA?-
 
 
 
-D’accordo, anche seguire l’istinto non è stata poi questa gran bell’idea.- constatò Sonic the Hedgehog mentre correva per le strade di Station Square inseguito da un gruppo di Mecha che recavano la scritta G.U.N. sul fianco destro.
Malgrado l’imponente mole quei robot giganti erano sorprendentemente rapidi, merito dei reattori che avevano impiantati di dietro.
Non che non fosse in grado di sconfiggerli, ma voleva evitare di ferire i piloti di quegli affari, alla fin fine loro credevano che lui fosse il cattivo, non erano malvagi.
Di certo però non poteva continuare a scappare in eterno, o si inventava un modo per seminarli, o si fermava a combattere.
“Beh, non è il caso di attaccare, se già mi vedono sotto una cattiva luce, una mia reazione non farà che convincerli ulteriormente che sono davvero io il cattivo di questa storia.”
Dunque la soluzione era soltanto una.
Con un repentino scatto tipico dei suoi, il riccio blu prese notevolmente le distanze dai suoi inseguitori, che tentarono invano di stargli dietro.
Accertatosi di essere ad una distanza sufficiente affinché non lo vedessero, si infilò lestamente dentro un anfratto fra due edifici, aspettando che lo superassero.
Una volta che li vide allontanarsi, Sonic uscì fuori e rivolse una linguaccia verso la direzione per cui si erano allontanati.
-Ci si vede, banda di stupidi, ne deve passare ancora di tempo prima che qualcuno possa mettere nel sacco il grande Sonic.-
Ma non appena si voltò si trovò davanti l’imponente mole metallica di un Mecha rimasto indietro, apposta per aspettarlo.
Al riccio blu scese una goccia di sudore stilizzata lungo la tempia.
-Accidenti, non immaginavo che avrebbero previsto quella mia mossa.- prima che reagisse venne colpito da un calcio dell’automa che lo spinse a terra.
-Cavoli, fa più male del previsto.- constatò, mentre si massaggiava il volto dolorante, nel tanto che la figura imponente incombeva su di lui.
“D’accordo, se proprio non si può evitare, allora gli darò una lezione che non dimenticherà mai!” decise, determinato a vendere cara la pelle.
Il robot alzò il piede per cercare di schiacciarlo, ma il riccio era troppo veloce per farsi colpire.
Scansato il colpo, Sonic tirò fuori il Ring che teneva nascosto nei capelli.
Non era necessario distruggere il Mecha, bastava colpire la cabina di comando posta al di sopra del busto, il colpo avrebbe dovuto far svenire il guidatore senza fargli del male.
Sentendo l’energia dell’anello dorato scorrergli in ogni muscolo del corpo, il riccio blu si lanciò in azione rotante verso il robot.
Schivando magistralmente un gancio destro, la palla di spine blu si abbatté a tutta velocità sulla cabina di comando, causando una piccola esplosione a seguito dell’impatto.
Sonic atterrò agilmente sulla strada rivolgendo uno sguardo sprezzante verso il pilota che doveva esserci li dentro.
-Senza offesa amico, ma hai cominciato tu.- sorrise provocatorio.
Fece per rimettersi in cammino, ma all’improvviso percepì un’alta concentrazione di energia.
Il sorriso gli sparì definitivamente dal volto quando si rese conto che proveniva proprio dalla testa fumante del robot che l’aveva attaccato.
Una figura indistinta si stava muovendo in mezzo al fumo.
-Si può sapere chi diavolo sei?- cercò di sembrare minaccioso, ma, per quella che forse era la prima volta nella sua vita, stava provando una strana sensazione che, se non “paura”, poteva essere riconosciuta come “timore”.
Il fumo cominciò a diradarsi, i tratti della figura cominciarono a delinearsi, gli occhi di Sonic si sgranarono, sul volto dell’altra figura fece capolino un ghigno.
-Sonic the Hedgehog… finalmente ci incontriamo di persona.-
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, io, da parte mia, mi sono impegnato molto per scriverlo.
Ovviamente avrete ormai capito tutti chi è la misteriosa figura che Sonic si è trovato davanti a fine capitolo, non c’è neanche bisogno che ve lo chieda.
In questo capitolo ha anche fatto la sua entrata in scena Rouge the Bat, la ladra di gioielli causa di travaso biliare di Knuckles. Per chi ha visto l’anime, o conosce il videogioco, saprà quale sarà il suo ruolo in questa storia, ma intanto sta dalla parte di Eggman.
Ci sono ancora molte cose da scoprire, nel mentre le parti in lotta si contendono i Chaos Emerald.
Il prossimo capitolo, vi avviso già da ora, sarà quasi tutto incentrato sul combattimento e potete già immaginare chi saranno i protagonisti, più qualche aggiunta che potrebbe sorprendervi.
Alla prossima gente, arrivederci.
 
 
  
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