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Autore: formerly_known_as_A    29/03/2014    1 recensioni

Non che la sua autostima non sia stata mai inversamente proporzionale alla sua modestia, ma è da quando il suo manager -ridendo palesemente, al riparo dietro un telefono- l'ha avvertito di aver vinto quel titolo che si è reso conto che quella fiducia in se stesso lo riguarda semplicemente per il basket.
Fatelo affrontare le All Star del suo sport preferito e contate su di lui per definirsi il migliore, ma fuori da quell'ambito farebbe a meno di certe attenzioni e certi titoli, soprattutto.

In cui Aomine si rende conto che gli unici premi graditi sono quelli legati alle vittorie nel basket, ma c'è sempre modo di rimediare.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note:

Questa è una Future!Fic in cui sia Kise che Aomine si sono trasferiti negli Stati Uniti (così a sentimento direi a Los Angeles) da un po' di anni. Spero che non risulti confusa.





Quando Daiki Aomine apre la porta della camera d’albergo, sa esattamente chi aspetta al di là di essa e lo accoglie con un grugnito di disapprovazione.

Kise si appoggia allo stipite con fare languido e Daiki cerca di distrarsi ed individuare da chi stia copiando quell’atteggiamento. Giusto per non notare la bottiglia di champagne e la rivista arrotolata che ha tra le mani il biondo. O il suo sorriso un po’ sghembo, quello che indossa quando qualcosa di particolarmente divertente succede a spese di Daiki.

Un’occorrenza rara. E recente.

Good Evening, Americas sexiest man.” lo saluta, mancando poco dallo scoppiare a ridere mentre lo spinge all’interno della stanza e va’ a posare lo champagne nel frigobar.

Gli risponde con un altro grugnito e spera che non noti quanto lo metta a disagio il fatto che il biondo abbia l’edizione fresca di stampa di People, quella che uscirà soltanto il mattino seguente.

Quella con la sua faccia in copertina.

Kise sembra estremamente divertito e si lancia sul divano sfogliando rapidamente le pagine e sollevando la rivista per mostrargliela.

Per inciso! Ci sono anche io!” sbotta, gonfiando le guance in un atteggiamento infantile che scompare dopo un paio di pagine voltate.

Daiki, bollente pelle scura e sguardi capaci di penetrare il cuore delle donne più reticenti…” inizia a leggere e l’oggetto dell’articolo vorrebbe soltanto morire. Non che la sua autostima non sia stata mai inversamente proporzionale alla sua modestia, ma è da quando il suo manager -ridendo palesemente, al riparo dietro un telefono- l'ha avvertito di aver vinto quel titolo che si è reso conto che quella fiducia in se stesso lo riguarda semplicemente per il basket.

Fatelo affrontare le All Star del suo sport preferito e contate su di lui per definirsi il migliore, ma fuori da quell'ambito farebbe a meno di certe attenzioni e certi titoli, soprattutto.

Tenta, davvero tenta, di resistere, ma non può che prendergli dalle mani la rivista e colpire il biondo in testa.

Il bastardo sa l’articolo a memoria.

Il suo fascino esotico ha il potere di far cedere molte ginocchia e la sua voce bassa e sensuale ha portato milioni di donne ad interessarsi al basket.” continua infatti, muovendo le braccia con fare plateale, come se stesse recitando un classico di teatro.

Idiota!” sbotta, sperando che deboli proteste riescano a liberarlo da quella tortura.

No ma concentrati sulla scelta di termini, Daikicchi!” si lamenta, riprendendosi il giornale e tornando a scorrere le righe.

E parlano anche di me! Dicono che sei aperto e gentile perché mi sei amico e vicino nonostante il mio outing dell’anno scorso e quindi hai un lato tenero e attento.” continua e Daiki nota un rossore che non c’entra nulla con l’euforia con cui ha varcato la porta.

Come se davvero potesse cambiare le cose.” sibila, incrociando le braccia al petto e corrucciandosi al ricordo. Kise non si è mosso dal suo appartamento per settimane, dopo l’outing fatto proprio da una di quelle riviste idiote. Era stato per foto vecchissime di quando ancora usciva con un attore che faticava ad avere un ruolo decente ad Hollywood e Daiki aveva sospettato fosse stato lo stesso a mandare le foto, per un minimo di notorietà in più.

E perché Kise era nel pieno della sua carriera.

Quella successiva era stata una delle notti più soddisfacenti della sua vita, nonostante l’avesse trascorsa in una cella al commissariato dopo aver preso a pugni il suddetto rifiuto umano.

(Momoi l'aveva insultato al telefono perché mai come allora Kise aveva avuto bisogno di lui. Kise si era occupato del suo sopracciglio spaccato prima di passare l'intero pomeriggio con lui sul divano. Momoi aveva avuto torto, quindi.)

Non lo so, Daikicchi, potrei assalirti durante la notte.” risponde Kise, dopo un momento speso a pensare. Davvero stanno facendo quel discorso?

Kise alza il bacino un momento, frugando nella tasca dei jeans e mettendosi a sedere subito dopo. Fa roteare un paio di manette metalliche con aria di sfida. “Potrei assalirti ora.”

Il suo sguardo lo riporta al campo da gioco e ai one-on-one divenuti sempre più rari, meno espressione violenta di un voler essere eguali e più un modo di divertirsi insieme. Ma c’è lo stesso fuoco, nei suoi occhi color miele e Daiki accetta la sfida con un sorriso a metà.

Lo guarda avvicinarglisi, ma non gli lascia il tempo di attaccare, le labbra premute con forza sulle sue, le mani pronte a stringere la sua camicia e portarselo addosso.

C’è l’immagine di Kise raggomitolato sulla poltrona, ferito e disperato, l’anno prima, che lo attraversa come una scarica. C’è quell’immagine che gli grida di proteggerlo ma anche amarlo così forte da non permettergli più di allontanarsi.

Respira Kise, il suo Ryouta, quel nome che impunemente chiunque in America pronuncia, ma è suo, il suo Ryouta, anche se ancora non può dirlo a nessuno, anche se può essere solo l’amico tollerante e protettivo che non sarebbe mai al primo posto di quella rivista spazzatura, se osasse prenderlo per mano.

Si lascia spogliare della maglietta, registra distrattamente il suo lancio, ma si accorge che una lampada sembra essere caduta per riflesso.

Ecco leffetto delluomo più sexy dAmerica. pensa distrattamente, perso negli occhi socchiusi di Kise.

Sente il clic delle manette, le mani bloccate di fronte al suo corpo ed ovvia al problema passando oltre la sua schiena con i polsi uniti, lasciandosi sfuggire una risata divertita.

Ryouta lo spinge sul letto con la stessa sfida negli occhi e anche se le manette gli tirano i polsi, si lascia andare tra i cuscini un momento prima che lui si sfili dalla sua presa, lasciandolo sul materasso, confuso.

Lo sente armeggiare con lo stereo della suite e scuote la testa. Ha uno strano modo di festeggiare.

Si rimette seduto e si sfrega i polsi, chinando un poco la testa per seguire i movimenti del fondoschiena del compagno, che è riuscito a selezionare play dopo un lungo momento passato a premere tasti a caso. Ryouta si volta e lo trova intento, arrossendo in modo adorabile e lanciandogli un cuscino con un “Daikicchi!” che lo fa ridere.

Solo dopo riesce ad identificare la canzone, quando si libera di una piuma al lato della bocca.

Ain’t no sunshine?” chiede, confuso.

Il biondo ritorna verso di lui seguendo il tempo della canzone ad occhi chiusi e liberandosi anche lui della camicia, prima di scivolare sul letto e mettersi a cavalcioni su di lui.

Fitting.” risponde soltando, assaltando le sue labbra.

Daiki smette di farsi domande quando Kise ondeggia il bacino su di lui al ritmo morbido della canzone.

Fitting è davvero l’ultima cosa che riesce a pensare, prima di perdersi ancora una volta nel calore del compagno.

   
 
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