Fanfic su artisti musicali > The Vamps
Segui la storia  |       
Autore: _Wild_Heart    30/03/2014    1 recensioni
*Emily non si fidava di quel ragazzo e aveva temuto un'aggressione alla quale aveva risposto con l'unica tattica di difesa che era in grado di attuare.*
*Amanda provava una specie di odio generale per il genere maschile. Non poteva definirsi esattamente odio, solamente non era affatto a suo agio con i ragazzi e il fatto che quella sera si sarebbe dovuta ritrovare nella stessa casa di lui le faceva saltare i nervi.*
*La scia di studenti continuava a camminare oltre le sue spalle. Nella sua visuale apparve Heather, l’unica ragazza che lì dentro non passava mai inosservata.*
*Si fissarono negli occhi un po' più del dovuto. Appena furono di nuovo in sala James diede una pacca sulla schiena dell'amico. “Cosa ti prende?” sbraitò Con.*
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo ventiquattro.

Quella sera il vento tirava ancora più forte rispetto agli altri giorni e Brad ed Amanda non si capacitavano del fatto che proprio la sera del loro primo vero e proprio appuntamento il clima fosse così insostenibile. Amanda si specchiò un'ultima volta, i capelli accuratamente tenuti indietro da un fermaglio e un maglione color crema addosso. Scese in salotto dove i suoi genitori l'aspettavano, convinti che qualche minuto dopo Amanda sarebbe uscita in centro con Samantha. La ragazza abbassò il capo senza un motivo apparente, di fronte alle invadenti domande di suo fratello riguardo quella serata; decise all'istante che il giorno seguente gli avrebbe fatto un discorsetto. Si recò nel corridoio dell'ingresso e indossò alla svelta una sciarpa di lana e il cappotto, e si chiuse la porta alle spalle. Il vento forte le fece lacrimare gli occhi e le arrossò subito le guance. Ciò che la preoccupava maggiormente era il fatto che ormai avesse deciso, insieme a Brad, di fare una passeggiata a piedi. Non era sicura di riuscire ad arrivare al termine della serata. In realtà non sapeva neanche perché avesse accettato quell'invito. Brad le piaceva, più o meno; ma era pronta per uscire nuovamente con un ragazzo dopo così poco tempo? Scacciò quei pensieri scuotendo la testa, quando vide Brad avvicinarsi al suo vialetto. Sorrise; una sensazione di leggerezza si fece spazio dentro di lei, quando guardò il viso del ragazzo e finalmente capì di aver fatto la cosa giusta accettando quell'invito. In fin dei conti non poteva rimanere sola per sempre. Brad ricambiò il sorriso.
"Dove andiamo?" chiese impacciato.
Amanda si strinse nelle spalle: avrebbe lasciato a lui il compito di scegliere. Brad si incamminò senza una parola e senza una meta precisa, lasciando che Amanda lo affiancasse in fretta. Il suono dei loro passi veniva percepito come un brusio avattato contro la neve. Brad prese ad osservare i suoi scarponcini, trovandoli improvvisamente l'aspetto più interessante di quella serata. Aveva fatto bene ad invitarla ad uscire? Senza che lui ne sapesse niente, in pochi secondi rimbalzarono nella sua testa tutte le domande che qualche minuto prima avevano ossessionato Amanda. Il ragazzo maledisse la mattina precedente; ripercorse con la mente la conversazione avuta con Samantha. Forse aveva ragione lei: tutto ciò era sbagliato.
"Qualcosa non va, Brad?" chiese Amanda, fermandosi improvvisamente. Aveva da subito notato che qualcosa nell'umore del ragazzo non andava. Eppure era convinta che Brad aspettasse quel momento da un po' di tempo. Quest'ultimo scosse il capo.
"No, niente... Non preoccuparti!" disse voltandosi. Amanda sorrise, decisa che avrebbe finto di credergli.
I due ripresero a camminare e in un attimo si ritrovarono in centro. Un fastfood poco affollato faceva capolino di fronte a loro. Brad ci pensò un po' su: era ora di cena.
"Ti va un boccone?" chiese in un sussurro, indicando il locale con il capo e mantenendo lo sguardo serio.
"Sono vegetariana." disse Amanda. Brad impallidì, non ne sapeva niente.
"M-mi dispiace, non lo sapevo..."
"Sto scherzando! - disse lei ridacchiando - non ti agitare."
Entrambi entrarono nel locale, Brad stupito per il repentino cambio di personalità della ragazza. Si sedettero ad un tavolo, dopo aver ordinato una buona manciata di cibo scadente per cena. Amanda cominciò a mangiare, sotto lo sguardo attento di Brad. Il ragazzo la osservava con l'intento di capire il più possibile riguardo alla situazione di Amanda. Se fosse lì perché lo volesse davvero o meno. Lei sorrideva, guardando Brad furtivamente e tornando a mangiare. Non c'era niente che non andava. Tuttavia Brad non riusciva a comportarsi normalmente con lei: era chiaro che le parole di Samantha lo avessero influenzato più di quanto lui credesse. Prese un boccone dal suo piatto e si schiarì la gola.
"Come va con la scuola?" chiese Amanda, nel tentativo di iniziare una conversazione.
"Bene... I miei voti sono notevolmente migliorati nell'ultimo periodo!" rispose Brad con un sorriso.
"Hai già deciso cosa farai all'università?"
"Ci sto ancora pensando..." rispose solamente. Amanda abbassò lo sguardo: lo stava forse annoiando?
"Tu, invece?" chiese Brad prendendo un sorso d'acqua.
Il volto di Amanda si illuminò. Era una delle poche occasioni in cui poteva parlare a qualcuno dei suoi piani per il futuro.
"Bhè, mi piacerebbe molto frequentare l'accademia di danza, ma so che con il mio diploma sarebbe impossibile... Credo che frequenterò la facoltà di letteratura all'università di Manchester, sempre se sarò accettata!" disse d'un fiato. Brad l'ascoltava senza mostrare, però, molto interesse per quell'argomento. Non sapeva neanche lui perché si stesse comportando a quel modo. La domanda che lo ossessionava da tempo era: Amanda sarebbe ancora uscita con lui dopo quella sera? Di sicuro no, se avrebbe continuato a comportarsi così. Sbuffò e poggiò il mento sulla mano. Amanda abbassò gli occhi: non pensava di averlo scocciato così tanto. Nessuno dei due parlò più per il resto della cena. Brad pagò anche per conto di Amanda e quando uscirono dal locale i due ricominciarono a camminare.
Amanda prese Brad sotto braccio e poggiò la sua testa sulla sua spalla, guardando con aria sognante le decorazioni natalizie. Girò il viso verso Brad; le luminarie si riflettevano sul suo viso in un modo strano, facendo risaltare ancora di più la sua espressione corrucciata. Amanda sospirò, pensando che quella sera non stava andando come l'aveva immaginata. Credeva che avrebbe passato una serata perfetta, mente fino a quel momento il loro appuntamento era un disastro. Si era illusa un'altra volta.
Improvvisamente Brad si fermò e quando Amanda tornò a prestare attenzione alla realtà si rese conto che i due ragazzi si erano addentrati in un luna park ed ora si trovavano davanti ad una gigantesca ruota panoramica. Brad sorrise guardando Amanda; il volto di lei caratterizzato da una profonda ruga fra le sopracciglia.
"Brad... Soffro di vertigini!" sussurrò con voce tremante, guardando impaurita la grande giostra di fronte a se'. Brad respirò profondamente, prendendola per mano.
"Non aver paura... È solo una giostra!" le sussurrò all'orecchio con gentilezza. Amanda arrossì per la prima volta quella sera, sia per l'imbarazzo dovuto alla sua stupida paura delle altezze sia per la pericolosa vicinanza alla quale Brad l'aveva sottoposta avvicinandosi a lei in quel modo. Un brivido le attraversò la schiena quando il respiro caldo di Brad si infranse contro il suo collo.
"Fidati..." continuò il ragazzo. Amanda annuì: ci avrebbe almeno provato.
Brad pagò qualche sterlina all'uomo che si occupava dell'attrazione e si sedette con Amanda su un vagone. Quando la macchina si mosse la ragazza strinse forte la protezione di ferro con una mano, mentre Brad rimase in silenzio. Non era mai stato bravo a far sentire meglio le persone. Le posò una mano sull'avambraccio.
"Sta' tranquilla."
Amanda annuì, chiudendo gli occhi.
"Ho bisogno che tu parli di qualcosa... - soffiò Amanda con poca voce - Qualunque cosa, basta che serva per distrarmi."
Brad si grattò la nuca, innervosito mentre iniziava a pensare a qualcosa di sensato da dire che potesse rendere più piacevole quel giro sulla ruota. Poi un'illuminazione.
"Hai presente i biglietti? Quelli del concerto di sabato sera..."
Amanda annuì, tenendo gli occhi chiusi e cercando di immaginarsi di nuovo le scene del concerto. Come se si trattasse di un miracolo, la sensazione di terrore scomparve e la ragazza si sentì di nuovo come se stesse per scoppiare dall'entusiasmo.
"Bhè, in realtà non avevo la più pallida idea di come avrei fatto a procurarmeli, fino al pomeriggio stesso."
Brad non sapeva perché dicesse tutte quelle cose. In effetti non era il modo migliore per conquistare Amanda, ma il ragazzo notava che con quell'argomento riusciva a farla sentire meglio. Sorrise senza un motivo apparente e tornò ad osservare Amanda, quando si accorse che anche lei lo guardava. I loro sguardi si incontrarono per un tempo che ad entrambi parve infinito, mentre lentamente la distanza tra i loro volti si faceva nulla. Il cuore di Amanda perse un battito. Stava davvero succedendo? Non poteva fare a meno di pensare che non fosse la cosa migliore che avesse mai fatto, soprattutto dopo la spiacevole situazione che aveva passato con il suo ex fidanzato. Eppure non riusciva ad agire; tutto succedeva come se lei non potesse controllarlo.
"Amy..." sussurrò Brad a pochi centimetri dal suo volto, col fiato corto.
Quel momento di surrealtà si spezzò in un secondo ed Amanda tornò nel Mondo reale. Da quando aveva iniziato a chiamarla in quel modo?
"Io... Devo dirti una cosa" continuò il ragazzo.
Amanda si tirò indietro, stringendo la fronte in un cipiglio. La voce di Brad caratterizzata dalla preoccupazione.
"Ti ascolto." disse lei sulla difensiva.
Brad prese un lungo respiro. Doveva farlo, Amanda meritava di saperlo.
"Ieri mattina ho incontrato Samantha e..."
Amanda entrò nel pallone, mentre la confusione più totale si faceva spazio nei suoi pensieri. Proprio non riusciva a collegare quel discorso a qualcosa che potesse farla innervosire.
"Insomma, abbiamo parlato anche di te... Sapeva del concerto di sabato e del nostro appuntamento di stasera. Mi ha parlato dell'ultimo ragazzo che hai avuto e di ciò che è successo tra voi..."
Amanda arrossì. Non avrebbe mai pensato che Samantha potesse essere tanto sleale da andare a spifferare tutte le sue storie con altre persone.
La giostra si fermò in quel preciso istante e appena Amanda se ne accorse balzò fuori dal vagone e si intrufolò nella folla, fermandosi in un punto non distinto della piazza. Brad la raggiunse in un istante e quando la affiancò poté notare la rabbia montare in lei. Amanda strinse le braccia al petto; era furiosa e non desiderava passare un minuto di più in quel posto e in compagnia di Brad. Era stata così sciocca a pensare che potesse essere diverso dagli altri. Gli voltò le spalle, ma Brad rimase deciso ad andare fino in fondo a quella storia.
"Non è stata colpa sua... E neanche mia... Ha soltanto voluto avvertirmi su quello che avevi passato. Ovviamente mi ha chiesto di non farti soffrire, e io le ho promesso che ci avrei provato, ma..." Brad si incupì di colpo; anche se ci aveva provato non era riuscito nel suo intento. Posò una mano sulla spalla di Amanda, ma quando lei si allontanò quel gesto lo colpì come una lama tagliente.
"Portami a casa, Brad..."
"Amanda, io..."
"Portami a casa subito, ho detto!" gridò lei in preda all'esasperazione, mentre una lacrima silenziosa le scorreva lungo la guancia. Brad sospirò e si incamminò lentamente verso l'uscita del luna park. Amanda lo seguì.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Vamps / Vai alla pagina dell'autore: _Wild_Heart