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Autore: Omega chan    30/03/2014    3 recensioni
Cosa accadrebbe se Suzuno e Atsuishi (Shigeto) fossero fratelli, ma non fossero a conoscenza della faccenda? Avrà dei cambiamenti sulla loro vita all'Alius Academy?
(dal Prologo)
"Una donna di circa 30 anni, era in una stanza di ospedale. Non era malata, affatto. Stava vivendo il momento più bello della sua vita. Tra le sue braccia, teneva due bambini, appena nati. "
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atsuishi Shigeto, Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~(pov Atsuishi)
Ieri è stata una giornata pesante, mi sono addormentato tardi, a causa dei miei pensieri sulla giornata. Tutto è andato bene, tranne una cosa: Nagumo non sa nemmeno che esisto. Forse, non mi ha visto. Forse mi ha visto e non mi vuole parlare perché è stufo di me. Forse sono io che mi metto troppe paranoie, lui non mi ha visto e basta. Ma passiamo alle cose serie. Oggi, mi sono svegliato, e il mio compagno di stanza, era sparito. Mi sono vestito e poi mi sono messo a girare per i corridoi, l’unico particolare è che non ho ancora trovato la classe, ma sono dettagli. La scuola è grande, troppo grande per i miei gusti. Al quarto piano ci sono le camere, dal terzo in poi, si dovrebbero trovare le classi. Mi guardo intorno sperduto, ora non trovo nemmeno le scale, fantastico! Lo sguardo, mi cade sull’orologio appeso alla parete, sono le 9:00, prima ora finita.
-Dove sono finito!?
-Atsuishi? Che ci fai qui?
Alzo lo sguardo, e vedo Suzuno difronte a me. Mi viene la tentazione di abbracciarlo, talmente sono felice di vedere qualcuno per questo corridoio deserto, ma resisto. Almeno, possiamo fare la strada assieme.
-Ti sei perso pure tu?
-No, ero in bagno, la classe è infondo al corridoio…
Indica una porta, poco distante da me. Io lo guardo con gli occhi sgranati. Ho avuto la classe qua vicino per tutto questo tempo, e non me ne sono accorto? Siamo messi molto male, ora il prof, mi farà una bella ramanzina:
-Mi scusi il ritardo!
Dico, inchinandomi leggermente. I miei compagni si mettono a ridere, io abbasso la testa, imbarazzato e vado al mio posto. La giornata la passo a guardare fuori dalla finestra, poi, finalmente, arriva l’ora di pranzo. La mensa fa schifo, ma sono talmente contento per il fatto di entrare nella squadra di calcio, che sono disposto a mangiarmi anche venti piatti di quella “pasta”.
-Atsuishi, vedo…che il cibo ti piace…
Mi dice Suzuno, guardandomi con uno sguardo tra il disgusto e il ridicolo. Appena mi accorgo che è circa il quinto piatto di pasta che mangio, arrossisco imbarazzato. Suzuno scoppia a ridere, attirando l’attenzione di tutti, che si girano verso di noi. Dopo, si guarda intorno con fare imbarazzato, per poi tornare a mangiare a testa bassa. Mi chiedo perché si vergogni di ridere, del resto è una cosa comune, tutti quanti ridiamo. Quando finiamo di mangiare, ci dirigiamo entrambi verso il campo da calcio, e le nostre strade si dividono, una a destra l’altra a sinistra. La mia squadra è già nel campo, e il capitano, ovvero Nagumo, è girato di spalle.
-Buongiorno! Sono Atsuishi Shigeto, da oggi nuovo membro della squadra!
Dico tutto ad un fiato. Il capitano si gira di scatto, mi viene vicino e mi guarda, per poi allontanarsi di colpo e fissarmi.
-Atsuishi?! Che ci fai qui?
-Sono arrivato ieri, mi sono presentato anche alla classe…
-No, mi rifiuto di crederci!
-So di essere silenzioso, ma non per questo non mi devi considerare…
-Ok, ti credo, ma non me la racconti giusta…
Io lo fisso,  guardandolo male, e a quel punto, lui riesce a collegare i due neuroni funzionanti e mi sorride:
-Ok, da oggi sei un membro ufficiale della Prominence!
Mi dice con un sorriso enorme, per poi stringermi forte la mano. Poi, mi presenta a tutta la squadra. Le ragazze, mi vengono incontro, e la più alta di tutte,  con i capelli verdi e gli occhiali dalla montatura spessa, inizia a scompigliarmi i capelli:
-Ma lo sai che sei proprio carino?
-Grazie…
Dico, arrossendo un poco, alla vista del seno abbondante della ragazza e al suo bell’aspetto. Dopo avermi fissato per un po’, mi porge la mano, cordiale:
-Comunque sia, io sono Honoka
Mi dice sorridendo e aggiustandosi gli occhiali. Devo ammettere che è molto carina, ma mi sembra una ragazza un po’facile. Poco dopo di lei, si avvicina una ragazza bassa, con degli occhi fantastici.
-Non perdere tempo con lei, è troppo grande per te, io ho 11 anni, sono perfetta per te!
Mi dice ridendo. Dal suo tono, non capisco se mi sta prendendo in giro o meno, quindi mi limito a sorridere, per educazione:
-Io sono An
Conclude. Dopo poco, arriva una ragazzina, davvero bassa, con gli occhiali e i capelli viola raccolti in una piccola coda:
-Smettetela, lo state infastidendo…io sono Hana, piacere!
L’allenamento inizia, io sarò in centrocampo, perché gli manca un giocatore. Per tutta la durata dell’allenamento, le tre ragazze non mi staccano gli occhi di dosso, mi guardano sorridendo e sospirano. Tutte queste attenzioni mi stanno mettendo a disagio, ma se le ignoro, forse non mi accorgerò di loro. Dopo mezz’ora di allenamento, viene Kira, chiama Nagumo, gli dice qualcosa e il capitano lo segue.

(pov Suzuno)
Dopo aver passato un po’di tempo con Atsuishi, mi dirigo verso il campo, dove trovo la squadra che non fa niente: Alcuni fanno matematica, altri giocano ai videogames e le ragazze parlano di vestiti.
-Sono arrivato, iniziamo
Chiedo a gran voce. Dato che non mi ascoltano, faccio la mia faccia seria e dico:
-Non era una domanda, era un’affermazione!
Tutti quanti sbuffano, tranne le ragazze che iniziano a correre velocemente. Da quello che ho capito, ho generato grande ammirazione, anche se la cosa mi irrita un po’: Vedere queste ragazze che mi sbavano dietro come se fossi un dio, la trovo inquietante…
-Non so se ci conosciamo, io sono Kadomiki, sono un centrocampista
-Interessante…
Lui, si trova un po’in soggezione a parlare con me, ma del resto, la sua reazione è comprensibile, so di non essere molto loquace. Ma forse, vuole davvero essere mio amico, tanto vale provare…
-Che schema usate? Sai, sono il nuovo capitano, e non so ne i nomi ne le abitudini.
Sul viso abbronzato del ragazzo, compare un sorriso, leggero e sincero. Chiama i ragazzi della squadra, che vengono verso di noi. Una volta radunati, si presentano e io ho modo di scoprire il loro ruolo. Da quello che ho capito, siamo primi in classifica in una specie di torneo:
-Ma a cosa serve questo torneo?
-Non lo sappiamo, nostro padre ci ha chiesto di farlo…
Dice Ai, la più piccola della squadra. Io alzo le spalle, e faccio proseguire gli allenamenti. Devo ammettere che mi sto divertendo, e tutti i miei compagni, mi sembrano persone molto brave e soprattutto sincere. A metà allenamento, noto Kira che viene verso di me:
-Ho visto la sfida che hai fatto ieri, hai talento, mi puoi seguire nel mio ufficio?
-Certo…
Con lui c’è anche Nagumo, che mi guarda più confuso che mai. Entrambi non sappiamo cosa passi per la testa di quell’uomo, ma forse, è qualcosa di importante. Arriviamo ad un terzo campo, dove scorgo solo la figura di Hiroto. Quando si accorgono della nostra presenza, una ragazza con i capelli azzurri, tocca la spalla di Hiroto per avvertirlo:
-Si padre?
Chiede, mentre si asciuga il sudore dalla fronte.
-Seguimi.
Lui ci guarda curioso, ma noi due lo guardiamo ancora più confusi. Andiamo dentro il suo ufficio, e lui si siede sulla poltrona dietro la scrivania:
-Perdonatemi per quello che sto per fare, ma è necessario…
Non facciamo in tempo a chiedere spiegazioni, che tre uomini ci bloccano le mani dietro la schiena, mentre un quarto, ci infila una collana con un ciondolo viola: Appena essa tocca il mio petto, sento un dolore atroce in tutto il corpo, mentre una macchia nera mi copre la vista. Guardo a sinistra, e noto Wiles che abbassa una leva: Più la leva va giù, più il dolore cresce. Guardo Nagumo, che cerca di liberarsi dalla presa del tizio che lo tiene fermo, ma è tutto inutile. Hiroto, dal canto suo, ha iniziato a sudare molto. Appena la leva raggiunge il fondo massimo, l’alone nero mi circonda la vista e i miei occhi iniziano a chiudersi:
-A-aiuto…
-Non svenire! Resisti al dolore!
Mi urla Kira, venendomi vicino. Io mi divincolo disperato, sperando che l’agonia finisca presto, ma ogni mio sforzo è vano. Guardo Nagumo che ormai è a peso morto tra le braccia dell’uomo, mentre Hiroto non da segno di migliorare le sue condizioni fisiche. L’alone fa di nuovo la sua comparsa, la mia vista si appanna. Lascio che le mie ultime forze vadano al vento, per poi crollare a peso moto tra le braccia dell’uomo.
(pov Atsuishi)
“A-aiuto”
Il passaggio di Hana va a vuoto. Dopo aver sentito la voce, mi fermo all’improvviso e i miei compagni mi fissano:
-Atsuishi, tutto ok?
Mi chiede Hana avvicinandosi. Io non rispondo, mi limito a fissare un punto indefinito del campo:
-H-ho sentito la voce di Suzuno…mi chiedeva aiuto…
-Sarà stata la tua immaginazione…
Mi dice Honoka, con un tono comprensivo. Io scuoto la testa, e senza dire nulla, mi dirigo vero l’infermeria, sotto lo sguardo confuso dei miei compagni.

 (pov  Hiroto)
Apro gli occhi lentamente, la luce che filtra dalle tapparelle, mi da fastidio agli occhi, e li chiudo d’istinto. Quando li riapro, giro la testa alla mia destra, e vedo che Suzuno e Nagumo sono ancora privi di sensi. Da fuori, sento delle urla, di Hitomiko e di Kira:
-Perché l’hai fatto?! Sono solo ragazzi!
-Tsk…fra due anni, diventeranno ottimi guerrieri, grazie alla pietra, saranno imbattibili!
-Sei cambiato! Non pensi ad altro!
Dopo queste parole, la sua voce si rompe, e scoppia in un pianto dirotto. La vedo che apre la porta di scatto, entra e poi chiude la porta dietro di se. Si accorge che sono sveglio, quindi viene verso di me:
-Come stai?
-Meglio, anche se non ricordo molto…
-Ti ha fatto molto male?
-Un po’, ma nulla di che…
Lei lancia uno sguardo assassino verso Kira, che ci fissa soddisfatto. Mi viene vicino, per poi andare vicino al letto di Nagumo e  Suzuno, che dormono ancora profondamente.
-Sono il primo che si è svegliato?
-A quanto pare, la pietra ha avuto su di voi risultati straordinari, domani, voglio vedervi in campo con quelli.
Indica il mio collo, e solo allora mi accorgo di avere una collana, con un ciondolo viola. Fisso la collana in silenzio, senza dire una parola. Lui continua a sorridere compiaciuto, e poi va verso l’uscita. Si ferma sulla soglia, mette una mano sulla spalla di Hitomiko, e le dice:
-Rassegnati, le cose, non saranno più come prima…
Dopo quelle parole, si congeda, senza dire più una parola. Hitomiko scoppia in lacrime, e nasconde il viso tra le mani. Io mi alzo piano dal letto dell’infermeria, ma appena metto le gambe a terra, sono costretto a tenermi alla sbarra del letto a causa dei capogiri. Piano piano, mi avvicino a Hitomiko, e la abbraccio:
-Tranquilla sorellona…io sto bene…
Lei mi abbraccia a sua volta, e mi accarezza i capelli dolcemente:
-Sei proprio un bravo ragazzo Hiroto…assomigli così tanto a lui…
Dopo quelle parole, il mio cervello reagisce da solo, non mi accorgo nemmeno di quello che faccio: Spingo via la mano di Hitomiko, e la guardo disgustato:
-Quindi per te sono solo un rimpiazzo?!
-No! Cosa stai dicendo?
-Non sono più il bambino di una volta, non azzardarti a paragonarmi a lui!
Poi sento una morsa alla testa, crollo sulle ginocchia, sentendo che il dolore scende fino al petto. Mi lascio cadere sul pavimento freddo della stanza, privo di forze. Hitomiko mi prende di peso, e mi rimette a letto:
-Non avevo bisogno del tuo aiuto…
Sento dei cigolii provenire dal letto di Suzuno e di Nagumo. Mi volto, e noto che si sono svegliati. Il primo, si tiene la testa, dolorante, mentre il secondo si guarda intorno con fare confuso:
-Cosa è successo?
Domanda il primo, continuando a reggersi la testa. Nagumo, fa una smorfia divertita, fissando Suzuno:
-Tsk…sei svenuto come una ragazzina…
-Solo a titolo informativo, anche tu sei svenuto.
Lo dice con un tono diverso. Non lo avevo mai sentito parlare in quel modo in questi giorni.  Ha un tono freddo, tagliente, che non ammette repliche.
-Ma chi ti credi di essere?
-Suzuno Fuusuke.
-State litigando come ragazzini di cinque anni…la vostra maturità è pari a quella di un lattante…
Dico, contraendo il mio sorriso in un ghigno sadico. Loro due si voltano verso di me con fare seccato:
-A chi hai dato del lattante?!
Sbraita Nagumo, puntandomi un dito contro. Suzuno non fa nulla, si limita ad allisciarsi il ciuffo con fare distaccato:
-Ha parlato quello che l’intelligenza di una mosca.
Mi dice Suzuno. Io lo fisso con aria di sfida, ma lui non mi degna di uno sguardo:
-Non sai nemmeno distinguere il maschile dal femminile…
-Ma tu non hai nulla di maschile Suzuno, se non il nome.
Dopo quelle parole, Suzuno si volta di scatto verso di me, e mi fissa con aria omicida:
-Tu brutto…
Ma viene fermato dal richiamo di Hitomiko, che si mette davanti a noi con le braccia conserte.
-Ora basta! Suzuno, Nagumo e Hiroto! Smettetela!
Noi tre ci guardiamo in cagnesco, e giriamo il volto dalla parte opposta. Poco dopo, sentiamo la porta che si apre, ed entra di scatto Atsuishi, sudato e ansimante. Senza curarsi di me e di Nagumo, va direttamente al letto di Suzuno e si piazza davanti a lui:
-Suzuno?! Cosa ti è successo?!
Vedo l’albino sussultare davanti a così tanta preoccupazione, apre la bocca per parlare, ma viene anticipato da nostro padre che entra prontamente in camera:
-Hanno avuto tutti e tre un calo nel mio ufficio, stanno bene…
Suzuno afferma con un gesto del capo, senza aggiungere altro. Ma la preoccupazione di Atsuishi non è svanita, e continua a fissare l’amico preoccupato.
-Atsuishi, sto bene.
Vedo Atsuishi rabbrividire. Quella risposta deve avergli congelato il sangue nella vene. Poi Suzuno, pianta i suoi occhi ghiaccio in quelli azzurri mare di Atsuishi. Per un po’, nessuno osa parlare. Il silenzio è rotto dai passi di Atsuishi che indietreggia, fino ad arrivare alla porta, per poi uscire. Nei suoi occhi ho letto paura e confusione. Mi giro verso Suzuno, e noto che sta fissando un punto indefinito della stanza:
-Ghiacciolo, stai bene?
Hitomiko mi guarda male. Va vicino a Suzuno e lo scuote per una spalla. Poco dopo, l’albino, si sveglia dallo stato di trance, e scuote la testa:
-Si. Sto bene.
Hitomiko, ancora sconvolta, esce velocemente dalla stanza, e con il telefono in mano, scende in giardino.
(normal pov)
Hitomiko va in giardino, e si mette vicina ad un albero per evitare di essere disturbata. Compone il numero della polizia, e si mette il telefono vicino all’orecchio:
-Pronto, sono Hitomiko Kira…
-Buongiorno, ha altre informazioni?
-Si, Atsuishi sembra che riesca a comunicare con Suzuno tramite il pensiero, e viceversa. Sono nati nello stesso giorno, mese e anno.
-La data di nascita non è rilevante, ma il fatto che riescono a parlare tramite il pensiero, è un punto a favore della nostra teoria.
-Hanno molti tratti simili, per alcune cose sembrano proprio fratelli…
-Continueremo le indagini, tenga presente, che forse, sarà necessario il test del DNA…
-Certamente, grazie mille ispettore…
Hitomiko chiude la chiamata, alza lo sguardo, e fissa i ragazzini che giocano a calcio, felici:
-Pensare…che tra poco…non sarà più così…

Angolo Autrice
Ciao a tutti ^^ ho aggiornato un’altra fic^^ ma solo perché era praticamente già scritta tutta ^^
Ok, mi scuso per gli errori e spero che vi piaccia ^^
Detto ciò, vado, che devo finire i compiti ^^”
Mi scuso per lo schifo ^^”

  
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