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Autore: Soul96    30/03/2014    0 recensioni
Due amiche d'infanzia si rincontreranno in una situazione drammatica, scopriranno di non essere ciò che hanno sempre creduto, verranno a conoscenza di un passato doloroso. Solo grazie alla famiglia Cullen riusciranno a capire cosa è successo loro e cosa sono realmente. Tra molte avventure e fatti spiacevoli riscopriranno l'amore perduto.
Spero di avervi incuriosito;)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti | Contesto: Successivo alla saga
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Eccomi con un nuovo capitolo, vi prego commentate e fatemi saper che ne pensate della storia;)

5.Fuga
Nè io né Deborah riuscimmo a trovare una spiegazione a quei flash che tormentavano le nostre notti, erano così vividi, così reali, eravamo sicure che in un qualche modo erano parte dell'enigma che riguardava il nostro rapimento. Se in un primo momento recuperammo le nostre forze ora stavamo diventando ogni giorno più deboli, era come se il cibo che ci veniva dato non ci sfamasse più, non eravamo più in grado di ragionare lucidamente e restavamo per tutto il tempo in uno stato di dormiveglia quasi più vicino al coma che al sonno.
Sapevo che ormai eravamo giunte alla fine, non avevamo più speranze, quelle erano già crollate da un po', ma l'idea di darla vinta al mostro mi disgustava, non gli avrei mai permesso di strapparmi la mia vita.
Fu allora che Deborah, racimolato quel poco di forze che aveva ancora, pensò ' Jada! Non possiamo farci uccidere così, non può toglierci la vita senza il minimo impedimento! Dobbiamo agire!' ' lo so lo so! Ma non mi viene in mente nulla che possa salvarci!' ' E se io avessi trovato la soluzione?' Dette quelle parole l'idea di Deborah si materializzò nella mia mente, era un'idea folle non ché irrealizzabile, ma la sua sicurezza non dava segno di cedimento ' lo so che sembra assurdo ma credimi so di poterlo fare! Non so come spiegare, è come se un altro essere fosse dentro di me e cercasse di uscire allo scoperto, di far parte della mia parte conscia!' In fondo sapevo alla perfezione a cosa si riferiva, mi venne di colpo in mente la lettera del sogno "... come se un altro essere cercasse di emergere dal più profondo della mia anima... " poi all'improvviso capii, quei sogni non erano altro che ricordi, ricordi di un'anima costretta a vivere repressa in fondo al corpo e impotente di fronte alle scelte di quest'ultimo, incapace di condividere le proprie esperienze e i propri sentimenti, mai prima d'ora mi fu più chiara l'espressione degli antichi greci " il corpo è prigione dell'anima"; capii anche che se Deborah era così convinta di quello che diceva dovevamo fidarci così tentammo di attuare quell'unico piano che sembrava possibile per fuggire; in fondo già sapevamo di possedere doti tutt'altro che comuni, in oltre se dei vampiri ci volevano morte poteva significare solo una cosa, in un modo o nell'altro eravamo più forti di loro, una minaccia.  
La prima dovevo essere io, avevo paura, paura di non risvegliarmi più ma cercai di non darlo a vedere a Deborah, era già abbastanza stressata per quello che avrebbe dovuto fare, inoltre preferivo morire per mano sua piuttosto che uccisa dal mostro, 'sono pronta, avanti..' chiusi gli occhi e attesi, non sapevo cosa aspettarmi ma di sicuro non sarebbe stato indolore.
Deborah mi posò una mano sul petto all'altezza del cuore, una fitta tremenda si diffuse in tutto il mio corpo, dolore, terrore...,il volto di lui disperato mi accompagnò in quei secondi fatali poi un dolore lacerante alle tempie e... Il buio.

Ripresi coscienza di colpo, sentii il mio cuore ricominciare a battere con un sussulto, non riuscivo a muovermi, ero come paralizzata, ogni cellula del mio corpo doleva e facevo fatica a respirare, mi accorsi solo vari minuti dopo di essere all'aperto quando un raggio di sole mi colpì in pieno viso accecandomi, ce l'avevamo fatta, Deborah! Mi guardai attorno in preda all'agitazione ma non la trovai, cominciai ad urlare il suo nome nella mia mente fino a quando un flebile pensiero mi raggiunse 'Jada? Jada sei tu? Dove ti trovi?' Cominciai a correre, non sapevo dove stessi andando o come avessi fatto ad alzarmi, seguii il mio istinto e in pochi secondi arrivai in un altra radura dove trovai Deborah, 'Ce l'abbiamo fatta! Siamo libere!' ' grazie per avermi salvato la vita Deba' ' e a te grazie di aver posto fiducia in me Jada', ' allora è vero, possiedi dei... Possiamo dire poteri!' ' non so cosa dire... Io... So solo che sapevo di doverlo fare, non potevamo morire questa volta!' ' che intendi per QUESTA VOLTA?' ' potrà sembrare strano ma sono convinta che chi ci voglia morte sia lo stesso che ci condannò al rogo ' cominciavo a capire dove voleva arrivare, e le cose cominciarono a risultare più chiare ' intendi dire Aro? L'inquisitore? In effetti aveva gli occhi cremisi... Appurato che è questo Aro che ci vuole morte dobbiamo ancora scoprire perché ci tema a tal punto da cercarci ed ucciderci...'non riuscì a terminare la frase che fui pervasa da una strana sensazione, dovevamo andarcene da li al più presto, Deborah intuì subito e senza dire alcuna parola cominciammo a correre ad una velocità disumana, non sapevamo da dove provenisse tutta quella forza, gli alberi continuavano a sfrecciarci di fianco..., non saprei dire per quanto corremmo ma al calar della sera crollammo sfinite a terra, non riuscimmo nemmeno a cercare un riparo, il nostro fisico già fortemente provato cedette e crollammo in un sonno profondo.
  
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