Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Lady_Wolf_91    30/03/2014    6 recensioni
Sally è una giovane e normalissima donna, ha una vita normale, un lavoro normale e un'amica fidata!
Certo ha qualche dolore passato ma come tutte le persone normali l'ha nascosto in fondo al cuore così che non possa più fare tanto male...fino a quando il suo passato ritorna, o meglio RIAPPARE pronto a metterla ancora alla prova!
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

DECIMO CAPITOLO (desideri che si avverano?)













 

“Lei non fu qui!”
“No! Lei non sarà qui?”
“Ma lei è qui!”

Al suono di quelle voci aprii leggermente gli occhi richiudendoli subito dopo, una luce bianca mi aveva quasi accecato, li riaprii lentamente tentando di abituarmi a tutto quel bianco e mi guardai intorno, non ero più nella mia stanza, non conoscevo quel posto, voltai ancora la testa e i miei occhi incrociarono uno specchio, mi alzai fissandomi stranita: indossavo una camicia da notte bianca, che non era mia, avevo due enormi occhiaie come se non dormissi da anni ed ero più pallida del consueto, provai a sfiorare lo specchio e un brivido mi scivolò lungo la schiena.

“Lei è viva!”

“Lei si mosse!”

“Lei parlerà?”

Le voci mi fecero voltare ancora e li vidi, tre imponenti figure galleggianti circondate da del leggero fumo grigiastro: alla mia destra lievitava un uomo anziano, con una testa appuntita e la barba lunga fino al petto, al centro leggermente più avanti, c’era una donna, non era vecchia come il primo uomo, ma nemmeno giovanissima, mi fissava con gli occhi privi di pupille, come gli altri due e i boccoli color cenere che le cadevano lungo le spalle; a sinistra il terzo uomo, mi fissava da sopra gli occhiali piccoli e luminosi con l’aria saccente, i volti e le braccia dei tre erano ben visibili mentre il resto del corpo era avvolto da una fitta nebbia.

“V-voi, voi siete Loro?”

Si guardarono e ripuntarono gli occhi su di me.

“Noi fummo Loro?”

“Ovvio che noi saremmo Loro la domanda sarà, cosa vorrà lei?”

Mi grattai la testa nervosa: “Quindi è un sì? Voi siete quelli che governano gli spiriti?”

L’uomo saccente fece un’espressione contrariata mentre il più anziano si lisciò la barba: “Noi fummo quelli che dici, noi facemmo quello che proclami!”

La donna sorrise e avvicinò il volto al mio: “Constatato ciò che noi siamo, vorremo capire ciò che tu vuoi”

Mi schiarii la voce indietreggiando leggermente “…Io sono”

L’uomo saccente sbuffò e una nuvola grigia fuoriuscì dalle sue narici: “Ovvio che sapremo chi tu sarai”

La donna l’ammonì “Sappiamo chi sei!”

L’uomo anziano si grattò la testa “Quel che non sapemmo fu quel che lei volle!”

Iniziavo a sentirmi sempre più confusa, davvero Miles affrontava questo ogni volta che lo mandavo a parlare con Loro? Ecco perché era sempre così schizzato!

“Io ecco io volli, cioè io vorrò no! Io vorrei, io…voglio fare un patto con voi!” Si guardarono di nuovo e la donna sorrise: “è per il non morto vero?”

“Ovvio che sarà per lui”

“è per lui che fosti qui?”

“S-si ehm, parlate di Miles vero?”

Annuirono contemporaneamente e iniziai a sentirmi a disagio:

“Ovviamente voi sapete che lui è in coma, io ho provato a salvarlo ma…”

“Ma lei non ha potuto!”

Abbassai lo sguardo: “No, non ho…lui non ha voluto.”

“Ma lui nemmeno può!”

“Egli si tolse la vita”

“E noi non aiuteremo chi si toglierà la vita!”

“Ma lui non voleva! È stato un incidente e-”

L’uomo saccente corrugò le sopracciglia e il bianco diventò improvvisamente un grigio tendente al nero “Lei non vorrà prenderci in giro??”

Indietreggiai leggermente spaventata: “No certo che no ma, voi me lo dovete, vi siete presi Laura, nonostante il nostro patto e lei, lei non si era suicidata ma non mi avete permesso di aiutarla e non, non potete prendervi anche lui, inoltre io mi merito una ricompensa ok? Per tutto quello che ho fatto per voi, voi me lo dovete!”

L’uomo anziano sembrò pensarci su: “Ma se l’aiutassimo, che cosa otterremo?” Sospirai “Voi, sapete che volevo rinunciare a tutto questo!”

La donna inclinò la testa e una ciocca di capelli le sfiorò la guancia: “Lui c’è l’ha detto.”

“Bene! Se lo salvate, io continuerò ad essere la vostra marionetta: continuerò a salvare anime, continuerò a fare quello che voi volete che faccia”

Il saccente ghignò: “Noi ne troveremo un’altra!”

Fu il mio turno di sogghignare “Oh davvero? Una che riesca a fare un esorcismo in una lingua sconosciuta, che sconfigga una psicopatica assassina e l’elenco ancora lungo! Certo, potete trovarne un’altra, ma non sarà brava come me, le ci vorrà tempo per imparare anche solo una minima parte di quello che so io e quante anime perdereste nel frattempo? Voi avete bisogno di me e io ora, ho bisogno di voi!”

La donna annuì ammonendo gli altri due: “Lei sa che c’è un prezzo da pagare?” “Credevo che io fossi il prezzo!”

Si guardarono in silenzio e poi tornarono a puntare gli occhi vuoti su di me: “Non è così semplice”

“E allora qual è?”

“Lo vedrai!”

Feci per ribattere ma, il cadere lento e silenzioso di una foglia dai bordi viola mi fermò. Alzai la testa ma non c'era nessun albero quindi, da dove veniva quella foglia? Se ne aggiunsero poi altre, finché i miei piedi nudi, ne furono completamente pieni, l’uomo anziano ne afferrò una che tra le sue mani, si sbriciolò immediatamente.

“Il tempo a sua disposizione finì!”

“Lei dovrà tornare alla porta”

“O rischia di rimanere qui per sempre”

Iniziai a sentire improvvisamente freddo mentre le foglie continuavano a cadere con una cadenza quasi armoniosa:

“P-porta? Quale porta?”

“Lo specchio!”

Voltai la testa: “Oh ma è proprio…qui?”

Lo specchio non c’era più e quando mi girai ancora non c’era più nessuno, ero sola, completamente sola e iniziavo a sentirmi male, la testa pesante e il ‘corpo’ leggero, stavo per lasciare che il panico prendesse il sopravvento quando la vidi: una piccola e tremolante lucina viola in fondo alla stanza, la seguii e senza accorgermene iniziai a galleggiare nell’aria finché non arrivai allo specchio, ne osservai la cornice dorata e solo dopo mi concentrai sull’immagine che rifletteva: me stessa, stesa sul letto, immobile, Ellen era al mio fianco e mi teneva la mano: “Svegliati Sally, ti ordino di spezzare le catene del tuo sonno, in questo preciso istante, se è tuo volere, svegliati!

Le sue parole, ripetute più volte come una canzone triste mi arrivarono distorte, come se le ascoltassi da dietro un muro, presi un profondo respiro e infilai una mano nello specchio oltrepassandolo come se fosse fatto d’acqua, un altro sospiro e mi ricongiunsi con il mio corpo dall’altra parte, presi un enorme boccata d’aria e mi precipitai in bagno, in tempo per vomitare.

Ellen non mi lasciò nemmeno il tempo di rialzarmi che mi fu addosso:

“Dio mio!! Non sai che paura, come stai? Come sono Loro? Ha funzionato? Dimmi che non stai morendo!”

“No, non sto morendo, Loro sono…strani e ora so perché Miles odiava parlarci e non lo so se ha funzionato…direi di andare a vedere!”

“Va bene”.

 

Tornammo all’ospedale mentre ancora combattevo contro la nausea

“Sicura di stare bene? Non hai una bella cera”

Ispirai a fondo: “Sì, solo ci vorrà un po’ di tempo per riprendermi del tutto” “Ok”.

Non riuscivo a calmarmi e continuavo a torturarmi il labbro finché non arrivammo finalmente, davanti alla stanza di Miles, prima che potessimo aprire la porta uscì fuori Leonora che ci sorrise, radiosa e con le lacrime agli occhi, appena mi vide mi buttò le braccia al collo: “Scusa è che davvero io, è, è un miracolo, non credevo sarebbe mai successo e invece…invece lui si è risvegliato e sta bene e parla e respira e, e devo chiamare nostra zia, devo chiamare tutti se, se vuoi puoi entrare io torno tra poco!”

Si precipitò all’ascensore continuando a ridere, guardai Ellen ed entrammo nella stanza, Miles era lì, steso nello stesso letto in cui l'avevo lasciato. La sua pelle prima pallida aveva ora acquistato un leggero colorito e non era più immobile, con gli occhi chiusi e il respiro incerto. Lui era sveglio, parlava e rideva con un’infermiera che gli stava tirando il sangue, mi avvicinai: “Ciao!”

Lui sorrise e il mio cuore fece le capriole.

“Ciao”

Non riuscii a trattenere l’ennesimo sorriso: era lì, era vivo, era reale, l’infermiera gli sistemò il cuscino guardandoci con aria sognante io gli afferai la mano: “Come ti senti?”

Si sistemò meglio, alzandosi leggermente e puntò gli occhi nei miei:

“Bene grazie! Scusa, non vorrei sembrarti ehm, scortese ma tu... chi sei?”

Tre semplici parole bastarono a fare del mio cuore tanti piccoli pezzi sparsi io, Ellen e l’infermiera ci paralizzammo, poi lei cercò di confortarmi:

“Ascolti, è normale può capitare che dopo un lungo coma il paziente non ricordi alcune cose, con il tempo andrà meglio!”

Mi sforzai di sorriderle ma lo sapevo, sapevo che non si sarebbe mai ricordato di me, era quello il prezzo di cui Loro parlavano: “Non importa, non ero nessuno di importante, sono contenta che tu ti sia risvegliato e ora devo andare…ciao.”

Lui annuì con un cenno del capo e io mi richiusi la porta alle spalle.

 

“Perché non si ricorda di te?”

Intanto ci avviammo alla macchina.

“È solo il prezzo da pagare per essersi svegliato”

“La sua memoria? Ma scusa, della sorella si ricorda!”

“Non tutta la memoria, solo quella che riguarda me.”

Ellen mi prese per le spalle fissandomi seria: “Ma non è giusto, dev’esserci un modo per fargli ricordare chi sei!”

Allontanai la sua presa e salii in macchina, allacciai la cintura e appoggiai la testa al finestrino: “Non importa.”

Ellen mi imitò salendo dall'altro lato e stringendo con forza il volante:“Sally”

“No davvero, non importa.”

Mi fissò indecisa se prendermi a schiaffi o meno:

“Sei quasi morta per salvarlo, non dirmi che non ti importa! Urla, arrabbiati, piangi fa qualsiasi cosa ma non mentirmi, non tenerti tutto dentro!”

Chiusi gli occhi: “Non importa.”

No, non importa se non sa nemmeno più il mio nome, se non ricorderà mai tutto quello che abbiamo affrontato insieme, non importa se ho il cuore a pezzi perché lui è vivo giusto? E sì, io sto male Ellen, sto così male che vorrei strapparmi il cuore dal petto, sto così male che vorrei che tutto questo fosse solo un incubo ma, ma mi passerà. Questo dolore, questa voragine che sento al posto del cuore prima o poi passerà sì, prima o poi.

 

Il resto del viaggio fu silenzioso e quando arrivai a casa scesi senza nemmeno salutarla, ignorai anche Mocho e mi buttai sul letto, mi sarebbe passata, doveva passarmi ma al momento, faceva dannatamente male.

 

 

 

Sally? So che sei in casa, potresti almeno rispondere e dirmi che sei viva per favore? Sono passati tre giorni, tre giorni Sally, ma non lo capisci che parlarne ti farà sentire solo meglio?’

 

 

Sono ancora io, mi meraviglio che ancora tu non abbia staccato il telefono, sarebbe meglio sai? Almeno non mi sentirei tanto stupida al momento…no, ti ho chiamato perché ho parlato con Brad, mi ha chiesto di te, cosa devo dirgli?’

 

Sai che stiamo superando tutti i record? Cinque giorni senza vederci o parlarci? Domani vengo da te, ti ho avvertito, ti tirerò fuori da quel letto con le buone o con le cattive!’

 

Sbuffai, i messaggi in segreteria di Ellen erano diventati l’unico contatto con la realtà, io le volevo bene ma davvero non capiva che avevo bisogno di starmene per conto mio? Di tempo per assimilare? Staccai il telefono e tornai al nulla.

Il nulla era diventato la mia nuova realtà.












angolo Lady:
Ciao cari pampolini ecco il penutilmo (ç__ç) capitolo di questa storia.
Questa volta inizio ringraziandovi, tutti! e dico TUTTI chi segue, voi che spendete il vostro tempo a recensire voi che leggete e voi che avete messo questa storia tra le preferite *^* *le si caramella il cuore*
Detto ciò, non so perché ma quando pensavo a Loro ho sempre pensato a questa sorta di teste fluttuanti con  questa "particolare" caraterristica:
Parlano al passato(il vecchio), presente(la donna) e futuro(l'uomo saccente)
Insomma anche se spesso dicono la stessa cosa sti tre alternano i tempi spero di averli azzeccati ç__ç e che rimaniate confusamente confusi da questi tre ^_^

Bene... ehm >__> non ho altro da dire, finisce in modo un po' appeso lo so ma è voluto v,v
spero sia stato breve ma intenso ecco o.o
al prossimo T^T
wof!

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Lady_Wolf_91