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Autore: Gretel85    30/03/2014    12 recensioni
In occasione di una particolare lezione di filosofia Ranma si ritrova a bramare più convinto che mai una cura definitiva per la sua maledizione. Tuttavia, quando si desidera ardentemente e a lungo una cosa, c'è anche il rischio che questa prima o poi si avveri. Sarà un bene? Io dico di no.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Superando ed ignorando deliberatamente l'allegro vociare ancora proveniente dal soggiorno, in un attimo Ranma si ritrovò alla base delle scale. Lo sguardo basso e la mascella contratta, prese a salire i gradini a due a due, eccitato e al contempo inquieto. Cosa doveva fare?

*Arrivare davanti alla porta di Akane e probabilmente buttarla giù.* Gli rispose una maschia vocina dentro di sé.

Bene. Perfetto.

*E poi?* Si bloccò. *Che accidenti faccio se...* Un attimo di distrazione ed un'irruzione improvvisa di possibili sviluppi, vivide ricostruzioni e pensieri degni di censura sfondò con estrema facilità le porte della sua mente, costringendolo a scuotere energicamente il capo e a fermarsi a sette gradini dalla cima delle scale.

-Ranma...-

Ovvero a sette gradini da lei.

-A...Akane!-

-Che ci fai tu qui?- Si chiesero a vicenda. Di sfuggita la ragazza spostò rapidamente lo sguardo a destra e a sinistra, come se qualcosa non le quadrasse completamente.

Ma Ranma non lo notò nemmeno. -Dove dovrei essere, scusa?- Sbuffò salendo altri due gradini e notando solo troppo tardi il rossore sulle guance di lei farsi più evidente, l'emozione impadronirsi del suo viso e l'espressione, dapprima sorpresa, distendersi in un caldo sorriso.

-Ma Ranma, mi hai appena detto di dover andare al bagno...per questo non mi aspettavo di trovarti qui.- Lo rimproverò lei quasi dolcemente scendendo un altro gradino.

-Ti...ti ho appena detto...- Sussurrò come un pappagallo il ragazzo, totalmente rapito dalla luce negli occhi di lei e accorciando di un altro gradino la distanza fra loro. -Il bagno, sì, certo...

-Già. Io vado a farmi un bicchiere di latte caldo.- Ancora un gradino. -Senti, piuttosto, hai visto Ranma 2? È da quando è andata a farsi il bagno che è sparita. Non le avrai detto qualcosa di cattivo, vero?- Di fronte a quella parlantina leggermente agitata, Ranma sorrise.

Finalmente, dopo secondi di tentativi andati a vuoto, la lampadina nel suo cervello si era accesa. Akane non sapeva della maledizione trasmessa a Ranma 2, credeva di aver baciato Ranma 1 e, cosa ancora più importante, non sembrava affatto dispiaciuta.

-No...- Mentì, nuovamente sicuro di sé. -Non l'ho proprio vista.-

Nascondendo una mano dietro la schiena, chiuse a fatica in un pugno quella che avrebbe potuto essere una carezza. Ora che lei era così vicina, non poteva, non ancora almeno, lasciarsi trasportare eccessivamente da quelle fantasie che da quando si era sdoppiato sembravano non volerlo abbandonare nemmeno un minuto.

Ah! Come sarebbe stato semplice sfuggire da quella situazione nascondendosi dietro ad un'elaborata e raffinata lista di insulti strafottenti e menzogneri! Perché ora non riusciva più a farlo? Dove accidenti era andato a cacciarsi il suo proverbiale autocontrollo?

-Oh, beh, magari è già in camera che mi aspetta.- La voce di lei lo richiamò alla realtà. Amaramente constatò che, approfittando del suo momento di distrazione, la ragazza lo aveva superato velocemente raggiungendo il fondo delle scale.

-Buonanotte, Ranma. A domani...- Un ultimo raggiante sorriso e scappò via.

 

Lanciando una rapida occhiata alla nota paperella gialla che contrassegnava la camera della fidanzata, Ranma si fiondò quindi nella stanza riservata a lui e a suo padre.

*Ti sbagli, Akane.* Sorrise iniziando a slacciarsi freneticamente i bottoni della casacca.

*A tra poco...*

 

 

* * *

 

 

-Ecco fatto! Così dovrebbe stare tranquillo per un bel po'!- Si disse Ranma qualche minuto dopo, osservando con soddisfazione la sedia abilmente incastrata sotto la maniglia della porta del bagno.

-Sogni d'oro, brutta copia.- Sghignazzò avviandosi poi con circospezione verso la stanza della fidanzata.

Svoltato l'angolo però si fermò di colpo. Ne era certo: quando prima era salito in camera sua, la porta della camera di Akane non era socchiusa. La ragazza doveva averlo preceduto.

-Oh beh...pazienza! Addio effetto sorpresa!- Sospirò scomparendo un istante dopo nell'intrigante buio di quella stanza.

-Akane...? Akane, sei ancora sveglia?- Bisbigliò dirigendosi a tentoni verso il letto e pregando di non trovare nessun ostacolo che potesse in qualche modo rovinargli l'entrata in scena.

Raggiunto l'obiettivo, si lasciò scivolare su un fianco sdraiandosi di spalle rispetto alla parete e, per qualche secondo, attese paziente che i suoi occhi si abituassero al buio. Quando infine riuscì a scorgere la piccola e morbida figura di lei accoccolata su un fianco, il viso rivolto verso di lui, rimase senza fiato.

Ma non senza parole.

-Ma come? Ti sei già addormentata?- La stuzzicò divertito con voce più bassa e gutturale del solito. Emozionato, prese quindi a sfiorare con la punta delle dita la coperta, delicatamente adagiata sul corpo di Akane. Raggiunto quello che doveva essere il ginocchio, si fece coraggio e con lenti movimenti circolari iniziò a risalire con infinita lentezza lungo i fianchi di lei.

-Mmm...- Mugolò tutto ad un tratto la ragazza.

E Ranma si rese conto di aver smesso persino di respirare. Il desiderio se lo stava mangiando vivo, ma non poteva arrendersi in modo tanto brutale al più eccitante di tutti gli istinti. Voleva il sorriso, il calore e il profumo di lei impressi su di sé e, se possibile, per tutta la notte.

Ma, prima di ogni altra cosa, voleva il suo consenso.

Abbassando lo sguardo verso il proprio petto, si scoprì ad escogitare disperatamente un modo per contenere il proprio cuore, improvvisamente fortemente stressato per via di quella piccola mano che si era appena posata alla sua altezza.

Era caldissima.

O forse era lui ad essere bollente.

-Ti facevo molto più audace, Ranma.- Appena un sussurro, sensuale ed impastato.

Oh, sì. Decisamente era lui che stava andando a fuoco.

-Oh, beh, è che...-

-Che c'è? Non mi vuoi più?-

*Il consenso, il consenso! Pensa al consenso!* Tentò invano di distrarsi.

-Ho capito, hai già cambiato idea...-

Ok, consenso ottenuto.

-Che cosa?- Sorrise il ragazzo afferrando dal fianco di lei la coperta e scaraventandola a terra.

-Ma dico, sei impazzita per caso?- E in meno di un secondo le saltò addosso.

Click.

-Brava...accendi la luce. Voglio vedere i tuoi occhi gridare il mio nome quand....aaargh!-

Quasi avesse appena visto un mostro, Ranma si staccò immediatamente dal dolce abbraccio, raggiungendo a furia di scalciare prima il fondo del letto e poi direttamente il pavimento.

-Ahahah! Scherzetto! Spiacente, baby, non sei il mio tipo! Ihihih!- Ridacchiò la rossa, la mano ancora stretta intorno al pulsante dell'abat-jour.

-Tu...tu...che cosa diavolo ci fai tu qui?-

-Che cosa ci fai tu nel letto di Akane, piuttosto? Ah, ho capito! Hai perso la scommessa e avevi voglia di recuperare, eh? Dai, coraggio, a me puoi dirlo! Ahahah!-

-Che schifo! Io...io...- Si rialzò in piedi come una furia. Come diavolo si era permessa di fargli uno scherzo del genere? -Io ti ammazzo!-

-E allora prendimi se ci riesci!- Iniziò a provocarlo Ranma 2 saltando da una parte all'altra della stanza.

-Fermati e fatti strozzare!-

-Ahahah! Dai, vieni a vedere come i miei occhi gridano il tuo nome, trecciolino!-

-Stai zitta!- E finalmente riuscì ad afferrarla per una caviglia trascinandola a terra sotto di sé.

-Ehi! Aspetta un secondo!- Si incupì improvvisamente Ranma 2 scansando per un pelo un primo pugno di Ranma 1. -Ti sembra un comportamento da uomo affrontare una ragazza con la violenza?-

Parole dure ma che ebbero il loro effetto.

Immobile, il pugno ancora a mezz'aria, il ragazzo rimase per un momento di sasso. Era vero. Lui non aveva mai alzato un dito su una ragazza, che accidenti gli era preso ora?

-Scu...scusa, io...- Ma fu appena un istante. -Ehi, ti stai prendendo forse gioco di me?- Tornò subito minaccioso afferrandola per le bretelle della canottiera uguale alla sua. -Tu non sei una ragazza! Non provarci nemmeno a farmi sentire in colpa!-

-Ops! Devo essermi confuso! Mi hai fatto sentire così “donna” poco fa...ahahah!-

-Grrrr.....io...-

-Ma cosa...!-

-Uh...?- Voltandosi di scatto verso la porta, i due Ranma impallidirono contemporaneamente.

Akane, quella vera, era tornata e, un fumante bicchiere di latte fra le mani, li guardava allucinata reggendosi a stento contro lo stipite.

-Rrrrrrranma! Che cosa significa questo caos in camera mia?-

-Akane, non è come pensi, ti posso spiegare!- Esordì spontaneamente Ranma 1, fermo ancora a cavalcioni sul suo apparentemente innocente alter ego.

-Cosa c'è da spiegare? Mi hai forse preso per una stupida? Lascia andare subito Ranma 2! Pensavo l'avessi accettata, che avessi un po' più di buon senso, ma evidentemente mi sbagliavo. Non cambi mai, dovresti vergognarti!-

-E tu invece dovresti ascoltarmi una volta tanto.- Scattò in piedi il ragazzo.

-Oh, Akane, meno male che sei intervenuta! Pensa, voleva ammazzarmi!- Piagnucolò la rossa rifugiandosi dietro la piccola Tendo e abbracciandole tremante la vita.

-Hai visto cosa hai fatto? E io che pensavo che tu...che tu...-

-Hai pensato male, ma non nel senso che credi!- Fu l'ultima frase che Akane sentì prima di caricare il potente sinistro in direzione del viso di lui.

Riaprì gli occhi, già velati di lacrime, solo quando si rese conto che non solo il suo pugno era andato a vuoto, ma che Ranma 1, a un palmo dal suo viso, le aveva afferrato il polso destro portandoglielo dietro la testa.

Incapace di muoversi, Akane abbassò lo sguardo, sgranando shockata i begli occhi.

Il suo latte era finito tutto per terra. O, beh, quasi tutto.

-E adesso voltati, per piacere...- La invitò Ranma 1, lasciandole andare il polso. Ma non ce ne fu bisogno. Strette ancora intorno alla sua vita e assolutamente ben visibili, due braccia grandi, robuste e da ragazzo non sembravano volerla lasciar andare.

-Oh...- Lasciando cadere il bicchiere, che Ranma 1 recuperò prontamente, Akane afferrò le dita che ancora la stringevano e senza nemmeno voltarsi verso Ranma 2, con un gesto secco si liberò da quell'abbraccio che fino a poco prima aveva creduto e sperato fosse quello di una donna.

Si sentiva sciocca, presa in giro e umiliata.

Aveva dato fiducia a Ranma 2...e Ranma 1? Da quanto lo sapeva? Ma soprattutto: quale dei due era stato a baciarla?

Alzando lo sguardo verso entrambi, sussultò. Non poteva crederci, erano veramente identici.

Due ragazzi mezzi svestiti, alle due di notte e in camera sua.

-Adesso hai capito?-

-Ak..Akane, io...io...mi dispiace! Ascolta, posso spiegarti...-

Ma la ragazza, incapace di distinguerli e di decidere chi spedire per primo al di fuori dell'atmosfera, prese fiato ed aprì la porta.

Un istante dopo l'unico ed indubbiamente il più funzionale allarme di casa Tendo si era appena attivato.

 

* * *

 

 

Il giorno seguente, la noiosa e placida atmosfera che normalmente aleggia nelle case la domenica mattina aveva contagiato tutte le silenziose abitazioni del quartiere di Nerima.

Tutte tranne una.

-E dai, Akane, mangia qualcosa!-

-Grazie, Kasumi, ma non ho appetito stamattina.-

-Quindi, se ho capito bene, Ranma 2 è in grado anche di trasformarsi in un ragazzo.- Fintamente disinteressata Nabiki addentò un altro biscotto. -Mi sembrava strano che per una volta la situazione si fosse risolta in modo relativamente normale. Tu cosa ne pensi, Akane?-

-Per quel che mi interessa!- Le rispose acida la piccola Tendo distogliendo lo sguardo da quello intenso e nervoso del fidanzato accanto a lei.

-Quindi ora hai deciso di non parlarmi più?-

-Umpf! Vuoi che ti parli? Bene! Allora fammi un piacere...- Si alzò di scatto afferrando dalle mani di Kasumi la ciotola di riso che doveva essere per lei e sbattendola con tutta la sua forza davanti al viso di Ranma 1. -...strozzati!-

-L'isteria ti dona, lo sai?-

-Che cosa hai detto?-

-Io? Niente!-

-Ripetilo se hai il coraggio!-

 

-Ohohoh! E così ora ho due figli maschi! Non è fantastico, Tendo? Ogni giorno una novità, ahahah!-

-Ehm, sì, non dico di no, Saotome.- Concordò Soun, ripiegando il giornale e rivelando così un'espressione in realtà assai contrariata. -Tuttavia, Ranma, anche se Akane è la tua fidanzata e un giorno sarete sposati, non posso accettare comportamenti tanto disinvolti ed equivoci sotto il mio tetto di notte! È chiaro?-

-Ma si può sapere cosa c'entro io?-

-Tu dimmi solo se hai capito, ragazzo!-

-Sì! Sì! Per carità!- Le trasformazioni in Oni del futuro suocero avevano sempre il potere di mandargli il riso di traverso.

-Mi sembra giusto, papà, ma ora calmati, per piacere.-

-Kasumi, per una volta ti devo dare ragione. Sei più rosso di un pomodoro, papà!-

-Oh, suvvia, Tendo, non ti scaldare tanto! Il mio ragazzo, anzi, i miei ragazzi hanno certamente imparato la lezione e non lo faranno più. Non è vero, Ranma? Ahahah! Del resto anche noi alla loro età...Eh? Eh?-

-Oh, beh sì, forse hai ragione, Saotome! Ahahah!-

 

-Si può sapere cos'è tutto questo baccano? La mia povera testa...-

-Oh, buongiorno, nonnino. Che cosa le è successo?-

-Che cosa mi è successo? Se solo scopro chi mi ha bloccato stanotte dentro al bagno...! Sono stato costretto a dormire dentro la vasca e stamattina ho tutte le ossa a pezzi!-

-Ehm ehm...non sarà piuttosto che ieri sera ci sei andato giù pesante con l'alcool, Happosai?-

-Vuoi forse farmi credere che tu non ne sai niente, Ranma?-

-Perché? Dovrei?-

 

-Ad ogni modo, Saotome. Ora il problema si pone nuovamente: come faremo a distinguere Ranma 1 e Ranma 2?-

-Secondo me, invece, il problema è un altro.- Intervenne nuovamente Nabiki. -Chi sarà il fidanzato di Akane e quindi l'erede della palestra?- Come al solito l'osservazione più arguta era spettata a lei.

-Oh, per la miseria! A questo non avevo affatto pensato! Beh, immagino sarà Akane a dover scegliere, no? Per me è uguale; tu che ne dici, Saotome?-

-Sì, amico Tendo. Credo sia proprio la soluzione migliore, ahahah!-

-Ehi, voi due! Non mi sembra di aver mai detto di...-

-Anche secondo me è la soluzione migliore.-

Voltandosi di scatto verso l'autore dell'ultimo commento, Akane rimase a bocca aperta, improvvisamente incapace di controbattere. Fermo in piedi davanti all'ingresso del soggiorno c'era lui. Ranma 2.

Un paio di jeans nuovi ed una camicia nera appena sbottonata al collo gli conferivano l'aspetto di un ragazzo qualsiasi, vestito in modo semplice, ma non trascurato. Il fatto che all'interno di quei vestiti nuovi ci fosse un fisico modellato da anni di duro allenamento avrebbe reso la sua apparizione un evento per qualsiasi donna. Ciò che più sembrò turbare e al contempo affascinare la piccola Tendo, però, furono i capelli. Un Ranma senza codino non lo aveva mai immaginato, ma doveva ammettere che quel taglio gli donava. Al posto della lunga chioma spesso costretta nella famosa treccia, Ranma 2 sfoggiava ora un taglio corto, ma non troppo. Morbide ciocche gli sfioravano appena il collo e nell'insieme -arrossì al solo pensiero- era davvero, davvero bellissimo.

-I miei c...capelli...- Balbettò sconcertato Ranma 1, portandosi istintivamente le mani al proprio codino ancora fermo al suo posto.

-Ah però!- Commentò Nabiki, appena appena stupita, mettendo subito mano all'immancabile taccuino perennemente nascosto sotto al tavolo e pronto ad ogni evenienza.

Era ora di mettersi al lavoro.

-Buongiorno, Ranma 2, vuoi un po' di riso?-

-Sì, grazie, Kasumi. Poi se non vi dispiace, vorrei dirvi due parole.- E sedendosi vicino ad Akane, le rivolse un'occhiata talmente mortificata e dolce che la ragazza non poté far a meno di abbassare immediatamente lo sguardo, imbarazzata come non mai.

*Patetico... * Un particolare che ovviamente non sfuggì a Ranma 1.

-Sono molto dispiaciuto per quanto successo questa notte. Nemmeno io sapevo di poter tornare uomo inizialmente. E comunque ve lo avrei detto stamattina.-

*Tzt! Bugiardo!*

-Ho pensato di cambiare un po' il mio aspetto per aiutarvi a distinguerci meglio. Spero non vi dispiaccia.-

*I miei capelli! Ti sei tagliato i miei capelli!!*

-Affatto. Solo una curiosità: dove hai rimediato quei vestiti?- Chiese spontaneamente Nabiki guadagnandosi immediatamente un'inaspettata occhiataccia da parte di Akane. -Che c'è? Non ho detto niente di male, sono informazioni essenziali queste!-

-Beh, ecco...- E a salvare Ranma 2 dall'imbarazzante domanda intervenne a sorpresa la dolce Kasumi.

-Stamattina presto Ranma 2 mi aspettava sveglio in cucina e mi ha chiesto di tagliarli i capelli. Dopodiché gli ho prestato dei soldi per andarsi a comprare dei vestiti che gli piacessero e lo facessero sentire diverso. Ho fatto male?-

-Kasumi!!!- Gioì il signor Tendo in un impeto di patetica ed ingiustificata commozione. -Se non ci fossi tu, questa casa andrebbe a rotoli! Buahh!- Come dargli torto?

Tornato poi improvvisamente serio, si rivolse alla figlia minore additandola. -Bene, allora è deciso! Akane, sta a te scegliere, figlia mia! Per me vanno bene tutti e due!-

Ma alle parole del padre, il dolce viso della ragazza si indurì nuovamente.

-Tutto questo è semplicemente ridicolo...- Sibilò, aumentando poi esponenzialmente il tono di voce. -Io dovrei scegliere? Fra un bugiardo ed un approfittatore? Grazie, papà! Sarà davvero difficile!- Sbottò alzandosi in piedi e guadagnando velocemente l'uscita.

-Ma bambina mia...-

-Con permesso, vado ad allenarmi.-

 

* * *

 

 

Nascosto sul tetto, Ranma 1 non l'aveva persa di vista nemmeno un istante. Accucciata vicino ad un albero, l'espressione del viso indecifrabile, Akane non sembrava avere particolare voglia di andarsi ad allenare.

-Toc! Toc! C'è qualcuno?- Bisbigliò Happosai accanto a lui.

-Umpf! Se non la pianti immediatamente di bussarmi in testa con quella pipa...si può sapere chi ti ha detto di seguirmi?-

-Uh! Uh! Uh! Dì un po', hai visto come se lo stava squadrando a tavola? Sveglia, Ranma! Dobbiamo fare qualcosa! Alleiamoci contro di lui o Akane ci darà il benservito!-

-Non sono cieco e comunque si può sapere da quando in qua tu avresti qualche speranza?-

-Ranma, Ranma, sei proprio un bambino, fattelo dire! Da sempre le giovani donne subiscono il fascino degli uomini maturi, lo sai? Il “maestro d'amore e la sua giovane allieva” costituisce una delle tipologie di coppia più durature nel tempo e...-

-Bleah! Ti prego risparmiami che ho appena mangiato! E poi un conto sono gli uomini maturi, un conto le vecchie mummie avvizzite come te! Ci hai mai pensato?-

-Attento, Ranma, potrei offendermi. Ti ho già chiesto se per caso sai chi possa avermi rinchiuso dentro al bagno stanotte?-

-Sì e ti ho già detto che non ne so nulla!- Mentì di nuovo. -E ora smettila di sibilarmi nell'orecchio che mi fai il solletico, vecchiaccio!-

-Toh! Guarda un po' chi arriva!-

-Eh?-

-Ah! Questo è uno spettacolo che non voglio perdermi per nulla al mondo, eheheh!-

 

-Akane, ti stavo cercando. Posso parlarti un minuto?-

-Cosa c'è, Ranma 2? Non ti basta avermi presa in giro in quel modo? Non ti sei divertito abbastanza?- Si alzò in piedi la ragazza fronteggiandolo con lo sguardo.

-Non mi sono affatto divertito e non era mia intenzione prenderti in giro, Akane, devi credermi!-

*Sì, come no?* Grugnì Ranma 1 ripensando ad una certa scommessa.

-Ah no? Ma voi davvero pensate che io sia tanto stupida? Dimmi un po'...- Si avvicinò estremamente pericolosa.

-Akane...-

-Chi diamine ti credi di essere?- Con la solita grazia lo afferrò quindi per il bavero della camicia nuova; in condizioni normali lo avrebbe fatto volare molto volentieri chissà dove. Ma nella vita, si sa, è questione di attimi e in quell'istante qualcosa la distolse definitivamente dal portare a termine il tuo proposito.

Sarà stata la vicinanza al viso di lui, il raggio di sole che schiarì improvvisamente quelle iridi blu cobalto screziandole d'argento oppure, più semplicemente, la risposta che lui senza alcuna esitazione le diede.

-Solo un ragazzo perdutamente innamorato di te.-

 

-E poi...scusa, c...cosa hai detto?-

 

*C...che diamine ha detto?*

*Eheheh! Chiudi quella bocca, pivello, ti ci entreranno le mosche...*

 

-Akane, io ti amo. Te l'ho già detto ieri e te lo ripeto oggi. Non c'è inganno nel mio cuore e il bacio che ti ho dato ieri notte è stata la cosa più bella che mi sia capitata. Sono un bugiardo, hai ragione, perché ti ho mentito per tutto questo tempo su quello che provavo per te. E sono anche un approfittatore, perché troppo a lungo ho abusato della tua pazienza senza mettere i miei sentimenti nero su bianco. Ma per me esisti solo tu e ti prometto che se sceglierai me, tutto cambierà e mai e poi mai ti farò pentire della tua scelta.-

-Ranma 2, io...-

-No, ti prego. Non devi rispondermi ora, Akane. Ho promesso a Kasumi che mi sarei sdebitato con lei andando a fare la spesa stamattina. Tu promettimi solo che ci penserai.-

-Io...-

-...-

-Io...s...sì...-

-Akane, posso parlarti un momento in cucina?-

-A...arrivo, Kasumi...-

-A dopo, dai.- Le sorrise il ragazzo, dileguandosi poi con un salto oltre il muro di cinta.

 

 

Clap! Clap! Clap!

 

-Bravo! Davvero bravo! Non trovi anche tu, Ranma? Oh, andiamo! La vogliamo chiudere quella bocca, sì o no?-

-Grrr...-

-Ecco, così, bravo!-

-Grrr...-

-Poi non dirmi che non te lo avevo detto! Allora sei pronto per mettere in atto questo piano?-

A quelle parole Ranma scattò in piedi, lo sguardo da folle e le nocche dei pugni bianche da far paura.

-Certo che sono pronto, cosa credi?-

-Bene! È così che ti voglio, ragazzo! -

-E lo sai qual è la prima cosa che puoi fare, Happosai?-

-Avanti dimmi, sono tutto orecchi!-

 

-Sparire!!- E con un calcio lo rispedì al di là delle nuvole.

 

 

* * *

 

 

Sedute al tavolo della cucina le due sorelle Tendo attendevano che la minore desse loro una risposta.

-Insomma, Akane, che cosa pensi di fare?-

-Io...sinceramente non lo so, Nabiki.- Sospirò la ragazza.

-È normale, Akane.- Le sorrise con dolcezza Kasumi. -L'arrivo di Ranma 2 in questa casa è cosa talmente recente...eppure è evidente che entrambi tengono molto a te. So che la scelta è difficile, ma mi raccomando, cerca di non giocare con i loro sentimenti ed essere il più chiara ed onesta possibile. Soprattutto con te stessa.-

-Sentimenti? Ma...ma quali sentimenti?- Si indispettì subito la piccola Tendo. -Vi ricordo che qui quella ad essere stata presa in giro fino ad ora sono stata solo io! Non ho alcuna intenzione di scegliere proprio niente in questo momento!-

-Non essere testarda. Se ti diciamo queste cose è perché ti vogliamo bene e sappiamo quanto sia difficile per te.-

-Uh?-

-Ma certo, sorellina! È talmente palese! Se vuoi un consiglio che ti cost...ehm, che per una volta ti darò gratis solo perché sei mia sorella...- Si corresse subito la mezzana sotto il severo sguardo della maggiore. -Segui il tuo istinto, non è poi così difficile. Sono due gocce d'acqua, ma non potrebbero essere più diversi. Insomma, devi scegliere fra il principe e il lupo.-

-Il principe e il lupo...hai detto?-

-Esattamente. Quando Ranma ha trovato il misterioso rimedio che lo ha privato della sua maledizione, ha eliminato anche quella parte di sé, posata, arguta e romantica che, per quanto raramente, di tanto in tanto emergeva. Ranma 2 è proprio quello. L'aspetto più dolce e nobile del sentimento che Ranma già da prima provava per te. Ma insomma, non l'hai visto anche a colazione? Ogni volta che ti guarda gli brillano gli occhi! Lui è il principe.-

-E...e...Ranma 1...?-

-E Ranma 1...Ehm, Kasumi, per piacere, puoi tapparti le orecchie un minuto?-

-Oh andiamo, Nabiki!-

-Fai come ti pare. Beh, Ranma 1 è il lupo, mi sembra ovvio. Altrimenti detto, sorellina, lui è il cacciatore, l'uomo, il desiderio, la gelosia, il possesso e tutto ciò che potrebbe renderlo finalmente il degno erede di Happosai...-

-Ok, ho capito, ho capito!-

-Sì, ma aspetta non ho finito. Lui è il lupo e tu, Akane, sei la sua preda. Non hai visto come ogni volta che ti guarda sembri volerti mangiare con gli occhi?-

-Ma che dici, Nabiki!-

-Puoi non crederci se vuoi, ma come vedi non dovrebbe essere troppo difficile per te scegliere. Quale Ranma vuoi? Cosa vuoi da lui? Prendi una decisione e il gioco è fatto.-

-Io davvero...Kasumi, tu che dic...eh?!-

 

-Lallallà! Lallallà!- Accanto a lei, canticchiando un motivetto infantile, Kasumi aveva continuato per tutto il tempo e pelare patate, preservando la propria innocenza con due canovacci abilmente infilati nelle orecchie.

-Io lo sapevo che non avrebbe retto.- Fece spallucce Nabiki.

 

* * *

 

-Il principe e il lupo, eh?- Rimasto nascosto per tutto il tempo in corridoio, accanto alla porta della cucina, Ranma aveva origliato con estremo interesse l'intera conversazione fra sorelle.

Sfregandosi le mani, si appiattì contro il muro solo quando Akane apparve oltre la tendina.

-Vado in palestra ad allenarmi. A dopo!-

*Uff...per fortuna non mi ha visto!* Sospirò di sollievo seguendo con lo sguardo la corsa della fidanzata verso l'esterno. -Molto bene...-

Giunto anche lui all'ingresso del dojo, sorrise beffardo. *Il principe ha perso il pelo, ma il lupo ha perso la pazienza.*

 

Un istante dopo Ranma muoveva il primo passo dentro la grande sala, avendo cura di chiudere completamente la porta dietro di sé.

*E ora a noi due, Akane.*

 

* * *

 

 

Accidenti che parto! Scusate, lo so che è un capitolo lunghissimo, ma non mi andava assolutamente di dividerlo in due parti. L'ho letto e riletto tante di quelle volte oggi da saperlo ormai a memoria. Spero di non aver lasciato refusi o orrori di vario genere. Grazie come sempre a chi passerà di qui, lettori o (sempre graditissimi) recensori. :D Un bacione grande!

Gretel  

  
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