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Autore: IMmatura    30/03/2014    7 recensioni
Il Natale in famiglia è una delle situazioni più belle, ma anche più tragicomiche, in cui ci si può trovare. Se poi la famiglia con cui passerai le feste non è neanche la tua, il disastro è sempre dietro l'angolo!
Ce la farà Scott a conquistare la famiglia di Courtney prima dell'anno nuovo, tra incidenti, malintesi e...la persecuzione di un'alce? Se volete scoprirlo, non perdetevi questo sclero made IMmatura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Nuovo Personaggio, Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Teletoon; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

 

Natale ed altri disastri
I mille e più imprevisti delle feste...con i suoi!





Capitolo IX
Aria di tempesta dentro e fuori casa



Michael sorrideva sadicamente, nascosto sotto il letto della camera di Scott. Aveva in mente una sola cosa: vendetta. Tutto sommato rimanere rinchiuso in quello sgabuzzino aveva avuto un suo vantaggio: era riuscito a procurarsi molto materiale utile. Alla luce di una torcia elettrica controllò sul suo schizzo che tutto fosse pronto. Aveva teso lo spago in tutti i punti, legato i bastoni, preparato i secchi...insomma, la trappola era stata allestita. Unico problema, non poteva più uscire. Perciò aveva deciso di trovarsi un angolino da cui assistere allo spettacolo, facendo di necessità virtù. Un sogghino sadico gli si disegnò in volto, quando sentì dei passi avvicinarsi.

Non poteva, il piccolo e “innocente” bambino, immaginare che Scott fosse in compagnia della sorella. Finalmente lui e Courtney avevano deciso di ritagliarsi ad ogni costo qualche momento di privacy.

“Deciso” in realtà non era il termine più appropriato. Tutto era nato dall’ormone del ragazzo che, entrato di sorpresa nella stanza di Courtney, l’aveva interrotta mentre si cambiava. Con indosso una lunga camicia che lasciava scoperta la bellezza longilinea delle sue gambe, da metà coscia in giù, Courtney era una visione irresistibile. Ignorando le sue proteste stizzite il ragazzo l’aveva ghermita, inspirando forte il profumo dei suoi capelli, per poi dedicarsi ad un bacio molto approfondito.

Tuttavia Coutney, riprendendo fiato, aveva pensato bene di non rimanere li, visti i precedenti con suo padre, ma di spostarsi nella camera degli ospiti.

Un’idea che non si rivelò molto saggia, dato che, appena il ragazzo spalancò la porta, sui piccioncini si rovesciò da un secchio un liquido biancastro e appiccicoso.

-Ma cos’è? COLLA?!- gridò Courtney in preda al panico -Ma che...-

-Accidenti, non è che rimaniamo incollati, adesso?-

Dal suo nascondiglio, Michael avrebbe voluto annullare tutto, ma la vendetta ormai era partita, e non avrebbe guardato in faccia a nessuno.

Nel tentativo di separarsi da Scott, prima di rimanere in condizioni compromettenti, Courtney inciampò in uno spago tirato. Un secondo secchio, stavolta legato al lampadario, lasciò piovere pezzetti di carta colorata, mentre l’inclinazione del lucernario stesso avviava una serie di meccanismi sospesi. La ragazza fu abbastanza rapida da abbassarsi, metre Scott, che ancora non aveva ben realizzato cosa stesse accadendo, si ritrovò a fare la pentolaccia umana tra i colpi di ramazze appese al soffitto, che penzolavano di qua e di la.

-S-stai bene?- provò a chiedere lei, vedendolo stramazzare al suolo.

-Eh? Cosa? Dove sono?- biascicava il ragazzo, steso a terra.

Michael non riuscì a trattenersi oltre e, nonostante il rispetto per la sorella, scoppiò a ridere.

-Michael!-

-Scusa sorellona, tu non dovevi andarci di mezzo...- si scusò il bambino, prima di riprendere a ridere.

Scott, scuotendo energicamente la testa, riuscì a riassestarsi i pensieri (in qualche modo) e disse: -O cavolo, mi ero dimenticato del nano!-

Il bambino lo fissò, con un’espressione maligna e quasi trasfigurata. Sibilò un “Questo è solo l’inizio” prima di sparire.

-Dimenticato in che senso?- chiese Courtney, sconvolta.

-Potrebbe, ecco, essermi passato di mente che l’avevo rinchiuso nel ripostiglio.-

-SCOTT!-

-Ok, ho sbagliato, ma comunque...questo- disse, gesticolando ampiamente per indicare secchi e ramazze ancora penzolanti -non è normale in ogni caso! Ma tua zia non può farla a lui un po’ di psicanalisi...-

-Eppure prima non era così.- Sospirò Courtney. -Inizia davvero a preoccuparmi...-

A lasciare entrambi definitivamente di stucco, fu la voce da basso della signora Cecile che strillò: -O cielo, chi ha sfondato la porta dello stanzino?-

 

 

Il rosso, mentre cercava di staccarsi di dosso le ultime striscioline di carta, rifletteva sulla situazione. Dunque: c’era un bambino potenzialmente posseduto dal Demonio, in grado di costruire con niente una trappola che McGyver neanche poteva sognare che sembrava incredibilmente desideroso di ucciderlo. Però per il resto le cose stavano andando meglio...quel Michael gli avrebbe fatto tirare le cuoia, ma il resto dei Barlow forse sarebbe andato al di lui funerale. Che fortuna!

Impegnato in queste fosche e sarcastiche previsioni, infilò al volo un maglione pulito, salvo pentirsene amaramente poco dopo...

Si osservò allo specchio: era uno di quei maglioncini di lana grossa che gli regalava sempre sua zia Hilde, ovvero l’equivalente visivo di una testata. Tuttavia il problema, in questo caso, era il tessuto. Quella lana spessa gli stava dando un leggero prurito dietro la nuca...e sul petto...e anche sulle braccia. Poco ci volle per capire che non poteva essere semplicemente un problema di lana. Se lo sfilo constatando solo allora l’alzarsi di una sorta di polvere.

-Ma che diavolo..?-

Prese un paio di pantaloni e constatò, scrollandoli energicamente, che anche da questi si alzavano nuvole di quella robaccia. Un attimo di riflessione e riuscì a realizzare: polvere pruriginosa. Quel piccolo bastardo gliene aveva riempito i panni.

Quello era il colmo. Furioso si fiondò fuori dalla stanza e imboccò le scale, facendo i gradini a due a due. E fu così che il rosso, ancora a torso nudo, fece irruzione in salotto.

-Giovanotto, potresti evitare di andare in giro in quel modo?- lo rimbeccò l’anziana signora Barlow.

-Lo farei volentieri se quella piccola peste non mi avesse distrutto i panni!- ribatté, indicando il piccolo Michael. Il ragazzino sfoggiò il suo sorriso più innocente.

-Ma non vedo come possa aver...- esordì Cecile, salvo poi notare che il ragazzo aveva effettivamente la pelle arrossata in più punti. -Che cosa ha fatto?-

-Ci ha messo la polvere pruriginosa.- sentenziò l’esperta Renee. -Sai, zia, quella che mi aveva tirato sui capelli a Carnevale.-

-Michael, ti avevo detto di non giocarci più!- esclamò, con tono lamentoso la donna, per poi rivolgersi al marito -Credevo di averti detto di nascondergliela...-

-Infatti l’ho infilata nel seminterrato.-

-E proprio li l’ha presa, questo...questo...-

-Quindi hai anche rotto tu la porta dello stanzino?-

Michael taceva, mentre la madre tentava di estorcergli una confessione con gli occhi stralunati. Sembrava sul punto di esplodere, e raramente l’aveva vista così.

-Ha cominciato lui che mi ci ha chiuso dentro.-

-Non è vero.- negò il rosso.

Renee si astenne dal commentare, voleva proprio vedere che piega avrebbe preso la faccenda.

-Ma si che è vero!- strillò il bimbetto pestando i piedi -Dovete credere a me!-

-Tesoro, vorremmo farlo...ma Courtney ha detto che di sopra hai combinato un vero disastro e non è neanche la prima volta...- cominciò, con dolcezza, Cecile. Vedendo che il bambino piagnucolava ancora di più diventando rosso in viso, si avvicinò per calmarlo.

-Ma che ti succede, piccolo mio, non sei mai stato così tanto pestifero in vita tua?- chiese, carezzandolo dolcemente.

-Ma l’ha visto pure Reneè, che è vero...io...lui...- lanciò un’occhiataccia a Scott - lui se ne deve andare, lo odio.-

-Michael non dire queste brutte parole.- disse imbarazzata la madre.

-Basta così- sentenziò il signor Barlow, dopo un lungo silenzio. -Adesso hai veramente passato il segno, figliolo! Sei in punizione fino all’anno nuovo.-

-No!-

-Non sei tu a deciderlo...-

-A si, allora se non se ne va lui, me ne vado io!- sentenziò il bambino, scattando di corsa verso il portone d’ingresso.

-Piantala di fare queste scene, Michael.- sibilò la madre, non ottenendo altro che di indispettirlo ancora di più. Era riuscito ad aprire la porta e si avviò di corsa in giardino. Il signor Barlow si precipitò di corsa dietro, ma il piccoletto era veloce. Si rese conto troppo tardi che il cancello della villa, a causa della neve, era rimasto aperto.

 

 

-Come sarebbe a dire che è scappato?- chiese preoccupatissima Courtney. Tutto si aspettava, meno che le cose precipitassero di nuovo nel tempo di farsi una doccia.

-Bisognava prendere le cose con più calma- sentenziò la signora Sophie. -Evidentemente aveva delle difficoltà nell’accettare una presenza nuova, ma far sentire lui nel torto non è la soluzione...-

“Adesso viene fuori che aveva pure ragione...” pensò tra se e se Scott, senza però permettersi di fiatare. Insomma, non capiva poi tutta quella preoccupazione. Da piccolo lui passava intere mattinate in campagna senza che i suoi avessero la più pallida idea di dove si cacciasse. Certo, non era da solo, ma con vari cuginetti e altri bambini...e non c’era la statale a pochi metri dalla proprietà...ok, era tutta un’altra situazione.

-Dobbiamo andare a cercarlo!- piagnucolò Molly -Al telegiornale dicevano che poteva ricominciare a nevicare...-

Era decisamente una situazione diversa, e più pericolosa.

-Voi non andate da nessuna parte.- disse lo zio Jhon - Non voglio che vi perdiate anche voi due. Adesso chiamiamo la polizia e nel frattempo ci organizziamo.-

-Beh, di certo non possiamo stare qui con le mani in mano!- esclamò Court, con le lacrime agli occhi.

-Cecile, chiama la polizia. Io e Jhon andiamo a cercarlo...mamma, rimani con le gemelle e...-

-Io e Scott vi aiutiamo a cercare.-

Il rosso sobbalzò. Cosa?

-Non credo sia una buona idea...al momento è proprio il tuo ragazzo la fonte di stresso di Michael, rendereste tutto più difficile...-

-Ma zia, più siamo più probabilità avremo di trovarlo...e poi andrò io assieme a Scott. A sua sorella dovrà pur dare retta...quello stupido ragazzino.- ribattè lei, trattenendosi a stento dal singhiozzare. Scott le strinse le spalle, ma lei sfuggì a quel contatto.

-E va bene, allora copritevi e andate. Scott può prendere uno dei maglioni di mio marito.-

Uscirono, con il vento freddo che si insinuava tra le maglie degli abiti, e nelle maniche dei cappotti. Il cielo era plumbeo. Courtney e Scott si affrettarono a raggiungere il cancello, ma la ragazza, per qualche motivo, si rifiutava di guardare l’altro negli occhi. Scott cercava di non pensarci, concentrandosi sul guardare il paesaggio attorno a se. Prima ritrovavano quella peste, prima tutto sarebbe tornato a posto. Probabilmente Court era solo molto preoccupata...oppure no?

 

 

Angolo di IMma
Michael...non so se adorarlo o averne paura...una cosa è certa: a lui Kevin McCallister gli spala la neve davanti casa! xD

Adesso la sua fuga sembra aver messo in allarme tutti, ma come finirà? Vi dico solo che, forse, siamo alle battute finali della storia...immagino riusciate ad immaginare da soli chi troverà per primo il marmocchio, vero?

Come sempre ringrazio i recensori:  AleCucciolo97, Dj_AmuStar, AnEvanescenceFan e Hope_Dream (a cui rinnovo gli auguri) per i commenti positivi allo scorso chappy.

Se qualcuno si sta chiedendo il perché di questo orario indecente...beh, perché non avevo sonno, ok? *facepalm collettivo*

Scherzo, è che la prossima settimana per me sarà un po’ impegnativa, per cui ho preferito riaggiornare oggi, per dare un po’ di continuità “sicura” alla storia. Non temete...non abbandonerò mai l’impresa ;)

Saluti epici

IMma

  
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