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Autore: Colpa delle stelle    31/03/2014    10 recensioni
E se Katniss non avesse resistito alla chiamata dell'arco e delle frecce e avesse provato qualche tiro durante le sessioni di Addestramento?
E se i Favoriti si fossero accorti della sua bravura e le avessero proposto un'alleanza?
Se lei avesse accettato?
Questa non è la storia dei due "innamorati sventurati".
Questa è la storia di come una semplice ragazza lotterà per ritornare alla sua vita, per riabbracciare la sorella, per camminare ancora una volta nei boschi del Distretto 12.
E di come due paia di occhi grigi, intrisi del suo stesso odio e della sua stessa determinazione, la spingeranno fino al limite.
Katniss è la ragazza in fiamme e non può vivere senza Gale, il fuoco che l'alimenta e la tiene in vita.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Favoriti, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Capitolo 1




Incocco una freccia e sollevo nel contempo l'arco, tendendo così il filo con il braccio destro.
Poi mi prendo qualche secondo per fissare il bersaglio e studiare la traiettoria.
Un respiro e scocco.
La punta della freccia si conficca nella fronte del manichino, sbilanciandolo leggermente.
Glimmer mi guarda entusiasta. - Bel tiro! - esclama, prima di apprestarsi a imitarmi.
Il risultato però è alquanto deludente: la sua freccia rimbalza sul braccio del manichino e cade a terra.
Mi guarda contrariata, mentre le sue sopracciglia dorate si aggrottano.
- Tranquilla, con un po' di allenamento saprai tirare bene anche tu. - affermo, cercando di apparire convinta.
Inutile dire che quella ragazza non avrebbe imparato a tirare nemmeno dopo un secolo di allenamenti.
- Lo sa benissimo che non riuscirà a imparare nemmeno se si allenasse tutto il giorno. - ghigna Cato avvicinandosi e avvolgendomi con un braccio le spalle.
Rabbrividisco al suo contatto e lo guardo male, allontanandomi all'istante.
Dire che odio i Favoriti è un eufemismo.
L'unica che riesco a sopportare è Clove, che per certi versi mi assomiglia: è scorbutica quanto me e non ama troppo parlare o perdere tempo.
Devo solo imparare ad essere sadica quanto lei, poi potrebbero considerarci a tutti gli effetti sorelle gemelle.
Marvel invece è un caso a parte.
Innamorato di Glimmer, che però sbava dietro a Cato, che si diverte ad illuderla.
Un ragazzo così spietato non potrà mai provare sentimenti simili all'amore.
- Ma no, non sei andata così male Glimmer! - la rassicura Marvel, confermando le mie supposizioni.
La bionda però non sembra ascoltarlo e continua a guardare Cato con aria mesta.
Lo guardo a mia volta, curiosa di come gestirà la situazione questa volta, ma lui si limita a ghignare e a sollevare le spalle. - Sono onesto, come sempre. - dice ironico, schiacciando l'occhio a Glimmer.
Li fisso per un'ultima volta, incapace persino di commentare quella situazione così fuori dagli schemi, e cerco un po' di tranquillità nella postazione delle spade.
Ho già dato troppo sfoggio delle mie abilità con l'arco.
L'addestratore, appena capisce le mie intenzioni, scatta verso di me, entusiasta di iniziare ad istruirmi, ma si fa subito indietro non appena vede Cato raggiungerci.
- Vuoi imparare a trafiggere qualcuno? - chiede, mulinando la sua arma con esperienza.
Sbuffo infastidita. - Saltiamo questo passaggio e passiamo subito alla parte dell'uccidere. - dico, afferrando una spada e posizionandomi di fronte a lui.
Cato ghigna e mi alza appena il braccio. - Innanzitutto, piega le ginocchia. Sembri uno stoccafisso.- mi dà un colpetto sulle gambe, facendomi quasi cadere, poi sposta la mano sulla mia, che avvolge il pomolo della spada, e rafforza la presa. - Stringi bene le dita sul manico, ma non rimanere rigida con il polso. - rilasso i muscoli del braccio, come mi è stato detto di fare, e contraggo le dita, in un vano tentativo di metterci più forza. - Il segreto è la velocità e la delicatezza del movimento. -
Si muove rapido verso di me e, dopo aver intrappolato la mia lama con la sua, me la toglie di mano e mi punta la spada sul petto.
Servirà delicatezza anche quando dovrò uccidere un tributo?
- Solo al momento dell'affondo fai forza. - conclude, senza però abbassare l'arma.
Rimango ferma sul posto, ripetendomi mentalmente le sue parole e i suoi movimenti.
Poi mi scosto con un balzo e gli strappo di mano la spada con una sola mossa.
- Proviamo. - dico, rimettendomi in posizione.
Cato scuote la testa, chiaramente divertito, ma non si fa pregare troppo e inizia subito ad attaccarmi.
Mentre paro i suoi colpi, non posso fare a meno di maledire la mia impulsività.
Non sono brava con la spada e quello può essere un buon motivo per escludermi dal loro gruppo.
Poi però penso a Glimmer e il ricordo della sua incapacità con l'arco mi fa sorridere, consentendomi di contrattaccare.
In un guizzo di vitalità, arrivo quasi a disarmarlo, ma poi vengo inevitabilmente sopraffatta dalla sua bravura e mi ritrovo nuovamente senza difese, con la sua spada puntata direttamente al cuore.
- Non male. - commenta, stranamente stupito, e concedendomi un sorriso soddisfatto.
Sorrido a mia volta. - Lo so. -
Rimaniamo in silenzio a fissarci per pochi istanti, poi la voce acuta di Glimmer riecheggia per la palestra e attira l'attenzione di Cato.
Finalmente da sola, sono libera di sospirare e liberare la tensione accumulata.
Respiro a fondo un paio di volte e mi sgranchisco le dita.
Garantirmi un posto nei Favoriti non è per niente facile.
- Immagino quanti nuovi modi hai imparato di scannare le persone. -
Peeta mi si avvicina, agguerrito.
Sospiro, ma non ribatto.
- E avrai già stilato la tua lista, no? - continua sprezzante, guardandomi negli occhi. -Magari per primo ci sono io, poi la ragazzina dell'11... e che ne dici di quella del 5? È intelligente, meglio farla fuori subito. -
La rabbia monta prepotente e mi fa ribollire il sangue nelle vene.
Se l'è cercata lui.
Lo afferro per le spalle e lo sbatto al muro più vicino, con un braccio sul suo collo.
- Scusa tanto se io non ho perso le speranze, se credo davvero di poter tornare a casa. - gli sibilo, a un metro dal viso, senza curarmi degli altri Tributi che mi guardano allibiti. - Non posso farci niente se tu sei solo un rammollito. Ora che ti devi mettere in gioco, ti tiri indietro perché hai paura. Invece di insultarmi, prova a pensare a cosa farai una volta nell'arena con la tua rassegnazione e poi pensa a me che uscirò vincitrice e abbraccerò di nuovo la mia famiglia. -
La folla del Distretto 12 festosa, Prim che ride e corre verso di me, mia madre che sorride, per la prima volta dopo tanto tempo, e Gale, i suoi occhi grigi, la sua espressione soddisfatta.
É questo che voglio, tornare a casa.
- Preferisco lottare che arrendermi e non mi interessa se dovrò uccidere o veder morire ventitré persone, chiaro? -
Ho il fiato grosso e il respiro accelerato.
Per colpa della foga, ho rischiato di mordermi la lingua e strozzarmi con la mia stessa saliva varie volte, ma non accenno a voler mollare la presa.
Solo quando le braccia di Cato mi staccano dal collo di Peeta, recupero la mia solita freddezza e mi guardo intorno per la prima volta, turbata.
Glimmer e Marvel se la ridono sotto i baffi e Clove mi sorride, con quell'espressione tanto sadica negli occhi.
Lo prendo per un complimento, il che, insieme alle occhiate terrorizzate degli altri Tributi e a quelle soddisfatte degli strateghi, non fa che esaltarmi.
Non mi curo nemmeno di Peeta riverso a terra che cerca di riprendere fiato.
Giro sui tacchi e non mi volto più.


Il nostro tavolo in mensa è il più chiassoso, il più allegro, il più vivo.
Gli altri Tributi mangiano in silenzio, con la testa china sul loro piatto, e ci lanciano di tanto in tanto degli sguardi invidiosi e malinconici.
L'unico che non ci fissa e quasi non nota la nostra presenza è Tresh, quello dell'11, che si limita a masticare il suo pezzo di pane con sguardo freddo e impenetrabile.
- Si pentirà quello di aver rifiutato la nostra alleanza. - dice Cato, seguendo il mio sguardo e indicando lo stesso Tresh.
- Lo immagino. - commento, riportando gli occhi in avanti a incontrare quelli di Clove.
- E sarà il primo che ucciderò nell'arena. - dice la ragazza, con un ghigno sulle labbra.
Glimmer scoppia a ridere e indica l'altro Tributo dell'11, una bambina di dodici anni così simile a Prim.
- Io penso che ucciderò quella invece. - ride, scambiandosi un cinque alto con Marvel, che scuote la testa. - Il primo che mi capiterà tra le mani lo ammazzo, non faccio tanti pronostici. -
- E tu Katniss? -
Al sentire il mio nome, per poco non mi strozzo con il cibo che stavo masticando.
- Co...cosa? - domando, fingendo di cadere dalle nuvole.
- Chi ucciderai per primo? - risponde Clove, sinceramente curiosa.
- Ho un conto in sospeso con Peeta dopo oggi. - invento sul momento, pentendomi all'istante delle mie parole.
- Non lo toccherà nessuno a parte te. - promette Cato, sollevando nel contempo il bicchiere. - Brindiamo a noi! - esclama, suscitando l'ennesima approvazione dagli altri.
Ricambio a malapena e quando arriva il momento di tornare ad allenarmi, sbuffo di sollievo.
Mantenere intatta la maschera è sempre più difficile.
Sento chiaramente lo sguardo accusatorio di Peeta mentre gli passo davanti affiancata da Marvel, ma chissà da dove riesco a trovare il coraggio e il menefreghismo di ricambiarlo, per poi proseguire imperterrita verso la postazione dei coltelli.
Clove scalpita e non mi azzardo a rubarle il posto, visto che entro poco dovremo seguire un altro esercizio obbligatorio e non potrà più sfogarsi come meglio crede per un po'.
La guardo incantata, mentre si allaccia la cintura dei coltelli in vita e inizia a tirarli, ininterrottamente, portando a compimento ogni tiro.
Quando anche l'ultimo manichino è infilzato, si ferma e ci sorride.
- Grande Clove! - urla Cato, assestandole una pacca sulla spalla che avrebbe fatto volare a terra chiunque, ma non lei.
Le sorrido a mia volta e le concedo un cinque, mentre Glimmer la guarda male, senza commentare.
Entrambe sono alla costante ricerca dell'approvazione di Cato e questo non può che portarle sempre allo scontro.
E mette sia me che Marvel in una posizione piuttosto scomoda.
Fortunatamente, in quel momento Atala ci chiama e ci raduna davanti ad una piattaforma, dove un istruttore a braccia incrociate ci aspetta, armato di uno strano bastone.
È arrivato il momento della lotta corpo a corpo.

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Angolo d'autrice:

Contrariamente a quello che mi aspettavo, la storia ha avuto successo ed ecco quindi il primo capitolo!
Ringrazio chiunque ha recensito il prologo, chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e anche chi legge in silenzio.
Alla prossima,
Lucinda_Lockwood

   
 
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