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Autore: Apalapucian_HP    31/03/2014    0 recensioni
La notte di Halloween 1981, solo un membro della famiglia Potter sopravvive all'attacco a Godric's Hollow. E non è Harry.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Potter
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Hollow








La casa è piccola. Lo realizza ora.

Non abbastanza posti in cui nascondersi, non molti posti in cui andare quando una mattina capisci di odiare il pianerottolo del secondo piano. Odi la tua stanza. Odi quel piccolo, indistinto angolo dietro la porta aperta della camera da letto.

Lui si sveglia e si gira sul suo lato, il mondo sfocato e piccolo e intrappolato nel vetro polveroso della finestra. Insignificante. Monotono.

Chiude gli occhi, finge che lei stia avvolgendolo con un braccio e gli stia sussurrando buongiorno.

È mezzogiorno e i suoi occhiali sono ancora sul comodino, appannati ed intoccati.



Al piano di sotto c'è una finestra in cui ci si può sedere.

È insopportabile come tutto il resto, ma... ma che Dio lo aiuti, profuma ancora di lei – tè svaporato lasciato a raffreddarsi fino a pomeriggio tardi, libri dalla schiena rotta, brezza d'autunno e tende increspate – quando lui si siede lì abbastanza a lungo e chiude gli occhi abbastanza stretti. Ne vale il dolore, pensa, sorridendo morbosamente da solo attraverso le chiavi nere, gli alti e i bassi dei loro ricordi, scoprendo spesso di non aver dimenticato la curva delle labbra di lei o il tintinnante squillo della sua risata. Non vuole pensare all'inevitabile. Che un giorno guarderebbe fuori dalla finestra, attraverso il vetro rigato e il giardino trasandato, e non troverebbe nulla – non le sue dita agili, non la cicatrice sul suo collo, non la foresta nei suoi occhi.

È difficile respirare a mezzanotte, dopo incubi che durano fino all'alba, quando ci vuole un po' per rovistare tra il casino nelle crepe più profonde del suo cervello per la ninnananna che lei canticchiava per fare addormentare Harry. È terrorizzato che un giorno la sua voce si confonda con l'indistinto chiasso ritmico di High Street in un lunedì piovoso; terrorizzato che il ritmo dei suoi passi si perda nelle ignota, anonima folla nella sua testa. Così per adesso risucchia il dolore da se stesso come se stesse togliendo torcendosi un abito pieno di sangue, giallo come quello che lei aveva indossato al loro primo appuntamento, ancora e ancora, sempre mentre ancora riesce.

Eccetto che non si asciuga mai. Continua a torcersi. Continua a camminare per la casa in un universo da tasca, perso in una cronologia che non è nemmeno sicuro sia stata reale o no. Continua a guardare suo figlio ridere. Continua a mettere il braccio attorno ai fianchi di sua moglie e a baciarle il collo. Continua a scendere le scale al profumo della colazione. Ignora il tappeto bruciato, i frammenti sulla balaustra, il relitto scoppiato dietro la porta aperta della camera da letto. Ignora il palpitante bagliore verde ai margini di ogni cambio di scena, che minaccia di rovesciarsi ad ogni momento e di portargli via tutto. (Ancora.)

Lui non è niente ma mani scarlatte e nocche livide in questi giorni.

E pensa... no, promette – lui promette, Lily, promette - che un giorno riuscirà a lasciare quel posto alla finestra, a lasciare il legno bruciato, la cera sciolta e il tappeto ammuffito. Promette che un giorno sarà capace e disposto ad andarsene da quella casa...

Troppo piccola, Lily, questa casa è troppo piccola, non è vero? Perché siamo venuti qua? Perché siamo dovuti essere proprio noi? Harry? Perché siete dovuti andare?

che un giorno sarà capace di oltrepassare il cancello di ingresso e sentirlo stridere...

Addio, ti amo, starai bene, non dimenticarti di me.”

e non...

Torna indietro. Non andartene. La casa è piccola, ma staremo bene. Quando la guerra sarà finita, saremo una vera famiglia. Ricordi quelle bellissime rose gialle rampicanti alla tenuta? Le avremo. Un'altalena per Harry. Un patio. Appuntamenti per il gelato dalla fontana nel parco. Harry volerà. Staremo bene. Ti fidi di me? Staremo bene, purché tu sia con me...”

Un giorno.

Un giorno, Lily; lo promette.





  
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