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Autore: aguilerasboobs    31/03/2014    1 recensioni
[Fantascienza\\Fantasy]
Travolta da un evento catastrofico Amy dovrà provare di tutto per riconquistrare ciò che era suo di diritto.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Ero a casa, seduta nel mio divano caldo, avevo la coperta sulle gambe, mi girai, accanto a me c'era Nicholas, mi guardava sorridente, mi stava tenendo la mano, io gli sorrisi.
Mi guardai intorno, e vidi anche Jenna, aveva i capelli arruffati, come l'ultima volta che l'avevo vista, mezza addormentata su quel sofà, anche lei sorridente.
Accanto a lei c'era mia madre, "Mamma.", dissi.
"Tesoro!", sorrideva, mi sentivo gli occhi lucidi.
"Mi manchi...", mi scese una lacrima.
"Anche tu amore, sempre."
Aprii gli occhi.
C'era la luce accesa nella stanza, era solo un sogno, mi strofinai gli occhi, avevo pianto nel sonno.
Mi volta, vidi Liam, che era seduto sulla sedia, era girato, che ore erano? Forse era tardi, non lo potevo sapere.
"Liam...", sussurrai.
Lui si voltò, "Ehy, buongiorno.", mi si avvicinò e mi diede un leggero bacio a stampo, "Hai dormito tanto stamattina.", sorrise.
"Davvero?", avevo la voce impastata da sonno.
"Sì, sono le undici e mezza..", rise.
"Oddio, ma potevi svegliarmi!", gli dissi.
"No, eri troppo adorabile mentre dormivi.", abbassò lo sguardo e sorrise dolcemente.
Allungai la mano verso il suo viso, e gli accarezzai la guancia e sorrisi, "Sei tu quello adorabile dei due."
Alzò gli occhi, "Non ne sono molto sicuro..", mi ribaciò dolcemente, ricambiai.
"Mi accompagni in bagno?", sorrisi.
"Sì.", mi aiutò ad alzarmi, e uscimmo dalla porta, era imbarazzante farsi tutto quel corridoio in 'pigiama', tutti mi stavano guardando, tenni lo sguardo basso, e camminai.
Quando arrivammo al bagno, lui mi aprì la porta ed entrai.
Sospirai,"Già, Amy, era solo un sogno.", mi dissi.
Mi lavai, e mi sciaquai la ferita, faceva meno male, stava guarendo, ma non era ancora del tutto chiusa, dovevo rifarmela fasciare. Uscii da bagno.
Guardai Liam, "Mi devi rifasciare la ferita..."
"Va bene, capo!", disse ironico.
"Cretino!", risi.
Ritornammo in stanza, stavamo ridendo come due stupidi, ci sentii mezzo corridoio, Luke fece un sorrisetto a Liam prima che entrassimo.
"Siediti, dai.", stava ancora ridendo, andò al cassetto e prese la cassetta con dentro le cose per medicarmi.
Io ero seduta sul letto, si sedette accanto a me. Mi alzò delicatamente la manica della maglia, mi pulì la ferita e me la fasciò, buttò le cose sporche e rimise a posto la cassetta.
"Sta guarendo.", disse guardando la fasciatura.
"Meno male, sono stufa di avere il braccio fasciato.", alzai gli occhi al cielo.
"Conta che senza quella saresti morta dissanguata..", disse disinvolto.
"Ah, giusto, dimenticavo.", risi.
Sorrise, rimase in piedi di fronte a me, silenzioso, stava guardando il pavimento, non avevo mai fatto caso, fino a quel momento, che avesse una voglia sul collo. Forse lo stavo fissando troppo così decisi di rompere il silenzio.
"Che c'è?", chiesi.
"No, niente, pensavo.", alzò gli occhi e mi guardò.
"A cosa?", aveva uno sguardo malinconico.
Scosse la testa, "Lascia stare", si sedette acanto a me.
"Ok..", mi misi a gambe incrociate.
Suonò l'allarme per il pranzo.
"Bene, avevo troppa fame!", mi alzai di scatto.
Sgranò gli occhi, "Sembra che stai morendo di fame!", si alzò anche lui.
"In un certo senso sì.", risi.
Mi si avvicinò, e mi diede un dolce bacio a stampo, in quel preciso momento entrò Luke.
"Ah, ecco perchè ci stavate mettendo tanto!", fece un sorrisetto.
"Chiudi la porta cretino!", gli disse Liam.
Luke chiuse la porta, "Calmo, che c'è? Johnson non vuole?"
"Comincio ad essere sempre più stupita del tuo udito.", lo guardai.
"Nah, solo intuito.", disse alzando le spalle, "Comunque avete intenzione di mangiare o no?", ci guardò.
"Sì, andiamo.", disse Liam, mi prese per mano, superò Luke e lo guardò mezzo male.
Andammo verso la 'mensa', sulla porta c'era il Colonnello, gli lasciai improvvisamente la mano.
Liam mi guardò, ma poi capii che non potevamo più. Entrammo e prendemmo da mangiare e ci sedemmo, con Luke.
Iniziai a mangiare, notai che il Colonnelo ci fissava con sguardo vigile.
Luke si girò verso il Colonnello e poi ritornò a guardare il suo piatto. "Ci sono altri 200 militari qua dentro, e lui guarda sono te Leeyum."
Liam guadò Luke, "Ho notato, ma non guarda me, guarda lei..", e mi guardò. Luke spostò lo sguardo su di me, "Che hai di tanto speciale, ragazzina? Alla fine anche se sei la 'ragazza x', sei abbastanza mingherlina."
Avevo la bocca piena, stavo ancora masticando e alzai lo sguardo verso i suoi occhioni azzurri. Ingoiai.
"I-io non lo sò.", bevvi.
Luke azlò un soppraciglio e mi guardò.
"Basta Luke.", Liam era alterato, "Smetti di fissarla."
"Sì, signore.", rise e riiniziò a mangiare.
Finimmo di mangiare in silenzio, quando suonò l'allarme ci alzammo e tornammo nella mia stanza.
Quando entrai restai in piedi, ferma davanti al tavolo.
"Che hai?", mi chiese Liam.
"Luke mi odia..?", lo guardai.
"No, perchè dovrebbe?", era stupito dalla domanda, posò il fucile sul tavolo.
"Non lo sò, se non lo sà lui..", abbassai lo sguardo.
Rise, "Giusto."
Mi andai a sedere nel letto, sospirai.
"Ora?", lo guardai.
"Ora cosa?", mi guardò.
"Che si fà?", chiesi, "Sono stufa di stare rinchiusa qua dentro, in pratica ho visto solo la mensa, il bagno e il corridoio."
"Da non dimenticare il laboratorio..", disse sorridendo.
"Sì, anche quello.", dissi alzando gli occhi al cielo, "Comunque, perchè non posso uscire?", mi lamentai.
"Perchè il Colonnello non vuole che esci e...", lo interrompei.
"Ti prego! Io sto impazzendo qua dentro."
Sospirò, "Non saprei da dove possiamo uscire..."
"Ma io sì..", si sentì una voce lontana, proveniva da fuori della stanza, guardammo entrambi fuori e c'era Luke che origliava.
"Da quanto sei lì?", gli chiese Liam.
"Abbastanza da sentirla lamentare.", fece un sorrisetto, "Apri."
Liam andò ad aprire e lo fece entrare, poi richiuse.
"Allora? Parla.", gli disse poi.
"C'è una porta, dimenticata da tutti, la uso qualche volta per andare a fumare senza essere beccato..", disse.
"Veniamo al dunque, dov'è?", lo interruppi.
Mi guardò infastidito, "In pratica bisogna percorrere tutto il corridodio verso sinstra fino in fondo, l'ultima porta arrugginita a destra.", disse disinvolto.
"Sicuro che non ci va mai nessuno?" "E dove sbuca?", chiedemmo io e Liam insieme.
"Calmi, uno per volta!", ci guardò, "Sì, comunque, non ci va mai nessuno e sbuca nel retro, è un angolino abbandonato."
"Fico.", applaudii, "Grazie Luke, andiamo su.", mi alzai e mi diressi alla porta, venni presa dal polso destro e fermata, mi voltai, mi stavano fissando entrambi. "Che c'è? Mi lasci il polso o ci hai preso residenza?", dissi a Liam che lo lasciò subito.
"Scusa, ma...", era dubbioso.
"Dai di cosa hai paura?", lo guardai e mi misi a braccia conserte.
"Di essere beccato..", disse Luke a bassa voce con lo sguardo per terra.
Lo guardai male, "Esci."
"Scusa?", alzò un soppracciglio.
"Esci ho detto.", ero furente.
"Okay, calma ragazzina.", uscì subito.
"Ora tu rispondimi..", dissi dolcemente, mi avvicinai.
"Io..io non ho paura, è solo che non voglio rischiare.", sospirò.
"Devi stare tranquillo..ci..ci sono io con te, siamo in due alla fine a rischiare.", gli misi le mani sulle guance e gli diedi un bacio dolce, "E fregatene di Luke, è un cretino.", risi, rise anche lui con me, "Quindi? Andiamo?".
"Sì, mi hai convinto dai.", sorrise e mi ribaciò.
"Bene!", sorrisi. Lo presi per mano e uscimmo.
Guardai Luke soddisfatta, "L'ho convinto."
"Vuoi un applauso?", mi squadrò.
"Non da te.", mi difese Liam, "Andiamo Amy."
Iniziammo a camminare per quel lungo corridodio, io venni guidata da Liam, scontravo i militari senza volere, ma loro non se ne accorgevano nemmeno. Ero emozionata del fatto di uscire per la prima volta da lì, all'aria aperta, dopo giorni e giorni.
Finalmente, dopo una buona camminata arrivammo in fondo al corridoio, era deserto, c'erano porte tutte uguali, ma se ne distingueva una arrugginita, non usata da chissà quanto tempo.
Ci avvicinammo, Liam aprì velocemente, e uscimmo rapidi, richiuse.
"Siamo fuori.", dissi, respirai l'aria fresca, guardai il cielo, era nuvolo, ma mi bastava, "Liam, sono fuori.", lo guardai felice.
"Sì, lo sei.", sorrise.
  
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