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Autore: Dro    31/03/2014    4 recensioni
Donne e uomini che tra nascondere il volto o frustrare il corpo scelgono la seconda opzione.
Madri e padri che per proteggere i propri figli sono disposti ad abbandonarli.
Fratelli ed amanti che per stare insieme vengono divisi fisicamente e spiritualmente.
In un gioco delle parti che trova sempre il suo centro, tra coloro che sono stati costretti a scegliere la vita di traditori fedeli, Shun d’Andromeda deve decidere se accettare ciò che è realmente o continuare a nascondersi dietro le sue paure.
Saint ed amazzoni devono appianare le loro divergenza e formare un’alleanza per la battaglia decisiva.
Attenzione: i protagonisti dovevano essere Shun d’Andromeda, Ikki di Phoenix, Hyoga di Cingus, sorpresa e altro personaggio, ma sono imbranata e non sono riuscita a selezionarne più di uno… Quindi vi prego di non giudicare le mie capacità informatiche, ma di leggere la storia (è la prima che scrivo qui). Spero che vi piaccia…
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Phoenix Ikki
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
Capitoli:
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 Note dell’autrice: ringrazio  (in ordine cronologico) Averyn, Crystal eye, LaReginaAkasha, lunadistruggi, solinari e per ultima, ma non ultima soffio di nebbia!!! In più chi legge e recensisce messaggi, e tutte le altre storie scritte da me… lo so sto tergiversando solo per non inginocchiarmi e… Chiedere ufficialmente… SCUSATE PER IL RITARDO!!!! (molti hanno sperato di non vedermi più, eh? Anche io…)
Volevo dire un’ultima cosa… cambio il rating e aggiungo shonen-ai e shojo-ai perché… e che cavolo!!! Su wiki saint seiya è citato come esempio di fandoom yaoi!!! Ok… buona lettura!!!
Ps: scusate ancora…
 

 
Robuno blu 2
 
Shun sospirò quando scesero dall’aereo. “Catania, città del sud d’Italia, patria di Death Mask… conosciuto ai più (per colpa di Afrodite che non si tiene mai un cecio in bocca) come Arcangelo Pasquale Ruggero”. Queste erano le uniche informazioni che la delfina aveva di quella città. Avrebbe tanto voluto visitarla, vedere quella città dove erano passati fenici, greci, romani, normanni, arabi e spagnoli. Avrebbe voluto sapere come così diverse realtà si fossero fuse e avessero vissuto in armonia. Avrebbe voluto visitare musei e monumenti, poi avrebbe visto anche il paesaggio, sarebbe salita sull’Etna, ma non in quel modo.
Neanche avevano portato i bagagli, indossava dei semplicissimi short rossi ed una maglia bianca con un motivo a rondini, uguale a come era vestita Esmeralda, solo che l’altra aveva la maglia a sfondo nero.
- Le vecchie abitudini non muoiono mai, eh?- le canzonò Seika fuori dall’aeroporto.
- Siamo gemelle nella finzione che abbiamo creato!- protestò Esmeralda mentre saliva in macchina.
- Come hai fatto a farti convincere?- chiese Hyoga a Shun.
- Non lo so, sono alquanto arrendevole quando mi sento in debito…-
- Perché ti ho consolato l’altra sera? Sei un po’ esagerata!!!-
Erano su una campagnola, l’unica macchina che Saga era riuscito a noleggiare. Questa volta con loro erano venuti Aiolos, i gemelli, Toma e Camus.
- Non ci staremo mai tutti su questo trabiccolo!!!- esclamò Kanon. Poi vide i ragazzi sedersi sugli schienali ed afferrare saldamente le inferriate che avrebbero dovuto reggere le coperture in caso di pioggia. Hyoga era al centro, al fianco aveva la delfina e la sorella, mentre Seika aveva optato per il poggiaschiena dei sedili anteriori. Gli uomini si sedettero sui sedili. Saga alla guida.
- Il padre iperprotettivo lascia fare una cosa del genere alla figlia?- continuò Kanon continuando a sentirsi costretto.
Nessuno gli badò troppo.
Lo sguardo di Toma cadde sulle candide gambe di Shun che accorgendosene avvampò e nascose il viso dietro l’inferriata alla quale si reggeva. Si sentiva molto confusa. Nessun ragazzo l’aveva mai notata, o almeno non mentre era se stessa.
 
Fu lei a dire dove fermare la macchina, scese per prima e trovò una grossa voragine semicoperta dalle ginestre.
- Dovremmo infilarci lì?- domandò Seika riluttante.
- Se lei sente che è lì non capisco cos’hai da lamentarti tu!- la riproverò Aiolos
- Finiscila, papy!!!- la ragazza calcò su quel nomignolo che non aveva nulla di affettuoso.
I saint arrivarono in quel momento. Erano tutti piuttosto contrariati.
Shun si buttò una ciocca della parrucca dietro la testa. Stavolta con Nettuno c’erano Kraken e Cavallo del mare.
Hyoga fremette e disse sottovoce a Seika :- Ma perché riappaiono sempre i miei fantasmi?-
- Quelli sono anche i miei, bello…- rispose lei dura per poi raddolcirsi – Non è il problema maggiore, o almeno non credo… come sono tornati in vita?-
- Non lo so… ci dobbiamo preoccupare?-
In quel momento i loro discorsi furono interrotti.
- Voi!- ruggì Dohko, ma stavolta fu Aiolos a pararsi davanti a tutti.
- Non mi pare il caso di rivangare vecchie storie nelle quali per giunta non c’entra nessuno dei presenti, a parte noi due, ovvio…-
Il saint della libra si immobilizzò sul posto.
- Tu eri il più devoto ad Atena!!!- gridò Seiya.
- Esatto! Pensate, da che parte state? Da che parte stiamo?-
- Bando alle stupidaggini…- fece Ikki superando i due e raggiungendo le ragazzine ancora chine sulla voragine.
Indugiò un istante sulle fattezze dei due corpi tanto simili accorgendosi che la somiglianza si fermava al viso ed ai capelli.
Quella che lui sapeva essere Esmeralda vista senza tacchi o scarponi era più bassa, di almeno cinque centimetri, ed era molto più formosa. L’altra, con la maglia larga ed accollata che indossava, sarebbe potuta tranquillamente sembrare un ragazzo adolescente, di quelli che mangiando chili di patatine fritte non prendono neanche un grammo.
- Come facevi a sapere che era qui?- chiese esaminando il luogo dove sarebbero dovuti entrate.
- Come fai a dire che sono stata io a farci fermare?- protestò la delfina, sperando non si sentisse il tremore nella sua voce.
- Mmm … Andiamo!- esclamò lui buttandosi.
Le due ragazze lo seguirono, a loro si accodarono Hyoga e Seika, e poi gli altri.
-Non ci vedo nulla!!!- esclamò Seiya dopo mezz’ora di cammino.
- Ancora non sai affidarti agli altri sensi, Pegasus?- lo canzonò Argor.
Isaac risalì la fila fino a trovarsi faccia a faccia con Hyoga, il quale non accennava a guardarlo. L’altro stava per cominciare a stuzzicarlo quando Shun allentò il passo per raggiungere il suo secondo.
- Oh, ma bene!!! Allora è lei la tua ragazza!!!- osservò lui.
- Non sono la sua ragazza…- puntualizzò lei prendendo il braccio del compagno.
- Un po’ contraddittorio, non trovi?- fece il Kraken riferendosi al gesto della ragazza.
- A lei piaccio io!!!- si intromise Jabu.
La ragazza si voltò verso Shiryu – Ma perché ve lo siete portati?-
- Non chiedere, non ne ho idea, dovrebbe sostituire Shun… o almeno ci prova…-
Lei dissimulò un moto di frustrazione voltandosi di nuovo.
- Sei proprio il suo tipo, sai?- continuò il marina – Al primo impatto non risulti bella. Anzi, sei quasi mascolina… la classica bellezza poco appariscente, non sembri un diamante, a prima vista, ma una pietra opaca e senza valore tra i preziosi. Poi, però, si distoglie lo sguardo, e lì ci si accorge che nessun’altro minerale ti è pari. E si continua a cercare di rivedere tanto splendore. Come le fortezze arabe, sembravano povere all’esterno… ma poi entravi e trovavi ori e gioielli…-
- Dovrei sentirmi lusingata?- domandò lei scettica – No, perché non apprezzo i complimenti sul mio aspetto fisico! Se mi avessi detto che sono forte, intelligente o…- “nobile di cuore” si trattenne dal dire -… sarei arrossita, ti giuro, ma i cascamorti non mi interessano… soprattutto se lo fai per ingelosire lui!!!-
Guardò la schiena del fratello che andava avanti affiancato da Esmeralda e Shaka che lo aveva raggiunto dopo i primi minuti. – E ti dirò di più!!! Se lui si fosse ingelosito lo avrei picchiato, perché, come ti ripeto… sono libera!!! Ma non per questo mi svendo!!!-
Toma la fissava inebetito, Hyoga era diventato rigidissimo, Isaac non sapeva proprio come prendere la situazione e tra tutti solo Saga e Kanon se la ridevano. Nessuno si accorse che anche Ikki sorrideva.
Improvvisamente videro un bivio.
- Da che parte andiamo?- chiese Esmeralda.
La fenice si girò verso la delfina – Destra?-.
L’altra fremette un attimo, poi si staccò da Hyoga ed annuì.
Stavano per proseguire quando la ragazzina raggiunse Shaka e sussurrò.
- Non siamo soli… ma non so se ci attaccheranno…-
- Mi consideri ancora la tua regina?- chiese l’altra.
- L’alternativa è che lo sia io… quindi sì…-
L’altra proseguì – Stiamo allerta.-
 
Ikki guardò Esmeralda con la coda dell’occhio. In una situazione normale sapeva che si sarebbero saltati letteralmente a dosso. Dover frenare i suoi istinti per proteggerla, anche se sapeva che la verità avrebbe messo molto più lui nei guai che lei.
Si era finto pazzo apposta per salvarla. Aveva quasi ucciso i suoi compagni, sua sorella… Guardò nuovamente la ragazza. Non avrebbe cambiato nulla del passato, perché amava veramente la bionda.
Si arrestò improvvisamente nel vedere Shaka più attento di prima.
- Cosa succede?- sussurrò.
- Qualcuno ci segue… ma preferisco non avvertire gli altri.-
- Potrebbero essere le donne d’oro di Efesto…-
Virgo e Phoenix si voltarono verso chi aveva parlato. Aveva usato un tono quasi timido, accentuato dal timbro di voce ancora infantile.
La delfina avvampò, forse non si aspettava tanta attenzione nei suoi confronti.
- Io sento anche dell’altro…- proseguì Esmeralda - … Non è che stanno aumentando i cavalli di troia?-
Il riferimento era molto chiaro, ma la delfina controbatté: - Non ne puoi essere sicura… tu negli abissi non  c’eri -
- E tu sì?- chiese candidamente Shiryu arrivando, ma il senso della domanda era ovvio. “Chi sei?”.
- No comment…- rispose l’altra - …credo che se tu comincerai a controllare la tua linfa divina non dovremmo avere problemi con loro…- disse la ragazzina rivolgendosi nuovamente ad Ikki.
- Risponderai alle domande, prima o poi? Il tuo carattere cambia continuamente…- osservò il fratello.
- Le amazzoni recitano, non lo sapete?- si intromise Argor soffiando sulla schiena di Shun.
“Ma oggi i ragazzi cosa caspita hanno contro di me? Devo cominciare a preoccuparmi?” si chiese irrigidendosi.
Si girò fino a poterlo guardare dritto negli occhi ed imprecò intimamente scoprendosi sovrastata da lui. Se sapeva perché non rivelava tutto agli altri saint? Una risposta si formulò nella sua testa, ma cercò di pensare ad altro.
Si cominciarono a sentire dei rumori.
- Efesto avrà messo qualche trappola?- propose Milo.
- Aumentiamo il passo!- ordinò Seiya oltrepassando tutti. Le false gemelle si avvicinarono.
- Ma quello coi capelli blu che ha parlato prima è Milo di Scorpion?-
- Sì, perché?- chiese la delfina.
- Solo per sapere… mio padre ha degli ottimi gusti!-
Camus era appena dietro di loro, Shun lo vide sbiancare…
- Tutto bene? Non credo che lui abbia sentito…- provò a riparare quest’ultima.
- Veramente…- al suono della voce dello scorpione Esmeralda saltò tanto da sfiorare con la testa il soffitto. L’altra ragazza si irrigidì come una tavola di legno.
- Che volevi dire con “mio padre”?-
- Ragazze, proseguite!- fece l’acquario.
Esmeralda prese la delfina ancora catatonica e la trascinò via.
- Hai dei figli, per caso?- chiese il Saint indagatore.
- Lo so da quando siamo tornati in vita… la ragazza che è appena andata via ed un ragazzo… Carol…-
- Cioè Hyoga! Dohko mi ha spiegato come si comportano le amazzoni, ne sei certo?-
- Ho delle prove inconfutabili… -
- Per esempio?-
- Il test del DNA… i due ragazzi sono  gemelli… e figli miei -
- Quanti anni hanno?-
- A gennaio 19…- rispose il francese - … non ci conoscevamo ancora, con te ho conosciuto l’ amore, non con Natascia Katalanoff…-
- Ed ora cosa provi?-
- Non conta, hai visto quella ragazza? Non ha mai avuto un padre, devo fare ciò che è bene per loro… mi piacerebbe assieme a te…-
- Io sono un saint… e poi la loro madre?-
- Per loro è come morta… e poi l’hai sentita mia figlia? Le piaci! Andreste d’accordo… vi assomigliate.-
- Non è un complimento…- commentò Hyoga inseguendo poi  le altre due.
 
- Ok, ora sono stufo!- ruggì Death Mask voltandosi verso le due ragazze – Che saint eravate?!-
- Che c’è, Arcangelo? O preferisci Pasquale?- gli rispose la russa – Comunque tu non ci hai mai visto in cloth! O almeno avresti riconosciuto il nostro cosmo… un Gold saint che si rispetti ci avrebbe riconosciuto al volo o sbaglio? –
Argor e Isaac si misero a ridere…
Shun cambiò argomento :- Come ha preso Hilda la situazione?-
Shiryu sorrise :- Starà bene… sembra che Flare non fosse mai stata proprio normale, ma ha detto che non resterà con noi, è tornata ad Asgard… -
Lo sguardo della ragazza incrociò quello del fratello. Sapeva qual’era la sensazione.
Improvvisamente la terra si sgretolò sotto i loro piedi. Tutti volarono tranne Shun, che imprecò una volta di più per non aver indossato la sua armatura. Toma la prese al volo prima che Hyoga potesse intervenire, la sua espressione era di pura gelosia.
Shun aspettò che l’angelo la posasse a terra e corse verso il russo.
- Stai bene?- gli chiese.
- Perché?-
- Sei blu… e si intona con i tuoi occhi, ma stona con i capelli…- scherzò lei mitigando un po’ la tensione. Lui allora si riscosse. Si stava comportando da stupido, doveva aiutarla, non crearle nuovi problemi.
Improvvisamente tutti avvertirono un rombo. Dei cosmi si scontravano.
- Tifone si scontra con Ermes e ClonArtemide!- esclamò Esmeralda in preda al terrore. Ikki si irrigidì.
- Dobbiamo muoverci!!!- esclamò Hyoga.
  
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