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Autore: mattmary15    31/03/2014    4 recensioni
Questa storia comincia con una giornata come un'altra al liceo Shohoku. La ascolterete da tre punti di vista: quello del bel tenebroso Rukawa, quello dell'inarrestabile Sakuragi e quello della forte Ayako. Insieme racconteranno di come la vita scorre, giorno dopo giorno, e riserva sorprese. Ma ci vuole poco a fare in modo che un giorno come un altro diventi ... l'inizio di una storia da raccontare.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Akira Sendoh, Ayako, Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: OOC, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Stai scherzando vero?


Domani c’è la partita con la Lituania e stasera Ru mi ha chiesto di scendere in palestra per un allenamento speciale.
Sono giorni che non riusciamo a stare soli e sono eccitato all’idea di passare un po’ di tempo con lui senza quel gruppo di mezze seghe!
Magari l’allenamento speciale di cui parlava Ru consiste in qualcosa che possiamo fare vicini vicini!
Gongolo mentre apro la porta della palestra e la mia gioia finisce sotto la suola delle scarpe. Ru sta giocando one to one con Sendoh. Che ci fa qui il porcospino? Rimango a guardarli per un istante. Si muovono veloci lungo tutto il campo fino a che Sendoh non gli fa blocco all’altezza della lunetta che sta difendendo. Apre le braccia e i loro corpi si toccano, la schiena di Rukawa si strofina contro il petto di Sendoh. Stringo i pugni e non riesco a trattenere la rabbia. La mia mano si muove automaticamente e va a sbattere contro lo stipite della porta. Rukawa si accorge di me e la palla gli scivola di mano. Sono fumante e quasi tentato di andare via. La voce di Kaede mi scuote mentre il porcospino cambia espressione. Che c’è Sendoh ti ho rovinato la serata?
“Vieni testa rossa, ti stavamo aspettando.” Dice Ru. Che vuol dire che mi stavano aspettando? Si asciuga il sudore e raccoglie la palla.
“Ho parlato a Sendoh della mia intenzione di passare nel ruolo di guardia tiratrice e gli ho chiesto di  allenarsi con me. Ovviamente devi esserci anche tu. Mi servono i più alti della squadra.”
Che storia è questa? Possibile che voglia usare Sendoh e me per allenarsi? Chi è questo cinico bastardo che ho di fronte? Rivoglio il Kaede di qualche giorno fa!
“Muoviti scimmia, non abbiamo tutto il giorno.”
“E chi ti dice che io sia disposto? Non ho nessuna intenzione di aiutarti, volpe!”
“Te l’ho detto che era meglio fare da soli!” interviene Sendoh.
Maledetto, io ti ammazzo. E’ solo una questione di tempo.
“Siete due imbecilli! Se il genio gioca contro di voi, vi distruggerà prima ancora di giocare la prima partita!” dico battendomi il petto con un pugno.
“Idiota, muoviti, va sotto canestro.”
“Solo perché ho voglia di umiliarvi un po’!”
“Nh.”
Nonostante le sue dichiarazioni, il gioco di Rukawa parla di cose completamente diverse. Certo si sta allenando nei tiri da tre e nelle azioni senza penetrazione d’area, tuttavia è palese che sta cercando di farmi vedere alcuni passaggi, schemi ed è come se mi stesse mostrando una nuova versione di Rukawa giocatore che non avevo mai visto.
Rukawa 2.0 è impressionante. Lo ha capito anche Sendoh cui stanno brillando gli occhi da un po’. Pare esaltarsi anche lui. Non voglio rimanere indietro a questi due. No, e poi no! Non sarà. Starò al passo di Rukawa.
Kaede scarta Sendoh e da quella posizione potrebbe tirare a canestro. Invece salta e si piega all’indietro. Riconosco quel movimento. Spicco il balzo del secolo e mi appresto a schiacciare. Ma ecco che compare Sendoh in difesa. I suoi occhi sono determinati. Non mi farà segnare. Ho preso la palla ma sto già ricadendo. Sendoh sorride soddisfatto e io rosico. Non mi farò battere da questo maledetto. Lascio che l’istinto prenda il sopravvento e la mia mano fa sollevare la palla che con un delizioso arco supera il numero sette del Ryonan e finisce in rete. Quando i miei piedi toccano terra vorrei urlare che sono il genio del basket e che sono il migliore, ma la verità è che non sono stato io. Rukawa mi ha riprogrammato e io ho fatto ciò che mi ha chiesto di fare. Mi volto a guardarlo. Si asciuga il sudore con il bordo della maglietta. Gli si vedono solo gli occhi. Quei maledetti occhi furbi e meravigliosi. La voce di Sendoh mi scuote.
“Se lo rifai in partita, non ti riterrò più così brocco!”
“Io non sono mai stato brocco!”
“Ma sì, senza Kaede saresti rimasto un brocco capace solo di schiacciare. Sei fortunato” dice piagnucolando “con me non si è mai tirato indietro ma ha sempre giocato per se stesso.”
“Io gioco solo per me stesso!” interviene lui che è palesemente in imbarazzo.
“Zitto tu, versione 2.0!”
“Nh?”
Sendoh scoppia a ridere.
“Bella questa!” dice il porcospino “Dai versione 2.0, proviamo un altro upgrade?”
“Io ho dato. Per stasera va bene così.” Dice prendendo la via per le docce seguito da Akira che sembra quasi scodinzolare. Lo tiro indietro per il collo della maglia.
“Dove vai tu?”
“A fare la doccia!”
“Ma quando mai!”
“Adesso e lasciami.”
“No, no. Noi due la doccia la facciamo dopo che la volpetta ha finito!”
“Sei serio?” mi dice Sendoh perdendo il suo solito sorriso.
“Aha.”
Piagnucola di nuovo poi, improvvisamente, si fa serio.
“Credi davvero di avere una possibilità con Ru?”
“Non dire stronzate.” Faccio improvvisamente imbarazzato.
“Se fai così, lo perderai.” Dice. Sempre dritto al punto il bastardo. “Se ti vergogni di cosa provi, non avrai mai davvero una possibilità con lui. Io gli ho detto apertamente che mi piace. Ti prego, Hanamichi, fa presto a deluderlo così capirà subito la differenza fra noi.”
Mi fa male sentire queste parole. Non so se deluderò Kaede, anche se fosse, proverò sempre a rimediare. Non mi va, tuttavia, di stare a sentire questo qua.
“La differenza tra noi? Te la racconto io la differenza tra noi. A te piace Rukawa, il suo viso, il suo modo di giocare a basket. Non fai altro che spogliarlo con gli occhi. A me non frega un cazzo di tutte queste menate. Quello che trovo in lui e in nessun altro è la determinazione dei suoi desideri. Non sono mai stato bravo a scegliere. Non ho mai pensato al futuro. A crescere. Kaede sa ciò che vuole. E lui vuole me. Al suo fianco. Finché mi vorrà, io ci sarò. Ci sarò anche se dovesse decidere che non mi vuole più. Anche in quel caso io continuerò a tenere gli occhi fissi su di lui e le braccia protese a difenderlo. Anche se questo dovesse significare soffrire, anche se dovesse fare un male cane. E sai perché? Perché quado tu e tutti gli altri pensavate di avere a che fare con un idiota, lui che mi chiama così mi ha dato fiducia. Anche se non lo avete mai visto tendere una mano verso di me, mi ha tenuto a galla sempre. So che non sono ancora lo sparring partner che vorrebbe. So che insieme a te brillerebbe come mai, ma non sono disposto a farmi da parte, Sendoh.”
Mi ha lasciato parlare senza interrompermi e, ora che ho finito, mi sento senza forze, svuotato. Che faccio? Lui se ne sta fermo senza parlare. Una palla mi colpisce alla testa.
“Ancora qui voi due? Fra un po’ è ora di cena.”
Rukawa è fermo alle mie spalle. Da quanto tempo è lì? Avrà sentito tutto? Cazzo. Lui si gratta la testa e si avvia verso l’uscita.
“Muovetevi, io non vi aspetto o Nobunaga mangerà tutto.”
“Ah! La Nobuscimmia divoratrice! Corro. E tu maledetta volpe, prendi posto!”
“Fottiti!”
“Dannato Rukawa, l’allenamento è stato una tua idea!”
“E allora?”
“Chi arriva ultimo paga da bere!” urla Sendoh lanciandosi negli spogliatoi. Gli corro dietro dimenticando tutto quello che è successo tra noi. Solo quando siamo sotto la doccia risento la sua voce.
“Hanamichi?”
“Sì?”
“Tregua?”
“Come?”
“Facciamo una tregua e aiutiamo tutti e due Rukawa. Ho l’impressione che quel Samada darà ancora filo da torcere a Kaede. Visto come l’ha trattato anche oggi? E’ quasi al limite. In più, credo che abbia ancora problemi alla spalla. In camera stamattina continuava a toccarsela.”
“Io non aiuto nessuno! Tantomeno la dannata volpe!”
“Tregua?” chiede uscendo dalla doccia.
Quando me lo ritrovo di fronte mi guardo intorno. Sto tipo davanti a me è davvero Sendoh? Scoppio a ridere tanto è buffo con i capelli che gli ricadono sul viso. Sorride anche lui.
“Tregua.” Dico “Niente colpi bassi.”
“Per amore della volpetta?” mi chiede.
“Per amore della volpetta.”

Ho tenuto il posto a quei due imbecilli e la cena è finita in rissa.
Sendoh sembrava più allegro del solito e ha scherzato persino con Hana. La testa rossa sembrava contenta.  Alla fine ha imparato anche l’alley oop in accompagnamento. A volte mi chiedo se si renda conto di tutte le sue potenzialità!
Nobunaga e Fukuda hanno cominciato a tirargli palline di riso. Anche con Fukuda le cose vanno meglio. Non siamo amici, certo, ma mi sta alla larga e la cosa mi sta bene. Inoltre, quando di tanto in tanto, mi capita accanto come in partita, la scimmia rossa finisce casualmente fra di noi. Ieri in allenamento l’ha sbattuto per terra. Mi chiedo se non si renda conto della sua forza o se fa lo spaccone di proposito.
Ad ogni modo, io tolgo il disturbo. Anche oggi è stata una giornataccia con quel Samada sempre alle costole e voglio dormire. Scanso l’ennesima palla di riso che finisce sul naso di Akagi che ora urla da gorilla che è, ed esco.
Prima di raggiungere la stanza esco a prendere un po’ d’aria. La luna splende alta nel cielo e ricorda quella della serata al mare che ho trascorso con Hanamichi.
Rientro e mi avvio in camera. All’angolo dei bagni mi sento tirare per un braccio. Perdo l’equilibrio e mi ritrovo tra le braccia di Hana.
“Che ci fai qui?” gli chiedo.
“Non ce la faccio più.” dice spingendo con urgenza le sue labbra sulle mie. Stupido testone, credi che per me sia più facile? Mi stai sbattendo in faccia i tuoi muscoli da tre giorni, che dovrei fare io? Spingo la mia lingua nella sua bocca e azzero ogni distanza tra noi. Sento il suo respiro che si fa più forte e le sue mani che abbassano la cerniera della mia uniforme per infilarsi sotto la maglia.
Devo smettere.
Lo voglio con tutte le mie forze.
Devo smettere.
Lo voglio.
Domani c’è la partita, devo smettere.
Voglio fare l’amore con lui.
Mi blocco. Questo pensiero. E’ la prima volta che lo formulo. Non voglio toccarlo o prenderlo. Voglio farci l’amore.
Lui deve aver pensato che ha esagerato perché ha fermato le mani e mi bacia l’angolo della bocca, con dolcezza, poi arriva all’orecchio.
“Ede, mi vuoi?”
Sono uno con i nervi saldi. Sopporto la pressione della sfida come pochi. Non posso reggere 'questa' pressione.
“Ede, ti ho chiesto se mi vuoi.”
Gli prendo il volto tra le mani. Stringo come se volessi fargli chiudere quegli occhi che mi stanno perforando il cuore.
“Hana, mi ami?”
Quegli stessi occhi che fino ad un istane fa mi penetravano dandomi brividi di piacere e portandomi a dire cose stupide da perfetto idiota, ora sembrano smarriti. Fa forza e gira la testa di lato. Qualcosa dentro di me si spezza. Anzi no. Non è così. Mi sento di nuovo integro. Forte come lo ero fino a tre settimane fa prima che tutta questa assurdità cominciasse. Mi stacco da lui che forse ha sentito le mie mani irrigidirsi e, per questo o gli dei sanno cosa, mi trattiene.
“Ede?”
“Non chiamarmi con quello stupido nomignolo!” gli ringhio a fior di labbra.
“Lasciami spiegare.”
“Non c’è niente da spiegare. Vattene, questo non è il tuo dormitorio.”
“Aspetta. Perché deve andare sempre tutto come vuoi tu? Hai dettato le regole fin dal principio!”
Vero. Adesso però non mi sento di ragionare.
“Nessuno ti ha chiesto niente. Vattene” Decido di andarci giù pesante “ Sendoh mi sta aspettando.”
Lo vedo infiammarsi. Dei quanto è bello.
“Fa come cazzo ti pare!” digrigna i denti e se ne va.
Appena sparisce dietro l’angolo sento freddo. Come quel giorno nello spogliatoio. Scopro, appena mi volto per arrivare alla mia camera, che può andare ancora peggio.
Davanti a me, in piedi al buio, c’è Eiji samada col ghigno peggiore che potrebbe indossare uno come lui.
“Finalmente ho trovato il tuo punto debole Kaede Rukawa!”
Già mi ha visto scoperto e vulnerabile ma non farò due volte lo stesso errore. Gli passo accanto e decido di ignorarlo. La cosa, però, non gli va giù. Cos’è questa brutta sensazione?
“Tu non mi ignorerai così, novellino!”
Mi afferra la spalla ferita. Stringe e fa male. Ora basta! Mi volto e lo pesto. Chi se ne frega se mi farà fare tutto il resto del ritiro in panchina. Ora come ora, non importa più. Non faccio in tempo a girarmi però perché mi ritrovo un fazzoletto sulla bocca. Improvvisamente mi gira la testa e sento le gambe molli. Poi il buio.
Riapro gli occhi e la spalla fa male. C’è solo una luce tenue. Mi fanno male i polsi. Normale, sono legato e praticamente appeso ad un tubo dell’acqua. Di fronte a me c’è Samada. Quando riuscirò a togliergli quel sorrisetto dal viso, sarà sempre troppo tardi.
“Ben svegliato bell’addormentato!”
“Samada, che cazzo, perché mi stai facendo questo?”
“Lascia che ti racconti una storia Rukawa. Io sono sempre stato un tipo deciso. Sin da ragazzino ho sempre pensato che sarei stato il migliore giocatore di basket della nazione. Lo sono diventato. Davvero! Ho lavorato sodo. Sono talentuoso, non così tanto da non dover faticare da schifo. Non mi sono mai lamentato e il mister Koshino ha fatto di me la stella della squadra. In due anni non abbiamo vinto niente però. E il tempo passa. Anche per me. Sono mesi che il mister non fa che parlare di Akira Sendoh e Kaede Rukawa. Ancora non ho appeso la maglia al chiodo e lui già mi sostituisce con due matricole ridicole. Così ho deciso. Mi sono ricavato un posto nella all star al solo scopo di rovinare tutto. Soprattutto te e Sendoh.”
“Sendoh? Vuoi fare questo anche a lui?”
“Oh sì. A lui anche peggio visto che il figlio del mister è cotto di lui. Che schifo. E pensare che Hiroaki è davvero una creaturina graziosa!”
“Sei pazzo o cosa?”
“Ma dai, Rukawa ora vorresti dirmi che il basket è solo un gioco? Che non ne vale la pena?”
“C’è differenza tra l’ardore agonistico e la voglia di far male a qualcuno.”
I suoi occhi si infiammano. Davvero è pazzo.
“Non ho ancora cominciato a farti male.” Dice avvicinandosi e sollevandomi il viso con due dita. Mi prende il collo e comincia a stringere. Ma non è questo a farmi paura. L’altra mano si ferma sull’elastico dei pantaloni. Con le forze che mi rimangono gli tiro un calcio. La reazione è uno schiaffo in piena faccia.
“Non fare resistenza o porto quaggiù pure il tuo amichetto dai capelli rossi!”
Mi fermo. Hanamichi non lo deve toccare. Lui se ne accorge e sorride ancora.
“Ci vediamo presto Rukawa!” dice uscendo dalla stanza e chiudendola alle sue spalle. E’ di nuovo buio. E stavolta sono solo davvero.

Il viaggio con Koshino è stato piacevole. Siamo arrivato all’hotel dove sono i ragazzi. Koshino è tutto eccitato all’idea di rivedere Sendoh e questo suo atteggiamento mi ha reso nervosa.
Tra poco rivedrò Ryota. Lo rivedrò dopo averlo baciato.
Questa cosa mi manda in confusione. La hall dell’albergo è confortevole. Lascio Hiroaki col padre e vado verso la palestra. I ragazzi sono di certo lì. Mi affaccio dagli spalti e li vedo. Ryota non c’è e neppure Rukawa.
“Aya, allora non mi sono sbagliato!”
La voce di Miyagi mi prende alle spalle.
“Ryota, che ci fai qui?” Porta la tuta, non si è neanche spogliato e la partita è tra due ore. Ma la cosa peggiore è il suo sguardo. “Stai bene?”
Lui scuote il capo.
“Sto bene. La tua presenza qui è un colpo basso Ayakuccia.” Dice mesto.
“Colpo basso? Credevo che ti avrebbe fatto piacere la mia presenza. Forse ho sbagliato a venire.”
Lui si mette tra me e l’uscita e mi prende le mani.
“No, Aya. Ti prego. Non mi sono espresso bene. Volevo solo che fossi orgoglioso di me.”
“Ma io lo sono! Sei entrato, seppure nelle riserve, nella all star!”
Lui sorride sforzandosi.
“Se non fossi venuta qui, al mio ritorno ti avrei raccontato di come mi sono divertito. Sì, ti avrei mentito, ma la verità è che non ho mai toccato palla. Non ho mai preso parte alle partite d’allenamento. Qui sono il più scarso. Sono di troppo. La verità è che non servo a niente.”
Ha gli occhi lucidi e io non credo alle mie orecchie. Koshino non ha fatto che parlare di come il padre sia bravo a tirare fuori il talento dei giocatori e lui è ridotto, invece, in questo stato. Lo abbraccio e lo stringo forte.
“Ora smettila di dire cazzate!” gli dico in un orecchio “Tu sei un play fantastico e non hai niente di meno a tutti quelli che sono qui. Ognuno di voi ha un talento speciale e se il mister Koshino non l’ha capito, allora è un idiota!”
Lui mi allontana un attimo e mi guarda spaesato. Poi, sempre tenendomi le mani, mi parla.
“Non è stato il mister. Il suo secondo, il capitano della prima squadra, Samada.”
A quel nome mi incupisco.
“Ryota, dov’è Rukawa?”
“Sarà ancora a letto! Stamattina non è venuto a fare colazione e non c’era neppure all’allenamento mattutino.”
“Rukawa non ha mai saltato un allenamento! Le lezioni sì, ma gli allenamenti mai!”
Sto per chiedergli dove sta la camera di Rukawa quando Koshino mi viene incontro urlando e agitano le braccia.
“Ayako, mio padre dice che Sendoh non si vede da ieri sera! Non è in camera sua, non si trova da nessuna parte!”
“Rukawa è in camera con lui!” interviene Ryota.
“I letti sono entrambi in ordine. Non hanno dormito lì.” Gli risponde Koshino.
“Ryota, dov’è Eiji Samada?”
“Perché? Che c’entra lui?”
Koshino tira fuori dalla borsa un quaderno di appunti, di quelli su cui si segnano gli schemi, e lo apre. Ci sono un sacco di foto e ritagli di giornali che parlano di Akira Sendoh e Kaede Rukawa. Le scritte e i disegni inquietano anche Miyagi.
“Il mister lo sa?” chiede ad Hiroki.
“Non mi aveva mai creduto fino ad oggi. Ho trovato il quaderno quando eravate già partiti per il ritiro.”
“Andiamo a dirlo agli altri. Cazzo, fra due ore c’è la partita!”
Seguo Ryota giù per le scale. Non mi accorgo che mi stringe ancora una delle mani. E’ una sensazione dolcissima in questo momento carico d’ansia. Arriviamo al centro del campo ed è Akagi ad accorgersi per primo di me.
“Ayako, cosa ci fai qui?” chiede attirando anche l’attenzione di Mitsui e Sakuragi.
“Ho accompagnato Koshino.” Dico e in un attimo anche Fukuda e gli altri ci sono intorno. Tocca a lui raccontare dell’allucinante storia di un Eiji Samada che odia Rukawa e Sendoh.
“Aspettate un attimo!” interviene Mitsui “Da stamattina non ho visto in giro neppure Rukawa! Sakuragi tu ne sai niente?”
Il rosso mi guarda e stringe i pugni.
“La volpe sarà da qualche parte con Sendoh. Non lo sapete che fanno coppia fissa?” dice acido e capisco subito che, rispetto a quando sono partiti deve essere andato storto qualcosa.
Hiroaki si rabbuia ma non molla.
“Ascoltami Sakuragi, forse è come dici tu ma è meglio se dai un’occhiata al quaderno.” Dice porgendoglielo.
Hanamichi gli da un’occhiata veloce e mi guarda con gli occhi confusi.
“Ayako credi davvero anche tu che…”
Non lo lascio finire questo stupido idiota. Come gli viene in mente che Rukawa possa avere abbandonato la partita per starsene con Akira?
“Credo che Kaede non salterebbe mai una partita. In quanto al resto, tu dovresti conoscere i sentimenti di Rukawa meglio di chiunque altro!”
Hanamichi non sa dove nascondere la faccia. Viene salvato dall’ingresso in campo dei giocatori della Lituania. Sono giganteschi.
“Ora che facciamo?” mi chiede Mitsui.
“Non lo so. Bisogna giocare ma…”
“Niente ma!” dice Miyagi “Vi dico io che si fa. Un gruppo rimane e gioca, un altro va a cercare Rukawa e Sendoh. Io vado a cercare i ragazzi mentre Maki mette su una squadra, ok?”
Bravo il mio Miyagi! Maki lo guarda e annuisce.
“Prendo Mitsui, Akagi, Jin, Nobunaga e Fukuda.”
Quest’ultimo si oppone.
“Io voglio andare a cercare Sendoh. Fa giocare Sakuragi.”
“Scordatelo!” interviene Hanamichi “A me tocca trovare quella dannata volpe!”
“Fukuda devi giocare! Sendoh vorrebbe così!” dice Koshino.
Fukuda cede e Maki continua.
“Mi tengo anche Uozumi e Fujima, però ragazzi tornate in fretta perché non ce la possiamo fare da soli. Sono troppo alti.”
Annuisco io per tutti. Koshino parla con suo padre e ci allontaniamo proprio sul fischio d’inizio degli allenamenti pre partita.

Note dell'autrice: Allora, ve lo aspettavate che Samada fosse pazzo?
Spero che la piega che hanno preso gli eventi vi piaccia perchè sta arrivando un bel colpo di scena.
Ringrazio hikaru, slanif e arcadia per il supporto. Ringrazio chiunque legge i miei deliri e ha messo la storia tra le seguite o le preferite!
Grazie, vi abbraccio tutti! Smack XD
 


 

  
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