Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: linkinplan    31/03/2014    0 recensioni
N.E.E.T una storia che può lasciarti l'amaro in bocca, una storia commovente e piena di azione, storie d'amore e anche di argomenti delicati.
MYLOXYLOTO è questo il titolo del primo capitolo, non ti ha incuriosito? e se ti dicessi [...] Giorno dopo giorno veniva perseguitata da quei idioti che non sapevano altro che alzare le mani e molestare [...] Si rintanava nella sua stanza accuratamente chiusa a chiave di quel grande e orrido orfanotrofio [...] Il capo dei bulli [...] S'addentrò nella sua camera [...] era scoperta [...] erano lacrime strane quelle, erano tristi erano felici, erano incredule, erano riconoscenti, erano arrabbiate, erano il mondo intero, l'universo e lo spazio, erano tutto ciò che lei sentiva, erano
un miscuglio di sentimenti, così tanti sentimenti da far venire un infarto a qualcuno, quella lacrime erano vita, gioia, dolore e anche morte.[...]. Incuriositi?
Genere: Commedia, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri personaggi, Matt, Mello, Near
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                                                                             ''MILOXYLOTO''

Se ne stava distesa sul pavimento gelido della sua stanza a fissare il soffito con le cuffie nelle orecchie, la canzone che ascoltava risuonava nella
stanza diffondendo nell'ambiente la sua violenza e tristezza.
Guardava il soffitto con occhi spenti e mente accesa, chissà quale meandro della sua mente stava percorrendo, chissà cosa ricordava e cosa analizzava
così tanto assiduamente. Probabilmente stava pensando alla sua vita, a quanto fosse triste e difficile.
Giorno dopo giorno veniva perseguitata da quei idioti che non sapevano altro che alzare le mani e molestare, per i corridoi della scuola si lanciavano
sguardi complici e poco dopo si ritrovava accerchiata da quei maniaci.
Si rintanava nella sua stanza accuratamente chiusa a chiave di quel grande e orrido orfanotrofio, fortunatamente non divideva la camera con nessuno e lì
nessun essere vivente da lei non autorizzato poteva entrare, era come un tempio, un santuario, dove poter rifocillarsi per un'altra guerra contro la
calma e la sererità di cui era stata nutrita la sua indole.
Avvolte però anche il santuario veniva insidiato da quei maledetti, durante la notte quei stupidi non avevano niente da fare così se ne stavano davanti
alla sua porta cercando di scassinarla inutilmente, così si limitavano a fare dei rumori molesti, però questo non era un grand problema, infatti, 
Alex, la nostra perseguitata, aveva un sonno pesantissimo, nemmeno con un granata l'avrebbe svegliata, e se capitava che proprio quel giorno
soffriva d'insognia poteva raggirare il problema ascoltando la sua musica violenta e atroce.
Il vero problema erano le sue braccia pieni di lividi che le provocavano in dolore molto grande anche durante la notte, il vero problema e quando si sentiva
ricoperta dagli insulti, sul momento faceva finta di niente come se nulla le importasse, si ripeteva '' sai che mene frega'' in mente per non piangere,
però poi quando veniva rilasciata e tornava nella sua stanza si buttava sul letto a piangere per poi addormentarsi. 
La routine era questa, sveglia, insulti, lezioni, insulti, pausa, botte e insulti, lezione, insulti, pomeriggio, molestie, botte e insulti, la sera 
dipendeva da quello che quei maleddeti avevano da fare.
Nessuno la voleva difendere, nessuno le voleva essere amico e tanto meno provavano a relazionarsi con lei, e lei non si relazionava con gli altri, 
non le importava, anche gli insegnanti la trattavano in modo molto freddo e ostile e molto spesso capitava che le assegnavano compiti in più per chissà 
cosa avesse fatto durante la lezione, accusata di non seguirla, cosa falsissima visto che alzava spesso la mano per rispondere, anche se il professore
la ignorava nel modo più assoluto, un po' come successe agli ebrei con le leggi di norimberga del 1938.
Dopo poco sulle guance di Alex comparvero lacrime amare, triste e solitarie, certi momenti avrebbe preferito morire che continuare a vivere, ma
aveva un sogno troppo ardente per permettere che qualcuno spegnesse così la sua raison d'etre.
Il capo dei bulli era un bel ragazzo che incute terrore, biondo, occhi azzurri, alto, uno sguardo che incute terrore e uno sorriso maligno sulla faccia.
Capitava che se una persona gli passava affianco, la persona che lo intravedeva pensava '' torniamo indietro e facciamo il giro, entriamo in una stanza
a caso per un secondo e poi scappiamo, non incrociamo il suo guardo'' per poi incominciare a sudare come un maiale e incominciare ad avere i brividi.
Lo sguardo di questo ragazzo era spesso paragonato a quello di Medusa perché era in grado di pietrificare le persone dalla paura.
Mello, il nostro bullo, non ci trovava molto gusto a picchiare Alex perché lei non mostrava nessun sentimento, era empatica, non aveva la soddisfazione di
vederla piangere, urlare o tanto meno disperarsi, subiva in silenzio sperando poi che la smettessero.
Una notte d'estate Mello era riuscito a intrufolarsi nella camera di Alex scassinando la porta, era solo ed entro. Alex non si accorse di nulla perché
ascoltava la musica che Mello dopo essere entrato poteva udire perfettamente.
Si sedette un po' sul pavimento e pensò a cosa poteva farle di tanto crudele per vederla almeno piangere. Alex si alzò su un attimo per mettere via le 
cuffie in modo sempre accurato e per bere un po' d'acqua prima di piangere e disidratarsi, sapeva che prima di dormire avrebbe sicuramente pianto per cui
si preparava in anticipo, prima di svegliarsi alle 4 del mattino con una sete pazzesca.
'' Ciao '' disse la voce che incuteva tanto terrore a Alex. '' Come sei entrato? '' disse Alex con gli occhi pieni di terrore, visto che era anche in 
reggiseno e mutande. '' Non è stato molto difficile scassinare la tua porta, ora giochiamo un po' che ne dici'' disse Mello con voce calda e suadente e
un brutto ghigno malefico. Alex si tirò ben sotto le coperte tenendole strette, strette in modo che lui non riuscisse a tiragliele via.
Tutto inutile, come riusciva lei, piccola e indifesa a contrastare lui grande e malefico?
'' cosa cerchi di fare?, non te l'hanno insegnato i tuoi genitori che non bisogna nascondersi in presenza di ospiti? ah.. già è vero tu non li hai i 
genitori - sempre meglio di te, almeno io li ho conosciuti'' rispose Alex pentendosene immediatamente, sapeva perfettamente quello che sarebbe successo
adesso lui l'avrebbe violentata e magari dopo uccisa vista la sua insolenza.
'' cosa hai detto? ridilo!'' le ordino Mello, cosa che lei, in tutta risposta non fece. così la prese per i capelli e la tiro fuori dal letto 
spintonandola contro il muro. '' Brutta piccola insolente, come osi tu rivolgerti così a me? non ci penserò 2 volte la prossima volta che lo farai'' e si
appoggio con le mani sul muro dove aveva la schiena Alex, la guardava da cima fondo, con un sguardo molto cattivo sulla faccia.
Questa volta Alex non c'è l'avrebbe fatta, questa volta sarebbe rimasta a terra e anche con tutta la voglia del mondo non si sarebbe certo alzata, ormai
il suo limite di sopportazione era arrivato al limite, e una volta oltrepassato, una volta fatto cadere il muro, l'anima di Alex sarebbe stata ben 
visibile. Le sue debolezze, i suoi timori, i suoi rimpianti e le sue paure sarebbero state scoperte tutte del biondo, se non fosse che il biondo non le
fece niente, la guardava, aveva solo uno sguardo cattivo, ma era così abituato a farlo che ormai era la sua faccia abituale.
'' Ti abbiamo riempita bene di lividi'' disse Mello e aggiunse '' Mi dispiace, ti abbiamo fatto male'' disse con aria triste e sincera '' Dove vuoi 
arrivare??, cosa speri di ottenere?, il mio odio lo hai già, cos'altro voi?'' disse Alex in pieno di una sua crisi isterica.'' Voglio te, il tuo amore -
stai scherzando vero?, dimmi che scherzi!''-
'' no, non scherzo è vero, ti ho trattato male, ma nel ultimo periodo ti ho fatto molto male, sei una ragazza sola ed indifesa e mi dispiace, vorrei
sinceramente vederti sorridere ogni tanto, invece io con il mio gruppo te lo impediamo, mi dispiace, e come regalo ho chiesto il tuo trasferimento in un
posto dove non ti conosce nessuno, così potrai ricominciare'' dopo queste parole Alex scoppiò in lacrime, erano lacrime strane quelle, erano tristi erano
felici, erano incredule, erano riconoscenti, erano arrabbiate, erano il mondo intero, l'universo e lo spazio, erano tutto ciò che lei sentiva, erano
un miscuglio di sentimenti, così tanti sentimenti da far venire un infarto a qualcuno, quella lacrime erano vita, gioia, dolore e anche morte.
Mello incredulo le sussurò in modo gentile '' perché piangi?''-
'' e me lo chiedi anche?, non sai la risposta da solo, sei intelligente e ti devo spiegare perché piango?'' disse tutto ad un fiato.
'' io non sono una donna non so quello che stai sentendo''-
''tu...tu, maledetto, mi-mi hai fatto m-male molto male, o-ora m-i mi vieni a d-dire che mi vuoi b-b-bene?, scherzi?, p-perché hai m-mandato una r-
richiesta di trasf-erimento?, cosa t-t-ti è successo?''
'' ho compreso, ora ti lascio in pace, domani alle 9 partirai'' detto questo le diede un leggero bacio sulla guancia e uscì a testa bassa, come se gli
avessero appena ucciso il cane.

Diverso tempo dopo Alex ora aveva una vita sociale, interessi, era una persona molto attiva e aveva finalmente conosciuta una persona speciale
Cris, era la ragazza che accolse Alex nell'altro orfanotrofio. Erano diventate migliori amiche, erano una cosa unica, una era la coscienza dell'altra,
erano perfettamente complementari e si somigliavano parecchio. Alex era una persona abbastanza scura, infatti vestiva sempre di nero; Cris era una 
persona abbagliante; Alex ascoltava il rock classico e i suoi derivati tipo il Grunge; Cris ascoltava musica pop e ogni tanto si influenzavano avvicenda;
Alex faceva schifo nelle lingue, Cris ne conosceva 6; Alex brillava intensamente, il suo amore per la medicina abbagliava il mondo; Cris era una persona
più indecisa.

Loro 2 più 3 ragazzi di un'altro orfanotrofio avrebbero formato la squadra ''S.P.K'' nell'organizzazione N.E.E.T 
finalmente avrebbero lasciato la loro routine per andare verso un'altro universo, un mondo del tutto sconosciuto, sarebbero arrivati dove le altre
squadre hanno fallito.
Ma prima queste persone doveva interagire fra loro.

Spazio mio: un abbraccio Link, alla prossima, mi raccomando voglio molte recensioni!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: linkinplan