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Autore: Naikes94U    31/03/2014    0 recensioni
Se Ichigo avesse riottenuto i poteri in modo alternativo? Se Rukia capisse di essere attratta sentimentalmente a lui? Se un passato lontano riemergesse prepotentemente nel presente intrecciandosi? Se tutto fosse sconvolto e capovolto?
Una storia suddivisa in quindici capitoli dove non mancheranno azione, scene esilaranti e suspance.
Lotte incessanti, eventi drammatici, e liti attenderanno Ichigo e co in questo racconto che aspetta solo di essere letto, commentato e criticato, un po' come un fiore di ciliegio che sotto la pioggia fredda della notte resiste per essere poi ammirato e illuminato dall'alba.
Tutto si avvierà a un lieto fino come ''la tempesta''? O in tragedia come ''l'Amleto''? Ai posteri l'ardua sentenza.
Ecco a voi fear no tempest.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Renji Abarai, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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La pioggia era divenuta ormai un lontano ricordo. Nel cielo il sole lottava per splendere, schiarendo l'atmosfera. Vivace e brillante, nel fiume, l'arcobaleno si rispecchiava, resistendo per farsi ammirare, lottando per restare, agli antipodi dei rumori che man mano aumentavano in città, come svegliata da un lungo letargo, riprendendo la frenesia e la monotonia quotidiana. 

Ichigo si sedette per terra, rinfoderando le armi, supino per terra, sospirò pensieroso.

«Da quando hai questi nuovi poteri?» gli chiese Ishida, mentre Rukia, in silenzio, guardava i due discutere, divertita e malinconica, le erano mancate tutte quelle situazioni di lite e d'intesa. Un po' in subbuglio, percepiva il cuore sobbalzare ogni qualvolta che lo sguardo incrociava quello di Ichigo, credette per un flebile istante di potersi specchiare in essi per molto tempo ancora.

«Non lo so, almeno non per certo» rispose con nonchalance, posando gli occhi sulla ragazza, da quando non la vedeva? Gli sembravano passati anni, eppure era sempre la stessa. Minuta, gli occhi grandi, le labbra sottili, l'unica cosa che visibilmente notava erano i capelli. Già, li aveva fatti crescere un po', dovette ammettere che stava bene, era, a suo modo, più femminile.

Corrugando le sopracciglia, come se si fosse dimenticato di qualcuno, o meglio, di qualcosa, spremendo le meningi, venne interrotto dal richiamo di Rukia.

«Ichigo…» disse Rukia puntellando l'indice dietro le spalle dello shinigami intento a far funzionare i neuroni.

«Che succe…»stava per concludere la frase mentre si voltò di scatto. La bocca quasi sfiorò il terreno, gli occhi si spalancarono interdetti, le mani strofinarono i capelli nervosamente.

«Hai lasciato il mio corpo incustodito?» le urlò infervorito, mentre il suo volto assumeva le espressioni più assurde. La bocca contratta, gli occhi a palla, il naso storto, tutto come nei fumetti che era solito leggere. Le iridi poco più di due pallini squadravano l'ambiente e la scena. Era entrato in trance, quando era arrivata tutta quella gente? Pochi istanti prima le strade erano deserte e all'orizzonte s'udivano le sirene di un'ambulanza.

«stupida!»esclamò fissandola.

«sei te lo scemo!»ribadì Rukia corrugando le sopracciglia.

«Cos'hai detto?» le ringhiò appoggiando la fronte alla ragazza desideroso di battaglia.

''Eccoli che ricominciano…''pensò Ishida sospirando.

«Ragazzi calmate…»cercò di dire

«Zitto tu!»urlarono all'unisono i due litiganti, facendolo sbalzare a terra con uno spintone.

«Brutta befana!»

«Bakamono!»

Indispettito dalla reazione dei due contendenti per la ragione, Ishida s'avviò verso la folla, facendosi strada lentamente: chiedendo permesso, con insuccesso. Innervosito maggiormente da quella situazione sospirò, iniziando ad urtare i curiosi, riuscito ad arrivare dinnanzi al corpo dell'amico. Si sistemò gli occhiali sul naso una volta raggiunto il suo scopo. Iniziò a prendere il corpo di Ichigo a sberle sotto gli occhi attoniti della folla.

«Sb

«Svegliati idiota» urlò il quincy «muoviti Kurosaki» disse alzando il tono per portare a se l'attenzione anche di Ichigo.

«Con te faccio i conti dopo, Rukia»le disse, sorridendo. Entrò nel suo corpo. 

Momenti passati, smarriti, sembravano riprendere vita, meglio dire che era Ichigo che si sentiva finalmente completo, una sensazione che credeva smarrita, un sorriso che credeva di aver perso,tutto stava ritornando, forse influenzato dalla presenza della ragazza, forse grazie alla presenza di Ishida, ma quei pensieri sconnessi sembravano annullarsi tra gli sguardi, tra i silenziosi ''mi sei mancata''. La frustrazione si stava dileguando. Il cuore non più disperato consentirono a Ichigo di sferrare un cazzotto a Ishida che lo stava torturando, le guance gli sembravano esplodere sotto il tocco, troppi schiaffi ricevuti.

«mi fai male, idiota!»gli disse con aria accigliata.

«Kurosaki!» bisbigliò con le labbra tirate in su, e dopo il silenzio. 

Dall'altra parte della strada Rukia sorrise incrociando lo sguardo di Ichigo, e capì: gli era mancato. 

 

 

Riuniti, più affiatati che mai, bisognava decidere come procedere. Il sostituto shinigami aveva riacquistato i poteri, forse non quelli di un tempo, e un nuovo pericolo incombeva su di loro. Dovevano fermarsi a riflettere, con facce amiche e con chi, poteva aiutarli a comprendere, poiché nemmeno il caro e scaltro Ishida riusciva a venir a capo di quel dilemma, nemmeno dopo la spiegazione dell'accaduto con Oghici. Il suo alter ego non era scomparso, eppure Zangetsu non rispondeva, e i poteri sembravano svaniti per poi riottenere un mutamento in essi.

A mente lucida, l'unica persona che in quell'istante poteva essere d'aiuto era il buon vecchio Urahara Kisuke, mente contorta la sua, con poteri imprecisati ma pur sempre un'intelligenza strabiliante. 

«Visto che è tutto deciso allora…» disse Ichigo alzandosi dalla panchina sulla quale s'era riposato a sedere «Ishida, Rukia, andiamo»

Un passante guardò il giovane interrogativo, volgendo lo sguardo verso il quincy, che imbarazzato chiuse gli occhi sistemandosi gli occhiali, con un sorriso finto sul volto, come se non avesse assistito alla scena. Ichigo lo guardò perplesso.

«Fino a prova contraria sono un uomo, e qui, per loro, ci sono solo io, visto che Rukia non è nel Gigai, Kurosaki» cadde il silenzio.

«Ma si sapeva che eri una ragazza, Ishida!» gli disse dandogli un paio di pacche sulla schiena che gli fecero cadere gli occhiali.

«Kurosaki!» Scoppiarono a ridere, avviandosi verso il negozio di Kisuke.

 

Da quando aveva perso i poteri, non aveva più mantenuto rapporti con il gruppo, non era più uscito con gli amici di scuola o con i compagni di avventura, non sapeva da quando evitava Chad e Orihime, il tempo sembrava essersi sbloccato quando vide tutti sull'uscio della residenza dell'ex capitano del gotei. Tutti li, a salutare Ichigo: Jinta, Ururu, Tessai, Yoruichi, e i compagni con i quale aveva intrapreso tutti gli scontri più agguerriti.

«Kurosaki kun!»disse Urahaha prendendolo sotto braccio come un vecchio amico di bevute «oh ma ci sei anche tu Kuchichi chan»  Rukia, rispose solo con un sorriso forzato.

Seduti davanti a una tazza di the, i tre ragazzi spiegarono l'accaduto. Ichigo si soffermò sul discorso intrapreso con il suo alter ego, in quel mondo familiare, ma diverso. Tutti ascoltarono attentamente, mentre le loro menti cercarono di elaborare una teoria, Kisuke, sotto io cappello, non perdeva una singola sillaba del racconto, appuntando stranamente gli elementi insoliti in un taccuino. Fissò una linea temporale che percorreva gli ultimi sei mesi di vita di Ichigo, senza tralasciare nessuna frase, ma qualcosa gli sfuggiva. Al puzzle mancava un pezzo, e gli occhi dei presenti si spostarono verso l'uomo pensieroso in un tacito silenzio. 

La sua teoria aveva delle lacune, interrogò Ichigo sul suo apprendimento dei ''saigo no getsuga tensho'' la risposta doveva trovarsi li. Il volto del ragazzo si rabbuiò improvvisamente. Nonostante fosse nuovamente in grado di interagire con gli shinigami, nonostante non comprendesse ancora la presenza di Rukia a Karakura, iniziò a parlargli del tempo trascorso a lottare contro Zangetsu unito a Ogihici. 

Con tutte le spiegazioni necessarie, Kisuke non veniva a capo a una teoria sensata. Che cosa era accaduto? se le cose non erano collegate ai sei mesi di assenza di poteri e nemmeno all'utilizzo della tecnica finale, come mai il ragazzo aveva riottenuto i poteri? Qualcosa sfuggiva, era li, sapeva di poterla carpire, ma inutilmente, un dettaglio, un ricordo vano di Kurosaki gli sfuggiva, sotto il naso lo percepiva.

 

«Allora, hai riottenuto i poteri oggi, ma non ti sembravano i tuoi vecchi poteri di shinigami, giusto?»Ichigo annuì «e durante lo scontro con la tua zampakuto le due parti si unirono, corretto?» nuovamente la risposta fu si «se, come suppongo, Zangetsu detenesse solo una piccola parte della potenza, e il resto fosse stata affidata o rubata dalla tua parte hollow?» interrogò Kisuke. Il ragazzo non seguiva. I presenti gli diedero dello scemo.

«Kisuke, ma la tecnica finale avrebbe annullato i poteri di Ichigo come con Isshin»aggiunse Yoruichi.

«Ma la sua parte hollow ha detto ''zangetsu era solo la punta dell'iceberg''» si fermò guardandola «devo dedurre che nel tentativo di riportare alla luce i poteri di Kurosaki la prima volta, vi fu uno scambio di ruoli, e quella hollowficazione permise l'acquisizione del 70% dei poteri della zampakuto e di ichigo da parte del suo alter ego, non so se mi spiego» tutti scossero la testa, anche se il diretto interessato guardando Urahara con la testa spostata e ricurva a sinistra, annuì. Sembrava comprendere, stranamente, visto la testa ottusa dello shinigami.

«Devi ritornare a parlare con lui»concluse il capitano

Ichigo non sapeva come ritornare in quella dimensione, di solito ci entrava in momenti di pericolo, o quando aveva bisogno dei consigli del vecchio Zangetsu, e quello non era lo stesso mondo. Era diverso, come un dimensione parallela alla dimensione distorta, non era consapevole del da farsi.

urahara continuò a parlare, ma gli occhi della gran parte dei presenti si abbandonarono al sonno, un po' per noia, un po' per stanchezza. 

Lentamente Kurosaki si appoggiò alla spalla di Rukia, cedendo al sonno, da molti mesi non si addormentava così serenamente.

La ragazza sorrise felice. Con gli occhi chiusi e la bocca serrata, poteva anche apparire affascinante, senza quello sguardo serio e accigliato. Lo lasciò riposare, per concentrarsi su un discorso più importante.

 

«Ci hai portato ciò che ti abbiamo chiesto?»chiese yoruichi

«Si, questi sono i rapporti dell'hueco mundo» disse Rukia porgendo dei documenti alla donna.

«Una nuova specie? Che sta scucedendo laggiù?» chiese preoccupata.

«tocca a noi scoprirlo Kuchiki chan».

 

Una nuova minaccia incombeva sulle spalle dei ragazzi, dei poteri misteriosi andavano analizzati e compresi, quelle che ichigo impugnava erano parte dell'essenza di zangetsu? O tutto era una mera illusione? Perché Rukia era li? Che stava succedendo nell'hueco mundo governato da Hallibel?

La matassa sembrava sempre più ingarbugliata, ma Rukia, capì che con l'aiuto dei suoi amici, e con accanto Ichigo, sarebbero risaliti alla soluzione.

 

«Kuchiki san.. questo è il tuo Gigai e qui c'è un'altra cosa che dovresti tenere, magari non svegliarla adesso» le disse con un sorriso, porgendole un peluche. Chiese a Tessai di trasferire gli ospiti addormentati nella camera da letto, tutti tranne uno. 

«Grazie»gli disse, Urahara sparì così com'era arrivato. 

 

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Non so se si sta capendo, per chi sta leggendo, se qualcosa non fosse chiara basta dirlo, che provvederò a sgarbugliare la matassa. (Notato che mi piace la pioggia? XD)

Diciamo che il racconto in terza persona non è il mio forte, volevo solo cimentarmi in questa prova ardua, inusuale per me!

Bella ragazzi, al prossimo capitolo. 

  
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