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Autore: LenK    01/04/2014    2 recensioni
[Storia a quattro mani di LenK e _Michiko_]
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Morgan Cloudlocks non sopportava Michiko Phaidon, questo lo sapevano tutti a Fairy Tail: quella là era una ragazzetta altera e scostante, rinchiusa nel suo serioso mondo di libri, che solo perché era capace di sbrilluccicare come una lampadina pensava di poter fare impunemente la scontrosa con chiunque.
E Michiko Phaidon non sopportava Morgan Cloudlocks, anche questo era risaputo tra i membri della gilda: quella lì era un fantasmino fastidioso che strisciava nell’ombra e ti riappariva alle spalle con quella risata inquietante che ti raggelava le ossa, combinava scherzi idioti ed era incapace di prendere le cose sul serio.

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Michiko, maga della Luce, e Morgan, maga dell’Ombra: due compagne di Fairy Tail che prima si sono odiate, poi si sono tollerate, infine hanno stretto un’amicizia indissolubile. Questa raccolta di One-shot esplora le fasi del loro legame.
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[Presenza di OC]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: OC, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13 Febbraio X780
 
«Cos'è questa puzza orrenda?».
Michiko Phaidon si voltò di scatto per la sorpresa e il lungo grembiule le svolazzò intorno alle caviglie. Attratta dall'odore che proveniva dalla cucina comune del dormitorio di Fairy Hills, Ginevra Racine era appena entrata nella stanza.
«E anche tu sei uno spettacolo particolarmente orrendo, dolcezza» aggiunse, mentre le labbra sottili si piegavano in una smorfia disgustata. I capelli di Michiko erano disordinati e gonfi per il calore emanato da una grossa pentola in cui dell'acqua bollente stava allegramente borbottando; macchie di crema al cioccolato costellavano il grembiule e alcuni schizzi di panna montata avevano raggiunto le guance e il naso, ma la cuoca in erba aveva le dita troppo unte di burro per asciugarsi il viso.
«Non è vero!» si inalberò Michiko, negando l'evidenza.
Ginevra alzò allusivamente un sopracciglio con atteggiamento canzonatorio, e Michiko ringhiò in risposta: «E questa non è affatto puzza!».
«Che disastro stai combinando, comunque? Non che m'interessi, giusto per sapere in virtù di quale fantasia culinaria farai saltare in aria la cucina provocando la prematura dipartita delle tue coinquiline».
«Cioccolata» rispose l'azzurra, ignorando il sarcasmo e facendo per voltarsi e rimettersi al lavoro. Era troppo impegnata con i suoi dolcetti per preoccuparsi delle frecciatine di quella psicopatica.
L'altra si avvicinò al piano cottura: in effetti un burroso impasto marrone era sparso in chiazze un po' ovunque e sul marmo erano impilate ciotole e casseruole di diverse dimensioni, oltre al numero impressionante di cucchiai e mestoli che la maga della luce aveva utilizzato. Ginevra si stava domandando se avesse intenzione di insudiciare un intero servizio da tavola quando adocchiò delle formine molto romantiche vicino ai fornelli.
«Quegli stampini sono a forma di cuore?» la prese in giro.
«Sì» ringhiò secca l'altra. «Sto preparando della cioccolata per San Valentino, va bene? Non me ne frega niente se pensi che sia una cosa stupida!»
«Non fare la premestruata con me» la avvertì Ginevra, sorpresa dall'improvvisa aggressività con cui Michiko aveva reagito. «E soprattutto non immergere il pentolino nell'acqua» la istruì secca.
«Cosa?» chiese Michiko, non essendo sicura di aver sentito bene. La maga del veleno le stava davvero dando un consiglio culinario?
«Tira su quella pignatta, decerebrata! Non serve che la metti a mollo. È il vapore che fa fondere i tocchi di cioccolata» spiegò la ragazza con la sua consueta leggiadria.
Michiko si affrettò a sollevare leggermente il pentolino in cui stava facendo liquefare una tavoletta a bagnomaria in modo che non sfiorasse la superficie dell'acqua bollente.
«E aggiungi un po' di panna lì, mi sembra troppo liquido quell'intruglio che hai già fatto» le fece notare con aria di superiorità. «Dove hai pescato quella ricetta?».
Michiko seguì il consiglio e versò un paio di cucchiai di panna montata nella ciotola dove aveva lasciato a raffreddare altro cioccolato sciolto. «In un libro di cucina di Levy» rispose.
«Ricordati di bruciarlo. L'autore dev'essere ignorante come una scarpa» affermò gelida la ragazza dai capelli neri.
«E penso proprio che rimarrò qui a sorvegliarti finché non avrai finito».
Michiko, che aveva preso in mano la prima teglia di cioccolatini da far consolidare in frigo, rischiò di farli cadere in terra per lo stupore. «Come ti salta in mente? Se avessi voluto aiuto avrei chiesto a Carhan».
«Si dà il caso che non abbia niente da fare e che sia indubbiamente più capace di te» constatò Ginevra tranquillamente sedendosi sul tavolo di legno con un elegante balzo.
Non potendo negare nessuna delle due affermazioni, Michiko si arrese. «Perché mi stai aiutando?» volle sapere con una punta di diffidenza.
«I veleni qui dentro sono il mio campo, carina. E con quella roba letale che stavi preparando avresti potuto farmi concorrenza» sentenziò Ginevra in tono di scherno.
«Anche se mi dai una mano non ti dirò a chi ho intenzione di regalarli, tanto per la cronaca!» disse lei un po' sospettosa.
«Insomma, pensavo avessi capito che non me ne frega un bel niente».
 
**
 
14 febbraio X780
 
Contrariamente a quello che si poteva pensare, a Morgan Cloudlocks piaceva la ricorrenza di San Valentino. Forte dei suoi quindici anni e della sua sfrenata iperattività, schizzava euforica da un angolo all'altro della Gilda ormai da giorni, dedita a infestare i suoi compagni con battutine sulle loro presunte infatuazioni e suggerimenti non richiesti.
«Oh, e comunque, nel caso in cui dovessi piacerti io...» sghignazzava a volte all'orecchio del malcapitato di turno «Potresti regalarmi una torta» informava.
Nonostante quanto la facesse lunga sulla questione, Morgan non si era mai presa una cotta seria per nessuno. Inoltre sapeva distinguere alla perfezione tra chi si lasciava infastidire abbastanza di buon grado - ad esempio il vecchio amico di Michiko, Arthur, perché era uno spasso vedere come si imbarazzasse facilmente - e chi era meglio non stuzzicare riguardo alla faccenda - come Edward Yoshina, a meno di non avere una malsana propensione per il suicidio assistito.
Ciò non era valido per Michiko Phaidon: incasinare la vita di Lampadina le dava troppa soddisfazione perché la piantasse di giocarle tiri mancini.
Era proprio dietro la porta della stanza di quest'ultima nel dormitorio di Fairy Hills che si era appostata quella mattina del quattordici febbraio, ma quello che ebbe la fortuna di origliare superava qualsiasi sua rosea aspettativa.
«Chi voglio prendere in giro?».
Michiko stava parlando da sola e il suo tono sembrava anche decisamente triste. Morgan si accucciò per spiare dal buco della serratura. La maga dai capelli azzurri stava strapazzando un involto di carta da regalo celeste con nervosismo. «E pensare che ho passato l'intero pomeriggio di ieri a preparare cioccolata... Sono davvero un'idiota. Non posso piacere a Shi. Rovinerei un'amicizia se gli dessi questo pacchetto».
Le sopracciglia di Morgan schizzarono verso l'alto e il suo sguardo si fece improvvisamente interessato.
«E comunque questi cioccolatini fanno schifo. E sto pure parlando da sola. Sarà meglio che vada a schiarirmi le idee» concluse tristemente, e poggiò il pacchetto sulla scrivania. Morgan si ritrasse di scatto e corse verso un angolo d'ombra nel corridoio; vi si tuffò dentro, affondandovi con la testa appena in tempo prima che Michiko spalancasse la porta. Morgan la udì chiudersela alle spalle e percorrere il corridoio con passi lenti e sospiri malinconici.
Quando fu sicura che si fosse allontanata abbastanza, la maga dell'Ombra riemerse e tornò sui suoi passi, ora più tranquilla. Posò una mano sulla maniglia dell'uscio e si sorprese di non incontrare resistenza: di solito quella diffidente di Michiko chiudeva sempre a doppia mandata, ma a quanto pareva quel giorno era troppo stressata.
Questo avrebbe facilitato le cose a Morgan, che si introdusse furtivamente nella stanza della sua nemica. Si concesse un attimo per soppesare le informazioni di cui era appena entrata in possesso: quelle erano grandi novità!
Quindi a Lampadina piaceva Shi Kurai. Le labbra di Morgan si piegarono in un sorrisetto: non aveva poi dei gusti così pessimi la tipa, anche se i ragazzi con i capelli lunghi non erano il suo genere.
Si avvicinò alla scrivania e disfece con malagrazia il pacchetto che Michiko il giorno prima aveva incartato con tanta cura; il piccolo vassoio conteneva dieci cioccolatini: metà più chiari, di cioccolato al latte, e metà di scuro cioccolato fondente.
Morgan se ne cacciò in bocca uno al latte, circospetta. Il sapore non era male.
A Lampadina piaceva Shi Kurai.
Il pensiero le tornò prepotente in mente, insieme a un'idea su come sfruttare quella situazione. Michiko aveva impiegato ore a cucinare quella cioccolata e sarebbe stato un vero peccato se fosse andata sprecata. Quei dolcetti sarebbero giunti al loro originale destinatario, indipendentemente dalla volontà della loro cuoca. Morgan aveva deciso: avrebbe fatto passare a Lampadina il San Valentino che voleva.
Si affrettò quindi a ricomporre la confezione.
Per fare in modo che i cioccolatini fossero in numero pari, prima di richiudere il pacchettino alla bell'e meglio ne mangiò uno fondente, stavolta meno sospettosa. Fu un errore: quelli erano disgustosi. Riluttante a ingoiare il boccone, Morgan lo sputò dalla finestra.
 
**
 
Quando Morgan entrò a Fairy Tail, raggiunse subito Shi, seduto al suo solito tavolo.
«Ciao!» esclamò rivolta al ragazzo, accompagnando il saluto con un'amichevole tiratina alla treccia blu. Il mago non gradì il gesto che l'altra considerava affettuoso, e la sgridò: «Lasciami in pace, Morgan».
«Non credo proprio» ribatté lei facendogli la linguaccia. «Soprattutto perché ho una cosa per te».
Gli si parò davanti porgendogli il regalo con un inchino ironico. «Buon San Valentino da Michiko Phaidon!».
«Da... Michiko?». Shi la fissò interrogativo.
Morgan si schiarì la voce e iniziò a improvvisare con grande divertimento: «Devi sapere che Michiko è cotta di te. Cotta marcia. Per questo stamattina non ha avuto il coraggio di venire a consegnarti questi di persona e ha delegato me».
Shi sembrò per un attimo sorpreso, ma accettò il dono con un ghigno compiaciuto. «Cotta marcia, eh?».
«Marcissima» confermò Morgan con espressione tutta seria e compunta, mentre dentro di lei una risatina cattiva stava lottando per uscire.
«Ah, eccola qui!» cinguettò Morgan trionfante.
Michiko aveva appena varcato la soglia quando si trovò davanti Morgan e Shi; quest'ultimo aveva in mano un piccolo vassoio di cioccolatini.
Per un attimo si sentì crollare il mondo sotto i piedi: a Morgan piaceva Shi e si era appena dichiarata a lui. Questo non poteva essere! Non solo era la sua più acerrima nemica in Gilda, ma anche sua rivale in amore!
Ma poi la realtà dei fatti la colpì come un macigno quando squadrò per bene Morgan: accartocciato tra le sue dita c'era un involucro di carta luccicante azzurra. Quelli erano indubbiamente i suoi cioccolatini.
Shi mosse qualche passo verso di lei ghignando.
«Grazie per i cioccolatini».
Il groppo in gola le impediva di rispondere.
«Non capisco perché tu abbia spedito Morgan a consegnarmeli, comunque. La tradizione della festa di San Valentino prevedrebbe che venissi tu a darmeli, sai com'è... Non posso mica dare la mia risposta a Morgan» puntualizzò lui. «Ma ora che sei qui, vuoi ascoltarla?».
«Ascoltarla?» balbettò stranita.
«La mia risposta» spiegò Shi, mentre il ghigno sulle sue labbra si allargava e lui si faceva pericolosamente vicino alla ragazza. Michiko arrossì violentemente e sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Non sarebbe dovuta andare così, ed era tutta colpa di quella maledetta strega. Indietreggiò di qualche passo allontanandosi da Shi e rifilò uno spintone a Morgan con tutte le sue forze.
«Ti odio!» le gridò con voce rotta prima di correre via a gambe levate.
 
**
 
«Quindi Morgan si è inventata tutto?» domandò Shi a bruciapelo.
Michiko trasalì. Ovviamente la consegna dei cioccolatini era stata opera di Morgan, ma c'era una cosa che quella maledetta non si era inventata: a Michiko piaceva Shi, ormai era inutile continuare a nasconderselo. Ma che cosa avrebbe dovuto rispondere alla domanda così diretta del ragazzo? Quella sarebbe stata un'ottima occasione per confessargli la sua cotta, ma non avrebbe sopportato il rifiuto del suo amico; così mugugnò indistintamente: «Beh... Non tutto... Cioè nnnsì».
«Eh?» ghignò lui, divertito dall'imbarazzo della maga.
Michiko sospirò: aveva preso la sua decisione riguardo alla risposta.
«Sì» decretò Michiko, tentando di assumere un tono di voce più deciso. Per il momento quella bugia sarebbe stata la soluzione più giusta.
L'espressione sul viso del ragazzo di fronte a lei si indurì.
«Comunque lasciatelo dire: hai avuto una reazione esagerata. La prossima volta cerca di tenere a bada la tua amichetta» rispose Shi, mortalmente serio. Non c'era traccia sul suo volto del leggero ghigno che vi aveva campeggiato prima. «Così ci evitiamo queste figure» aggiunse poi, rivolto più a se stesso che alla ragazza dai capelli azzurri.
Al solo pensiero di Morgan, Michiko abbandonò tutta la pudicizia e l'incertezza che l'avevano presa mentre parlava con Shi; digrignò i denti, riacquistando la personalità combattiva e decisa che la contraddistingueva.
«Non è la mia amichetta!» precisò acidamente.
Nel silenzio della sala si udì una risatina provenire dalla tromba delle scale. Argentina e leggermente inquietante, era l'inconfondibile risata di Morgan.
La maga dalla chioma lilla era seduta a gambe incrociate su un gradino in alto; Michiko e Shi potevano intravederne solo i piedi penzoloni, coperti dalle solite scarpe da ginnastica nere.
«Tu!» strillò Michiko furiosa e rapidamente le scagliò contro una sfera di luce che provocò una piccola esplosione. Un pezzo del corrimano di legno si staccò e rovinò al piano inferiore, ma Morgan, agile come un gatto, era già turbinata lontano dal pericolo con uno scampanellio.
Il corpo della ragazzina riemerse dall'ombra proiettata al suolo dall'ultimo gradino della scala a chiocciola: aveva un sorriso sornione dipinto sulle labbra.
«Devo ammettere una cosa, Lampadina...» le disse, fingendo un'espressione dispiaciuta. «Non pensavo che si sarebbe sollevato tutto questo polverone per un semplice scherzetto!» confessò. «Tu e Shi siete veramente uno spasso!» batté le mani allegramente.
«Ti eliminerò una volta per tutte!» strepitò Michiko, la voce che si alzava di un tono. Fece per scagliarsi contro di lei, ma due mani forti si strinsero attorno ai suoi polsi e le bloccarono le braccia dietro la schiena. La ragazza dai capelli azzurri rovesciò la testa all'indietro per vedere chi l'avesse fermata; la sua nuca si scontrò contro il petto di Shi.
«Cosa diav-».
«State buone, ragazze» sogghignò lui. Solitamente la rabbia di Michiko aveva un che di dignitoso e nessuno avrebbe mai osato prenderla sottogamba, tuttavia quando si scontrava con Morgan lasciava trapelare una stizza infantile e un po' comica; quello era un lato di Michiko che lo incuriosiva e lo divertiva immensamente.
«Perché parli al plurale e poi te la prendi solo con me, eh?» protestò l'azzurra irritata, mentre Morgan gongolava. «Picchia anche lei, no? Perché lei la passa sempre liscia? Eh?».
Shi le assestò un colpetto sulla testa con il mento.
«Ssssh.» le intimò. «Vieni via. Adesso andiamo in un bel posto, io e te».
«Morgan! Non finisce qui, hai capito?» continuava a minacciare Michiko mentre Shi se la caricava in spalla come un sacco di patate e la allontanava dall'avversaria.
Quando la maga dell'Ombra rimase sola nella stanza, il sorrisetto fastidioso le scivolò via dalle labbra. Non l'avrebbe mai ammesso con la sua nemica, ma c'era qualcosa che non la soddisfaceva nel modo in cui il suo piano era andato a termine.
Alla fine Michiko e Shi stavano comunque passando del tempo insieme a San Valentino. E lui non sembrava per niente arrabbiato.
La terribile sensazione di aver inavvertitamente fatto un favore a Lampadina non la abbandonò per il resto della giornata. Quella volta Morgan Cloudlocks aveva perso.
 
**
Ciao a tutti! Questo capitolo è ambientato un anno dopo il precedente, quando i rapporti tra Michiko e Morgan sono più tesi che mai! 
Speriamo che la storia vi abbia divertito e anche di aver reso bene gli Oc che ci sono stati prestati :)
Alla prossima! 

LenK e _Michiko_
Disclaimer: Ginevra è di proprietà di Ginevra211 e Shi appartiene a pit12.


 
  
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