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Autore: LenK    25/03/2014    2 recensioni
[Storia a quattro mani di LenK e _Michiko_]
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Morgan Cloudlocks non sopportava Michiko Phaidon, questo lo sapevano tutti a Fairy Tail: quella là era una ragazzetta altera e scostante, rinchiusa nel suo serioso mondo di libri, che solo perché era capace di sbrilluccicare come una lampadina pensava di poter fare impunemente la scontrosa con chiunque.
E Michiko Phaidon non sopportava Morgan Cloudlocks, anche questo era risaputo tra i membri della gilda: quella lì era un fantasmino fastidioso che strisciava nell’ombra e ti riappariva alle spalle con quella risata inquietante che ti raggelava le ossa, combinava scherzi idioti ed era incapace di prendere le cose sul serio.

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Michiko, maga della Luce, e Morgan, maga dell’Ombra: due compagne di Fairy Tail che prima si sono odiate, poi si sono tollerate, infine hanno stretto un’amicizia indissolubile. Questa raccolta di One-shot esplora le fasi del loro legame.
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[Presenza di OC]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: OC, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 Marzo X779
 
 
La quattordicenne Michiko Phaidon era sdraiata a pancia in su sopra uno dei banchetti di legno nel salone principale della gilda. Le mani reggevano un libro a mezz’aria, con le pagine che quasi le toccavano il naso e sfioravano dolcemente le ciglia ogni volta che la lettrice ne voltava una. Michiko amava leggere: si poteva dire che fosse l’attività preferita di quella ragazzina dai lunghi boccoli azzurri, tanto che era capace di concentrarsi e lasciarsi assorbire completamente dalla storia anche nell’allegro brusio che animava Fairy Tail quella mattina.
Improvvisamente, come trascinato da un’oscura forza invisibile, il volume che Michiko stava leggendo le venne strappato dalle mani e cadde a terra.
Come una leonessa a cui sia stata sottratta la preda, lei scattò a sedere, sollevandosi dalla panca con un colpo di reni, ma per un attimo perse l’equilibrio e dovette allargare le braccia per recuperare la stabilità.
Una risatina spettrale commentò il buffo tentativo di Michiko.
«Morgan!» sbraitò lei, riconoscendo il timbro di quella risata.
Una ragazzina dai corti e spettinati capelli lilla che poteva essere sua coetanea sbucò dall’angolino buio in cui era rintanata, il suo avanzare accompagnato dal tintinnio dei campanellini allacciati alla cavigliera che le adornava il piede sinistro.
«Scusa, ti ho dato fastidio? Era solo un innocente scherzetto» cantilenò, calcando il tono sull’ultima parola. Michiko la fulminò con lo sguardo.
Morgan Cloudlocks non sopportava Michiko Phaidon, questo lo sapevano tutti a Fairy Tail: quella là era una ragazzetta altera e scostante, rinchiusa nel suo serioso mondo di libri, che solo perché era capace di sbrilluccicare come una lampadina pensava di poter fare impunemente la scontrosa con chiunque.
E Michiko Phaidon non sopportava Morgan Cloudlocks, anche questo era risaputo tra i membri della gilda: quella lì era un fantasmino fastidioso che strisciava nell’ombra e ti riappariva alle spalle con quella risata inquietante che ti raggelava le ossa, combinava scherzi idioti ed era incapace di prendere le cose sul serio.
Alcuni ipotizzavano che i dissapori tra queste ragazze derivassero dal disaccordo ancestrale tra le due Magie che padroneggiavano. Infatti Michiko era una maga della Luce, specializzata nella manipolazione di questo elemento, mentre Morgan aveva sviluppato un tipo particolare di magia delle Ombre che aveva denominato Shadow Prankster.
Michiko si chinò a raccogliere il libro e lo scagliò con forza contro Morgan, accompagnando il lancio con una delle sue lame di luce che scaraventò a terra l’avversaria impreparata.
Morgan digrignò i denti dolorante; immerse una mano nella zona d’ombra che la panca di Michiko proiettava sul pavimento e ne estrasse una corda di tenebra che tirò forte verso di sé. Il banchetto si rovesciò e la ragazza dai capelli azzurri rovinò al suolo.
«Siamo pari…» osservò divertita la ragazzina.
«Accidenti a te, stupido Poltergeist!».
Morgan la fissò ridacchiando, per nulla impressionata da quegli improperi a cui aveva fatto il callo. «Se te la prendi così tanto per un libro idiota, aspetta di vedere cosa ho combinato nella tua stanza a Fairy Hills…».
L’altra sgranò gli occhi e in un battito di ciglia il suo corpo si era illuminato di un tenue bagliore ed era scattata via a velocità impressionante, quasi svanendo nel nulla. Morgan si piazzò le mani sui fianchi, in attesa. Sapeva che Michiko era corsa a controllare la situazione della sua camera nel dormitorio utilizzando uno dei suoi scatti di luce, l’abilità magica che le permetteva di spostarsi alla velocità del proprio elemento per distanze limitate.
In effetti la ragazzina ricomparve dopo nemmeno un minuto e i suoi occhi, dal normale grigio perla, avevano assunto una colorazione nera come un tizzone. Le luci della stanza iniziarono a tremolare sempre di più man mano che la collera di Michiko aumentava, attirando l’attenzione degli altri membri della gilda che fino a quel momento avevano liquidato il battibecco in corso tra le due maghe come roba di normale amministrazione.
«Te l’ho detto che non mi piacciono i tuoi scherzi» disse furente.
«A me piacciono i miei scherzi» rise compiaciuta l’altra. «E le persone autoironiche li apprezzano» continuò a punzecchiarla.
«Mi hai svuotato l’armadio!» strillò Michiko avanzando minacciosa verso la ragazzina dalla chioma lilla.
«Ah, ma i tuoi abiti sono tutti lì in terra» la rassicurò ironicamente Morgan. «Ti giuro che non ci tengo a rubarti uno di quei vestitini tutti colorati…» aggiunse con una smorfia di disgusto.
Michiko si scagliò contro di lei, piegandosi all’altezza inferiore dell’altra, e la afferrò per il bavero del soprabito grigio. «Andiamo a risolverla fuori, Fantasmino, che ne dici?» propose con un sorrisetto di sfida.
Sulle labbra dell’altra ragazzina si delineò un ghigno identico.
Non era la prima volta che le due ragazze si affrontavano in una lotta; i loro scontri avevano sempre avuto esiti alterni e non di rado finivano in pareggio. Le loro abilità combattive si equivalevano, e i loro poteri, seppur apparentemente opposti, sembravano nati più per supportarsi a vicenda che per ostacolarsi: quando Michiko usava un attacco di luce, creava giocoforza delle zone d’ombra da cui Morgan poteva successivamente attingere, e per contro quando Morgan faceva calare le tenebre per attaccare, faceva sì che il susseguente colpo di Michiko fosse ancora più abbagliante.
Una volta ritrovatesi fuori, Morgan scattò verso un pioppo del cortile. Si inginocchiò e posò una mano a terra, in un fresco spazio d’ombra generato dalle fronde dell’albero.
«Shadow Prankster: Shadow Manipulator!». Morgan recitò il nome del suo attacco, facendo scaturire uno stormo di corvi di tenebra che si scagliarono contro Michiko.
L’avversaria slanciò un braccio in avanti e una delle sue potenti lame di luce investì in pieno il nugolo di uccelli, che si dissolsero nell’aria.
Michiko passò al contrattacco e con uno scatto di luce si proiettò al fianco dell’altra, intenzionata a colpirla con un pugno, ma in un tintinnio di campanellini Morgan si appiattì al suolo, lasciando che il suo corpo venisse inghiottito dall’ombra del pioppo.
«Vieni fuori, vigliacca!» le intimò Michiko.
«Solo quando la smetterai di schizzare da una parte e dell’altra come una lucciola ubriaca!» rispose la voce canzonatoria dell’altra proveniente dal cerchio d’ombra ai suoi piedi.
La ragazzina sorrise beffarda e accese dal proprio palmo una sfera di luce che puntò verso il terreno.
«Ahi!» si udì la voce lamentosa di Morgan.
L’ombra che aveva risucchiato il corpo della maga rimpicciolì a tal punto che lei fu costretta ad abbandonare il proprio rifugio.
Improvvisamente, proprio quando Michiko aveva caricato un pugno per colpire, un nutrito gruppo di maghi di Fairy Tail comparve sulla porta della gilda.
«Una rissa!» esclamò estasiato Natsu Dragneel, con gli occhi che brillavano.
«C’è una rissa in corso!» gli fece eco Gray Fullbuster. «Fatti sotto, acciarino!».
Sempre più membri di Fairy Tail iniziarono a sciamare nella baruffa tra le due giovani maghe, trasformando il loro scontro in un ammasso confuso di corpi che se le davano di santa ragione.
«Ehi, fermi!» provò a protestare Michiko, ma la sua voce fu soffocata dal gomito rivestito di metallo di Erza Scarlet che le era finito in piena faccia.
«Questa è la nostra lotta!» si lagnò Morgan, beccandosi subito dopo un pedata dritta allo stinco rifilatale da quel demonio di Mirajane Strauss.
Molti pugni e calci dopo, la rissa fu sedata, lasciando Michiko e Morgan esauste e impossibilitate a continuare la loro zuffa. Le due ragazze rientrarono nella gilda con la coda tra le gambe, senza farsi mancare qualche occhiata di fuoco l’una contro l’altra.
Appena prima di oltrepassare il portone, mentre stavano facendo a spallate per stabilire quale delle due avrebbe varcato la soglia per prima, la loro attenzione venne richiamata dalla voce entusiasta di Natsu: «Michiko! Morgan!».
Il Dragon Slayer si avventò verso di loro, infiammando un pugno con la sua magia e sventolandolo davanti ai visi delle due, stupite dal fatto che il ragazzino avesse ancora velleità combattive.
«Voglio sfidarvi! Voi due insieme contro di me!» strepitò, saltellando per l’eccitazione.
«Insieme?» Michiko alzò un sopracciglio, quasi schifata dall’idea.
«Sta scherzando» Morgan si lasciò andare in una risata di scherno.
«Noi non combatteremo mai insieme» dichiararono in coro le due.
Si girarono l’una verso l’altra, scrutandosi di sottecchi, incuriosite dalla coincidenza: solitamente capitava solo alle persone molto in sintonia di parlare all’unisono, e quello non era decisamente il loro caso.
Si voltarono le spalle contemporaneamente, incrociando le braccia al petto.
Il Master Makarov, seduto a gambe incrociate sul bancone del bar, aveva assistito alla scena. Guardava Morgan Cloudlocks e Michiko Phaidon con l’espressione divertita di chi la sa lunga.
C’era ancora una speranza per quelle due. Magari non immediata, ma c’era.
 
 
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Note delle autrici:
 
Questa è una raccolta a cui stiamo lavorando da tempo che ruota intorno ai personaggi di Morgan, Oc di LenK, e Michiko, Oc di _Michiko_.
Compariranno anche altri Oc nei capitoli successivi!
Il titolo in giapponese significa "Sole e Luna" e sta a simboleggiare la differenza e la complementarietà tra le due ragazze :) 
Non c'è neanche bisogno di specificare che ogni Oc è di proprietà del rispettivo autore e non può essere usato senza il suo permesso.
Grazie a tutti i lettori!
 
LenK e _Michiko_
  
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