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Autore: Soleil Jones    01/04/2014    9 recensioni
Mi è capitato di leggere qualche spezzone di intervista a James e Oliver Phelps, circa la famosa scena dell’ultimo film di Harry Potter. In una, Oliver disse:
«Il giorno in cui abbiamo girato la scena della morte di Fred, ero consapevole di ciò che stava per accadere, quindi ogni volta che mi capitava di vedere James diventavo molto triste. Quando abbiamo iniziato a girarla c'era James sdraiato sulla barella ad aspettare l'arrivo del resto del cast. Mi è bastato guardarlo una volta e sono scoppiato a piangere. Non riesco nemmeno ad immaginare come mi sentirei se lo perdessi. Abbiamo fatto tutto insieme, sin dalla nascita, e vedere mio fratello sdraiato su una barella mentre finge di essere morto mi ha ucciso nel profondo. Poi, dopo che James si è alzato ed io l' ho abbracciato forte, David mi ha detto “Sei stato perfetto! Era davvero credibile!” ed io gli ho risposto che avevo pensato come se fossimo James ed io, non Fred e George.»
Allora ho pensato a questa piccola raccolta; non solo perché ho visto i film anche in lingua originale, ma anche perché si vede che si vogliono davvero un bene dell’anima!
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Phelps, Oliver Phelps
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Come Fred e George, come James e Oliver

 
Oliver teneva fissi gli occhi color nocciola sulle luci e gli effetti speciali stagliati dinnanzi a loro, stringendo la bacchetta in mano, pronto a dire la sua battuta.
- Stai bene Jamie? -
- Sì. -
Si voltò verso il gemello, sorridendo con sicurezza e malcelato timore, sguardo contraccambiato dal gemello - Anche io. – il quale tornò a guardare lo spettacolo pirotecnico.
-Lo sai che dovresti chiamarmi “Freddie”, vero Georgie?-
Oliver rise, nonostante avesse rovinato la scena e nonostante, quindi, avrebbero dovuto ripeterla. – Lo so. -

* * *  

Passi una, anche due volendo. O tre, sì; ma dopo quella, basta.
Anche la quarta volta non era andata bene: nel bel mezzo della scena, mentre Rupert chinava il capo, James si era girato nel sonno e aveva finito con dare quasi una testata al rosso, il quale si dovette ritrarre per non essere centrato in pieno.
Al che, Oliver, già provato, aveva avuto la tentazione di mettersi a sbattere la testa contro una colonna, tanto non ne poteva più.
Non sembrava, forse, ma era tremendo girare quella scena; per gli altri era solo finzione, ma lui era davvero il gemello di Fred, di James. Lui, George, o meglio Oliver, era davvero suo fratello.
Oliver cercò di non sbavare il trucco, asciugandosi le guance inumidite; non voleva rovinare il lavoro dello staff, sembrava stesse seriamente sanguinando, ma quelle lacrime erano vere.
- Forza Oliver, solo un'ultima volta. - Gli disse incoraggiante Rupert, passandogli vicino e dandogli una pacca sulla spalla, pronto a riprovare la scena. A pochi metri di distanza, James giaceva su una barella inerte; doveva essersi calato parecchio nel personaggio, era strabiliante!
Oppure no, no; si era addormentato un'ora prima, dopo che il regista gli aveva dato indicazione di sdraiarsi sulla barella.
- Oliver, forza vieni. -
Il ragazzo inspirò a pieni polmoni, voltandosi e incontrando con gli occhi la figura di James. E in un attimo gli passarono per la mente tutti i momenti, tutti i sorrisi, tutti i battibecchi, tutti i momenti belli e non che aveva condiviso con il suo fratellino.
Il cuore parve perdere più battiti e poi accelerare, quasi minacciandolo di uscire dal petto. Non si rese neanche conto di stare iniziando a singhiozzare sul serio, ma la vista appannata gli faceva presumere di star piangendo davvero e anche tanto.
Doveva calarsi nel personaggio, come farebbe ogni attore che si rispetti, però non riusciva; non riusciva a non vedere lui e James sullo stesso piano di George e Fred, in quel momento.
- Alzati, alzati perché questo scherzo non è divertente. - Mormorò con la voce incrinata, sotto gli sguardi stupiti degli altri membri del cast, che poi tanto stupiti non lo erano. - Ti prego, ti prego alzati! -
Suo "padre" gli si avvicinò e il ragazzo senza pensarci lo abbracciò forte, non curante della macchina da presa che riprendeva la scena, perfetta.
Si staccò poco dopo, sentendo i passi di Rupert e Emma avvicinarsi come da copione. E allora, in una frazione di secondo, anche Rupert lo abbracciò; come avrebbe fatto con Ron se fosse stato George, era davvero un bravissimo attore. Questo era ciò che pensava Daniel, che quell'interpretazione fosse brillante! Perché Oliver non riusciva suo malgrado a staccare gli occhi dal gemello, finché ad un certo punto non cercò di soffocare i singhiozzi chinando il capo.
Mark gli mise una mano sulla spalla, come a volergli dire di farsi forza.
- Sta solo dormendo, sta soltanto dormendo Oliver. - Disse a bassa voce l'uomo.


 
* * *
 
Solo, non c'era nessuno lì nelle vicinanze, era solo.
Solo e sdraiato su una barella, che ironia: si sentiva come Fred, il suo personaggio, solo che a differenza sua poteva vantare il fatto di essere ancora vivo. Si alzò, dunque, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando: aveva dormito per tutto il tempo e sicuramente gli altri erano andati a pranzare, data l'ora.
Così, James, pensò di raggiungerli, anche per vedere il fratello: Oliver ultimamente era stato strano, lo era da quando avevano scoperto della morte di Fred, leggendo il libro; quando l'aveva scoperto, per un attimo il treno su cui stava viaggiando, in Giappone, gli parve fermarsi di colpo.
Il controllore gli chiese anche il biglietto in quel preciso momento. "Sono appena morto amico, dammi tempo!" Aveva pensato lui.
Oliver però pareva averla presa molto più sul serio rispetto a lui e James sapeva il perché; per quanto avessero sempre difeso la loro induvidualità sempre due gemelli rimanevano.
Erano tutti lì, a parlare e mangiare come se niente fosse. Al vederlo gli sorrisero.
- Ehi Rupert, perché non mi avete svegliato? - Chiese James, sedendo affianco al rosso il quale, in risposta rise appena - Beh, ti eri calato così tanto nel personaggio che non abbiamo voluto disturbarti! -
Gli altri sorrisero a quella battuta e seduto un po' più in là, James scorse il gemello; gli sorrise, un sorriso dei suoi che con quelli di Oliver non aveva molto a che fare. Erano diversi, indubbiamente, quello di Oliver era più sicuro, e anche quella volta James lo ricevette. Ma era così incerto, in un certo senso, che James si accorse subito di cosa stesse passando per la testa del gemello. Non era telepatia, no, semplicemente sentivano lo stesso.
Si alzò e raggiunse il fratello, dall'altra parte della tavolata, le mani infilate nelle tasche dei jeans e il trucco non ancora tolto; ecco il motivo della pelle dal colorito ancora cadaverico.
- Sembri proprio a pezzi. -
Oliver si alzò, l'angolo destro della bocca si sollevò lievemente; eccolo il suo sorriso, furbo e ragazzino, da vero Weasley oserei dire. - Mai quanto te. - Rispose, togliendogli un po' di trucco dalla punta del naso e mostradoglielo sul suo polpastrello.
Era il maggiore dei due, ma mai come in quel momento si era sentito come se fosse stato il più piccolo; bisognoso dell'altro, della sua metà. Da quando si perdeva in certi sentimentalismi, Oliver non lo sapeva, l'unica sua certezza era che quel suo fratellino, più piccolo di pochi minuti, gli parve molto più grande di lui anche quando tolse le mani dalle tasche dei pantaloni per abbracciarlo; gli occhi nocciola non l'avevano lasciato un attimo così come quel sorriso, in quel momento identico al suo.
Ricambiò la stretta fraterna subito, stringendo i lembi del tessuto della giacca indossata dal gemello tra le dita; aveva già pianto abbastanza durante le riprese per farlo anche in quel momento. E non aveva intenzione di risultare così infantile, era James il gemello più immaturo!
Si sentì dare una pacca sulla schiena dal fratello, il quale si staccò da lui.
Tanto uguale, nonostante le differenze, era il loro sorriso; tanto diverse, nonostante le analogie, erano le loro personalità.
- Ti voglio bene. -
E furono divertiti al constatare di aver detto quella frase all'unisono.
E poi? Beh, poi si sedettero per mettere qualcosa sotto i denti.


 


Angolo autrice

Ebbene sì, siamo alla fine, ho tenuto quest'ultimo capitolo in serbo per voi proprio oggi, il compleanno dei gemelli Weasley! A tal proposito, cliccando sul titolo del capitolo, vi ritroverete il mio personale regalo per loro.
La prima parte del capitolo, è inventata da me, circa alla scena famosissima dell'ultimo film della Saga.
Poi, per quanto riguarda il resto si basa tuttto su interviste.


«Mi dissero: 'Sdraiati lì.' E così ho fatto. In realtà mi ero addormentato. Poi quando ho aperto gli occhi, tutti quanti erano andati via per pranzare. Mi avevano lasciato lì a dormire. Ho chiesto a Rupert: 'Perché nessuno mi ha svegliato?' e lui: 'Bè eri entrato troppo nel personaggio e non volevamo disturbarti'»
{James Phelps}
 
 
 
«Il giorno in cui abbiamo girato la scena della morte di Fred, ero consapevole di ciò che stava per accadere, quindi ogni volta che mi capitava di vedere James diventavo molto triste. Quando abbiamo iniziato a girarla c'era James sdraiato sulla barella ad aspettare l'arrivo del resto del cast. Mi è bastato guardarlo una volta e sono scoppiato a piangere. Non riesco nemmeno ad immaginare come mi sentirei se lo perdessi. Abbiamo fatto tutto insieme, sin dalla nascita, e vedere mio fratello sdraiato su una barella mentre finge di essere morto mi ha ucciso nel profondo. Poi, dopo che James si è alzato ed io l' ho abbracciato forte, David mi ha detto “Sei stato perfetto! Era davvero credibile!” ed io gli ho risposto che avevo pensato come se fossimo James ed io, non Fred e George.»
{Oliver Phelps}
 
 
 
«Sì, è stato parecchio difficile per tutti noi vedere James in quel modo ma ci siamo sentiti tutti male per Oliver. Cioè, stavamo recitando un ruolo triste perché lui per noi era un fratello/figlio finto ma per Oliver era vero, sai, è veramente suo fratello, il suo vero migliore amico stava disteso li. Quindi dopo lo abbracciammo tutti e per la prima volta Oliver e James si dissero “Ti voglio bene” l'uno all'altro davanti a tutti noi. Non lo ammetterebbero mai, ma è stato comunque un momento dolce.»
{Daniel Radcliffe]
 

Cioè, io non sapevo come regolarmi, c’erano troppi pochi dettagli per i miei gusti, così ho diciamo mixato queste tre cose, et voilà! Per quanto riguarda la long, abbiate pazienza; vado a scuola anche io purtropp.
E... Mh, beh, questo è l'ultimo capitolo, devo dire che ho cercato di dare il massimo per rendere onore a James e Oliver, non solo ai personaggi che interpretano.
Perché sì, io amo i gemelli Weasley, sono persone che pagherei per incontrare realmente ma, c'è un Ma, dietro a ogni personaggio ce n'è sempre un altro. 
Con la recitazione poi, molti si dimenticano di quella personcina che sta davanti alle telecamere; nel senso che chissà in quanti si sono mai chiesti cosa accadeva dietro le quinte di quel determinato film. Visto George, visto Fred, io mi son detta "Vale la pena di farlo!" ed eccomi qui, a concludere questa mini raccolta con il ringraziare chiunque abbia letto. 
Perché, ehi, le visite io le ho viste sapete? Anche se di recensioni ce ne son due.
Okay, non mi resta che far calare il sipario, di dare un abbraccio a James e Oliver -Promettendo che non sarà l'ultima volta che scrivo su di loro- e di augurare a Gred e Forge un felice compleanno.

 
Sol F. Jones
  
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