Capitolo 4

Schredinger sente delle urla provenire dalla chiesa e subito dopo viene morso dal morto. Kramer sale sul camion ma è molto intimorito dal morto e non riesce a fare niente dalla paura. Scendo dal retro del camion e mi metto alla guida, Dragor mi fa capire che il morto era caduto e quindi potevo partire. Purtroppo nel camion non ci sono le chiavi. Provo a collegare i cavi ma non ricordo come si fa. Intanto di fuori vedo una sagoma alta piu o meno 2 metri. Urlo ai miei compagni che non ci sono le chiavi e che non riesco a far partire il camion. Scendo e vedo che Dragor era assalito dal morto, provo a liberarlo ma non ce la faccio. Kramer scende e mi da una mano a liberarlo e il morto morde Dragor. Schredinger arriva con un'ascia e riesce a liberare Dragor. Io scappo nella base della Wehrmacht e aiuto Schredinger a rialzarsi. Nella base della Wehrmacht trovo una lanterna. Schredinger mi presta l'accendino, intanto vedo qualcosa di strano venire da sinistra: era un'altro morto che stava venendo verso di noi. Chiudiamo a chiave e intanto i morti di fuori stanno cercando di entrare. Schredinger prepara una molotov con la lanterna e io sono li alla porta pronto ad aprire. Quando finisce apro la porta e con un gioco di sponda la molotov rimbalza e prende entrambi i morti e prendono fuoco. La tranquillità finisce quando ci bussano alla porta, era Dragor. Io gli apro la porta ma Schredinger impaurito la richiude subito. A quel punto io la riapro la porta, Schredinger tira fuori la pistola e spara ma fortunatamente non mi prende. Dragor entra dentro e a questo punto si sente un'esplosione e quest'ultimo ci dice che è esploso il camion. Subito dopo si rompe la porta d'entrata e buona parte del muro. A questo punto ricomincio a sentire le voci. Le voci mi dicono di cercare un tizio che sicuramente mi può dare una mano a capire il mistero di questa cittadina. Schredinger impazzisce del tutto e l'unico a salvarsi dalla pazzia e Dragor. Un mostro gigantesco infila la mano dov'era la porta ma non riesce a prendere niente. A questo punto il mostro guarda dalla finestra e poi abbatte tutto il muro. A questo punto io mi abbandono alle voci e comincio a seguirle, uscendo di casa, il mostro non mi calcola minimamente e continuo a camminare. Arrivo davanti ad una casa isolata fuori dal villaggio. Busso e mi apre un vecchio con un buon fisico, entrando nella casa mi dice che mi avrebbe spiegato tutto domani e quindi vado a dormire. Il mattino seguente davanti ad una tazza di tè il tizio mi spiega che quello era un troll della razza più cattiva e che ce ne sono altri in queste zone. I troll cercano i cristiani e prima dell'arrivo dei nazisti questo era un villaggio con molti cristiani, anche la chiesa era cristiana ma è stata convertita con l'arrivo dei nazisti. Ringrazio il signore dell'accoglienza e gli dico che me ne sarei andato subito dal villaggio. Arrivato all'aereoporto presi un aereo biposto e tornai a casa. Dopo questi avvenimenti torno a casa e scrivo un articolo su questi avvenimenti, incutendo ancora più terrore nei cristiani rimasti. Ho realizzato il mio obbiettivo ma i fatti mi sono rimasti impressi nella mente. Non aiuterò più il 4° reich.

Unici sopravvissuti del nostro gruppo:
Armin Arlett
Ulf Dragor

Finita la serata i ragazzi tornano a casa