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Autore: Ortceps    02/04/2014    3 recensioni
STORIA CONCLUSA
In un ipotetico futuro in cui Galbatorix ha vinto e Eragon gli ha giurato fedeltà, così Murtagh e il fratello si sono arresi al dominio del re.
Dopo cinque anni dalla completa distruzione dei Varden il re inizia a pretendere che Murtagh si sposi, ma dopo aver rifiutato molte delle ragazze proposte dal re, Galbatorix gli da una scadenza:
“Sposerai questa ragazza o qualsiasi altra, adeguata al tuo ceto sociale, naturalmente; hai due mesi”
“Perché non può essere Eragon a sposarla?”
L’espressione che compare sul viso del re è molto più dura di quanto ci si potrebbe aspettare da una così stupida obbiezione.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“È iniziata” Le parole rimbombano nelle orecchie di Joceline; non ha mai combattuto in una vera battaglia, è ben allenata, ma adesso è diverso; deve pensare a sopravvivere e vincere. Non ha intenzione di tornare ad essere schiava, ora che ha assaggiato la liberta non vuole rinunciarci.

“Joceline! Joceline!” La voce di Kedar arriva dai boschi e bochi secondi dopo è seguita dal ragazzo in armatura che corre all’impazzata verso di loro.

“Vogli venire anche io; Jofri può portarmi?” Chiede con il viso paonazzo e con il fiato leggermente alterato dalla fatica della corsa in armatura.

“Non credo sia…” Inizia Joceline, ma sia Briam che Ormois trovano l’idea ottima; in modo che il ragazzo possa coprire le spalle alla giovane. E così Joceline acconsente.

“Allora ragazzi, ascoltatemi bene perché sono le ultime cose che posso fare per voi; voi spiccherete il volo da qui, fra un’ora, in modo che il combattimento sia già iniziato e le macchine da guerra dell’impero siano distrutte e non possano causarvi problemi. Aggirerete gli alberi arrivando alla schiena del nostro nemico” Fa una piccola pausa e li osserva intensamente; sono tutti e tre seduti davanti a lui e lo ascoltano assorti.

“Da quello che ci ha scritto Murtagh Arya non parteciperà, sappiamo inoltre che Galbatorix col suo drago marceranno e combatteranno; non sottovalutate il drago nero” Evita volutamente di pronunciarne il nome “ Per quanto sia grande è estremamente veloce e forte. Voi due soli non avreste possibilità di batterlo, ma tuo padre ci ha assicurato che ha un piano per aiutarvi in questo compito e noi ci fidiamo, ma… Qualcosa potrebbe andare storto e dovrete cavarvela da soli. Il consiglio che vi do è di non separarvi; uno di voi dovrà stancarlo e cercare di fargli abbassare le difese e l’altro dovrà ucciderlo” Le sue parole vengono accolte da un silenzio carico di preoccupazioni.

***

“Murtagh?” Eragon è sulla soglia della tenda del fratello e guarda l’interno buio, rischiarato solo da una piccola candela; la voce del fratello lo invita ad entrare e lui lo fa.

“Ecco” Il cavaliere rosso gli porge la boccetta contenente quella strana sostanza ed Eragon la prende con attenzione; la porta alla bocca, ma il fratello lo ferma.

“No aspetta, devi farlo quando vedrai che Galbatorix è intento a combattere, o si accorgerà che non sei più sotto il suo controllo” Spiega Murtagh finendo di indossare la sua armatura, coronata da un mantello rosso con lo stemma di Galbatorix; Eragon è vestito con la stessa armatura argentea, solo il mantello è blu, ma anch’esso porta lo stemma di Galbatorix ricamato sopra.

“E tu? Non credo che riuscirò a passarti la boccetta” Lui china la testa di lato e sospira.

“Non c’è abbastanza… liquido, per entrambi; dovrai stordirmi quando sarai libero, non mi ribellerò; se ho fatto bene i conti ce la farete anche senza di me. Fa in modo che il sacrificio dei miei figli non sia andato perduto” La voce di Murtagh è roca e gli occhi trattengono a stento le lacrime, ma il suo sguardo è sicuro.

Una voce giunge da fuori la tenda del cavaliere: “Signori; il re richiede la vostra presenza sul campo di battaglia, i nostri stregoni sono riusciti ha penetrare la muraglia della grande foresta e lo scontro è iniziato” La vice dell’araldo giunge affannata dalla corsa; subito Murtagh si precipita fuori e lo congeda assicurandogli che sanno dov’è la strada. Eragon lo raggiunge appena dopo aver nascosto la boccettina sotto l’armatura.

“Se Galbatorix dovesse comandarmi di combattere non esitare. Uccidimi” Dice il cavaliere rosso mentre raggiunge Castigo.

***

Jofri e Francesca stanno sorvolando gli alberi il più lontano possibile dalla battaglia, hanno già aggirato i fuochi appiccati agli alberi e le grida; ora stanno tornando indietro e tutti e tre non hanno voglia di parlare, forse non torneranno indietro.

Eccola, la battaglia è incorso; un enorme drago nero sta dando fuoco alle truppe sotto di lui, gli elfi si difendono con la magia e continuano imperterriti a combattere per la loro vita, la loro foresta e la loro libertà; Murtagh ed Eragon in sella ai rispettivi draghi svolazzano dietro all’enorme figura nera riversando sugli elfi svogliate vampate di fuoco.

“Attiriamoli lontano dai soldati” Grida Briam e nello stesso momento in cui Joceline annuisce Francesca ruggisce; il suono raggiunge veloce gli altri cavalieri, che come aveva pensato Briam si voltano per raggiungerli. In poco si ritrovano lontani dal crepitio del fuoco, dal clangore delle armi e dalle grida.

I due draghi sembrano minuscoli rispetto al grande animale nero dagli occhi color del ghiaccio; Galbatorix li osserva dalla sella nera su cui è seduto, un sorriso vittorioso stampato in volto e gli occhi folli iniettati da crudele furbizia.

“Eccoti Joceline, sono molto felice di rivederti; tuo padre non approva la tua fuga, lo hai fatto stare in pensiero e quando la guerra sarà finita e gli elfi ci avranno restituito tua madre potremo finalmente essere in pace, quindi vieni e unisciti a noi…”  Dice con gentilezza melliflua nella voce. Lei lo guarda con odio e sputa verso di lui; lo sguardo del re si fa cruciato e gli occhi gli si assottigliano.

“Devo prenderlo come un no” Sospira “Vedo che non sei più una bambina credulona. Beh, meglio così; quando ritornerai sotto il mio comando sarai più forte” Sposta gli occhi sui Briam e Francesca; li osserva a fondo prima di parlare.

“Ecco per chi si è schiuso il mio uovo; tu mia cara dragonessa appartieni a me” Un basso ruggito di Francesca segue le parole di Galbatorix “Che tu lo voglia o no tornerai sotto il mio controllo, una così rara bellezza non deve andare sprecata… E tu, piccolo Briam; tuo padre pensava che io non sapessi della tua esistenza. Ma si sbagliava, io so sempre tutto e poi ho sempre pensato che la stirpe di Morzan fosse predisposta a diventare Cavaliere; anche se devo ammettere che voi e vostro padre non siete affatto simili a Morzan” Prorompe in una rauca risata.

“Noi siamo in tre e tu sei solo” Dice Briam con furia negli occhi.

“Non stai facendo bene i conti ragazzo; con me ci sono vostro padre e vostro zio. Ma come credete che due cavalieri che vanno ancora imboccati e un misero umano traditore possano battermi?” Domanda lui con un ghigno malevolo; ma con sua grande sorpresa Briam ricambia il sorriso.

“Ma il terzo non è lui “ Indica Kedar “E tu sei solo” Indica dietro alla sua schiena; il re si gira e rimane inorridito dallo spettacolo che si apre davanti ai suoi occhi.

***

Eragon e Murtagh stanno seguendo il re, quando il più grande fa un segno al fratello; Eragon stappa la boccetta e i fili do materia colorata premono per uscire e prima che possano disperdersi il cavaliere porta la fiala alla bocca e beve il liquido vivo; non sente nessun sapore e quando inghiottisce il liquido non sente niente scendergli per la gola.

Pochi secondi dopo sente come dei fili che si attorcigliano intorno alla sua trachea impedendogli di prendere fiato, gli occhi iniziano ad annebbiarglisi e respirare diventa sempre più faticoso; è come se qualcosa gli raschiasse lo stomaco. Saphira continua a seguire Shruikan, anche se è molto preoccupata per il suo cavaliere.

Stai bene piccolo mio?” Chiede ansiosa, rallentando.

Si… vola” Risponde lui utilizzando tutta la forza di volontà che possiede per articolare le parole; pochi secondi dopo il dolore sparisce e il fiato torna ad entrargli nei polmoni. Deve faticare per non respirare raucamente e farsi scoprire.

Castigo gli si affianca, Murtagh annuisce e pochi secondi alta dalla sella del suo drago a quella di Saphira; Eragon estrae il pugnale e con l’impugnatura colpisce Murtagh sul collo vicino all’attaccatura dei capelli; il corpo svenuto del cavaliere rosso cade sul collo della dragonessa. Con formidabile velocità Castigo plana verso gli alberi, dopo aver preso tra gli artigli il suo cavaliere; lasciando Eragon e Saphira a seguire Galbatorix e gli altri tre draghi.

Chi è?” Chiede Saphira al suo cavaliere, facendo apparire nella sua mente la figura del drago dorato.

Non lo so… Ma mi ricorda vagamente Glaedr. Ma sarebbe impossibile” Risponde lui.

***

Eragon ha la spada sguainata e la punta dritta verso la figura del re e del suo drago, il volto vittorioso e sprezzante; ora è libero e Galbatorix lo sa.

“Nemmeno così riuscirete a sconfiggermi” Dice e poi il suo sguardo si sposta sulla figura dorata di Glaeder e la sua bocca emette una risata sprezzante “E così il vecchio Oromis è vivo! Ed è riuscito a ritrovare l’Eldurnari del suo vecchi drago, immagino sia stata opera di Murtagh farglielo arrivare. E così il vecchio ha deciso di riavere il suo compagno con se. Vero Glaedr? Dimmi, avete trovato un libro di magia nera?! Non pensavo che gli elfi fossero dediti a queste pratiche… Non va bene; convogliare l’energia dello spirito dei draghi dentro ad un Eldurari per ridargli un corpo, sacrificando così la vita di che portava quell’antico spirito…” Dice Galbatorix in finto tono di rimprovero.

“È stata una loro scelta!” Afferma Briam, senza timore; la sorella gli lancia uno sguardo interrogativo.

NOTA DELL’AUTRICE: Salve a tutti; questo è il penultimo capitolo, spero vi sia piaciuto… Vi ringrazio ancora per tutte le recensioni e i complimenti.

   
 
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