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Autore: Despicable Meggs    02/04/2014    3 recensioni
Vi ricordate Zoe, la bambina che aveva perso la memoria? E vi ricordate Nicolaj e Sergej, i due perfidi russi che la volevano morta? Bene, se ve lì ricordate vuol dire che avete letto la mia FF "Do you remember?" . Ma se non sapete di cosa sto parlando non importa, farò un piccolo riassunto nel primo capitolo.
Questa storia riprende da dove ci siamo lasciati in "Do you remember?".
Riusciranno Tony e Ziva ad adottare Zoe? Cosa succederà alla nostra squadra di Agenti dell'NCIS preferita? Non vi resta che scoprirlo con me! Spero vi piaccia! Baciiii :D
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 13

"Dino..." disse Zoe cercando di svegliare Tony.
"Dino... Svegliati" ripeté.

Tony aprì gli occhi. Ziva dormiva, era notte. Ma Zoe era sveglia e apparentemente aveva bisogno di qualcosa.

"Pasticcino, che succede? Sono le quattro..." chiese guardando la sveglia che era appoggiata sul comodino.
"Devo fare la pipì" disse lei.

Era un paio di giorni ormai che erano in albergo, ma Zoe non si era ancora abituata. Continuava a chiedere quando sarebbero tornati a casa, voleva tornare a dormire nella sua cameretta.
"Ok, andiamo" rispose prendendola in braccio e portandola in bagno.

"A posto ora?" le chiese uscendo.
"Ho sete, posso avere dell'acqua?" rispose Zoe.
"Certo amore" le disse lui sottovoce. La fece sedere sul divanetto che era nella loro camera e prese la sua bottiglietta d'acqua.
In realtà era una borraccia rosa che Ziva le aveva comprato qualche giorno prima e sulla quale Zoe aveva attaccato degli adesivi.

"Sei pronta a tornare a fare la nanna, ora?" le chiese sottovoce in modo da non svegliare Ziva.
"Mi leggi un libro, Dino?" rispose lei.

A quel punto Tony la prese in braccio e si mise seduto sul divano con lei.
"Che hai Zoe, perché non vuoi dormire?" le chiese.
"Non ho sonno" rispose.
"Si che hai sonno, amore. Non possiamo leggere ora, dobbiamo dormire" le disse.
"Dino, ho paura" rispose abbracciandolo.
"Lo so, piccolina. Vedrai che finirà presto" le disse dandole un bacio sulla testa.
"Hey, vieni a dormire con me?" le chiese. Dovevano dormire entrambi e Tony sapeva che quello era l'unico modo per farla riposare.

Zoe annuì, Tony si alzò e andò a sdraiarsi di nuovo accanto a Ziva che ancora dormiva.
Quando il mattino dopo si svegliò vide Zoe, letteralmente sdraiata su Tony, ancora addormentata.
Senza fare rumore prese il cellulare e scattò loro una foto, era una scena troppo dolce per non immortalarla.

"Tony... Hey, è mattina" disse Ziva passandogli una mano tra i capelli per svegliarlo.
"Hmmm... È già ora di alzarsi?" chiese aprendo gli occhi.
"Si... Mi spieghi?" gli disse indicando Zoe.

Tony sorrise accarezzando la schiena della bambina.

"Si è svegliata ed era spaventata. Poi non si è più voluta staccare da me" spiegò Tony.
"Ora devo andare in bagno, la prendi tu?" aggiunse.

Ziva annuì sollevandola delicatamente e prendendola in braccio. Poco dopo Zoe aprì gli occhi e guardò Ziva.

"Hey signorina, buon giorno" le disse.
"Ciao" rispose lei sorridendo.
"Hai dormito bene?" le chiese Ziva.
"In braccio a Dino" disse Zoe annuendo.
"È comodo vero, come cuscino?" le rispose Ziva ridendo.
"Si! È morbido, soprattutto nella pancia" disse Zoe.

Proprio in quel momento Tony uscì dal bagno.

"Chi è che è morbido nella pancia? Mi state dicendo che sono grasso?" disse.
"No, ma sei come un cuscino. Sei comodo!" esclamò Zoe.
"Visto che me lo dice la mia principessa, lo prendo come un complimento" rispose Tony dandole un bacio sulla guancia.
"Va bene, ora ci prepariamo e andiamo a fare colazione. Cosa ne pensate?" propose Ziva.

Mezz'ora dopo erano nel ristorante dell'hotel a fare colazione. Questo era forse l'unico lato positivo di vivere lì, non dovevano cucinare.

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Orami aveva pianificato tutto alla perfezione, questa volta sentiva che nulla sarebbe andato storto.
Si era già anche preparato un piano di fuga. Dopo aver fatto quello che doveva fare avrebbe lasciato il paese in modo da non farsi mai più trovare.

Così quella mattina, Nicolaj, si alzò dal letto e controllò che il pacco fosse pronto.
Poi si vestì. Aveva rimediato una divisa e un tesserino da porta lettere, per poter entrare all'NCIS indisturbato.
Aveva dovuto uccidere l'attuale addetto alla consegna della posta. Ma questo era solo un danno collaterale per lui.
Infine si mise la maschera che lo avrebbe reso irriconoscibile. Era perfetta, sarebbe stato uno sconosciuto per tutti.

In ogni caso nessuno lo avrebbe visto perché non avrebbe consegnato nessuna lettera. Doveva lasciare solo un pacco e poi tagliare la corda.
Prese la macchina, di cui si sarebbe liberato poco prima di entrare all'NCIS, e partì.
Per la fuga aveva già preparato un altro mezzo, così nessuno lo avrebbe riconosciuto dall'auto.

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Tony, Ziva e Zoe entrarono all'NCIS puntuali per iniziare il lavoro, con Zoe che li seguiva ovunque andassero.
Fortunatamente aveva iniziato a conoscere un po' tutte le persone che lavoravano nell'edificio, così di tanto in tanto si faceva un giro per l'ufficio a salutare i presenti. In questo modo la squadra poteva lavorare liberamente ai loro casi evitando che Zoe vedesse cose che potevano inquietarla.

La giornata stava procedendo bene, anche se erano tutti costretti alle loro scrivanie a compilare scartoffie.

"Oh, di nuovo!" esclamò Ziva.
"Che succede?" chiese Gibbs.
"Niente, Abby si è scordata di firmare questo foglio. Per la ventesima volta questa settimana. Ora vado e glielo faccio firmare" rispose Ziva
"Ziva, Ziva, Ziva! Posso andarci io?" chiese Zoe saltellando.
"Ti prego!" aggiunse con faccia supplicante.

Le piaceva andare da Abby, le regalava sempre una caramella.
Ziva ci pensò un attimo e non trovando nulla di male in questa richiesta acconsentì.

"Però vai e torni. Non ti fermi giù e non ti metti ad andare in giro per l'edificio" le disse.
"Promesso" rispose lei prendendo il foglio e correndo da Abby.

Gibbs guardò Ziva e sorrise pensando tra sé e sé che il ruolo di madre le calzava a pennello.

"Abby!" disse Zoe entrando nel suo laboratorio.
"Nanetta, ciao!" rispose.
"Ziva dice che devi firmare questo" le disse dandole il foglio.
"Oh, giusto. Si sarà alterata, mi scordo sempre" commentò Abby firmando.
"Solo un pochino... Non tanto" disse Zoe.
"Per fortuna... Ti fermi un po' qui?" chiese Abby.
"No, Ziva ha detto che devo tornare subito da lei. Ho promesso" rispose Zoe convinta.
"Oh, se hai promesso allora devi andare" disse Abby scartando una caramella e mettendola in bocca a Zoe.

La bambina sorrise soddisfatta.

"Grazie" disse dandole un bacio e uscendo.

Zoe risalì tutte le scale fino ad arrivare al piano giusto. Sapeva usare l'ascensore ma Tony e Ziva le avevano proibito di prenderlo da sola.
Era ormai arrivata dietro le scale che portavano all'ufficio di Vance e all'MTAC quando un uomo la fermò.

Era Nicolaj, travestito da postino. L'aveva vista scendere ed era rimasto nascosto ad aspettare che tornasse.

"Ragazzina" disse con un perfetto accento americano. In quel periodo si era esercitato a parlare nel miglior modo possibile.
"Tu sai chi è l'agente Gibbs?" le chiese.

Zoe si fermò. Non sapeva se rispondere o meno. Ziva le aveva detto di non parlare mai agli sconosciuti, ma questa volta era dentro l'NCIS un luogo che riteneva sicuro.

"Si" rispose timidamente guardandolo in faccia.
"Fantastico. Qui ho un pacco che mi sono scordato di dargli... Ma sono in ritardo con le consegne agli altri uffici. Glielo puoi portare tu?" chiese sorridendo alla bambina.

Zoe sorrise. Pensava che gli chiedesse una cosa più difficile, ma questo lo sapeva fare.

"Ok" disse allungando le braccia e afferrando il pacco.
"Grazie, sei davvero gentile" le disse Nicolaj.

Era un pacco non più grande di una scatola da scarpe, piuttosto leggero e di un colore anonimo.

"Prego" disse Zoe guardandolo.
"Lo hai stretto bene, così non ti cade?" chiese lui.
"Si. Perché se cade si rompe?" domandò Zoe.

Ma Nicolaj non rispose. Si avvicinò a Zoe, estrasse una linguetta che penzolava dalla base del pacco e le disse "Ora resta ferma immobile, se non vuoi saltare in aria".

Ma questa volta non usò l'accento americano, parlò normalmente e Zoe si rese conto.
Era la stessa voce degli uomini che l'avevano presa. Era lui. Era tornato e l'aveva trovata.
Il panico l'assalì, sarebbe voluta scappare ma dopo avere sentito quello che lui le aveva detto rimase immobile.
Fece per parlare ma Nicolaj la fermò.

"Non pronunciare parola, non gridare o lo faccio esplodere" la minacciò.
"Ti starai chiedendo perché lo faccio... Beh, te lo meriti. Mi hai causato fin troppi problemi. Comunque se ti comporti bene e non gridi prima che io me ne vada avrai una possibilità di sopravvivere. Almeno finché le tue braccia non si stancheranno. Perché se ti muovi, la bomba che ho messo dentro al pacco esploderà... E di questo edificio rimarrà poco o nulla. Ora conta fino a mille. A quel punto sarò fuori e tu potrai chiedere aiuto. Buona fortuna" aggiunse.

Poi velocemente e silenziosamente, come era venuto, se ne andò per la scala di servizio senza farsi notare da nessuno.

Zoe rimase da sola, con il pacco in mano. Fece scivolare a terra il foglio che Ziva le aveva dato da far firmare ad Abby, che ancora stringeva tra le dita in modo da avere una presa migliore sul pacco.
Era spaventata a morte. Non sapeva che fare e non sapeva contare fino a mille. Aveva appena cinque anni, conosceva i numeri ma non fino a mille.
Rimase immobile sperando che qualcuno passasse e la trovasse.

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Ziva guardò l'orologio. Era quasi un quarto d'ora che Zoe era scesa per andare da Abby e ancora non era tornata.

"Si sarà fermata due minuti" provò a giustificarla Tony.
"Ma le avevo detto di tornare subito..." disse Ziva.
"Chiama Abby e dille di rispedirla qui" rispose Tony.

Stava per comporre il numero del laboratorio quando sentirono una vocina lontana che li chiamava.

Zoe aveva aspettato più di cinque minuti, immobile e in silenzio.
Ma era davvero spaventata. Voleva Ziva e Dino. Voleva che le togliessero quel pacco dalle mani.
Così alla fine si era decisa a gridare per chiedere aiuto, visto che nessuno passava da dove era lei.

"Ziva! Dino!" gridò piangendo.
"Aiutatemi" aggiunse.

A sentire la parola "Aiuto" Tony e Ziva scattarono in piedi. E con loro anche Tim e Gibbs.

"Ziva, ti prego! Dino!" ripeté di nuovo Zoe cercando di non muovere le braccia.

A quel punto tutti capirono che la voce veniva da dietro la scala. Lasciarono tutto com'era sulle loro scrivanie e corsero da lei.






Note dell'autrice:

Uccidetemi. Sono pronta.
AHAHAHHAHA però dai vi avevo avvertiti che avrei cominciato con la parte Angst quindi un po' eravate preparati giusto?! XD
Beh ecco... Diciamo che secondo le mie previsioni questo momento angst durerà ancora per due capitoli...
Vedete sono anche buona... Solo altri due capitoli...

Poi succederà altro ma lo scopriremo solo vivendo! Eh eh...

Ma ora passiamo alla parte terribile... Povera Zoe!!!! Ora come faranno a salvarla? Si salveranno? Cosa faranno Tony e Ziva!
OMG aiutooooooo

Ok, spero vi sia piaciuto! :)
A prestooooooo.

Baci, Meggie.
  
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