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Autore: uffauffauffa    02/04/2014    3 recensioni
Irina è tornata in vita, nuove "creature" più veloci e agili dei vampiri e dei licantropi hanno cominciato a muoversi. Cosa vogliono? Sono amici o nemici? Perché Renesmee non ha mai confessato di aver conosciuto due di loro nel bosco?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Successivo alla saga
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Carlisle, i suoi "figli" e i Denali perlustrarono tutta la foresta. All'interno avevano trovato diversi rifugi, piccole cassette in legno occupate solo nella stagione della caccia. Stavano per raggiungere il limite della foresta quando Garrett scorse una struttura piuttosto grande.
 

"Speriamo sia quello l'edificio Carlisle, siamo quasi alla fine di questa maledetta foresta e finora nulla di fatto. E' molto probabile che la donna abbia mentito, dopotutto è la sorella di Aro."
 

L'edificio in questione era un ex segheria, una delle prime. Aperta nel 1946 un anno dopo la fondazione del "paese" e chiusa nel 1984 proprio quando Washington annetteva Forks nel suo stato.
 

Nonostante fosse abbandonata da tempo era, come l'ex tipografia, una struttura solida, capace di resistere a qualsiasi intemperia. Il complesso era molto grande, troppo per l'epoca in cui era stato costruito. Secondo alcune leggende locali il proprietario voleva diventare il re del mercato del legname di tutta la città e forse di tutti gli stati confederati.
 

Quando raggiunsero il punto cominciarono a guardarsi intorno. Percepirono diversi odori: quello delle persone che cercavano, ma anche qualcos'altro, perché sentivano un puzzo immondo. Era un mix di fogna, sangue marcio e cadavere in putrefazione.
 

La porta era sfondata.
 

Non appena entrarono videro uno spettacolo terrificante. Distesa sul pavimento c'era una creatura orrenda. Non si capiva bene cosa fosse, aveva squame e pelo, zanne lunghe e triple, diverse aperture oculari. Era una bestia a quattro zampe, ma in alcune parti del corpo comparivano degli artigli, a volte anche delle dita se così si potevano chiamare. Per non parlare delle dimensioni: 5 volte più grande di un licantropo adulto.
 

Quell'odore nauseabondo proveniva da quella cosa.
 

Emmett non era facilmente impressionabile, ma quel mostro lo aveva messo in apprensione.
 

"Ma che roba è."
 

"Temo sia uno degli esperimenti di quel pazzo."
 

"E' uno dei mostri descritti nel diario?"
 

"Credo di si. E' morto."
 

La creatura era trafitta da parte a parte con una pesante asta di metallo.
 

Continuarono a camminare, finche non si imbatterono in un altro sgorbio persino più disgustoso. Come l'altra creatura aveva diversi occhi, ma erano tutti di dimensioni diverse e la bocca era così grande da ricordare un taglio. Non aveva pelo e squame. La pelle era dura, granitica e bianca come quella dei vampiri, ma trasparente, si vedevano le interiora.
 

Anche questa era deceduta.
 

Videro altre mostruose creature più o meno grandi.
 

"Speriamo siano morte tutte."
 

"Ehi Emmett è la prima volta che non vuoi combattere."
 

"E' solo generosità la mia Jasper, te li lascio volentieri."
 

"Questo posto è molto grande forse dovremmo dividerci."
 

Si separarono in due gruppi: Jasper, Emmett ed Edward dovevano controllare il lato Ovest dell'edificio, mentre Carlisle, Garrett ed Eleazar andarono a Est.
 

Entrambi i gruppi trovarono altri sgorbi ormai inoffensivi, finche Carlisle e i suoi non sentirono un rumore sordo provenire da una delle stanze laterali.
 

Quando entrarono videro una cosa abnorme, una sorta di "uomo" vermiforme. Stava soffocando uno degli ibridi: Mike.
 

I "tentacoli" del mostro si allungavano a dismisura. Quella cosa tirò fuori la lingua e cominciò a sbavare. Newton era il suo "pranzo".
 

Presi da una rabbia improvvisa si scagliarono contro quel mostro. Il ragazzo però fu più veloce. Grazie alla "telecinesi" riuscì a muovere una lama e a tagliare di netto i tentacoli.
 

La creatura si contorceva dal dolore e i tre vampiri ne approfittarono per ucciderla.
 

Mike era in ginocchio, si teneva la testa tra le mani. Non diceva niente, ma soffriva molto. Quelli come lui potevano usare alcune capacità psioniche, ma era doloroso, molto doloroso. Il dottor Cullen notò delle righe rosso sangue bagnarli le guance.
 

"Ha un emorragia interna, aiutatemi dobbiamo portarlo fuori di qui."
 

Stavano per prenderlo in braccio quando il ragazzo li fermò.
 

"Non ho bisogno del suo aiuto dottore."
 

"Mike ti prego non essere così testardo, non sono un tuo nemico."
 

Sputò un grumo di sangue e ripeté che non aveva bisogno di aiuto. Si alzò barcollando leggermente e uscì dalla stanza seguito dagli altri.
 

Carlisle era preoccupato per lui e per gli altri ibridi. Dopo i mostri che aveva visto voleva fare diverse analisi.
 

Si imbatterono in altre cose deformi tutte defunte.
 

"E brave le mie sorelle."
 

Sputo ancora un po' di sangue.

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Alla fine giunsero in una saletta, una volta doveva essere un ufficio amministrativo. All'interno trovarono una ragazzina con lunghi capelli neri e occhi azzurri. La pelle era marmorea come quella dei vampiri. Profumava di miele ed era circondata da insetti. Dimostrava 16 anni. Indossava un abito troppo leggero per il clima invernale.

Il dottor Cullen ed Eleazar osservarono attentamente la ragazzina, aveva un viso famigliare. Soprattutto quest'ultimo sembrava molto interessato. Il vampiro era in grado di localizzare umani e altri suoi simili, dotati di particolari qualità. Quando era ancora al servizio dei Volturi, Aro lo utilizzava per trovare "persone" con doni speciali, così da poterli inserire nelle sue file.
 

"Carlisle la piccola può comunicare telepaticamente con gli insetti. Temo sia un altro ibrido."
 

L'amico non disse niente si limitò a fissare il Denali con un'espressione di stupore e preoccupazione. Forse era come gli altri, o almeno ci sperava. Di sicuro non aveva nulla di mostruoso, anzi era un'adolescente di straordinaria bellezza.
 

Mike si avvicinò.
 

"Ciao, io mi chiamo Mi... esperimento n.2357, e tu?"
 

"Esperimento n.5010. Sei stato creato dal dottore?"
 

"Si signorina, proprio lui. Quando ti ha creata?"
 

"L'anno scorso."
 

"Sei cresciuta in fretta, anche più di me. Che geni ha usato?"
 

"Vampiro, licantropo, umano e insetti. Così ha detto."
 

"Non si smentisce mai, manca solo il dna di qualche volatile o delle piante, e non è detto che non abbia gia provato con questo mix. Sai dov'è andato?"
 

"No, è scappato. E' arrabbiato con me."
 

"Maledizione, ha percepito la presenza di Jake..."

"...perché è arrabbiato?"

"Stava per portarmi via con lui, ma mi ha fatto male e gli insetti lo hanno attaccato."
 

Mike notò il livido sul braccio e qualcosa che non andava nella spalla.
 

"Hai una lussazione, posso sistemarti l'osso, ma ti farò un po' male. Dato che comunichi telepaticamente con loro devi dire ai tuoi amici di non intervenire se sentono che soffri un po'."
 

Gli insetti cominciarono a sciamare.
 

Mike prese tra le mani il punto dove si trovava la scapola.
 

"Conto fino a tre. Ok? uno, DUE, fatto..."
 

"... non fare movimenti bruschi, il dolore passerà prima."
 

"Grazie."
 

L'ibrido stava aiutando la ragazzina ad alzarsi quando Carlisle notò qualcosa che non andava nei suoi movimenti.
 

"Mike stai per avere una crisi epilettica."
 

"Io sto bene dot..."
 

Gli occhi del ragazzo si rovesciarono e lui cadde all'indietro in preda alle convulsioni. Il dottor Cullen lo prese appena in tempo e lo adagiò sul pavimento.
 

Nella sala entrò anche l'altro gruppo. Ancora non avevano trovato le ragazze.
 

"Edward devi portarlo a casa nostra, io ti raggiungerò appena posso. Edward."
 

Il ragazzo non parlava, guardava Mike. Gli occhi dilatati. Solo una volta i suoi fratelli lo avevano visto con quell'espressione di terrore sul volto: il giorno dell'incidente di Bella, quando stava per essere investita dal furgone di Tyler.
 

A causa dell'epilessia l'ibrido era completamente inerme. I pensieri fuoriuscivano senza nessun controllo e il vampiro lesse facilmente la sua mente.
 

"Edward."
 

Incalzò il dottor Cullen.
 

"Credevo che nessuno potesse battere i Volturi in crudeltà."
 

"Prese tra le braccia il corpo dell'ibrido ancora scosso dagli spasmi e sparì."
 

Carlisle si voltò e guardò la ragazzina. Non sembrava sorpresa o spaventata.
 

"Lei è un dottore?"
 

Chiese.
 

"Si."
 

"E' come il dottore che mi ha creato?"
 

"No, io cerco di salvare delle vite, come quella di Mike."
 

"Parla di esperimento n.2357?"
 

Carlisle sorrise dolcemente. Quel vampiro pseudo dottore aveva dato un numero di matricola per identificare le sue creature. Per lui erano solo oggetti.
 

"Non si deve preoccupare, anche a me succede spesso, ma poi passa."
 

Il dottor Cullen allargò appena il sorriso e coprì la ragazzina con la sua giacca.
 

"Grazie, ma non è ho bisogno. Sono insensibile al caldo e al freddo."
 

"Stiamo cercando altre due persone. Sono come te, riesci per caso a percepirle?"
 

"Non so come fare, io comunico solo con gli insetti, ma posso chiedere loro di cercarle per conto suo signore."
 

"Vada per loro."
 

In poco tempo la saletta si riempi di piccole creaturine: Ortotteri allo stadio giovanile, farfalle della specie Vanessa Atalanta...
 

"Ma non sono in letargo? è pieno inverno."
 

"Emmett la maggior parte degli insetti muore in questa stagione, ma altri sopravvivono e vanno in diapausa, non in letargo..."
 

"... probabilmente sono attivi per via della piccola."
 

La ragazzina diede precisi ordini alle creaturine e queste si intrufolarono in ogni crepa dell'edificio.
 

Dopo una decina di minuti alcuni Ortotteri tornarono.
 

"Le hanno trovate, ma non potete arrivarci dall'interno, dovete uscire. La sala in questione si raggiunge solo dall'esterno dell'edificio."
 

"Ti hanno detto tutto questo?"
 

Emmett era incredulo.
 

"Si signore, gli insetti sono molto intelligenti."
 

"Signore! è un po' troppo per lui piccola."
 

"Attento Jasper, non provocarmi."
 

Il gruppo uscì dal caseggiato finche non trovarono la sala in questione. La serratura della porta era scardinata. Quando entrarono videro Annie e Sabrina vicino a due corpi in preda alle convulsioni: Leah e Seth.
 

Le loro braccia erano livide, qualcuno aveva fatto loro diverse iniezioni.
 

Sabrina fissava Carlisle e lui fece altrettanto. Solo ora si rendeva conto della somiglianza che c'era tra lei ed Esme, solo ora vedeva le espressioni del viso, erano anche le sue. Da lui aveva anche preso l'altezza 1 metro e 85 cm.
 

"Dottor Cullen."
 

La più grande richiamò la sua attenzione.
 

"Ha usato il suo veleno. Ma non è riuscito a iniettare altro per fortuna. Deve portare via anche loro come ha fatto con Mike."
 

"Come sai che..."
 

"Ho diverse capacità psioniche, tra qui la telepatia pap... dottore."
 

Carlisle la guardò stupito.
 

"Sapevi, hai sempre saputo..."

"... perché non hai mai detto niente."
 

"Le sembra semplice dottore, crede sia facile..."

"... 'ciao sono tua figlia e sono pure un mostro'..."

"... e poi non ci sono solo io."
 

Guardò sua sorella, poi lo sguardo si fermo sui mutaforma.
 

"Deve portarli via da qui. Stanno già cambiando, il loro odore è diverso: lei profuma di vaniglia e zenzero, mentre il ragazzino di pane appena sfornato."
 

Emmett prese Leah e Jasper Seth. Sorrisero, il nuovo odore era più piacevole, non che puzzassero, prima avevano un sentore di terra. Un odore particolare, strano, tipico della stagione autunnale. Come aveva fatto Edward con Mike, portarono i Figli della Luna a casa Cullen.
 

Carlisle si avvicinò alla figlia. Per mano teneva la ragazzina incontrata prima.
 

Sabrina e Annie la guardarono.
 

"Ciao, io sono esperimento n..."
 

"Sabrina... il suo nome è Sabrina, e lei è Annie..."

"... non siete dei numeri e tantomeno dei mostri..."

".... troveremo un nome anche per te."



 

Spero vi piaccia... recensite grazie... chiedo scusa per gli errori e gli orrori. La ragazza nella foto è l'attrice americana Jennifer Connely.

Baci, baci

  
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