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Autore: Shiori Sato    08/07/2008    2 recensioni
Ci sarà una "bella sorpresa" per Lady Isabel, che le lascerà l'amaro in bocca... I nostri 12 eroi si troveranno con un nuovo arrivo improvviso, che getterà confusione al Santuario. E intanto una minaccia incombe...
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Coraggio

 

 

 

-Andiamo Milady! Non  è il caso di farne una tragedia! Faccia la brava e si faccia uccidere senza troppe storie.-

-Brava un cavolo! E ammazzati tu!- rispose a tono Angela. Quel Lyonel le stava veramente facendo saltare i nervi, o forse è di per se il concetto di morire che rende nervosi. Le pareti erano distrutte. Tutto era coperto da radici spinose, alcune annerite, altre sanguinavano. Si, quelle “ferite” perdevano sangue e si contorcevano. Sembravano vive. Tanti aghi di cosmo dorato trafiggevano tutto quello che incontravano sulla loro strada ed una radice arrivò in faccia ad Angela. Cadde a terra con gli occhi socchiusi; sentiva muoversi tutto sotto di lei. Tante piccole spine la perforavano ovunque facendo cadere goccioline di sangue. Scosse appena la testa. Cercò di alzarsi, ma il vestito le intralciava i movimenti. Lyonel la guardava serio e le radici aspettavano l’ordine del padrone per dare il colpo di grazia. Angela lo guardò dritto negli occhi, poi prese un lembo del vestito e lo strappò. Lo accorciò a poco più in giù del ginocchio e si alzò in piedi guardando il suo avversario.

-Ti rialzi…ma non servirà. Le spine sono velenose, prima ti paralizzeranno, poi ti uccideranno poco alla volta. E’ una tecnica che da una possibilità al nemico; arrenditi e avrai salva la vita.- Lyonel era terribilmente serio, sembrava provare compassione per quella ragazzina alta meno della metà di lui. Eppure lo guardava con l’aria di una sopravvissuta alla seconda guerra mondiale, lo fissava con dei grandi occhi nocciola.

-Arrendermi?- “Arrendermi?”

-Non c’è niente di disonorevole nell’accettare una sconfitta. Riconosci la tua sottomissione e avrai salva la vita.-

“Vorrei fuggire, devo farlo prima che sia troppo tardi. Ma allora perché non mi muovo?” Abbassò lo sguardo alle sue gambe, sembravano pietrificate. “Mi basterebbe dire un semplice “si”,ma allora perché la mia bocca rimane chiusa?” Stava per morire, perché allora il suo corpo rifiutava l’offerta di Lyonel? Poteva salvarsi, perché allora qualcosa le impediva di farlo? La parte dell’inconscio che più volte le aveva impedito di fare qualcosa che voleva fortemente. Le aveva impedito di fare qualcosa di cui poi si sarebbe potuta pentire amaramente…anche adesso la stava fermando. Voleva dirle di alzare il culo e combattere per una volta nella sua vita?  Che stavolta non avrebbe dovuto abbassare la testa? Perché non riusciva neanche a muovere la testa. La teneva dritta. “Ma avrò il coraggio? Con che coraggio gli potrei dire di si? Proprio mentre tutti gli altri che mi venerano come una dea si stanno facendo in quattro? Con che coraggio potrei poi guardarli? Ho pregato, implorato di avere questo ruolo. Il mio sogno, ecco cos’era. Il sogno di tanti che io ho realizzato. E sto anche a pensare cosa rispondergli.”

-No.- Si l’aveva detto

-Come…?-

-Vai a quel paese.-

-Io la possibilità te l’ho data…-

Si, mi hanno dato la possibilità di essere qualcuno. Mi hanno dato un sogno, l’occasione di riscattarmi.  Mi hanno dato fiducia i cavalieri e adesso combattono la fuori con me e per  me. Nessuno mi porterà via il mio sogno, lo stesso che ho desiderato con tutta l’anima! Che ho aspettato, sognato e pianto! Non me lo porterai via!!!”

-Non me lo porterai via!- Una forte luce le invase il  corpo. Lyonel le scagliò contro le sue radici, ma vennero incenerite da quel fuoco dorato.

-Che diavolo è successo?!?! Dovresti essere già paralizzata!-

-Paralizzata? Eppure non mi sono mai sentita così viva!-

Lo scagliò contro il muro di piante e la maschera cominciò a piangere. Era il pianto di un bambino, inquietante e irritante. Spaccava i timpani. E più Angela attaccava, più quella piangeva.

“Perché? Perché piange? Perché mi sento in colpa a colpirla? Perché è come se colpissi lei e non il suo padrone? E cos’è questa tristezza?”

-Ti sei distratta!- le urlò Lyonel scattando in avanti e assestandole un pugno nello stomaco. La buttò di nuovo a terra.

“Rialzati! Questo è il TUO sogno! Non fartelo scappare, non questa volta!”

-E’ la tua fine Atena…- le disse Lyonel buttandosi su di lei. Dalla maschera uscì un coltello pronto per trafiggerle il cuore. Lo afferrò. Lo prese con una mano, un gesto disperato eppure consapevole.

-No Lyonel  della Mandragola, è la tua fine.- Strinse più forte la lama e il sangue scese più veloce. Lo avvolse col suo cosmo; la maschera continuava a piangere. L’avvolse con il suo cosmo, ma non carico d’odio e rancore, ma di dolcezza e tranquillità. Come si fa con i bambini, calmò quel pianto e lo zittì. Poi arrivò sotto l’armatura e colpì direttamente il cavaliere. Lyonel strabuzzò gli occhi, incredulo. E dopo poco cadde di lato. Angela si guardò intorno: il corpo di Lyonel era scomparso insieme all’illusione. Ma il suo avversario, quello era stato reale, ed Angela ne era più che sicura. Si guardò la mano, i tagli della lama sanguinavano. Prese uno pezzo di vestito e bendò alla meno peggio la mano; era strano come si sentisse in un film ma fosse tutto così reale.  Si alzò.

“Io…ce l’ho fatta. Non sono scappata, ho…combattuto!” Sentiva dolori dappertutto, ma la felicità di avere, per la prima volta della sua vita, fatto vedere che lei poteva essere qualcuno le dava la forza di strare in piedi. Lei, che nella sua vita si era sempre sentita una nullità, finalmente stava combattendo per il suo sogno.

“Aspettami Notte, sto arrivando…spero che gli altri stiano tutti bene.”

 Era tornata nel salone, chissà perché qualcosa le diceva che doveva salire le scale.

 

$$$

 

Il piano di sopra era simile a quello di sotto, ma al centro c’era un trono. Anzi due. Ma su di uno una sagoma nera sorrideva.

-Ma bene! E’ arrivata la terza…-

“Terza? Ci vede triplo???”

 -Lieto di vederti Angela.- esordì da un angolo Shion. Vicino a lui anche Shaka si fece vedere. Aveva gli occhi aperti, dei bellissimi occhi azzurri.

-Shion..Shaka…- Angela si sarebbe messa a piangere dalla felicità. I due le si avvicinarono, guardandola con aria tra il preoccupato e il felice, per poi guardare Notte.

-Dov’è Isabel?- domandò Shion. Notte rise.

-Sembra che stia giocando a nascondino…-

“Pfff…me la posso immaginare “milady” senza nessuno che le salvi il collo. Però…neanche lei si merita questa fine.”

-Ora basta giocare, dovrai vedertela con me.- si fece avanti Shion.

Shaka invece si avvicinò ad Angela e le mise una mano sulla spalla per tirarla un po’ indietro.

-No Shion, tu devi ancora vedertela col tuo avversario. Non pensare di avere vinto se non sei sicuro della morte del tuo avversario. –

-Infatti Grande Sacerdote, la mia signora ha ragione.- disse Orida uscendo da chissà dove. La sua armatura era distrutta in alcuni punti. Piccoli rivoli di sangue gli coprivano una pelle chiarissima. Adesso che l’osservava, anche Shion aveva delle ferite. E la parte dell’armatura che doveva ricoprire il braccio sinistro era distrutta.

-Ancora tu!-

-Per la tua felicità.- e senza aspettare una attimo di più gli si scagliò contro. Shaka prese al volo Angela e la portò in un angolo. I due cavalieri erano finiti al piano di sotto, ma i potenti colpi facevano tremare il pavimento e i muri.

-E adesso siete rimasti solo voi…- disse sorridente Notte.

-No, non sono soli!- una voce conosciuta si fece sentire.

-Saga!- esclamò Virgo.

-E non solo…- sussurrò  Angela guardando dietro al cavaliere dei Gemelli.  Altre armature dorate splendevano dietro di lui.

-Purtroppo non ci siamo tutti, alcuni di noi si sono dovuti trattenere con i nostri “amici”.-  Sembravano  impolverati e feriti ma ancora avevano un portamento fiero e sicuro.

-Ma…come…come diavolo avete fatto?!?!?! Maledetti!-  Notte si alzò in piedi furiosa.

-Se cerchi tuo marito dovrai andare a recuperarlo all’ufficio rottami. Anche perché Shura, Aldebaran, Mur e Aphrodite gli stanno tenendo una buona compagnia.-

-C-come avete osato! Siete solo dei minuscoli insetti!-

-Peccato che ad essere schiacciata sarai tu…- commentò Milo. Shaka si unì a loro.

-Mpf, non è finita. In confronto al mio potere quello di Erebo è niente!- Si alzò, il viso contratto in una smorfia e una evidente furia crescente. Il castello con tutti i dintorni cominciò a tremare e non per i colpi di Shion e del suo avversario.  Fulmini neri mettevano a dura prova le pareti di pietra. I cavalieri non si dilungarono oltre in chiacchiere e attaccarono uno dopo l’altro. Vennero tutti clamorosamente respinti. Poi provarono di nuovo, questa volta insieme, ma a forza di Notte era pazzesca.

-Adesso non fate più gli spiritosi, eh?-

Aiolos stava per dare fondo a tutte le sue forze, ma Angela gli mise una mano sulla spalla.

-No.-

-Mi…milady? No cosa?-

“Sono le nostre scelte a renderci diversi da chi non vogliamo assomigliare. Ho tanto disprezzato Isabel, ma se adesso li mando a morire non sarò migliore di lei. Forse se bruciassi tutto il mio cosmo…dopotutto la luce fa sparire il buio, no? E se anche muoio, me ne andrò a testa alta. Per una volta nella mia vita avrò combinato qualcosa di buono.”

-Ci penso io.-

-Come???- Aiolos la guardava perplesso.

-Ho detto che…adesso è il mio turno.- la voce di Angela era un po’ strozzata. In fondo l’idea di buttarsi tra le braccia della morte non le andava molto a genio, ma per una volta, almeno una nella vita, voleva seguire il proverbio “Meglio un giorno da leoni che cento da pecora.”

Sul viso di Aiolos apparve l’ombra di un sorriso malinconico:

-Sei sicura di quello che fai?-

“No”  –Si.-

Si guardarono negli occhi e questa volta Angela non distolse lo sguardo.

-Voi avete già fatto abbastanza ora tocca a me. Lasciami passare.-

Sagitter le posò le mani sulle spalle:

-Noi saremo con te.-

“E darete fondo a tutte le vostre forze nel tentativo di difendermi o salvarmi? No…con me non ci saranno le stragi che ci furono con la precedente dea.”

Anche gli altri si avvicinarono ma non fecero in tempo a dire una parola, che si ritrovarono chiusi in una sfera dorata. La luce era forte e intensa, quasi non riuscivano a vedere all’esterno. A nulla servirono i tentativi per liberarsi o le animate proteste; Angela aveva preso una decisione e non sarebbe tornata indietro.

“Non è difficile quello che devo fare…ma è difficile trovare il coraggio.” Si inginocchiò come in preghiera. Notte davanti a lei. L’oscurità davanti a lei. La morte dietro di lei con la falce levata…

 

 

Note d’autrice

 

Si lo so lo so, ci ho messo un’era per aggiornare, ed il capitolo non è neanche tanto lungo. Ci ho messo tanto perché questa storia mi sfianca, non so perché. In teoria doveva essere più lungo ma…non ho avuto il cuore di scrivere la fine. Sapete, quando una storia nasce all’inizio sono io a scriverla ma poi continua da sola. Io la batto e la pubblico. E’ come se crescesse indipendente.

Ma adesso la storia è arrivata ad un bivio: Angela muore o si salva? Potrebbe salvarsi grazie a…no, questo non posso dirlo. Ma potrebbe anche morire se il motivo della sua salvezza agisse troppo tardi. Una morte da eroina o una vita si da eroe, ma non con un finale altrettanto ad effetto? Datemi una mano a decidere…(se ci sono errori perdonatemi, ma è difficile scrivere con un computer che ogni tanto chiude il lavoro e certe volte neanche lo salva. Quindi scrivo in fretta sperando non mi chiuda Word e non rileggo)

Grazie a tutti, non pensavo che questa storia avrebbe avuto successo. Ma i ringraziamenti in grande stile saranno nel prossimo capitolo, Kiss!!

  
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