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Autore: NyxNyx    03/04/2014    3 recensioni
Melissa è una ragazza di quasi diciotto anni che si trasferisce in una nuova città.
Sta crescendo, con l'aiuto di suo padre, la piccola Emma.
Ce la farà questa giovane donna a conquistare un po' di felicità, in mezzo a tutte le novità che l'ultimo anno di liceo le sta riservando?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando Castiel fermò la moto scesi il più in fretta possibile.

Tolsi il casco appoggiandolo sul veicolo e mi asciugai le lacrime cercando di riprendere fiato.

Mi aveva portato sul promontorio, lo stesso dove mi aveva invitato a pranzo settimane prima, dopo che aveva scoperto di Emma.

 

Non riuscivo a guardarlo, non volevo sapere che cosa stesse pensando di me in quel momento.

Melissa” - sussurrò alle mie spalle.

E' difficile da spiegare...” - dissi singhiozzando.

Guardami Mel” - esclamò - “Per favore”.

Mi voltai e cercai il suo sguardo, mentre le lacrime lasciavano il segno del loro passaggio sulle mie gote.

Si avvicinò. Avevo bisogno delle sue premure.

Delle sue carezze, della sua gentilezza.

Stava per accarezzarmi il viso, quando si bloccò.

La sua mano a pochi centimetri dal mio volto stava tremando.

Non riesci neanche più a toccarmi...” - singhiozzai amareggiata - “Ti faccio così schifo!?!”.

No!” - esclamò subito - “Ma ho paura di fare qualcosa di sbagliato... Di farti del male... Sei... Sei così fragile che ho paura di vederti cadere in mille pezzi”.

Non è la mia storia, se è questo che ti preoccupa” - risposi cercando di calmarmi.

Vidi il suo sguardo chiaramente stupito.

Grazie al cielo” - sospirò stringendomi a se - “Ma allora perché stai piangendo?” - domandò.

Speravo di potermi lasciare tutto alle spalle” - risposi affondando nel suo petto - “Ora tutti inizieranno a farmi domande... E se scopriranno Emma sarà ancora peggio...”.

Ti aiuterò affinché non lo vengano a sapere...” - rispose - “E per il resto non devi preoccuparti, basterà spiegare loro che non sei tu la protagonista”.

Scrollai la testa - “Ci sono troppe coincidenze...”.

Mel calmati” - sussurrò baciandomi il capo - “Risolveremo tutto insieme”.

 

Mi strinse per cercare di infondermi quanto più coraggio possibile.

Me la pagherà” - bisbigliò mentre ancora mi stava abbracciando.

Cosa?” - gli chiesi.

Ambra... Questa non la passerà liscia” - ringhiò il rosso.

Perdonami...” - sussurrai - “Ma non ti fermerò. Solo non fare niente di stupido non voglio che ti metta nei guai a causa mia”.

 

 

Ci sedemmo su una panchina e Castiel continuò a stringermi a se.

Non so che avrei fatto se non fossi stato li” - ammisi.

Lunedì chiariremo tutto” - mi rassicurò - “Vedrai che i più se ne saranno già dimenticati”.

Sorrisi apprezzando il tentativo che stava facendo per farmi stare meglio.

Ti va di parlarmi del libro?” - domandò incerto.

Non credo di riuscirci” - ammisi tristemente - “Ma puoi sempre leggerlo se te la senti” - risposi dandogli la copia che avevo strappato alla vipera.

Sei davvero tu nella foto in copertina?” - chiese stupito mentre la studiava attentamente.

Il mio editore credeva che avremmo venduto molto di più se avessimo dato alla storia un nome e un volto” - finii deglutendo.

E' per questo che hai paura che tutti fraintendano?” - domandò il ragazzo.

Già... Li per li non avevo capito le implicazioni” - spiegai - “Ero così presa da quello che stava accadendo e a pubblicizzarlo che avevo completamente trascurato il fatto che forse mi stavo esponendo troppo...”.

Almeno è servito per vendere?” - chiese.

Non lo saprò mai” - risposi socchiudendo gli occhi per ricacciare le lacrime - “L'ho fatto ritirare alla casa editrice”.

Perché scusa?” - chiese stupito.

Mi voltai di scatto verso di lui rubandogli un bacio.

All'inizio ne fu sorpreso, ma poi lo ricambiò dolcemente.

E' un modo carino per chiedermi di non farti più domande a tal proposito?” - chiese accarezzandomi i capelli.

Se ha funzionato si” - risposi - “Forse te ne parlerò un giorno o l'altro... Ma comunque non oggi... Scusami ma sono piuttosto stanca”.

Ti porto a casa” - esclamò aiutandomi ad alzarmi.

 

 

Una volta arrivati a casa mia entrammo.

Mio padre non era ancora andato al lavoro, perciò potevo parlare subito con lui.

Che ci fate qui?” - domandò con fare interrogativo - “Dovreste essere a scuola”.

Lo so...” - risposi - “Ma c'è stato un piccolo problema sta mattina” - dissi cercando di minimizzare.

Devo preoccuparmi?” - chiese guardando Castiel.

No lui non c'entra” - risposi velocemente.

Allora che è successo?” - tornò a chiedere.

Rimasi in silenzio per un po', non sarebbe stato un discorso facile.

Hanno scoperto del libro” - mi decisi a dire.

Che cosa?” - tuonò l'uomo - “Melissa... Cristo!!!”.

Non è stata colpa mia!” - urlai.

Quindi che vuoi fare?” - chiese severo - “Vuoi andartene di nuovo?”.

Tornai a rinchiudermi nel mio silenzio, alla ricerca di una soluzione.

 

Non... Non puoi andartene...” - disse Cas toccandomi un braccio - “Pensa ad Emma”.

Castiel aveva ragione, si era appena ambientata e portarla via dalla sua nuova casa e dai suoi affetti sarebbe stato crudele.

Se il problema è che ora a scuola sono tutti a conoscenza del tuo libro” - iniziò mio padre - “Non puoi farci niente. Ovunque deciderai di andare, dovrai convivere con questa cosa. Sai bene che sono il primo a non condividere appieno le tue scelte. Hai sempre deciso di prendere la strada più difficile. E questa, questa è solo una delle tante conseguenze” - continuò - “So che stai facendo tutto solo ed esclusivamente per il bene di Emma, ma devi pensare un po' anche a te stessa. Se tu sei triste lo diventerà anche lei”.

Ha ragione Mel. Vuoi davvero andare via e ricominciare tutto da capo con il terrore che la storia si ripeta?” - chiese Cas - “Quante volte te l'ho detto...” - bisbigliò - “Io ci sono... E sono qui...”.

Andate troppo d'accordo voi due” - sospirai concedendogli un sorriso non troppo convinto.

Mio padre si lasciò sfuggire una risatina, mentre Castiel continuava a guardarmi attendendo una risposta.

Va bene, va bene...” - dissi infine - “Basta scappare. Ho un fine settimana per riflettere su come posso affrontare la faccenda lunedì”.

Brava piccola” - sorrise mio padre accarezzandomi la testa.

Poi si rivolse a Cas. - “Non so che ruolo hai nella sua vita. Ma non perderla d'occhio”.

Papà!” - esclamai a denti stretti.

O avanti... Conosco bene la tua misantropia... Ma smettila di pensare che siano tutti come Filippo” - mi rimproverò.

Emma ha la priorità nella mia vita” - risposi - “Siamo solo amici”.

Che lui è cotto si vede lontano un miglio... E anche tu signorina... Smettila di fare tanto la dura e accetta il suo aiuto... E' un bravo ragazzo” - esclamò mio padre.

Incrociai lo sguardo di Castiel e avvampai dall'imbarazzo, lui invece sembrava quasi divertito dalla cosa.

A cosa devo tutta questa fiducia?” - gli chiese timidamente il rosso.

Mio padre lo guardò con la faccia di chi sa già tutto dalla vita.

Melissa si fida ti te, nonostante tutto quello che ha passato e io mi fido di mia figlia. Era da tanto che non la vedevo così felice e questo mi basta” - rispose semplicemente - “E poi Emma ti adora” - bofonchiò.

Em ti ha parlato di lui?” - chiesi stupita.

Diciamo che l'ho aiutata un po' ” - disse ridendo - “I bambini sono sempre molto sinceri”.

Non la deluderò” - rispose Castiel.

Dammi del tu” - esclamò mio padre sorridendo soddisfatto - “Melissa esco a fare la spesa vi serve qualcosa?” - chiese infilando in tasca il portafoglio e prendendo dal mobile alcune borse di stoffa.

No tranquillo. A dopo” - risposi sconsolata.

 

Quando la porta si chiuse Cas mi abbracciò di spalle.

Ho avuto l'approvazione di tuo padre” - disse gongolando.

Si ma non la mia” - risposi fredda sciogliendo l'abbraccio.

 

Mi voltai e vidi il suo sguardo triste, anzi, ferito.

La sua espressione fu come una pugnalata, forse mio padre aveva ragione...

Dovevo smetterla di lottare contro un sentimento che ormai non potevo più reprimere.

Infondo mi aveva dimostrato in più di un'occasione la sua “fedeltà”, se così posso chiamarla.

Non aveva detto a nessuno di Emma, cercava in tutti i modi di farmi sorridere e mi aiutava persino con la piccola, giocando con lei quando dovevo studiare o sistemare casa.

Il mio cuore palpitava ogni volta che li vedevo sorridersi complici, mentre mi organizzavano qualche scherzetto innocente o mi preparavano strane coroncine fatta di carta.

Si... Stavo bene con lui.

 

...Comunque potrei cambiare idea...” - sussurrai arrossendo.

Si avvicinò alzandomi delicatamente il mento con l'indice.

Sei seria?” - chiese incerto.

Non potrei mai scherzare su una cosa del genere” - brontolai.

Sorrise, era così bello quando lo faceva.

Posso?” - domandò teneramente a pochi centimetri dal mio viso.

Da quando in qua chiedi il mio permesso?” - risposi sarcastica.

Mise una mano dietro la mia schiena per non lasciarmi scappare.

Non farei mai qualcosa che possa ferirti” - sussurrò sulle mie labbra.

Era così dolce... Diventai ancora più rossa se possibile.

Ridacchiò vedendo il mio ulteriore imbarazzo.

Sbrigati a baciarmi prima che cambi di nuovo idea...” - dissi aspettando che le nostre bocche finalmente si congiungessero.

 

 

Andammo in soggiorno e rimasi accoccolata al suo petto, mentre cercavo possibili soluzioni ai miei problemi.

Posso aiutarti in qualche modo?” - chiese.

Non so... Hai qualche idea per vendicarti di Ambra?” - domandai leggermente scocciata.

Secondo te perché l'ha fatto?” - rispose Castiel.

Beh... Non ha assolutamente nessun motivo per avercela con me” - dissi ironica - “Ho solo accidentalmente attirato le attenzioni di suo fratello, per poi respingerlo malamente e infine come ciliegina sulla torta le ho portato via l'amore della sua vita... No... Davvero... Non so perché ce l'abbia con me”.

Cas mi strinse a se ridendo - “Il sarcasmo non ti aiuterà a risolvere la situazione”.

Peccato, altrimenti le avrei già fatto rimpiangere la decisione di aver riesumato il mio libro” - sospirai.

Il rosso rimase per un attimo assorto in chissà quali pensieri.

Ottima idea” - esclamò sicuro - “Lei si aspetta che tu sia distrutta da questa cosa, ma... Se fosse il contrario?”.

Che intendi?” - domandai preoccupata.

Pubblicizziamo il libro” - rispose - “Continuiamo da dove avevi lasciato. Se diventerai più popolare di lei a scuola avrai la tua dolce e innocente vendetta”.

Non credo di farcela” - dissi tristemente - “E' troppo doloroso per me”.

Quante cose non mi hai ancora detto del tuo passato?” - chiese accarezzandomi i capelli.

Tante” - sospirai - “Troppe... Ma non è perché non mi fidi di te” - precisai - “E' solo che mi stai chiedendo di aprire il Vaso di Pandora... E ora come ora non credo di essere abbastanza forte per affrontare tutto quanto”.

Va bene” - disse dolcemente - “Ma per quanto possano essere dolorose queste tue verità, non cambieranno il fatto che ti amo”.

Le sue parole furono come un morbido balsamo sulla mia anima, che sembrò sciogliersi completamente.

Mi voltai a guardarlo e rimasi imbambolata per qualche minuto.

Hey pulce” - bisbigliò accarezzandomi il viso - “Che ti prende?

Dillo di nuovo” - lo pregai.

Hey pulce...” - rispose sorridendo.

No...” - dissi scrollando la testa - “Quello che hai detto prima”.

Che ti amo!?!” - esclamò.

 

Lo guardai annuendo e senza rendermene conto dai miei occhi iniziavano a scendere calde lacrime.

No Mel ti prego” - sussurrò stringendomi al suo petto - “Basta piangere”.

Iniziai a ridacchiare - “Sei proprio scemo” - affermai.

Cosa?” - domandò stupito allontanandomi quel tanto da potermi guardare negli occhi.

Sorrisi gustandomi la sua espressione confusa, prima di sporgermi in avanti per baciarlo.

 

E ora cosa siamo?” - domandò - “Credo che amici non valga più come definizione”.

E' troppo chiederti che rimanga tra noi per un po'?” - chiesi mordendomi un labbro - “Devo metabolizzare un sacco di cose ancora”.

Ogni giorno di silenzio ti costerà un bacio” - disse sorridendo.

Mmmm...” - sospirai fingendo di doverci pensare - “Affare fatto... Lo sai... Sei proprio un bravo negoziatore”.

Verrò puntualmente a reclamare il mio compenso” - ridacchiò.

Come se ti servisse una scusa per fare quello che ti pare” - esclamai ridendo.

Determinazione, ricordi?” - disse - “Ottengo sempre quello che voglio”.

Hai ragione” - concordai - “E io in questo momento voglio risolvere i miei problemi”.

Pensai per un po' a tutto quello che mi aveva detto.

Forse con il suo aiuto sarei finalmente riuscita a voltare pagina.

Ok proviamoci” - dissi ancora un po' titubante - “Vendiamo il libro, con un po' di fortuna tutti ascolteranno la mia versione della storia, dimenticando presto la sceneggiata di Ambra”.

Sorrise soddisfatto - “Tranquilla” - disse - “Ci sarò sempre io con te”.

Grazie” - risposi - “Appena rientra mio padre vediamo se è d'accordo”.

 

 

Quando mio padre rientrò ci sedemmo in cucina a parlare, mentre Castiel rimase in soggiorno, per lasciarci da soli.

Gli spiegai per bene cosa era successo a scuola e accennai a grandi linee il perché del comportamento di Ambra.

Quella ragazza è un mostro!” - esclamò mio padre.

Sorrisi di fronte al quella affermazione, non potevo dargli torto.

Continuai spiegandogli l'idea di Cas di pubblicizzare il libro.

Parlare con lui della faccenda era abbastanza difficile, perché riaprivamo inesorabilmente vecchie ferite che non si erano ancora rimarginate.

Piccola mia” - domandò - “Sei sicura di quello che vuoi fare?”.

Sicura è una parola grossa” - risposi - “Ma non credo ci siano altre soluzioni. Anche se continuassi a sostenere che non è la mia storia in tanti non mi crederebbero senza una prova”.

Quindi dovrai spiegare il perché non hai iniziato il tour di promozione” - esclamò.

A parte Castiel nessuno sa di Emma” - risposi - “Racconterò lo stretto necessario, come ho fatto con lui”.

Sono sicuro che saprai raccontare la storia come più ti conviene” - disse accarezzandomi una mano.

Ero... Sono una scrittrice” - sospirai - “Deformazione professionale”.

Lo vidi ridacchiare fra se e se.

Chiamo la casa editrice e dico che sei di nuovo all'opera” - disse - “Ora torna dal tuo ragazzo, si sentirà escluso la fuori da solo”.

Non è il mio ragazzo” - esclamai.

Si si” - rispose alzando gli occhi al cielo - “Di quello che vuoi... Ma sono tuo padre... Ti conosco e raramente sbaglio”.

Ti piace davvero?” - chiesi.

Credo sia una brava persona” - esclamò - “Si vede che ci tiene tanto a te e a Emma”.

Rifletté un po' prima di aggiungere un'ultima frase - “Hai quasi diciotto anni... Imparare ad amare ti farà bene”.

Lo abbracciai stampandogli un bacio sulla guancia.

Grazie papà” - sapevo bene che anche lui stava soffrendo parecchio per questa storia.

Fisserò un incontro con la Preside” - disse aprendo la porta della cucina - “Credo che potremmo proporle di adottare il libro come testo di narrativa”.

Addirittura?” - chiesi.

Hey... Io penso sempre in grande non te lo dimenticare” - rispose soddisfatto.

 

 

Mio padre chiamò la casa editrice mentre usciva di casa per recarsi al lavoro, e io e Cas restammo a parlare fino a poco prima di mezzogiorno.

Andammo a prendere Emma per pranzo, preferivo portarla a casa prima che gli altri studenti del liceo si riversassero nelle strade.

Guardai il telefono durante il tragitto, e trovai un messaggio da parte dei gemelli, erano molto preoccupati per me e mi dissero che se volevo parlare bastava li chiamassi.

Gli risposi che lunedì avrei chiarito la situazione, ma che non dovevano preoccuparsi - “Ambra ha una fervida immaginazione” - conclusi per dissipare i possibili dubbi.

 

'Catiel'” - urlò Emma saltandogli in braccio.

Perfetto” - esclamai un po' contrariata - “Adesso vuoi più bene a lui che a me?”.

La piccola mi guardò seria, poi sfoggiò uno dei suoi più bei sorrisi e allungò le manine verso di me.

La presi in braccio e subito mi stampò un bacio sulla guancia - “Ti voglio bene mamma!!!” - esclamò angelica.

Anch'io piccola peste” - risposi ridacchiando.

Castiel sorrise teneramente ad entrambe e diede una carezza sulla testolina rossa di Em.

 

Lasciai che fosse lui a preparare il pranzo, così ne approfittai per giocare con Emma e svagarmi un po'.

Iniziammo a creare alcuni braccialetti con le perline.

Fortunatamente la creatività non mancava a nessuna delle due.

Quando Cas ci chiamò a tavola la bimba gli portò una delle sue creazioni.

Per te” - esclamò soddisfatta.

Per me davvero?” - chiese porgendole la mano.

Emma annuì sorridendo e lui contraccambiò ringraziandola.

Lo infilò e io ridacchiai di gusto, mai avrei pensato nella mia vita di vederlo con un braccialetto rosa al polso, anche se dopo i brillantini mi potevo aspettare di tutto.

Uno” - esclamò facendo segno di annotarselo sul palmo della mano.

Sapevamo già quale sarebbe stata la penitenza.

Finito di pranzare, lavai i piatti e sistemai la cucina, mentre questa volta era Cas ad aiutare Em con le perline.

Hai sete?” - gli sentii chiedere alla piccola in soggiorno - “Vado a prenderti un succo”.

Un attimo dopo era davanti a me con un sorrisino che ormai conoscevo piuttosto bene.

Uno” - dissi ridacchiando ancora mentre guardando il bracciale.

Cosa non si fa per amore” - rispose avvicinandosi.

Mi baciò dolcemente, mentre la mia mente viaggiava in territori ancora inesplorati.

Quando aprii gli occhi Cas teneva la mia mano e mi stava infilando qualcosa all'anulare.

Fino a quando non sarà ufficiale...” - bisbigliò imbarazzato.

Guardai le mie dita e vidi un piccolo anello fatto di perline verdi.

Ti stai cacciando in guai che nemmeno immagini” - sussurrai sorridendogli.

Ci sono abituato” - rispose prima di baciarmi nuovamente.

 

 

Tornammo insieme da Emma e restammo a giocare con lei.

La bimba era molto felice di essere al centro delle nostre attenzioni.

In questo modo mi ero un po' distratta da tutti i problemi, e anche quello che era successo al mattino iniziò a sembrarmi meno tragico di quello che pensassi.

Quando mio padre tornò, mi spiegò che la casa editrice era ben contenta di poter finalmente vendere i miei libri. Il giorno avrebbero mandato un corriere con quanti più libri possibili da distribuire nelle varie librerie della città per la vendita.

Inoltre disse che aveva telefonato a scuola e che la Preside era ben lieta di ascoltarci, anche perché non riusciva a capacitarsi come mai avessi deciso di lasciare lo stampo delle mie cinque dita sul faccino della bionda.

Castiel ti dispiace stare con Emma mentre andiamo a scuola” - chiese mio padre al rosso.

No nessun problema” - rispose - “Ti va di giocare con me Emma?” - chiese alla piccola.

Lei annuì contenta portandogli del pongo da modellare.

Fai la brava, mi raccomando” - dissi aspettando un suo cenno.

Gli stampai un bacio sulla guancia facendole il solletico.

La bambina scoppiò a ridere e così, uscii di casa confortata dal suo sorriso.

 

 

Quando arrivammo in presidenza, fortunatamente la scuola aveva già chiuso e i miei compagni non era più in giro.

La preside, ci accolse cordialmente, ma potevamo percepire chiaramente che non fosse molto contenta dello scalpore che avevo scatenato a scuola.

Prima di farmi un'idea sbagliata” - iniziò a dire la donna - “Mi piacerebbe avere una sua versione signorina Melissa”.

Non sapevo bene da dove cominciare, così mio padre prese la parola e le spiegò come nella scuola dove stavo precedentemente avessi coltivato il mio talento per la scrittura, citando i numerosi premi di cui ero stata insignita.

Altro che chef... Doveva fare il manager secondo me.

Le raccontò inoltre tutta la nostra triste storia, cosa che io avrei preferito non facesse, ma la Preside ne rimase colpita e disse che non dovevo preoccuparmi e che sarebbe rimasta una confidenza privata.

Ora posso sapere perché ha schiaffeggiato un'altra alunna” - mi chiese ammorbidita da tutto quello che aveva appena saputo.

Signora Preside” - esclamai - “Con tutto il rispetto, ma credo che anche lei, nella mia situazione, se Ambra le avesse dato della prostituta, non sarebbe rimasta zitta e buona”.

La donna ci pensò un attimo, e nonostante non avesse proferito parola a tal proposito, il suo sguardo mi fece capire che, per questa volta, non mi sarebbe successo niente.

Mio padre continuò a spiegargli a quali problemi potevo andare incontro e di quanto il liceo potesse diventare un posto pesante per me se non fossi riuscita a spiegare ai miei compagni la situazione.

Con tutta la diplomazia che sfoggiò, l'uomo riuscì a convincere l'anziana ad organizzare un incontro di alcune ore in palestra con tutti gli studenti, durante il quale avrei presentato il libro, dando modo ai professori di farci riflettere sulle tematiche contenute.

 

Quando tornammo a casa trovai Emma che dormiva in braccio a Castiel.

Che stai combinando?” - chiesi sorridendo.

Le stavo leggendo un libro di fiabe, ma si è addormentata e non volevo svegliarla” - rispose.

Facendo piano la presi e la portai al piano di sopra mettendola a letto.

Mio padre si preparò per andare al ristorante.

Se per i tuoi non è un problema puoi fermarti a cena, preferirei non lasciare Melissa da sola” - disse a Cas mentre scendevo dalle scale.

Mi fermai di scatto.

Ecco... Papà stava cercando di nuovo di mettere il suo zampino nella mia vita.

Mamma gli mancava davvero tanto e aveva paura che anch'io restassi sola.

Feci per entrare in cucina quando rimasi sorpresa dalla risposta del giovane.

Vivo da solo...” - esclamò - “I miei non avranno niente da ridire sulla mia assenza”.

Posso chiederti come mai?” - domandò mio padre.

Niente di speciale” - rispose - “Papà è un pilota di linea e mamma fa la hostess sugli stessi voli.

Raramente tornano a casa, perciò è come se vivessi solo”.

Capisco” - concluse l'uomo sorridendo - “Allora vieni da noi quando vuoi”.

Certo papà” - dissi ironica entrando in cucina - “Vuoi anche adottarlo per caso? Non so, dagli una mano a traslocare qui direttamente”.

Ti piacerebbe” - ridacchiò - “No tesoro una nipotina mi basta e avanza per ora” - rispose lanciandomi una frecciatina.

Papà!” - esclamai imbarazzata.

Fate i bravi” - disse baciandomi il capo prima di uscire per recarsi al lavoro.

 

Guardai Castiel e vidi che in quel momento era imbarazzato almeno quanto me.

Scusalo” - dissi per cercare di sciogliere la situazione - “E' sempre molto diretto”.

Tranquilla” - rispose sorridendo - “Un po' mi mancavano queste situazioni familiari”.

Sei stato davvero gentile a badare ad Emma” - continuai - “Eravate proprio carini prima”.

Prese le mie mani e mi tirò a se dolcemente.

Così sono carino?” - chiese sorridendo.

Un po' ” - gli concessi.

Solo un po'?” - domandò stupito.

Iniziai a ridere.

Stai ridendo di me?” - esclamò con aria furba.

Si pulce!” - risposi complice - “Sto ridendo di te”.

Tolse subito le distanze tra noi, facendo aderire le mie labbra alle sue.

Avevo bisogno del suo amore e finalmente riuscì a lasciarmi andare, ricambiando con trasporto i suoi sentimenti.


 

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Angolino dell'autrice

Ciao a tutti ^^
Per iniziare un gigantesco grazie!!!
Grazie a chi ha letto o sta leggendo.
E super grazie a chi ha commentato o commenterà ^^
Leggere le recensioni e vedere che la storia è così seguita mi fa davvero piacere.
Spero continuerà a piacervi **

Secondo voi Mel riuscirà facilmente a parlare del suo libro?

P.S. non capisco come mai ma il capitolo 4 nella ff non viene contemplato, comunque in realtà non manca, solo che la numerazione è sbagliata, quindi questo sarebbe il capitolo 5. Boh... Mistero...

A presto!!!
Un bacione Nyx
   
 
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