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Autore: mychemicalfrnk    03/04/2014    3 recensioni
Ti capita mai di sentirti stanca/o di te stessa/o? Di voler cambiare radicalmente la tua vita? Di voler ricominciare? Ecco, Quinn si sente esattamente così, da molto tempo ormai. Finalmente però, ha la possibilità di cambiare le carte in gioco, di cambiare se stessa e di apparire in maniera differente, ed è assolutamente decisa a farlo. Ma questa nuova vita è esattamente come se la aspetta? E tutto perfetto come pensava? Oppure la sua nuova vita si rivelerà un totale disastro?
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Puck/Quinn, Quinn/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Passarono alcuni giorni e io cominciavo ad abituarmi a quello stile di vita. In effetti, non era per nulla complicato; sembrava che fossi nata per essere così. Ogni cosa mi veniva naturale e spontanea, senza che dovessi sforzarmi o altro. Ero finalmente felice
Vedevo Puck per i corridoi quasi ogni giorno, gli facevo un cenno con la testa e lui rispondeva con un altro, sorridendo. Parlammo un paio di volte, ma di sfuggita, prima di entrare in classe
 
Parlando di corridoi: Quando camminavo per la scuola, tutti gli sguardi erano puntati su di me. Non so se perché ero “la ragazza nuova”, o perché, da quando mi vestivo in quella maniera, era impossibile non guardarmi.  In più, gli sguardi di tutti si abbassavano quando li incontravo. Era divertente ad essere sinceri: finalmente ero io a incutere timore alla gente, e non il contrario, come era sempre successo.
 
Se a scuola andava tutto bene, a casa mia era tutt’altra cosa.
Il mio nuovo look era diventata questione di stato, non si parlava quasi di altro, e immancabili erano i commenti di mia madre ogni volta che posava gli occhi su una delle mie magliette stracciate o sul mio giacchetto di pelle. Era divertente sentire i suoi commenti, anche se non osavo ridere di fronte a lei (avevo fatto quell’errore una volta sola, ed ero assolutamente decisa a non rifarlo).
 
Mio padre non aveva voce in capitolo, e ogni volta che mia madre chiedeva lui un parere, o, la maggior parte delle volte, il suo appoggio, lui si limitava ad alzare le spalle e dire “non mi intendo di moda io, siete voi le esperte”. Sapevo che sotto sotto era dalla mia parte.
 
Quel giorno mi svegliai alla solita ora, mi alzai, andai a farmi una doccia e a prepararmi con calma.
La “solita ora” era comunque troppo tardi per arrivare a scuola in orario, e ad essere sinceri, facevo di tutto per ritardare il più possibile la mia entrata a scuola. Dovevo farmi pur notare in qualche modo no? Puck stava cominciando a non salutarmi più nei corridoi, e mi serviva qualcosa per farmi notare da lui.
Bhè, quel giorno mi sarei fatta notare più degli altri.
Avevo già fatto 3 entrate in ritardo quella settimana, e la politica della scuola (che per quanto mi sforzassi non riuscivo a capire) prevedeva che con 4 ritardi non giustificati, scattasse la punizione il pomeriggio stesso. Tuttavia non mi affrettai e feci le cose con calma.
Arrivai a scuola verso le otto e trentacinque, quando l’entrata massima erano le otto e venticinque, e alle otto e quaranta feci la mia grande entrata in classe.
 
“Buongiono” dissi spalancando la porta e chiudendola alle mie spalle con un braccio
 
“Fabray è in ritardo” disse la professoressa di storia alzando gli occhi dal libro e puntandoli su di me
 
“Davvero?” chiesi ironicamente facendo finta di guardare un orologio al mio polso. “Oops
 
“Sarebbe dovuta entrare mezz’ora fa” disse calma. “Ha il foglio dei ritardi firmato dai suoi?”
 
“Non proprio”
 
La professoressa abbassò gli occhiali sul naso come suo solito e mi guardò:
“E’ il suo quarto ritardo questo, e lei è ancora minorenne, i genitori devono essere informati”
 
“Ma lo sono” risposi scrollando le spalle
 
“Si aspetta che la creda? Sa che devono firmare, è la politica della scuola”
 
“La politica è stupida”
 
“Lei crede? Lo faccia presente al preside allora. Ora vada a sedersi, è in punizione oggi pomeriggio”
 
“Non può mettermi in punizione per un semplice ritardo!” Sbottai
 
“Quattro ritardi” rispose lei ancora calma.
 
“Mi faccia indovinare, ancora la politica della scuola?” dissi ridendo e incrociando le braccia. Anche parte della classe rise
 
“Esattamente” disse lei senza scomporsi.
 
Lanciai uno sguardo a Puck. Era seduto, anzi stravaccato, sulla sedia, e guardava la scena con il solito sorriso, alzando solo un angolo della bocca.
 
“Non ho intenzione di svegliarmi presto per venire qui prof” dissi seria
 
“Questo è un problema suo. Ora vada a posto, stiamo solo perdendo tempo”
 
“Bene”
 
Andai lentamente verso il mio banco e ci poggia sopra la borsa, facendo bene attenzione a far sbattere i libri contro la superficie in legno. Mi sedetti e aprii il libro.
Mi girai verso Puck alla mia destra, che sorrise. Sorrisi anche io, prima di girarmi.
 
Il resto della giornata fu scorrevole, e presto mi ritrovai davanti all’aula delle punizioni. Entrai e mi sedetti nell’ultima fila. Ben presto arrivarono tutti gli altri, e per ultimo, entrò Puck, che si diresse verso di me.
 
“Sembra che saremo compagni di punizione” disse, sempre con quel suo sorriso
 
“A quanto pare” risposi sorridendo a mia volta
 
“Ah, a proposito, quello è il mio posto” Disse indicando il banco dove ero seduta.
 
“Beh” dissi mettendomi comoda.
“Grazie-“ feci, alzando un piede e mettendolo sul banco “-per-“ continuai mettendo anche l’altro e incrociandoli “-avermelo ceduto” finii alzando gli occhi e guardandolo.
 
Stava per ribattere quando il professore entrò.
“Puck, a sedere” disse. Era un uomo leggermente sopra la trentina, con i capelli castani e ricci e il mento a culetto. “Lo chiama Puck” pensai girandomi a guardarlo. Si era seduto nel banco di fianco al mio e si dondolava sulla sedia “ovviamente” continuai girandomi e sorridendo “deve essere un frequentatore assiduo della punizione".
“Due ore a partire da ora” fece il professore guardando l’orologio. Si sedette alla cattedra e rimase lì un po’. Dopo alcuni minuti però, si alzò “Torno tra poco ragazzi, non fiatate” disse, anche se non sembrava troppo convinto nemmeno lui.
 
Appena ebbe chiuso la porta alle sue spalle, ci fu un grande movimento all’interno della classe: Banchi che si spostavano, sedie alzate e portate dall’altra parte dell’aula, e gruppi di persone che si sedevano attorno allo stesso banco.
 
“Stavamo dicendo” fece Puck alzando la sua sedia e mettendola davanti al mio banco, sedendosi al contrario.
 
“Mh?” dissi alzando lo sguardo dal cellulare
 
“La prossima volta voglio riavere il mio posto” disse guardandomi storto
 
“Vedremo” dissi sorridendo e mettendo il telefono nella tasca “Come mai qui?” Chiesi
 
“Il solito: compiti non fatti, risposte ‘sconvenienti’ ai professori, e cose così… tu?”
 
“Penso che tu lo sappia già” risposi
 
“Oh giusto, l’entrata di stamattina” disse facendo una piccola risata “Mai visto nessuno dire a quella lì che la politica della scuola è stupida”
 
“Lo prendo come un complimento” dissi alzando il mento
 
“Ovviamente” rispose lui “Ma ne devi fare ancora di strada”
 
“Per…?”
 
“Per diventare esperto come me” disse, alzando le sopracciglia “smerdare i professori è un’arte”
 
“Immagino che mi dovrò impegnare parecchio” risposi
 
Annuì ridendo.
 
“Ti facilito il compito: Lunedì vieni con me e il mio gruppo.” Notai con piacere che quella non era una domanda.
 
“Il tuo gruppo?” risposi fingendomi incuriosita.
 
“Gli Skanks” rispose, guardandomi come se non fosse possibile che non li conoscessi.
 
“E in che modo dovrebbe aiutarmi?” Domandai.
 
“Si impara parecchio” disse sorridendo di nuovo, alzando solo un angolo della bocca.
 
“Va bene” Acconsentii.
 
La campanella suonò la fine della punizione.
 
Uscendo da scuola vidi Artie e lo raggiunsi.
 
“Hei!” feci, arrivandogli da dietro
 
“Ciao!” rispose sorridendomi
 
“Come mai così tardi?” Chiesi. La punizione era durata due ore, lui sarebbe già dovuto essere a casa.
 
“Ripetizioni” rispose semplicemente
 
“Prendi ripetizioni?” chiesi incredula. Pensavo fosse bravo a scuola
 
“Le do” disse
 
Ah ecco
 
“Ho saputo che sei andata in punizione” disse dopo un po’.
 
“Si, i ritardi… sai com’è”
 
“Veramente non lo so, non ho mai fatto un ritardo.” Disse. Poi aggiunse “A dire il vero pensavo che non ne facessi neanche tu” disse guardandomi “Sei cambiata dalla prima volta che ti ho vista”
 
“Ti avevo detto che non sono quella che sembro” Risposi
 
“Penso che tu faccia tutto questo solo per farti notare” continuò lui. “Scommetto che Puck ti ha già chiesto di entrare nel suo gruppo”

“Beh, non proprio, ma..”


“Appunto” disse annuendo. “Pensavo fossi diversa”
 
“Diversa?”
 
“Pensavo non fossi una di quelle oche che si fa abbindolare da Puck e dal suo fascino di cattivo ragazzo, che non fossi una di quelle che sono disposte a tutto pur di essere popolari, ma mi sbagliavo”
 
Cominciavo ad arrabbiarmi, ma in fondo aveva ragione. Io volevo essere conosciuta nella scuola, e quello era l’unico modo.
 
“Scusami se preferisco essere vista come una ragazza popolare che come una sfigata” Sbottai.  Mi pentii subito di averlo detto.
 
“Scusami” borbottai
 
Artie scosse la testa, come per dire “lo avevo detto”. Poi disse “Fai come vuoi, stai con Puck, goditi la tua popolarità, spero solo che tu ti accorga in tempo che stai sbagliando”
 
Sbuffai arrabbiata, volevo finire quella conversazione.
 
“Devo andare” dissi velocemente, e mi allontanai a grandi passi, andando verso casa.
'Sera a tutti!
Chiedo immensamente scusa per il ritardo e per il capitolo, che non mi convince affatto. 
So che è corto (anche se sembra lungo, è perchè stacco a ogni battuta), banale e soprattutto che è praticamente tutto discorso diretto (!!!) mi dispiace, spero che non sia così terribile come penso lol 
Passiamo alla storia:
Puck e Quinn si conoscono meglio durante la punizione (adoro scrivere le loro conversazioni lol) e Quinn litiga con Artie, che tuttavia ha ragione.
Per farmi perdonare, nel prossimo episodio entrerà.... *rullino i tamburi* SANTANA! (insieme al resto degli Skanks, che comprendono Sam e.. chi può dirlo? eheheh)
So già che mi divertirò a scrivere di lei, come mi diverto a scrivere della madre di Quinn lol

C'è altro da dire? non penso.
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito i precedenti capitoli e che seguono la fan fiction (vi amooooo)
Al prossimo capitolo :)
-Alice

P.S. Thumbs Up per Mr. Schuester! 



 
  
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