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Autore: FlyLoveBelieve    03/04/2014    1 recensioni
Don’t ever say you’re lonely
Just lay your problems on me
And I’ll be waiting there for you
The stars can be so blinding
When you get tired of fighting
You know the one you can look to
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Non dire mai che sei sola
Solo affida i tuoi problemi a me
E io starò qui ad aspettarti
Le stelle possono essere così accecanti
Quando sei stanca di combattere
Sai a chi puoi rivolgerti
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Josh Cuthbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO QUINTO
 
Si sentiva leggera, libera, tranquilla e in pace con il mondo e con se stessa..stava bene…eppure c’era qualcosa che la turbava, un senso d’ansia che saliva dalla pancia e la faceva agitare sulla panchina sulla quale sedeva..si guardava intorno, aspettando qualcuno..ma chi stesse aspettando, questo non lo sapeva nemmeno lei..non riusciva a vedere nessuno, una luce bianca e lattiginosa inondava ogni cosa.

Fu allora che la vide..un’ombra camminava avanzando verso di lei e, mentre si avvicinava, Cece sentiva  crescere dentro di sé una sensazione strana, un misto di ansia che aumentava e di pace che le scendeva dentro e le riempiva l’anima. Quando l’ombra le si fu fatta vicina Cece ne distinse i lineamenti del volto, il taglio degli occhi, delle labbra, i capelli ricci e morbidi..era il ragazzo misterioso, di nuovo…

Cece gli fece spazio sulla panchina perché si potesse sedere accanto a lei, e rimasero a guardarsi negli occhi, a leggersi nell’anima, a scambiarsi i respiri.

“Cosa cerchi da me, chi sei? “

Nessuna risposta…solo un gesto..una lieve carezza di una mano fresca che le incendiò il viso e le provocò i brividi.
Poi l’ombra svanì..
Cece cominciò ad annaspare, come se qualcuno stesse cercando con tutte le sue forze di farla riemergere da quello  stato di trance in cui era sprofondata…

“ Cece..Cece, tesoro..”

Cece stava lottando con tutte le sue forze per rimanere nella bolla in cui si trovava, ma nonostante tentasse di restare lucida, i fotogrammi degli occhi, del sorriso e del volto del ragazzo misterioso stavano diventando sempre più labili e distanti. Avvertiva che presto sarebbe riemersa da quel mondo e non si arrendeva all’idea di doversene separare..

D’improvviso Cece si ritrovò immersa in una luce talmente forte ed accecante che dovette aspettare un bel po’ di tempo prima di riuscire a mettere a fuoco e a rendersi conto di dove si trovava…era seduta sul suo letto, gli occhi le pizzicavano e stava boccheggiando come se avesse trattenuto il fiato per molto tempo..era accaldata e le sudavano perfino le mani…anche se dal letto non riusciva a vedersi riflessa nello specchio appeso alla parete opposta riusciva comunque ad immaginarsi la sua faccia arrossata e sconvolta, i capelli arruffati e gli occhi spalancati..

Si passò più volte una mano tra i capelli per scostarli dalla fronte imperlata di sudore e si guardò intorno.. la finestra aperta lasciava entrare la luce del sole che, seppure ancora basso all’orizzonte, splendeva nel cielo infiammandolo di mille colori e preannunciando una bella giornata..un venticello fresco ma lieve faceva ondeggiare dolcemente le tende leggere.

Cece rabbrividì e si strinse nelle spalle rituffandosi sotto il morbido piumone, e si rigirò su un fianco fino ad incontrare gli occhi verdi e profondi di suo padre che la stava fissando, seduto ai piedi del letto, con un’espressione strana in volto..

“Buongiorno amore mio…ti senti bene?”

“Buongiorno papà…si, beh insomma..io..si, credo di si..”

“Perché sei così accaldata, non vorrei stessi male..poi ti agitavi nel sonno, stavi chiedendo a qualcuno di non andarsene, volevi sapere cosa volesse da te..”

Cece mise in ordine i suoi pensieri e i suoi ricordi e subito le si ripresentarono le immagini del sogno che aveva fatto..aveva sognato il ragazzo della discoteca, come la notte precedente..

Dopo che il padre di Liz le aveva riaccompagnate a casa dalla festa infatti, Cece aveva deciso di rimanere a dormire da Liz e le due amiche si erano addormentate abbracciate, strette l’una all’altra, consapevoli che solo la loro amicizia era vera e sarebbe durata per sempre..nel sonno Liz aveva pianto e singhiozzato parecchio, poi finalmente si era tranquillizzata, cullata dalle braccia dell’amica, e quando Cece si era svegliata la mattina dopo aveva trovato Liz riposata e sorridente, anche se le si vedevano ancora lungo le guancie i segni delle lacrime della sera prima, dato che non si erano nemmeno struccate tanto erano stanche. Durante la notte i ruoli si erano invertiti, perché al risveglio fu Cece a ritrovarsi tra le braccia di Liz, che le raccontò di come anche lei si fosse agitata nel sonno, smaniando ed urlando con il respiro affannato, alla ricerca di qualcuno che non sapeva chi fosse..
Cece aveva deciso di non raccontare nulla della sera prima all’amica perché non voleva caricarla anche dei suoi problemi e delle sue paranoie, si era limitata a raccontare, sotto il suo sguardo inquisitore, di aver fatto un sogno strano che non ricordava troppo bene..ed ora suo padre le stava dicendo le stesse cose, con lo stesso sguardo preoccupato e indagatore di Liz…

“ Tranquillo papà, va tutto bene..non ricordo nulla, è tutto così confuso..”

“ Meglio così allora! Dai, sbrigati a scendere, la colazione è già in tavola ” le disse suo padre, uscendo dalla sua camera dopo averle lasciato un bacio morbido e delicato tra i capelli.

Cece rimase immobile nel letto guardando suo padre uscire dalla camera..pensava a quanto si fosse prodigato da sempre per lei, al bellissimo rapporto che aveva con lui e sua madre e di cui era terribilmente orgogliosa..essendo figlia unica i suoi sin da piccola l’avevano viziata con coccole e attenzioni,  sebbene avesse ormai 19 anni Cece si svegliava ancora con i grattini e i baci di mamma e papà, e la domenica mattina stavano per almeno 20 minuti abbracciati nel lettone dei suoi a ridere e scherzare.

D’improvviso si fece largo nei suoi pensieri, senza che se ne rendesse conto, il viso del misterioso ragazzo, e Cece si ritrovò a fantasticare e ad immaginare a quanto sarebbe stato bello potersi svegliare con quel meraviglioso sorriso accanto, potersi perdere in quegli occhi profondi e sinceri, poter assaporare quelle labbra rosee e delicate, poter giocare con quei ricci morbidi e lucenti..
Non  se ne rendeva conto, ma qualcosa le si stava smuovendo dentro, qualcosa che per molto tempo aveva  nascosto e protetto sotto cumuli di macerie… stava riaprendo il suo cuore a quelle sensazioni e a quelle emozioni che aveva lasciato fuori dalla sua vita e dal suo cuore per tanto tempo, forse troppo…si, si stava innamorando…ma si stava innamorando di qualcuno che non conosceva…



Salve gente! Mi prendo questo piccolo spazio per dirvi che personalmente  sono davvero soddisfatta di questo capitolo,all’inizio sembrava venisse uno schifo invece mi sono divertita un sacco e mi è piaciuto tantissimo scriverlo, specie perché è nato quasi tutto a scuola durante le lezioni ;) Mi dispiace tantissimo che i capitoli siano sempre molto corti ma ho mille idee in testa per i prossimi e altri tre sono pronti, manca solo il tempo di pubblicarli :) Non sapete quanto mi faccia piacere sapere che dedicate un po’ del vostro tempo a questa storia, e se vi avanzano 5 minuti recensitela, mi farebbe davvero piacere !

A presto, Fly <2
  
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