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Autore: Distance_    03/04/2014    1 recensioni
"Ma io non ti amo."
"Si che mi ami."
"No, non riesco a vedere noi due."
"E' questo il punto. Devi vedere col cuore, non con gli occhi."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Drin, drin.”
Fottuto bastardo. Di una giornata intera, 24 ore, proprio ora doveva squillare questo dannatissimo telefono? Mi stacco delicatamente dalla vicinanza alle bellissime labbra di Chiara, notando il suo imbarazzo grazie alle sue rosse guance. Sfilo il mio Iphone nero dalla tasca posteriore dei pantaloni e leggendo il nome “Mamma” sullo schermo, accetto la chiamata.
Harry: dimmi.
Anne: come mai quel tono?
Harry: niente.
Anne: faccio finta di crederti. Comunque, volevo avvisarti di non preparare la cena ne per me, ne per tuo padre, andiamo a mangiare un pezzo di pizza qui vicino. Non ti dispiace rimanere da solo ancora un po’, vero?
Harry: no mamma, sono in..Ehm..Dolce compagnia.
Anne: Chiara?
Harry: si. Ah, un’altra cosa. Rimane a dormire qui stanotte, nella stanza di Gemma!
Anne: va bene. Beh, allora io e tuo padre andremo anche a fare una passeggiata e andremo a mangiarci un gelato, così avrete più tempo. Ciao!
Harry: grazie! Ciao.
 
Riaggancio la chiamata, posando poi il cellulare vicino alla bellissima ragazza bionda dinanzi ai miei occhi. Come può esistere ragazza così perfetta? E, domanda più importante, come fa ad essere mia amica? Anzi, più di un’amica, dato che qualche secondo fa le nostre labbra stavano per incontrarsi. Di sicuro sarà stata presa dal momento, di sicuro non gli interesso, ma stava per baciarmi solo per non respingermi.
 
CHIARA’S POV.
Ogni volta che cerchiamo di baciarci veniamo interrotti di Anne. Povera donna, cosa può saperne lei? Ma in fin dei conti, è meglio che ci ha interrotti, o avrei solo illuso Harry. Si, illuso, perché ancora provo qualcosa per James e mi sembra una cosa più che naturale, dato che lo conosco da molto tempo ed è stato il mio primo vero amore. E come tutti sanno, il primo amore non si dimenticherà mai. E a proposito di lui, stavolta è il mio cellulare a richiamare l’attenzione di entrambi, mettendo in rilievo il nome ‘James’. Mi scuso con Harry, dopodiché scendo dal tavolo e mi avvicino alla grande finestra della cucina, accettando la chiamata. James con tono calmo e dolce mi chiede di uscire per chiarire la situazione, così dopo avergli detto che sto a casa di Harry, mi chiede di uscire fuori per vederlo. Spiego la telefonata al ricciolino e successivamente esco dal portone ritrovandomi James davanti agli occhi.
James: hey bellezza.
Chiara: ciao James.
James: sei ancora arrabbiata?
Chiara: si.
James: Senti, io-io. Mi dispiace davvero tanto, lo sai che odio litigare con te. Mi perdoni? Questa è l’ultima volta, promesso.
 
No Chiara, no. Ha sbagliato alla grande stavolta, non puoi perdonarlo! Non puoi ricadere nella sua trappola, non ancora.
Chiara: va bene.
Oh andiamo, quale concetto di “NON PERDONARLO” non hai capito? Peggio per te, cuore, ti stai facendo del male da solo. Io sono la mente e fidati di me quando cerco di evitare che tu ricada nella stessa trappola di sempre!
James si avvicina sempre più fino a far combaciare le nostre labbra in un dolce e delicato bacio. Dopo averlo salutato, torno dentro e senza dire nulla raggiungo Harry a tavola per mangiare. E’ davvero un bravo cuoco devo dire, anche se ha solo cucinato una semplicissima piadina. Nessuno dei due fa uscire alcuna parola, tra noi c’è solo un silenzio imbarazzante e se nessuno dei due spiccica parola il più presto possibile non saprei cosa fare.
Harry: che voleva?
Chiara: no, niente…
Harry: Chiara voglio la verità!
 
Non so perché, ma mi sento in colpa. E mi sento anche come se volessi deluderlo. Ma io voglio solo seguire il cuore, voglio solo tornare a stare con James!
Chiara: sono tornata con James.
 
HARRY’S POV.
Ciao cuore come va? Male di nuovo eh? Ma dai, in fin dei conti dovevamo aspettarcelo entrambi, come ho potuto pensare a loro due insieme? Avanti, sanno tutti che non avrebbe funzionato. Lui è un povero nerd e lei è una cheerleader, sinonimo di classe sociale diversa! Ora sei proprio nella merda caro cuore, dovrò passare di nuovo gran parte del tempo a curare le tue ferite, non è vero?
Mi alzo di scatto facendo rimbombare il rumore dello spostare della sedia. Non me lo sarei mai aspettato da lei, pensavo fosse diversa dalle altre! Pensavo che almeno lei non mi avrebbe preso in giro. Insomma, stava per baciarmi, cosa potevo pensare? Di piacergli ovviamente! Ma io non piaccio a nessuno. Un povero nerd non piace a nessuno.
Chiara: Harry io-
Harry: tu un cazzo! Hai fatto l’errore più grande della tua vita, sappilo.
Chiara: si lo so ma io lo amo ancora!
 
Arrenditi Harold, non sarà mai tua. Impossessato dalla rabbia e dalla tristezza esco di fuori seguito a ruota da Chiara che cerca di darmi spiegazioni.
Harry: come ho potuto solo pensarlo?
Chiara: cosa?
Harry: di piacerti! Io sarei disposto a darti tutto anche se non ho niente, io provo qualcosa di indescrivibile per te.
 
Merda Harry chiudi quella boccaccia.
Chiara: ma io non ti amo.
Harry: si che mi ami.
Chiara: no, non riesco a vedere noi due.
Harry: è questo il punto. Devi vedere col cuore, non con gli occhi.
 
Iniziano a scivolare delle lacrime sul suo volto. Farla piangere era l’ultimo dei miei pensieri eppure ci sono riuscito. Complimenti a te, Styles. Si asciuga le lacrime ed inizia a riprendere tutte le sue cose: libri, giacchetto e cose varie.
Harry: hey, ferma, dove stai andando?
Chiara: via.
Harry: ma aspetta, io-
Chiara: tu niente. Non è colpa tua. Mi dispiace Harry, devo andare. E’ stato solo un errore.
Harry: cosa è stato un errore?
Chiara: conoscerti così tanto, troppo. Mi dispiace, davvero. Sei una persona eccezionale ma…..Fa finta di non conoscermi, okay?
 
Dolore. Un pugnale invisibile attraversa il mio petto, toccando il cuore. Sangue invisibile dappertutto. Metto una mano sul petto dolorante.
Harry: far finta di non conoscere la persona che si ama non è proprio facile.
Chiara: non è un mio problema. Ci si vede, Styles.
 
La bionda si allontana, apre la porta ed infine esce in giardino. Piove, diluvia. Non è acqua, sono le mie lacrime.
Harry: ci si vede? Sai che c’è? Vai al diavolo stronza! Allora è vero quello che si dice su di te!
Urlo, urlo e ancora urlo. Rabbia, dolore, frustrazione…L’amore è davvero così difficile? Chiara si volta infuriata e inizia ad urlare, lasciando che le sue lacrime si mischino con la pioggia che le sfiora il volto e i capelli.
Chiara: e cosa si direbbe di me, Styles? Eh?
Harry: si dice che sei una stronza puttana! Vattene!
 
CHIARA’S POV.
Anche lui. Ora anche lui lo dice, lo pensa. Perché sono così idiota da parlare senza prima riflettere? Corro via, verso casa. Busso, ma non c’è nessuno. I libri iniziano a pesare. Mi dirigo così a casa di Luana, di corsa, bagnata e con i libri in mano. Ora si aggiunge anche il freddo. Busso, ma anche qui non risponde nessuno. Decido quindi di andare nella vecchia casetta…Si, proprio li. Entro di corsa e inizio ad accendere tutte le candele per far luce. Dopodichè tolgo le converse fradice e cammino sul parquet. Essendo al centro di una piccola foresta, questa casetta è molto fredda, così accendo il fuoco.
X: hey!
Panico, paura, colpo al cuore. Mi giro di scatto verso la voce, urlando. Un ragazzo, bello come il sole, ricciolino, alla moda.
Chiara: chi sei? Che ci fai qui?
X: hey hey, calma, non sono un maniaco. Mi chiamo George.
Chiara: George…
 
Proprio come…Beh si, mio fratello.
George: Si….CHIARA?!
Di colpo dice il mio nome, sorpreso e avvicinandosi di più a me. Come fa a sapere il mio nome? E l’esistenza di questa casa? Tutto questo mi spaventa.
Chiara: si. Cosa vuoi da me? Come fai a conoscermi? Mi fai paura.
George: non devi avere paura io sono….Un nuovo allievo della tua scuola. Vivo qui. Non pensavo fosse abitata questa casa, sono circa due anni che vivo qui. So il tuo nome perché sei molto popolare a scuola e inoltre sulla parete di quella stanza c’è scritto “Chiara”.
Chiara: vivi qui? Quanti anni hai? Come hai fatto a trovare questa casa? Qual è la tua storia?!
George: hey hey, piano. Ho diciotto anni. L’ho trovata per caso, correvo per ripararmi dalla pioggia. La mia storia? Non la ricordo. Probabilmente avevo una famiglia. Ricordo solo poche cose.
Chiara: cos’hai vicino all’occhio? E sulla mano?
 
Deve avere una brutta storia da raccontare questo ragazzo.
George: io…Chiara devo raccontarti una storia. Siediti.
Così faccio.
George: io avevo una famiglia. Due sorelle e due genitori. La notte di un Capodanno, di due anni fa precisamente, andai a festeggiare con la mia ex ragazza. Andava tutto bene, fino a quando litigammo. Lei mi cacciò di casa spingendomi fuori dal suo giardino, proprio allo scroccare della mezzanotte. Mi spinse un po’ troppo in là e in quel momento partì un fuoco d’artificio che mi sfiorò la mano bruciandola. Nel frattempo arrivò una macchina e anche un ragazzo, che tentò di salvarmi la vita. Io però riuscii ad alzarmi prima dell’arrivo della macchina, mi tagliai il sopracciglio a causa di un qualcosa nello sportello. Il ragazzo alla guida era ubriaco. Il ragazzo che aveva tentato di salvarmi la vita era finito sotto la macchina, non sembrava nemmeno più lui. Così io scappai, tutti pensavano che il ragazzo morto fossi io e che quel ragazzo era solo scomparso. Io non ho mai avuto il coraggio di confessare il tutto o di tornare a casa da te…Cupcake.
 
Cupcake? Ho sentito bene? Sento il sangue scorrere troppo velocemente, oppure troppo lentamente, non saprei in realtà, sono troppo sconvolta. E’ lui, mio fratello! Sangue del mio sangue. E tornando al sangue, credo che il mio abbia smesso di scorrermi nelle vene. Agitazione, ansia, non so nemmeno io cosa stia accadendo. So solo che vedo doppio, triplo, quadruplo…Luci colorate, sfondo nero e sento la sua voce farsi sempre più lontana.
 

Look at me!
Scusate per l'assenza, ho avuto molti imprevisti. Aggiornerò presto, promesso!
  
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