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Autore: SheilaPhoenix    04/04/2014    2 recensioni
Sakura sapeva da sempre che lei non era figlia dei suoi genitori, troppo diversi da lei.
Sua sorella maggiore di quattro anni si era accorta che ultimamente Sakura desiderava cercare la verità, entrambe sapevano che la loro vera madre voleva allontanarle da se solo per la loro felicità, ma Reo la sorella di Sakura sapeva che la sorellina avrebbe sofferto più di tutte se fosse venuta a conoscenza di tutta la storia. Doveva allontanare Sakura dai suoi propositi di cercare la sua vera mamma o dirle la verità ? Cos’era meglio per lei ?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Sakura non sapeva per quando tempo ancora era rimasta al capezzale di quella donna, forse delle ore.
Sapeva solo che la pioggia continuava a scendere fitta dal cielo che ormai era bagnata fracida.
<< Sakura ? Dai alzati, dobbiamo andare >>
Tsunade non ne poteva più di vedere la sua allieva chinata su quel corpo, era come se Sakura si sentisse in colpa per non essere riuscita a salvare una vita, ma che colpa ne aveva lei se ormai quando erano arrivate era già troppo tardi ?
<< No, non voglio, Resto ancora qui >>
sussurrò la rosa sfiorando appena la mano della sua maestra che si era posata sulla sua spalla.
<< Ma ti ammalerai, sei completamente bagnata Sakura >>.
Insistette Tsunade, sapevano entrambe che la bionda sarebbe giunta alle maniere forti, quando Sakura per l’ennesima volta declinò l’invito dell’Hokage di seguirla nella sua tenda e mettersi così al riparo, la bionda fece spostare il corpo ormai morto di quella donna in un altro accampamento dove in quei giorni erano stati portati i cadaveri allo scopo di riuscire a localizzare qualche parente e scoprire poi l0identità della persona morta.
Tsunade prese poi Sakura per le braccia e la costrinse ad alzarsi da terra, era sporca di fango e i suoi capelli fracidi le si erano appiccicati al volto.
Sasuke e Naruto ebbero il compito di portare quella donna lontano dal suo capezzale, il mattino dopo avrebbero raccontato tutto a quella povera bambina che aveva perso i genitori.
<< Sakura guardami >>
Sussurrò Tsunade una volta aver costretto la sua allieva a stendersi sul letto che da alcune sere usava lei.
<< E’ colpa mia >>
Disse infine la rosa con le lacrime agli occhi.
<< No Sakura tu non centri niente >>
Urlò quasi Tsunade, era la prima volta che la vedeva così abbattuta e lei sapeva benissimo come ci si sentiva quando non sei in grado di salvare qualcuno, Sakura per la prima volta non era riuscita a far tenere in vita una persona, tra l’altro la mamma di una bambina alla quale aveva promesso di salvare.
<< So benissimo come ti senti Sakura… Ci sono passata anch’io, credimi ma fame. Perché noi medici cerchiamo di mettere avanti prima la vita di un nostro paziente e poi pensiamo alla nostra, ma Sakura non è così che devi reagire. Va bene, non hai salvato quella donna, ma ne salverai tante altre. E allora crescerai sempre di più >>
Le rassicurò Tsunade cercando di guardare negli occhi la sua allieva, ma quello che vide le fece davvero male, il verde luccicante che era sempre avvolto negli occhi di Sakura ora era spento e inespressivo.
<< Ci sono passata anch’io quando tantissimi anni addietro non riuscì a salvare la vita di una persona… La persona che amavo >>.
Sussurrò Tsunade osservando bene le mani della rosa, queste si erano mosse, segno di disagio.
E si perché Tsunade non le aveva mai parlato di quella persona che amava, Sakura ricordava ancora bene quando a tredici anni si era azzardata a farle qualche domanda a proposito.
Inizio Flashback :
Ovviamene dopo aver confidato del suo amore per Sasuke, di aver parlato con l’Hokage del suo dolore per l’abbandono del moro e dopo averle anche parlato dei suoi genitori adottivi, Sakura aveva ben pensato che forse la donna si sarebbe potuta confidare con lei.
Shizune aveva osservato la scena sicura al cento per ceno che Tsunade non le avrebbe mai risposto, ricordava che quando era una ragazzina suo Zio Dan si era innamorato perdutamente della signorina Tsunade e quindi l’uomo aveva iniziato una relazione con quella donna misteriosa per lei,. Shizune decise di seguire il padre in un viaggio lasciando così l’adorato zio alle cure e all’amore di quella donna, se avesse saputo che anni dopo l’uomo sarebbe morto in missione non se ne sarebbe mai andata, avrebbe passato del tempo con lui che considerava quasi un fratello, erano anni che non lo vedeva e mai si sarebbe aspettata di rivederlo morto, Tsunade era cresciuta come anche lei, come anche Dan, ma quando Shizune tornò al villaggio della foglia per dare un ultimo saluto allo zio, Tsunade non le rivolse la parola, erano passati sei anni dall’ultima volta che si erano viste.
Poi Tsunade scappò dal villaggio della foglia e Shizune la seguì.
<< Si, io ho amato tanto una persona, si chiamava Dan era l’uomo con cui avrei voluto dividere la mia vita per sempre.. Ma non è andata esattamente così >>.
Sia Sakura che Shizune fissarono incredule Tsunade la quale aveva parlato dopo una breve pausa che le era servita per misurare bene le parole da usare.
 
Sakura non insistette con la sua maestra, mentre Shizune si chiedeva ancora come mai le aveva confessato quella cosa, neanche con lei aveva parlato di Dan, lei che era persino la nipote di quell’uomo scomparso che tanto amava ancora.
Sakura si accorse che la sua mentore aveva smesso di prestare cure a quel piccolo scoiattolo che fungeva da cavia per i suoi studi, così d’istinto le mise una mano appoggiata sulla sua prima di parlare.
<< Maestra, se non continua la sua spiegazione va a finire che non capirò bene questa tecnica >>.
 Tsunade fu molto grata alla sua allieva non aveva insistito per sentire il resto della storia, da allora non ne parlarono più, fu allora che Shizune sentì Sakura una rivale, in cosa poi era ancora un mistero, forse le dava fastidio pensare che una bambina era stata in grado di scalfire il cuore ormai duro come una roccia di Tsunade con solo un gesto inutile, mentre lei Shizune le era stata accanto per tanto tempo non riusciva neanche a scaldarle del The senza che Tsunade sentisse il fastidio della sua presenza.
Avvolte Tsunade le aveva chiesto di lasciarla in pace, di andarsene via, ma lei continuava insistente a starle accanto, c’era quasi un rapporto d’amore e odio tra le due donne e Tsunade probabilmente se l’era accollata solo perché era la nipotina di Dan un tempo.
Fine Flashback :
<< io l’amavo molto, ma in quella missione Dan morì per salvarmi la vita, avevo fatto di tutto per cercare di non perderlo gli prestai soccorsi immediati ma non ce la feci, lui morì tra le mie braccia Sakura >>.
La rosa smise di piangere improvvisamente, non sapeva come comportarsi ora che sapeva quella verità.
<< Mi spiace >>
Sussurrò la rosa mentre Tsunade le sorrideva debolmente.
<< Dobbiamo avere la forza di andare avanti, anche per chi non vive più, tu non devi lasciarti abbattere da questo. Non fare come feci io, io che mi lasciai alle spalle Konoha solo perché non avevo avuto il coraggio di andare avanti da sola, tu non sei sola Hai Sasuke, Naruto e hai Reo e me… Sakura non è colpa tua se quella donna oggi non potrà sorridere più >>.
Le parole dell’Hokage furono miracolose per Sakura, la quale annuendo smise di piangere e regalò uno dei suoi migliori sorrisi.
<< grazie >>
<< Tranquilla, io ci sono per te >>
Sussurrò Tsunade prendendo un asciugamano e passandolo alla rosa, Sakura accettò quel pezzo di stoffa e si asciugò bene, anche se era completamente bagnata da testa a piedi.
<< E’ meglio che ti cambi, o ti prenderai un accidente >>.
<< Non ho altro da mettermi >>
<< Le cose di tua sorella ? >>
Sakura arrossì, non avevano le stesse taglie e Tsunade capì dal rossore della ragazzina che le due sorelle erano diverse su molti fronti.
Così si avvicinò alla scrivani e prese una busta trasparente, l’aprì e ne cacciò una casacca a quadri con il colletto.
<< L’avevo presa due giorni fa quando sono andata al villaggio vicino per alcuni affari, avevo notato che non hai altro con te se non la roba con la quale hai combattuto. Le tue cose sono sporche di fango, mi farebbe piacere se le indossassi >>.
Spiegò Tsunade in imbarazzo, un regalo da parte sua.
<< N-Non posso io… >>
<< Tranquilla Sakura, fai finta che è un regalo di gratitudine per aver salvato il mondo dalla guerra >>.
La rosa prese titubante quella casacca, era molto bella e voleva indossarla subito, così ring razziò balbettando e se ne tornò alla sua tenda per continuare ad asciugarsi e cambiarsi.
Strano ma come faceva l’Hokage a conoscere bene le sue misure ? Che le avesse chieste a Reo ? o che l’avesse capite da sola ?
<< Sakura ci sei ? >>
all’improvviso la tenda della rosa venne aperta da un Sasuke che appena vide il corpo mezzo nudo dell’amica sbiancò del tutto.
<< S-Sasuke >>
Riuscì a Dire Sakura prima di gettargli addosso qualsiasi cosa, il moro cercava di parare le cose che si vedeva arrivare in una velocità incredibile mentre provava a spiegare all’amica che non lo aveva fatto apposta.
Il moro cercò di avvicinarsi all’amica quando una scarpa lo colpì in volto facendogli perdere l’equilibrio, Sakura si rese conto di aver esagerato e lo afferrò per un braccio cadendo sul moro a cavalcioni, il seno si strinse al petto di Sasuke che credeva di non riuscire a controllarsi vista la posizione.
<< Sasuke io… >>
Dal canto suo Sakura si sentiva troppo in imbarazzo non riusciva neanche a dir nulla, erano talmente tanto vicini da poter sentire i loro respiri fondersi in uno solo, all’improvviso però la tenda di Sakura venne aperta per l’ennesima volta, Reo comparve avanti ai ragazzi e osservando quella scena non potè che prendere al balzo la palla per punzecchiare sua sorella.
<< Scusate, non sapevo che facevate già certe cose >>
Disse voltandosi di lato.
<< N-Non è come pensi tu >>
Urlò Sakura fissando la sorella.
<< Ti facevo meno audace e ti credevo ancora una bambina, ma dovrei ricredermi a questo punto >>.
Sussurrò sospirando e sogghignando al tempo stesso, allora Sakura si mise in piedi senza dar conto che Sasuke aveva visto tutto sotto la sua gonna.
<< Onee-chan >>
Urlò Sakura non capendo che il povero Uchiha stava per lasciarci la vita in quella particolare situazione.
Sasuke sorrise prima di parlare.
<< Hai le mutandine rosa >>
allora Sakura si rese conto del problema e arrossendo chiuse immediatamente le gambe levandosi da sopra al moro.
<< Sasuke, potevi dirmelo >>
Urlò Sakura cercando di non piangere.
<< E’ colpa tua, io sono sempre un uomo >>
Rispose Sasuke alzandosi, non sapeva che presto avrebbe fatto i conti con Sakura che minacciava di picchiarlo  e prenderlo a pugni.<< Esci di qui, devo finire di cambiarmi >>.
Il moro decise di lasciar in pace l’amica e uscì di corsa dalla tenda delle due sorelle.
<< Uffa >>
<< Meno male che non indossi cose strane sotto la gonna >>
<< Smettila >>.
Sussurrò Sakura aggiustandosi gli occhiali sul viso, sua sorella era impossibile da gestire.
<< Senti.. Ho saputo quello che è successo ieri notte >>
Con quelle parole Reo riaprì nel cuore di Sakura una ferita profonda che aveva tentato di soffocare.
<< Si, beh io.. >>
<< Non è colpa tua, lo sai questo ? >>
Chiese Reo avvicinandosi alla sorella per guardarla negli occhi, Sakura annuì lentamente mentre finiva di allacciarsi al collo il cinturino della sua nuova casacca.
<< Bella questa, dove l’hai presa ? >>
Domandò Reo cercano di cambiare discorso, Sakura sorrise dolcemente.
<< Me la regalata la maestra Tsunade, le mie vecchie cose si erano tutte rovinate e lei ha provveduto per prendermi delle robe nuove. Dovrei ringraziarla >>.
Disse Sakura mentre Reo fissava la sorellina con un mezzo sorriso in volto.
<< Ah.. >>
<< Non capisco come abbia fatto a capire le mie misure >>
<< Glielo dette io >>
Rispose Reo dando le spalle a Sakura, la rosa sorrise poi si avvicinò alla sorella.
<< Hai qualche ferita ? Sei appena tornata da una missione, hai incontrato qualche problema lungo la strada ? >>
<< No, sto benissimo sorellina >>
Reo si voltò a fissare sua sorella che con calma aveva preso l’orologio a forma di foglia che la loro mamma le aveva regalato ad entrambe.
<< A cosa pensi ? >>
<< Mi conosci troppo bene Reo >>
Sussurrò Sakura stringendo il ciondolo.
<< Si, beh è normale ti ho cresciuta io >
Rispose Reo sorridendo dolcemente.
<< Pensavo.. Alla nostra mamma, vorrei tanto sapere il suo nome, e quello di nostro padre ammesso che ne sei a conoscenza ? >>
Reo scosse il capo.
<< Non ricordo molto. Ma posso dirti il cognome di papà >>
<< Qual’era ? >>
Chiese Sakura sorridendo, allora questo voleva dire che avrebbe conosciuto finalmente il suo vero cognome.
<< K-Kato >>
Balbettò Reo, Sakura potè giurare di aver già sentito quel cognome da qualche parte.
<< E mamma ? >>
<< Ora vuoi sapere troppo sorellina >>
<< Ma perché non posso ? Tu si, tu sai tutto mentre io no >>
<< fa troppo male anche a me ricordare, un giorno quando sarà il momento ti dirò tutto. E’ una promessa >>.
Reo alzò il mignolino per stringerlo con quello di sua sorella, ma la stretta di Sakura era debole, poco dopo svenne tra le braccia di Reo.
<< Sakura ? >>
Reo prese fra le braccia sua sorella e corse immediatamente nella tenda dell’Hokage sapeva che solo lei poteva aiutare sua sorella, perché era svenuta così all’improvviso ?
<< Aiuto, Tsunade aiutami >>
Urlò Reo entrando nella tenda perdendo quasi l’equilibrio, la donna che stava leggendo un rapporto portatogli da Kakashi si alzò di scatto, osservò Sakura e urlò a Reo di farla stendere sul suo lettino.
<< Che è successo ? Che ha la mia bambina ? >>
Urlò in preda al panico.
<< Non lo so, mamma aiutami ti prego >>
Reo piangeva, era disperata non si era neanche accorta di Kakashi e Shizune che stava fissando la scena, ma le due donne non si erano neanche rese conto di aver parlato troppo, solo dopo essersene resa conto Reo si tappò la bocca uscendo fuori dalla tenda, intanto fuori diluviava.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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