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Autore: Mel_deluxe    04/04/2014    1 recensioni
Le avventure della Ragazza dai capelli rossi... egocentrica, invidiosa, insolente, capricciosa e anche un po' stupida. La sua vita è costernata da varie disgrazie: degli orribili capelli pazzi e incontrollabili, un accento irlandese incomprensibile, una scarsa voglia di crescere, e soprattutto i suoi odiosi, fastidiosi e incorreggibili sette fratelli...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Ragazza dai capelli rossi'
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Dopo quel disgustoso incidente, mia madre mi accompagna in bagno dove resto da sola per circa un quarto d’ora.
Evidentemente non avevo digerito la cena della sera prima, ma il guaio ormai è fatto.
In bagno mi vengono a trovare, oltre alla puzza di vomito, anche Laurence e Jenny, che mi consegnano il regalo di compleanno, facendo finta di ricordarsi che era tre mesi prima.
«Beh, Lea, credo che la tua accoglienza ci abbia sorpreso!» scherza Laurence. Dovrebbe essere una battuta, ma io la trovo davvero cattiva.
Quando finalmente esco dal bagno mi sento molto meglio. Mi cospargo di deodorante per spazzare via la puzza e cerco di sorridere a più non posso.
Dopo che la pozza di vomito è stata accuratamente pulita ci sediamo a tavola per il pranzo, facendo finta che non sia successo nulla, anche se a me viene servito riso in bianco invece del vero menù, cosa che mi conforta, dato che era ricco di piatti disgustosi come zuppa di vongole o fegato di maiale.
Io continuo a sorridere, non lascio trapassare alcun sentimento inconvenevole. Temo che i Richardson potrebbero accorgersi che li trovo, insomma... insopportabili, così, mentre Laurence continua a parlare di quanto trova insopportabile la regina Elisabetta, io non apro bocca se non per mangiare.
Intanto osservo Marc, seduto esattamente davanti a me, che non mi ha ancora rivolto la parola da quando è arrivato. L’ultima volta che l’ho visto aveva dodici anni ed era  già piuttosto carino, ma adesso che ne ha quasi sedici è davvero bellissimo: i  capelli biondi con qualche ciuffo di lato, gli occhi sono bellissimi, di un azzurro chiaro e intenso, come quelli di Jenny, e i suoi lineamenti sono davvero principeschi. Non assomiglia per niente a suo padre.
Forse Andy ha ragione: ha l’aria da damerino cascamorto, ma è questo che lo rende affascinante; e poi in giacca e cravatta è ancora più incantevole.
Jeremy invece in confronto a Marc sembra un topo di fogna: i capelli neri e a spazzola, e i denti davanti leggermente sporgenti e grossi. Direi che lui ha preso più l’aspetto grottesco del padre che quello attraente della madre.
Per un attimo incontro lo sguardo di Marc, ma un secondo dopo entrambi lo distogliamo.
Tra di noi non c’è conversazione: gli unici suoni che si sentono sono quelli degli adulti che discutono e dei bambini che fanno casino.
«Come va la scuola, Lea?» mi chiede lui a un certo punto. Il suo accento inglese è marcatissimo, ma non mi da troppo fastidio.
Io sono sorpresa che mi abbia rivolto la parola, ma rispondo comunque.
«Bene. Tu?»
«Non mi lamento.»
Silenzio.
So che ha cercato disperatamente di conversare, ma semplicemente non ci riusciamo.
Poco dopo l’arrivo del secondo, per fortuna gli adulti salvano la nostra quiete:
«Bene, Heidi. Direi che sei una cuoca fantastica!» esclama Laurence, battendo le mani. «Ma direi che è ora di fare un importante annuncio.»
«Di cosa si tratta?» chiede incuriosita mia madre.
Io mi metto composta sulla sedia, in attesa di sentire.
«Dai, Larry, dillo.» mormora Jenny emozionata.
«Bene…» fa un’altra piccola pausa e poi riparte:
«In questi ultimi tre anni le nostre due famiglie non si sono viste molto. Anzi non si sono visti affatto. Ma non credo che questo non si ripeterà più, cari miei McEwitch! Perché, sapete, mi hanno offerto un nuovo lavoro migliore in un'altra città e quindi abbiamo il piacere di annunciarvi che…»
Che…? Che… cosa?
«…ci trasferiamo nella casa di fronte!» urlano in coro Laurence e Jenny.
Cosa?
«Oh mio Dio! È magnifico!» esclama mia madre piena di gioia.
No, invece non lo è! È terribile!
Non è vero. Non è possibile. Oh, ecco perché quella casa non aveva più il cartello di vendita!
Non poteva esserci catastrofe peggiore! Dovrò vederli tutti i giorni in questo modo, e figuriamoci nelle festività!
Non sopporto i Richardson già a 300 km di distanza, figuriamoci nella casa di fronte!
«Scusa e quando pensavi di dircelo?» la voce seria di Marc irrompe il silenzio. «La scuola inizia tra una settimana e tu mi dici solo ora che ci trasferiamo? In Irlanda per giunta.»
Dunque Marc non lo sapeva. E a giudicare dalla faccia di Jeremy nemmeno sapeva niente.
«Tranquillo, Marc. Abbiamo pensato noi a tutto, già fatto noi le iscrizioni, e abbiamo organizzato anche tutto il resto.» esclama Laurence allegro.
«Ah ed è così che si risolve tutto?» la sua voce è davvero infuriata. «Avrei voluto essere avvisato prima!»
«Volevamo che fosse una sorpresa... per tutti quanti.» Il tono di Larry è decisamente meno allegro.
«E non ti è mai venuto in mente che io a Bristol abbia una ragazza, degli amici o una cavolo di vita sociale, vero?»
«Tesoro, non ti agitare. È solo per un anno. Poi ritorneremo a Bristol e…» cerca di intervenire Jenny, sebbene la sua voce tremi molto.
«Al diavolo.» dice sottovoce alzandosi infuriato. Dopodiché se ne va.
Marc scompare per un po’ e salta il dolce, anche se nessuno sembra preoccuparsi di dove sia finito. Anche i suoi genitori sembrano presi a parlare con i miei di chissà cosa.
  
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