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Autore: Katherine Buffy Pierce    04/04/2014    1 recensioni
Il titolo parla già da se perciò non anticiperò nulla, nella trama. Questa FF è collocata alla fine, CHE IO HO IMMAGINATO, della quinta stagione, ovvero quando Damon viene ucciso da un viaggiatore per uno scontro a causa di una questione di Doppelganger. Quando vede Bonnie, per poterla attraversare e andare nell’altro lato, non succede nulla. Damon viene catapultato nella stessa dimensione in cui si trova Katherine Pierce. La storia che racconterò, partirà circa 4 mesi dopo la morte di Damon. Elena, Stefan e gli altri, sono riusciti a portare indietro Damon da quella dimensione infernale anche se non si sono portati indietro solo Damon... Elena e gli altri, escono una sera per festeggiare il ritorno di Damon ma avranno una piccola sorpresa riguardo uno dei due fratelli Salvatore. Il narratore di questa FF è un nuovo personaggio chiamato Alex Fell.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'La storia di Alex'
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Mi raccontò di come lui si sentì dopo che la sua ex, Katherine, era tornata e che era ancora innamorata di lui, rovinando la sua relazione con Elena. Mi raccontò di come conobbe mia madre e di come prese lei la notizia, quando lui la lasciò. Si erano conosciuti nel ristorante dove mia madre lavorava per guadagnare qualche soldo, dopo che i miei nonni erano morti a causa di un omicidio misterioso mai chiarito. Avevano iniziato a uscire e dopo qualche mese, resero ufficiale la loro storia. Fecero l’amore solo in alcune rare occasioni, che bastarono però, a mettermi al mondo. In seguito a un litigio che ebbe con mia mamma, di cui non voleva parlarne al momento, la lasciò. Mi raccontò del rapporto che aveva con suo fratello, Damon, e di come spesso litigavano anche se poi si riconciliavano. Mi disse di Elena, di quello che aveva provato per lei e di quello che tuttora provava per lei. Mi disse molte cose su di lui e perciò io gli raccontai molte cose su di me. Stavamo iniziando a legare. Era molto simpatico, premuroso e dolce. Non mi stavo pentendo di averlo conosciuto. Passammo tutta la mattinata a parlare quando ad un tratto, Elena uscì dalla porta che dava sul giardino.
-Ehi! Come va?- disse a entrambi. Stefan la salutò con un cenno e un sorriso.
-Ciao. Scusa ancora se ti ho svegliata stanotte. Non era mia intenzione.- dissi io alzandomi.
-Ehm. Come?- chiese lei confusa.
-Si. Stanotte. Quando cercavo il bagno e per caso sono entrato in camera tua.-
-Ma io non ti ho visto.- disse lei guardandomi ancora con quello sguardo confuso. Entrambi rimasero in silenzio per un attimo e ad un certo punto Elena ruppe il silenzio.
-Oh. Katherine. -
-E’ riuscita a tornare anche lei.- disse lui guardando Elena.
-Deve essersi aggrappata in qualche modo a Damon. Oppure è riuscita a uscire nel momento in cui è uscito Damon dalla dimens- disse Elena interrompendosi. Mi stava fissando.
-Che cosa state blaterando voi due?!- chiesi io incuriosito.
-Uhm, niente. Ehm, Katherine, la gemella di Elena è tornata.- disse Stefan.
-Oh, Katherine? La tua ex ragazza, Stefan?-
Non mi rispose nemmeno.
-Ehm perché fingeva di essere te? Quando l’ho chiamata Elena, mi ha risposto tranquillamente.- chiesi io rivolgendomi ad Elena.
-Uhm. Beh, a noi piace fare così. Ahah facciamo le stupide. Scusa!- disse Elena con una finta scusa. Quei due non sapevano recitare neanche un po’. Lasciai perdere, non volevo immischiarmi ancora di più nei loro affari.
Lei e Stefan si guardavano con degli sguardi strani. Elena era uscita per dirci se ci andava di andare a mangiare in un pub con un nome con dentro la parola grill. Mezz’oretta dopo, arrivammo al Mystic Grill, un pub carino, ma un po’ provincialotto, tipico delle piccole cittadine. Dopo mangiato, Stefan decise di lasciarmi a casa mia per prendere un po’ delle mie cose, mentre lui andava a informare la mia scuola e le altre strutture che frequentavo a Lynchburg, che mi sarei trasferito da lui. Siccome dovevo prendere la mia macchina, tornai da solo più tardi. Avevo caricato in macchina, una Jeep vecchia e scassata, tutte le cose che mi erano indispensabili e, dopo aver chiuso per bene la casa, partii per Mystic Falls. Quando arrivai, con un lungo anticipo rispetto all’orario che avevo detto a Stefan, lasciai il mio catorcio davanti all’ingresso dato che dovevo scaricare un po’ di cose. Entrai e iniziai a portare di sopra il mio zaino quando ad un tratto sentii un rumore provenire dal seminterrato. Decisi di andare a controllare e quando scesi, volevo non averlo mai fatto. Stefan stava bevendo da una sacca di plastica. Ma non stava bevendo una semplice bevanda ma... Sembrava sangue. Ad un tratto il suo viso diventò orribile, demoniaco. Ero talmente spaventato che mentre scappavo, tirai un calcio per sbaglio ad un pezzo di legno che cadde giù dalle scale, facendo attirare l’attenzione su di me. Scappai di sopra il più veloce possibile per scappare, ma era proprio dietro di me. Qualcuno mi afferrò per un braccio e mi lanciò sul divano. Era stato Damon che mi vide uscire dalla porta del seminterrato. Io mi rialzai ma ero circondato.
-Ehi, stai calmo. Vieni.- disse Stefan avvicinandosi a me.
-No! Stammi lontano! Cosa cavolo siete?!- dissi io cercando di divincolarmi.
-Posso spiegare, devi solo stare calmo.-
Cercai di nuovo di scappare ma Damon mi prese e mi tratteneva davanti a lui con le braccia intorno alla mia pancia. Aveva una forza incredibile e mi stava facendo molto male. Cercavo di divincolarmi di nuovo ma non ci riuscii. Cosa erano? Perché avevano questa forza sovrumana? Ero terrorizzato e volevo solo scappare.
-Vi prego, lasciatemi andare. Non uccidetemi.- dissi io piangendo.
-Non ti vogliamo fare del male! Vogliamo solo poterti spiegare. Per favore, calmati!-
Io cercai di calmarmi e Damon allentò la presa fino a permettermi di sedermi sul divano, vicino a Elena. Tremavo dalla paura e guardavo ognuno di loro per assicurarmi che non stessero per aggredirmi.
-Ehm. Non so come dirtelo. Io... Io... Sono... Un vampiro.- disse Stefan guardandomi con gli occhi lucidi. Appena mi resi conto, iniziai ad emettere urla strazianti. Scappai di nuovo ma mi presero lo stesso. - Fermi! Lasciatelo andare!- disse Elena. - Anche io avevo bisogno di riflettere quando ho fatto questa scoperta. Lasciatelo andare, quando sarà pronto tornerà.- continuò rivolgendosi agli altri. Damon mi lasciò andare e scappai via velocissimo da quella casa. Ero nel bosco ed emisi un urlo per tirar fuori tutta la mia paura. Dopo 3 ore circa passate a cercare di calmarmi, decisi di tornare da loro. Non avevo riflettuto molto, ma prima volevo sentire tutta la storia. Quando entrai in casa, Caroline, Damon, Elena, Stefan e Jeremy erano li ad aspettarmi.
- Raccontami la tua storia.- dissi freddo a Stefan sedendomi sul divano ad ascoltare.
 
Dopo che ebbe finito, mi disse: -Ora, so che per te potrebbe essere troppo e che vorresti stare da solo e pensarci, però ti prego, non andartene.- disse implorandomi quasi piangendo. Dopo quest’ultima frase, mi alzai e uscii di casa.
-Dove vai?- chiese Stefan.
-Lontan- dissi un attimo prima di inciampare e cadere per terra. Dopo un attimo, mi rialzai e salii in macchina. Era incredibile la mia goffaggine nei momenti critici. Lo vedevo dallo specchietto retrovisore... Aveva un’espressione sconvolta e afflitta dal dolore. Ma non potevo sopportare tutto questo, dovevo scappare da Mystic Falls. 
  
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