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Autore: la luna nera    04/04/2014    2 recensioni
In una notte umida del 1866 un giovane appartenete all'aristocrazia inglese scompare nel nulla senza lasciare alcuna traccia. La leggenda nata intorno alla sua persona passa attraverso gli anni e giunge fino ai giorni nostri per finire in un libro sugli scaffali di Aesothèria, uno dei negozi più esoterici di Londra gestito da Garrett con la sua ragazza Daisy. Qualcuno però si intrometterà nella loro vita creando non poca confusione. E questo qualcuno viene da lontano, molto lontano. Nel tempo.
L'amore riuscirà ad andare oltre le barriere del tempo?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Mel e Garrett decisero di lasciare lì gli strumenti, li avrebbero recuperati nei giorni a venire per poi procedere all’analisi di quanto raccolto. Uscendo dalla villa i due continuavano a discutere animatamente: la giovane sensitiva ripeteva fino allo sfinimento che non era il caso di essere scortese ed arrogante con certe entità, poteva risultare estremamente pericoloso. Lui invece si ostinava a volersi comportare come voleva: spiriti o no, per lui non c’era differenza.
Raggiunsero Daisy sempre nel bel mezzo della loro accesa discussione. La ragazza, con il terrore impresso negli occhi, era seduta per terra con la schiena appoggiata all’auto, il viso pallidissimo ed il respiro debole. Mel la prese per mano, tremava ancora. “Che è successo?”
La ragazza si voltò verso l’amica, muoveva le labbra senza riuscire a pronunciare alcun suono. “Cazzo, Daisy! Parla! Di’ qualcosa!!” La strattonò, nella vana speranza di farla uscire da quello stato di shock, ma fu tutto inutile.
“Dai, andiamo a casa. So io cosa ci vuole per farla tornare in sé.” Garrett, con la delicatezza di un rinoceronte africano, sollevò la sua ragazza e la mise seduta sul sedile anteriore dell’auto.
Ripartirono.
Mel stava per esplodere dalla rabbia, non aveva mai trovato simpatico quel ragazzo e non gliene aveva mai fatto mistero.
Si fermarono davanti alla sua abitazione. “Daisy ora viene con me.” Puntualizzò la ragazza.
“Che cosa? Scordatelo! Sono io il suo uomo e so io cosa fare!”
“Oh, certo, fammi indovinare: riempi la vasca da bagno e te la scopi lì dentro.”
“Hai fantasie perverse Mel… Portesti piacermi.”
Evitò di rispondergli. “Senti, lei ora ha bisogno di aiuto che tu lo accetti o no! Sono quasi certa che la causa di tutto questo è quello strano spirito e voglio tentare un contatto con lui per capirci qualcosa. Spero solo che non si sia impossessato di lei.”
“Quello che abbiamo visto non è un fantasma, lo vuoi capire?!”
“Insomma la volete smettere?!” Daisy urlò fra le lacrime nascondendo la testa fra le mani. “Garrett, lasciami qui….”
“Cosa?”
“Ho detto lasciami qui.” Scese dall’auto e si avvicinò ancora barcollante al portone d’ingresso. Il ragazzo fece per riprenderla, ma fu bloccato da Mel che lo “convinse” ad andare via sbattendogli la porta in faccia.
 
Seduta sul letto, dopo una doccia rigenerante,  in compagnia di un morbido plaid e di una tazza di cioccolato caldo, Daisy stava finalmente riprendendo le sue funzioni vitali.
“Te la senti di raccontarmi cosa è successo?”
Poggiò la tazza sul comodino ed abbracciò le ginocchia. “Mi ha seguita nel parco della villa. L’ho visto venite verso di me fluttuando in aria.” Strinse i pugni per trovare coraggio.
“Chi? Quel tipo che avete visto nel salone?”
“Si.”
“Ti ha fatto qualcosa?”
“No.” Sospirò. “Mi ha solo detto che…. Che.. non voleva spaventarmi.”
“Sei sicura che fosse proprio lui?”
Annuì con la testa. “Non ho dubbi. E’ stato Garrett a provocarlo, lui sostiene solo di essersi comportato di conseguenza.”
Accennò un sorriso di soddisfazione sia per lo smacco ricevuto da quel deficiente che per lo scampato pericolo. “Almeno quello spirito non si è impossessato di te.”
“Mel, quello non è uno spirito. Cioè, ha le caratteristiche di uno spirito, ma è un corpo concreto.” L’amica continuava  a guardarla in faccia con aria scettica. “Lo so che sembra assurdo, ma è così, credimi.”
Le sorrise come una mamma. “Adesso cerca di dormire un po’. Ne riparleremo un’altra volta.”
 
 
DIECI GIORNI DOPO….
 
 
“Garrett, dammi una mano, questi scatoloni sono troppo pesanti.  Credo siano arrivati i libri.”
“ Da’ qua. Tu prendi la lista, voglio controllare che quei bastardi non abbiano fatto i furbi.”
“Eccola. Dunque…. 10 copie del saggio sulla vera identità di Jack lo Squartatore, 10 sulle ombre di Plymouth,…”
“Harringhton c’è?”
“Si, 15 copie. Ti risultano?”
 “Eccole, meno male, altrimenti stavolta sarei andato a spaccargli la faccia di persona.”
“Datti una calmata Garrett, sei troppo nervoso in questi giorni. Coraggio, dammi questi bei libretti che li ripongo negli scaffali. Più tardi devo avvisare Mel del loro arrivo.” Inavvertitamente Daisy lasciò cadere una copia del libro sul mistero del giovane Harringhton. Lo raccolse e per poco non cadde lei a terra. In copertina campeggiava il ritratto del ragazzo scomparso di cui parlava il volume e del quale Garrett le aveva parlato in occasione del sopralluogo alla villa: era certa di aver già visto quel volto. “Guarda qui…”
“Che c’è?”
“Osserva bene questo tipo.”
“Belloccio, non quanto me, vero piccola?” Le baciò avidamente il collo.
“Io l’ho visto. E anche tu, ricordi?” Garrett la osservò un istante. “Somiglia troppo a quel tizio nella villa degli Harringhton, quello che ti ha preso per il collo.”
“Quel maledetto bastardo! E’ vero!”
Daisy rimase in silenzio, osservando quell’immagine apparentemente fuori dal tempo. Era lui! Era quell’essere che aveva visto davanti al camino e che l’aveva raggiunta poco dopo nel parco, l’avrebbe riconosciuto fra mille. La vista di quell’immagine le provocò un nodo alla bocca dello stomaco: emanava un fascino inspiegabile, forse connesso alla leggenda su di lui oppure chissà.
“Dai, lascia perdere ora. Metti un paio di copie in vetrina, così vediamo di rifilarle velocemente a qualche cliente.”
Quelle parole la distolsero dai mille pensieri che stavano affollando la sua mente in modo tanto improvviso quanto inspiegabile. La ragazza prese a posizionare la merce in bella vista, spostando con gusto e maestria i vari articoli esposti.
Nel giro di qualche minuto un ragazzo si mise ad osservare e pareva molto interessato al volume sul rampollo Harringhton.
 
“Buongiorno.”
“Buongiorno.” Daisy riconobbe il tipo visto poco prima dalla vetrina.
“Posso dare un’occhiata?”
“Prego, se ha bisogno chieda pure.”
Il tizio iniziò a guardarsi attorno, mentre Daisy fu ben presto raggiunta da Garrett che, avendo sentito una voce maschile, preferì non lasciarla sola ad occuparsi del cliente, geloso com’era.
“Scusate, quanto costa questo?” Aveva in mano proprio quel libro.
“£ 14,85. Sono appena arrivati.”
“Lo prendo, questa storia mi è molto familiare. Voglio vedere se ci sono novità.”
“Conosci la leggenda?”
“Si. Sono nato nel Somerset ed è una delle storie più famose della zona.”
“Ah si?” Per Garrett la faccenda iniziava a farsi interessante. “Allora saprai anche degli strani fenomeni registrati a Swanlake Palace.”
“Naturalmente.”
Si gonfiò in un sorriso. “Senti amico, vediamoci più spesso. Sono un gran cacciatore di spettri, credo potremmo andare d’accordo io e te. Magari una di queste sere ci vediamo e ne parliamo.”
“Perché no?” In quel momento incrociò i suoi occhi con quelli di Daisy ed ebbe un sussulto. Era lei senza ombra di dubbio, l’aveva già incontrata. E sapeva anche dove e in quale circostanza. Riportò l’attenzione su Garrett. “Domani all’ora di pranzo?”
“Stasera che ne dici?”
“Ho un impegno.”
“Allora vada per il pranzo. Qua la mano, Garrett.”
“Edward, lieto di conoscerti.” Porse la mano alla ragazza, ma venne intercettato in maniera piuttosto brusca.
“Lei è Daisy, la mia donna. Chiaro?”
“Tranquillo, non ho bisogno di soffiare le donne agli altri. Ne ho avute più di quanto tu possa immaginare.”
“Interessante….” La bocca di Garrett si piegò in un sorriso perverso e languido.
Daisy invece mostrava disgusto, possibile che qualunque uomo con cui avesse a che fare vedesse in una donna solo una macchina per placare certi piaceri?!
 
“Ragazzi, ho grandi notizie!” Mel irruppe in negozio e il suo ingresso fu terribilmente provvidenziale. “Ops, scusate. Ho interrotto qualcosa?”
“No, tranquilla. Anzi, volevo chiamarti perché sono arrivati i libri di cui ti ho parlato l’altro giorno.”
“Ed io ho le analisi del nostro sopralluogo a Swanlake Palace.”
“Anche lei dunque è appassionata di spiriti?” Edward salutò Mel con un luminoso sorriso.
“Sono una sensitiva. Mi chiamo Melanie, ma puoi chiamarmi Mel e, ti prego, dammi del tu altrimenti mi sento vecchia.”
“Ok, Mel. Quindi riesci a percepire presenze ultraterrene.”
“Già. E se ora il nostro buon Garrett mi lascia usare il computer, posso farvi vedere alcune cose interessanti.”
Mel inserì la chiavetta usb su cui erano salvati i file analizzati dai Ghost Hunters e sul display iniziarono ad aprirsi le icone relative al sopralluogo. “Ecco, in questo fermo immagine ci sono due ombre, vedete?”
“Quelle vicino al camino?”
“Si, sono le presenze che avevo avvertito e… Ecco qua: sono state isolate alcune sillabe, ascoltate.” Nell’aria si propagò uno strano brusio, sembravano solo rumori. “La registrazione non è molto buona, ma posso assicurarvi che ho sentito dire un qualcosa di simile a nipote, ben arrivato. Una cosa del genere.”
“E questo rumoraccio?”
“Sei tu Garrett, quando ti sei precipitato per le scale.” Il ragazzo si mostrò quasi offeso. Il nuovo arrivato invece restò impassibile con i suoi occhi scuri incollati al monitor. “Ed ora viene il bello: poco prima che le videocamere cadessero a terra è stata ripresa questa particolare figura umana. Vedete? E’ nettamente tridimensionale e concreta come gli oggetti presenti nel salone, ma emana una sorta di campo magnetico tipico dei fantasmi. E per di più è entrata nel campo visivo delle telecamere emergendo dalla parete.”
“E’ quel maledetto figlio di puttana che mi ha aggredito!”
“Non siamo riusciti a dare una spiegazione logica. La prima cosa che mi salta in mente è che si tratti di un vivente con le caratteristiche di uno spirito, ma concorderete con me che la cosa rasenta l’assurdo.” Fece una breve pausa. “Poi tutto si interrompe e non abbiamo potuto raccogliere altri dati” Chiuse il file. “Allora? Che ve ne pare?”
“Notevole.” Affermò Edward incrociando le braccia. “Complimenti.”
Garrett continuò a farfugliare insulti e imprecazioni rivolte a quel tipo misterioso. Non accettava di essere surclassato da qualcun altro. “E comunque cara la mia sensitiva è ciò che ti ho sparato in faccia fin dall’inizio: quello non è uno spirito!”
Mel gli rispose con una smorfia. Antipatico!
Daisy restò muta, la sua mente tornò agli istanti successivi, quando fu raggiunta da quello strano essere nel parco della villa. Si era spaventata a morte, ma nelle sue parole non c’era rabbia o rancore, di questo ne era certa.  Non le avrebbe torto un capello. La sua apparizione improvvisa quanto inspiegabile l’aveva colta totalmente di sorpresa provocandole quell’unica reazione. Ora, a distanza di giorni ed osservando l’immagine del giovane Harringhton sulla copertina del volume aveva l’impressione di scorgere nei suoi occhi una nota di disperazione, come un grido di aiuto inascoltato che lei però sembrava sentire.
“Daisy… Daisy! Ci sei?”
La ragazza sussultò. “Eh? Come?”
“Stai bene?”
Guardò in faccia uno dopo l’altro tutti i presenti: Mel leggermente preoccupata, Garrett spavaldo come al solito ed Edward enigmatico ed impassibile.
“Scusate, preferisco andare a casa. Avverto un leggero mal di testa e vorrei riposare.” Prese il suo giaccone ed uscì dal negozio.
Con o senza i suoi amici, sarebbe tornata a Swanlake Palace quanto prima.   Una qualche forza misteriosa glielo chiedeva con insistenza.
 
 
 
MEZZANOTTE, SALONE DEL CAMINETTO, SWANLAKE PALACE
 
Fissava la fiamma che ardeva nel camino, non curandosi della presenza del nonno. Nella sua mente riecheggiavano quelle parole: quando incontri colei che ti fa battere il cuore, nulla può distogliere il tuo pensiero da lei. La amerai e la rispetterai con tutto te stesso poiché ascolterai solo la voce del tuo cuore.
E il suo cuore iniziava a gridare come mai aveva fatto prima di allora.
 
 
 
 


Ciao a tutti!
Qua entra in scena un nuovo personaggio che per il momento resta molto sulle sue e che sembra saperne a sufficienza sulla leggenda del giovane Harringhton. Si chiama Edward… Sarà un caso? Daisy tornerà a Swanlake Palace?
Forse il capitolo non è troppo esaltante, ma ho in mente varie cose che movimenteranno la storia.  : )
 
Vorrei ringraziare infinitamente tutti voi che recensite e che avete già inserito la storia fra le seguite/da ricordare/preferite! <3<3<3<3
Spero di non deludervi! Se avete commenti o critiche da farmi, non esitate!
E’ soprattutto grazie ai vostri commenti che si può migliorare.
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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