Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Rota    05/04/2014    0 recensioni
-Ohi!
Kagami Taiga si fermò all'improvviso, in mezzo al sentiero, quando il ragazzo decise di uscire dal cespuglio che lo stava proteggendo e farsi quindi avanti. Se non fosse stato composto da due braccia, due gambe e un viso tutto umano, lo avrebbe tranquillamente scambiato per un Pokemon Spettro. Lo guardò male, nell'agitazione della sorpresa, e il Torchic ai suoi piedi fece lo stesso, come dotato di un eguale sentire.
Completamente calmo, però, Tetsuya indicò con il dito indice la strada alla propria sinistra.
-Se desideri uscire da Bosco Petalo, devi procedere in quella direzione.

[Fandom!AU!Pokemon; KagamixKuroko]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*X*



 

Un fischio e Kagami guardò in alto: fuochi d'artificio scoppiarono nel rosso del tramonto di Ceneride, lì dove il passare del tempo, più che dal percorso del sole, si poteva intuire dal colore delle nuvole e dall'addensarsi o dall'allontanarsi della luce. Più che misteriosa e sonnecchiante, Taiga pensava che quella città avesse una bellezza tutta propria e un fascino altrettanto esemplare.
Gli abitanti della città fecero sentire la loro allegria, dopo il botto. Tra di questi, anche il fanclub del Capo Palestra Kasamatsu prese vita più che mai, e assieme ai festanti concittadini non fu per niente discreto nel palesare la propria gioia. E per quanto avesse trovato irritanti tutti i suoi membri, alla palestra di tipo acqua, vederli così vivaci non creò alcun invidia nel cuore dell'allenatore.
Anche Blaziken, accanto a lui, stava sorridendo, con il becco pieno dell'ottimo cibo delle bancarelle preparate a festa. L'allenatore gli diede l'ultimo dei suoi dolcetti, sentendo una strana pienezza prenderlo allo stomaco, e il Pokemon lo ringraziò con un trillo felice.
In quel preciso istante, stavano entrambi bene.
-Kagami- kun.
Vide prima l'arrivo di Mightyena, che tentò di atterrarlo con un atterraggio in pieno petto. Pur accusando il colpo, Kagami ebbe la prontezza di prenderlo e di non farlo cadere in terra – il Pokemon riuscì a leccargli tutta la faccia, prima di essere lasciato. Quando riuscì finalmente a guardarlo, Tetsuya stava ancora sorridendo.
-Ti godi la festa?
Kagami passò una mano aperta sul proprio viso, cercando di togliere quanta più bava possibile. No, neanche quello riuscì a fargli venire il cattivo umore.
-Non pensavo che la Lega Pokemon avesse una cerimonia d'apertura tale.
-Tutte le città con Palestre Pokemon inaugurano la nuova stagione di sfide a questa maniera.
-Beh, non è per niente male!
Tetsuya si sedette accanto a lui, sopra quella panchina. Dietro le loro spalle, si apriva la grande bocca Grotta dei Tempi mentre tutto il tempio a lei dedicato li sovrastava e li circondava. Era una visione romantica, sacrale a tratti, che isolava la scena nel tempo e nello spazio.
Sospirò, portandosi avanti con il busto.
-Sarai un campione eccezionale, Kagami- kun.
Taiga non comprese subito, forse distratto dai giochi di Blaziken e Mightyena poco distante da loro. Tuttavia, quando finalmente arrivò alla conclusione implicita in quell'affermazione, non mutò di molto nel tono e non fece scenate isteriche.
Conservò la malinconia nel proprio cuore.
-Tu non vieni con me?
-Ho delle questioni da risolvere altrove.
-Mi abbandoni proprio adesso, dopo tutto questo tempo?
-Non ti abbandono, Kagami- kun. Ti saluto con la certezza che un giorno ci rivedremo.
Si voltò a guardarlo di nuovo, senza sorriso sulle labbra.
-Ora puoi andare avanti da solo.
Quello sbuffò, un poco contrariato – doveva pur dir qualcosa, perché altrimenti sarebbe stata troppo evidente la sua incapacità di reggere lo sguardo dell'altro, a quel punto.
-Ti prendevi cura di me, prima?
-Di sicuro hai avuto bisogno di qualcuno che ti desse una mano.
Lo guardò male, ma l'altro sorrise.
-Ma se sei arrivato qui lo devi soltanto a te stesso.
Tetsuya non ebbe né la cura né la discrezione di conservare per sé quella scomoda tristezza, palesandola invece nella maniera più onesta, sincera e diretta possibile.
-Sei una persona che vale la pena d'incontrare.
Kagami non sentì alcun calore sul viso, soltanto il bisogno di ricambiare una gentilezza troppo grande. Per questo si sporse verso di lui e il suo volto, andando a baciargli la bocca con le proprie labbra.
Kuroko era e rimase morbido, contro di lui, senza scomodarsi nel minimo cenno di ritiro.
Un altro fuoco d'artificio colorò di verde il cielo, spargendo un odore di cenere e di bruciato tutt'attorno – come ultimo atto di un viaggio passato assieme, quel “grazie” reciproco rappresentò la perfezione per entrambi.

   
 
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