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Autore: Mikayla    09/07/2008    5 recensioni
Dopo tutto quello che avevano vissuto assieme, Hotaru, Setsuna, Michiru e Haruka erano una vera famiglia.
Anche se Hotaru non era più un infante, loro tre erano ugualmente i suoi genitori.
Quei tre anelli gemelli che avevano sancito quel patto brillavano ancora al dito delle tre donne, ed uno nuovo aveva fatto capolino anche alla mano di Hotaru.
Erano una famiglia, e nessuno avrebbe mai potuto negarlo...
[ Della serie Tales of True Life. ]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Hotaru/Ottavia, Michiru/Milena, Setsuna/Sidia
Note: What if? (E se ...), Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Domande


Hotaru camminava avanti e indietro, nella sua stanza.
Accendeva un’abat-jour qui, camminava, e ne accendeva una lì.
Quando furono tutte accese si sedette a gambe incrociate sul letto e sospirò forte.

Una.
Due.
Tre volte.

Sospirava senza sosta, mentre giocava con le mani.
Univa gli indici, poi li staccava.
Appoggiava i pollici, poi i medi.
Separava le due mani e poi combaciava i palmi.

Oh, accidenti!

Voleva sua madre, subito.
Desiderava avere la sua kaa-chan accanto!

Setsuna sapeva sempre tutte le risposte.
Hotaru ne era certa.
Quando studiavano assieme, la madre rispondeva sempre a tutte le domande che le poneva.

Sette per otto?
Cinquantasei.

Cosa significa “amor c’ha nullo amato amar perdona”?
Che non si può essere amati senza riamare.

Perché non cadono in cielo, quelli che stanno sotto la Terra?
Per la gravità.

Poi, a dieci anni - ma solo d’aspetto - le era venuto un dubbio.
Una domanda che non aveva mai posto prima.
Tra tutto quello che aveva desiderato conoscere, non aveva mai domandato quello.
Non si era mai preoccupata di saperlo.
Mai.

Ora che se l’era chiesto, voleva una risposta.
E al più presto, possibilmente.

Tou-chan la chiamava “sete di sapere”.
A Hotaru non sembrava di avere sete, però…
Era più una curiosità morbosa che ti prende lo stomaco.

Poteva, in effetti, consultare un libro.
Ma…
Ma Hotaru desiderava che fosse la madre, a rispondere.
Perché lei avrebbe centrato la questione, spiegandola senza troppi problemi.

Per questo Tomoe se ne stava in camera, a misurare il perimetro in passi, respiri, spanne, penne e… e ogni singola cosa che avesse in quella stanza.

Sapeva perfino che contava duecentotrentasette temperamatite e mezzo.

Guardò l’orologio sulla parete e sospirò ancora, stendendosi sul letto.

Toc toc.

« kaa-chan! »

Setsuna entrò nella stanza, con un sorriso disteso sul bel viso.
Hotaru le saltò letteralmente incontro, cingendole le gambe con le braccia.
Incontrò i suoi occhi e pose la sua questione.

« Da dove vengono i bambini? »

Meiou spalancò gli occhi ed arrossì.
Tomoe si aspettava una risposta diretta, non quel silenzio… imbarazzato?

« È un segreto? »

Le era venuto il dubbio che forse non le era permesso conoscerlo.
D’altra parte non poteva conoscere il futuro, né rivelare alcunché della morte quindi… quindi forse sapere da dove venivano i bambini non le competeva.
E dire che lei era anche la guerriera della rinascita!

« No, Hota-chan, non è un segreto. »

Hotaru sgranò gli occhi contenta.
Non si accorse del tono cauto che aveva usato la madre.
Le rivolse un’occhiata zelante e sollecita.
Setsuna sospirò e la fece sedere sulle proprie ginocchia.

« Quando due persone si vogliono bene, Hota-cha, vedi… loro… hem. Quelle due persone, se posso permettersi di allevare un bambino, ecco… Vedi, se due persone così stanno… assieme, unite, hanno un bambino. »

La donna si passò una mano sulla fronte, pregando che la figlia si accontentasse di una risposta così… vaga? Poco scientifica? Assurda? Neppure lei sapeva davvero come definirla.

« Ho capito, kaa-chan! Grazie! »






Hotaru entrò velocemente nella stanza buia e piombò senza preavviso sul lettone.

« Tou-chan! Kaa-chan! »

Haruka e Michiru si sistemarono alla bene e meglio sotto le coperte.
Soffocarono ansimi nel cuscino, nascosero nel buio le facce accaldate.
Nel buio cercarono di mantenere la purezza della bambina.

« Cosa c’è, Hota-chan? »

La gentile domanda di Michiru fece voltare la bambina raggiante verso di lei.

« Tu vuoi bene a Haruka-otou-chan? »
« Sì, certo… »
« E tu ne vuoi a Michiru-okaa-chan? »
« Direi proprio di sì, perché? »

Hotaru afferrò le mani delle due e le unì sopra al suo grembo.
Era davvero raggiante.

« Allora potete avere un bambino, e io una sorellina! »





Parla l’autrice, di nuovo:
Non poteva mancare la questione “donde vengono I bimbi” con conseguente “mi date una sorellina?” XDDDD
Sono stata cattiva? XD Ho interrotto le due sul punto di fare… hem, qualcosa che non posso dire per via del rating XD Ma a buon intenditore poche parole, neh? ^____=
Tanto per essere precisi saiamo tornate a quando Hotaru aveva una decina di anni, quindi quando era appena cresciuta in un paio di mesi.
Spero di non aver creato confusione con questo sbalzo temporale, ma è una raccolta e quindi è possible e probabile ce ne saranno altri!
Ne approfitto anche per chiedere se avete in mente qualche situazione che vorreste leggere e qualche idea da suggerirmi ^^

However, passiamo alle cose serie: i ringraziamenti.
Ringrazio moltissimo Nemo TheNameless, chiarucciapuccia, mononoke, Peorth e kalos per le bellissime recensioni lasciatemi. Mi fanno davvero piacere e sono lieta di sapere che i capitoli vi siano piaciuti, davvero. Grazie. *inchino*

Au Revoir!
   
 
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