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Autore: Luce_Della_Sera    05/04/2014    1 recensioni
Giada ha 12 anni, ed è una ragazzina come tante altre: ha delle amiche, una bella famiglia, buoni voti a scuola … ma non riesce a capire come mai arriva sempre per seconda in tutto ciò che fa. E’ una cosa che proprio non sopporta! Così, un giorno, esprime un desiderio, e da quel momento in poi la sua vita prende una piega inaspettata.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5: San Valentino

 

La mattina del quattordici febbraio, Giada si alzò, parecchio depressa: era sicurissima che, anche quell’anno, non le sarebbe toccato alcun bigliettino.
“Chissà, magari potrò godere di riflesso della gloria di Daniela”, pensò, amareggiata, mentre si dirigeva in bagno per lavarsi.
“Lei di sicuro ne ha ricevuti un sacco!”.
Arrivò in aula con una decina di minuti d’anticipo, e spalancò gli occhi quando vide la quantità di bigliettini sparsi sul suo banco: ad occhio e croce, la sua migliore amica, che era già seduta al suo posto, doveva aver ricevuto un messaggio da ogni singolo ragazzo della classe!
“Ciao Dani!” disse alla sua coetanea, mentre si sedeva e spostava i fogli nella sua direzione. “Vedo che quest’anno hai fatto il pieno!”.
“Non sono miei”, rispose l’altra, spingendoli indietro. “Sono per te!”.
“Cooosa? Ma dai, non prendermi in giro!”.
“Beh, leggili, se non mi credi! Lo sai che non ti prenderei mai in giro, in nessun caso, perché …”.
Daniela continuò a parlare, ma Giada non la sentì, intenta com’era a leggere i foglietti che aveva davanti: possibile che non nascondessero nessun tranello? E se i suoi compagni avessero deciso di farle uno scherzo di cattivo gusto, mettendosi tutti d’accordo per potersi prendere meglio gioco di lei?
Non sapendo cosa fare, si mise ad osservare ogni singolo ragazzo, per vedere se riusciva a capirci di più: e così notò che tutti loro, nessuno escluso, non riuscivano a sostenere il suo sguardo, o comunque si mostravano parecchio imbarazzati. Persino Giacomo e Valerio, che l’avevano sempre presa in giro e le dicevano ogni giorno che era brutta e che quindi nessuno mai si sarebbe sognato nemmeno di sfiorarla con l’unghia del dito mignolo, parevano non volerla guardare direttamente negli occhi.
“Ma cosa sta succedendo?”, si chiese, sempre più confusa. “Devo vederci chiaro: forse se dicessi loro che ho capito benissimo che vogliono solo divertirsi alle mie spalle, riuscirò a comprendere davvero se fingono o se sono sinceri!”.
Ovviamente, sperava che l’opzione vera fosse la seconda, ma non voleva farsi troppe illusioni: prima che potesse alzarsi, però, suonò la campanella e dovette quindi abbandonare i suoi propositi.
 
 
Qualche ora più tardi, Giada oltrepassò la porta dell’ aula: Daniela era uscita l’ora precedente perché doveva fare una visita, e così lei si ritrovava a percorrere da sola la strada che la separava dalla scuola a casa sua.
Nonostante si rendesse perfettamente conto che non era poi questa gran tragedia, non poteva fare a meno di sentirsi triste, come se le mancasse qualcosa: in fondo, lei e l’amica abitavano vicine, ed erano solite andare a casa insieme ogni pomeriggio!
Stava giusto pensando a quanto le mancava la sua coetanea e agli strani avvenimenti di quella mattina, quando sentì una voce familiare che la chiamava, e quindi si girò per capire a chi appartenesse.
Quindi si girò, e così in breve tempo si ritrovò faccia a faccia con Alessio.
“Oh, ciao!” esclamò, facendosi di nuovo tutta rossa.
“Ciao … senti, volevo dirti … ti va se ci vediamo, uno di questi giorni?”.
“Certo!” fece lei, stupita e stranamente emozionata. “Mi farebbe molto piacere!”.
 
 
I due ragazzi si misero d’accordo per l’indomani: lui sarebbe venuto a casa di lei e avrebbero studiato insieme. Non era esattamente ciò che la ragazza si aspettava, e non sapeva bene neanche lei perché, ma poteva essere un inizio!
Per l’ennesima volta in pochi giorni, si chiese se anche quella giornata tanto particolare era dovuta al suo desiderio, oppure se inconsciamente aveva fatto qualcosa che poi avesse indirettamente prodotto i risultati che ben conosceva.
L’unica cosa di cui era assolutamente certa era che questa sua nuova vita le piaceva, e parecchio, anche!
“Spero tanto che questa nuova realtà non finisca mai, e che magari le cose migliorino di giorno in giorno!”. si disse la sera stessa, pochi istanti prima di andare a dormire.
Ormai era la prima in ogni cosa, quasi tutte le sue compagne di classe la trovavano simpatica e spiritosa e i suoi compagni invece la ammiravano: cosa mai si poteva volere di più dalla vita?

  
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