Serie TV > Una mamma per amica
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Autore: _Giuggiola_    09/07/2008    8 recensioni
[...]...ormai quanti anni erano passati dal giorno della sua laurea? 7? No, 8. E ormai Logan faceva parte del suo passato. Non lo aveva più visto né sentito. Non aveva più saputo nulla né di lui né della sua famiglia. E forse era stato meglio così...
Questa fanfiction è per tutti quelli che come me, dopo aver visto l'ultima puntata della settima serie, hanno sentito l'amaro in bocca per come tutto si è concluso...
Ambientata 8 anni dopo la 7x22, vi mostro cosa potrebbe succedere! Hope you enjoy it!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Logan Huntzberger, Rory Gilmore
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Passato prossimo.





Rory passò una notte quasi più agitata di quella precedente.
Non aveva avuto occasione di parlare di ciò che era successo, con nessuno.
Non avrebbe potuto chiamare sua madre perché avrebbe sicuramente rischiato di svegliare la piccola Matty.
Non avrebbe potuto chiamare neanche Lane perché avrebbe rischiato di svegliare i piccoli Juan e Steve.
Aveva invece provato a chiamare Laura, ma quando al suo numero aveva risposto un tizio che parlava in spagnolo aveva saggiamente deciso di riattaccare. Probabilmente era un tizio che aveva rimorchiato in qualche bar che frequentava ultimamente.
In sintesi, non aveva avuto nessuno con cui sfogarsi. Almeno fino a quella mattina.

-Pronto?- biascicò una voce femminile ancora mezza addormentata perché non aveva bevuto il favoloso caffè del marito.

-Ciao mamma-, rispose una Rory alquanto imbronciata.

-Rory? Sono le 7 meno un quarto del mattino. Lo sai che prima delle 8 non ragiono. Cosa è successo, tesoro?-, chiese Lorelai tra uno sbadiglio e un altro.

-Scusa, ma…avevo bisogno di parlare con te. Ho rivisto Logan.- sussurrò la ragazza.

-Lo hai visto o hai creduto di averlo visto?- chiese la madre con tono amorevole.

-L’ho visto. E ci ho anche parlato. E sono stata seduta accanto a lui per tutta una serata. E mi ha anche riaccompagnata a casa. Ora, pensi che la mia testa sia andata così completamente fuori tanto da immaginarmi tutto oppure mi credi?- sbottò Rory con la voce a metà tra il frustrato e l’arrabbiato.

-Ti credo. Ora riparti dall’inizio e spiegami bene tutta questa storia.- propose Lorelai finalmente sveglia.

Rory cominciò a raccontare tutto, senza fermarsi. Senza riprendere fiato neanche un momento. Aveva bisogno di un consiglio. Ne aveva un disperato bisogno. E lo voleva in quel preciso momento.

-E quando ti sei seduta per terra, nel buio del tuo appartamento, quale è la cosa alla quale hai pensato immediatamente? La prima primissima?-

-Che non lo avevo dimenticato come credevo.- rispose la brunetta dopo averci pensato appena qualche secondo.

-Bene. Allora, tesoro, credo che l’unica cosa che tu ora possa fare è alzarti, farti una bella doccia calda, vestirti e correre nel tuo ufficio. E poi parlargli. Hai detto che oggi passerete la giornata insieme, no?- chiese la più grande.

-Si, ma a lavorare.- bofonchiò Rory.

-Amore mio, un momento lo troverai sicuramente. E poi parlagli. Vedrai che riuscirai a risolvere tutto.-

Rory rimase in silenzio qualche secondo, riordinando le idee, e poi decise che in fondo sua madre aveva ragione. Che doveva parlargli e che solo con le parole sarebbe riuscita a fargli capire, a fargli comprendere come si era sentita nel momento in cui aveva sentito la sua voce dopo 8 lunghi anni.

-Grazie mamma-, sussurrò la brunetta.

-Dovere di mamma. Buona fortuna, tesoro. E non avere mai paura di mostrare quello che provi. Ti voglio bene-, concluse la madre.

-Anche io ti voglio bene.- disse chiudendo la comunicazione.

Rory a quel punto si guardò allo specchio e si disse che la madre aveva assolutamente ragione.
Solo parlandogli, avrebbe capito. E doveva capire.
Si precipitò in camera e uscì dall’armadio un paio di jeans attillati, una camicetta bianca, una giacca nera sagomata da mettere sopra e decolleté a tacco alto, rigorosamente nere.
Un quarto d’ora dopo si ritrovò al 32esimo piano dell’edificio in cui aveva sede la sua redazione e con stupore si accorse che in tutto l’ufficio c’era troppo silenzio e che soprattutto, Mia non era al suo posto.
Cominciò ad andare verso la sua stanza quando vide una folla di ragazze alla scrivania di Judith, tutte attente nel guardare verso la sua stanza che aveva le tendine alla veneziana, aperte.

-Ma si può sapere cosa sta succedendo, qui?-

Praticamente tutte saltarono per aria, e una di questa, Carla, facendosi avanti, disse:

-Stiamo guardando uno degli esseri maschili più belli che il pianeta Terra si possa vantare di avere. E in questo momento si trova nel tuo ufficio.-

“Uno degli esseri maschili più belli che il pianeta Terra si possa vantare di avere” era nel suo ufficio?
Rory si sporse un po’ e vide Logan.
Logan?! Cosa ci faceva Logan Huntzberger solo nel suo ufficio?! A quell’ora, poi?

-E’ Logan Huntzberger!- esclamò una del gruppetto.

-Lo so chi è.- rispose lei decisa, dirigendosi verso la sua stanza.

Aprì la porta inducendolo a girarsi verso l’entrata.

-Logan, non ti aspettavo già qui. E’ molto che aspetti?- chiese, cercando di sembrare il più naturale e tranquilla possibile mentre il suo cuore le martellava nel petto come un tamburo, pronto a perforarle la carne e uscire.

-5 minuti. Scusa l’anticipo, ma ho pensato di portarti un caffè. Amaro e lungo. Come piaceva a te.- disse lui mostrandole il bicchiere di Starbucks.

-Come piace a me.- sorrise lei, che, sentendosi osservata, chiuse le tendine, deludendo la spettatrici che dovettero tornare a fare ciò per il quale venivano remunerate.

Si sedettero sul divanetto di pelle nera e cominciarono a parlare.

-Sai, Logan, mi chiedevo ieri sera come mai abbiate deciso di mettere solo Huntz e non il cognome completo.- chiese poi Rory.

-Stavo proprio pensando a quando mi avresti fatto questa domanda. Bè, quando senti Huntzberger, a cosa pensi subito? Di primo istinto.- chiese lui sorridendo sornione.

-A te.- rispose la brunetta sinceramente.

-Eh, grazie. Ma non tutti la pensano come te. Volevo che questa compagnia fosse solo mia. Ovviamente anche di Robert, ma principalmente volevo che quest’azienda non appartenesse neanche nel cognome, a Mitchum. Tutto quello che ho avuto, l’ho avuto grazie a lui. Questa volta volevo guadagnarmi qualcosa senza il suo aiuto. Senza la sua fama. Senza il suo nome.- spiegò Logan, colto da un improvviso fervore.

-Lo capisco. Hai sempre voluto distinguerti dalla tua famiglia. Sai di essere sempre stato migliore di loro. O almeno, lo sei diventato.- sorrise Rory nel ripensare a quanto un tempo fosse stato diverso quel Logan che ora le sedeva accanto.

-E tutto grazie a te.- sussurrò il biondo.

Seguirono alcuni minuti di silenzio durante i quali Rory cominciò a sorseggiare il suo caffè ormai tiepido e Logan si guardò intorno osservando tutto.

-Ti trovo davvero bene. Tua madre?- chiese lui educatamente.

-Molto bene, grazie. 7 anni fa lei e Luke si sono sposati e l’anno dopo è nata Matilda. Matty-. Raccontò Rory, sorridendo al pensiero di quando la madre aveva scoperto di aspettare sua sorella.

-Mi fa molto piacere. Lei e Luke hanno sempre formato una bella coppia. Ricordo ancora con molto piacere quel San Valentino che abbiamo passato nella casa dei miei, a Martha’s Vineyard.- ricordò lui, forse con una nota di rimpianto.

-Lo ricordo. Due giorni splendidi.-rispose sognante la donna.

-Come tutti gli altri che abbiamo passato insieme.- aggiunse lui con quella sua voce. Bassa. Calda. Confortevole. E più sexy che mai.

-Logan, io…mi dispiace per come sono andate a finire le cose tra di noi. Non volevo farti soffrire.- disse lei prendendo coraggio neanche sapendo da dove.

-Bè, lo hai fatto, se devo dire la verità. Sono stato perdutamente innamorato di te. Pazzamente e perdutamente. E non è un caso il fatto che, dopo di te, io abbia avuto solo storie senza importanza. Tutte nella vana speranza di dimenticarti. Mi hai davvero spezzato il cuore, Rory Gilmore. E forse hai fatto bene a dirmi di no. Forse sposandomi non saresti mai arrivata dove sei ora. Forse sposandomi non avresti fondato il Gilmore. Forse…- sorrise tristemente.

Rory decise di soffocare il dolore che le aveva causato l’uso di quel passato prossimo.
“Sono stato perdutamente innamorato di te.”
Passato prossimo.
Vuol dire che ormai non lo era più. E come poteva biasimarlo? Dopotutto lei lo aveva lasciato.
Lo aveva lasciato quando lui l’aveva quasi supplicata chiedendole di passare il resto della loro vita insieme.
Di creare una famiglia loro.
Di vedere correre per casa i loro figli.
Di invecchiare insieme.
Decise di soffocare ancora una volta quel dolore e si concentrò su quel “forse”.

-Credi davvero che io abbia fatto la scelta giusta dicendoti di no?- chiese lei con un filo di voce, poggiando il suo caffè sul tavolo in vetro davanti il divano.

-Forse…- ripetè ancora una volta il biondo, spostandosi verso di lei.

Si guardarono negli occhi e poi quasi impercettibilmente cominciarono ad avvicinarsi sempre di più.
Si avvicinarono così tanto da poter sentire il respiro dell’altro sul proprio viso.
Così tanto che i profumi dei due si mischiarono.
Così tanto che quasi i loro nasi si sfiorarono.
Così tanto che quasi le loro bocche…
Ma non si toccarono.
Tutto grazie al bussare rumoroso alla porta, di qualcuno.
Si allontanarono immediatamente, quasi come fossero stati bruciati o avessero toccato uno spillo caldo.
Logan si alzò avvicinandosi alla finestra e dando le spalle alla porta, cercando di riprendere il controllo di se stesso.
Rory si alzò per rassettarsi la giacca e quando finalmente si sentì pronta, sussurrò un flebile ma comunque deciso:

-Avanti.-

La porta si spalancò lasciando entrare Mia e Robert, entrambi allegri e sorridenti.

-Siamo pronti per gli affari?- chiese l’uomo con tono gentile.

-Ma certo. Mia, accompagna i signori nella Meeting Room. Io arrivo tra qualche istante.-

Logan, prima di uscire, guardò un attimo Rory che aveva raggiunto la sua scrivania alla quale si era appoggiata dandogli le spalle, e poi uscì seguendo Robert e Mia.
La donna bruna attese qualche minuto cercando di riprendere a respirare normalmente e di calmare il battito del suo cuore che aveva pericolosamente ricominciato a correre.
Si calmò e, anche se ancora tremante, raggiunse la sala dove l’aspettavano i soci della compagnia con i loro avvocati e i legali del suo giornale.


*********

Erano già trascorse più di due ore dall’inizio della riunione, quando decisero di interrompere per il pranzo, pensando ad un posto in cui potessero andare a prendere qualcosa tutti insieme.
Quando però uscirono dalla Meeting Room, si ritrovarono davanti una briosa e sorridente Rose, nel suo maglioncino color panna e gonna nera al ginocchio.

-Tesoro, cosa ci fai qui?- chiese Robert sorridendo e avvicinandosi alla moglie per posarle un delicato bacio sulla fronte.

-In quanto vostra PR unofficial sono venuta per informarvi che siamo stati invitati, come compagnia, ad un party inaugurale per una mostra di quadri post moderni, organizzata da Mark Parkard.- li informò la rossa sorridendo.

-Il Mark Parkard, magnate dell’industria tessile in Australia?- chiese Rory sbarrando gli occhi per la sorpresa.

-Lui. Ma non è finita qui. Appena hanno sentito che la nostra compagnia è in affari per affiliarsi al Gilmore, sono impazziti e vogliono che anche tu, Rory, venga alla mostra. Non è meraviglioso?- completò entusiasta la rossa.

-Io?! Oddio. Ma non ho ricevuto nessun invito e la mia assistente non mi ha detto niente e…- cominciò a farfugliare Rory, agitandosi.

L’essere invitata ad una mostra tanto importante avrebbe messo il suo giornale in una luce ancora migliore e soprattutto si sarebbero potuti intravedere alcuni premi dalla critica.

-La tua assistente, che sarei io, non ti ha detto niente perché ha appena messo giù con la segretaria del signor Parkard. Sei stata ufficialmente invitata alla mostra. Stasera, ore 21:15.- disse Mia raggiungendoli davanti la porta della Meeting Room.

-Perfetto! Ora devo solo trovare cosa mettermi…- pensò la brunetta ad alta voce.

-Che problema c’è? Si va a fare shopping!- propose Rose sorridendo alla prospettiva di passare qualche ora in compagni di una donna.

-Scusate? Noi dovremmo andare a quel pranzo e poi riprendere la riunione. Quando vorreste andare a fare shopping?- chiese insolitamente acido Logan.

-Non fare l’antipatico, Logan! Sfrutteremo la pausa pranzo di Rory. Il vostro pranzo potrete farlo anche senza di lei e così sarete solo uomini. E dopo potrete ricominciare la vostra riunione. Non sono un genio?- disse sbrigativamente la moglie di Robert.

-Ma si, Logan. Lasciale andare a fare cose da donne. In ogni caso la riunione non sarebbe stata ripresa prima delle 16, quindi ne avete di tempo.- disse Robert guardando il suo orologio da polso che segnava le 12 in punto.

Logan sbuffò vedendo che la prospettiva di passare un intero pranzo al fianco di Rory gli era stata sottratta con tanta cattiveria.

-Per me va benissimo! E’ molto che non vado in giro per negozi con una donna. Allora…a dopo, signori.- disse Rory cortesemente verso gli avvocati e gli altri due.

Rose sorrise e dopo aver salutato il marito stampandogli un dolce bacio sulla guancia, prese la bruna sotto braccio e insieme si avviarono verso l’ascensore. Invece, Logan e Robert, rimasero a guardarle andare via, quando il moro gli sussurrò all’orecchio:

-Stai tranquillo, avrai altre occasioni per stare solo con lei. Stasera, ad esempio.-

-Come? Ma che dici. Era solo un pranzo di lavoro.- minimizzò Logan.

-Si, un pranzo di lavoro.- sussurrò Robert rientrando nella Meeting Room per raccogliere le sue cose, pronto ad un vero pranzo di lavoro con i suoi avvocati e l’amico che, evidentemente, non aveva ancora, e forse mai avrebbe, dimenticato Rory Gilmore, colei che gli aveva spezzato il cuore.


********

Erano le 15 in punto e la rossa e la bruna avevano già comprato vestiti, scarpe e accessori vari per la serata.

-Ci rimane ancora un’oretta…ti va qualcosa da mangiare?- propose Rose che come la sua nuova amica non aveva ancora toccato cibo dalla colazione.

-Certo! C’è un posto carino proprio lì. Possiamo vedere se ci danno un tavolo fuori. C’è un caldo oggi!- disse Rory indicando un piccolo locale con dei tavolini davanti l’entrata, proprio dall’altra parte della strada.

Attraversarono e dopo aver chiesto un tavolo all’aperto, si sedettero l’una di fronte all’altra.
Ordinarono due insalate e dell’acqua minerale e aspettando, cominciarono a parlare di loro.

-Come hai conosciuto Robert?- chiese Rory sinceramente interessata.

-Logan non ti ha raccontato niente oggi? So che siete rimasti da soli per un po’.- la stuzzicò Rose sorridendo.

-Noi…abbiamo parlato solo di cosa abbiamo fatto in tutti questi anni…niente di più.- cercò di giustificarsi Rory, arrossendo.

-Non c’è ragione che ti imbarazzi. So tutta la vostra storia, Rory.- disse dolcemente la rossa.

-Ah, davvero?-

-Si. Rory, Logan è un ragazzo molto speciale e quando io e Robert lo abbiamo conosciuto era davvero a pezzi. Non sto cercando di farti sentire in colpa, vorrei solo che tu sapessi davvero come è stato in questi anni. Dubito che lui ti abbia mai detto di quante notti ha passato in bianco pensando a te. O di quante storie lui abbia avuto nella speranza di non pensarti almeno per qualche minuto. O di quante volte sia passato davanti a quella che doveva essere la vostra casa.- concluse Rose ripensando a tutte quelle volte che aveva visto stare male il ragazzo biondo.

-Ha detto soltanto che gli ho spezzato il cuore e ha parlato di qualche storia che ha avuto...e basta. Ma anche io sono stata male, che vogliate crederci o meno.- sussurrò infine la brunetta abbassando lo sguardo.

-Oh no Rory, io non volevo metterlo in dubbio! Io non ti conosco, ma ieri sera ho visto il tuo viso quando hai riconosciuto la voce di Logan, anche senza esserti girata.-

-Ho sentito una fitta al cuore.- ammise Rory.

-Lo so. Lo capisco. E credimi, non metterò mai in dubbio la tua sofferenza. Non potrei. Ma posso chiederti una cosa? Puoi anche non rispondere, dopotutto non sono affari miei.- chiese la rossa curiosa.

Rory la guardò e annuì dandole il permesso.

-Perché gli hai detto no? Se lo amavi così tanto, e credimi che si vede, perché non lo hai sposato?-

La brunetta parve colpita da quella domanda. Se l’aspettava, ma non così presto.
Non ne aveva mai parlato con nessuno che non fossero sua madre e Lane e decise di parlarne a Rose.
Non sapeva perché, ma sentiva di potersi fidare di quella ragazza che aveva più o meno la sua età, dai capelli rossi come il fuoco e gli occhi blu oceano.

-Ero giovane. Avevo appena concluso l’università e volevo entrare subito nel mondo del lavoro. Quando ho dovuto scegliere tra la campagna di Obama e il seguire Logan a San Francisco, ho scelto la prima. E alla fine, qualche anno dopo, mi sono comunque ritrovata a San Francisco, lavorando per il Chronicle. Non rinnego nulla di quello che ho fatto per arrivare dove sono ora. Ho faticato per avere tutto questo, e so di averlo meritato. Ma ora che ci sono arrivata non riesco a non pensare a quanto sarebbe stato bello condividere tutte le gioie e i dolori di questo mondo con accanto Logan.- concluse con una punta di rimpianto e amarezza verso il passato.

-Non si può tornare indietro, ma si può andare avanti. Puoi, potete, guardare al futuro. Un futuro insieme.- disse Rose.

-Non so se è ancora possibile avere un futuro insieme. Ha anche usato il passato prossimo.-

-Io sono sicura di si.- sorrise dolcemente Rose portandosi alle labbra il bicchiere di vino bianco che aveva ordinato poco prima.

Passarono alcuni minuti riprendendo a mangiare, quando Rory decise di spezzare quel silenzio che poco si addiceva a due chiacchierone come loro, ricordandosi così che la rossa non aveva ancora risposto alla sua domanda.

-Ma allora come hai conosciuto Robert? Non hai ancora risposto.-

-Hai ragione! Sono brava a cambiare discorso senza che le persone se accorgano, non è vero? Scusa, sto divagando di nuovo. Dunque…io e Robert ci siamo conosciuti quando è venuto in Inghilterra per un appuntamento nell’azienda di mio padre. Io non sono americana, sono inglese di nascita. Genitori inglesi, nonni inglesi, bisnonni inglesi. Nata e cresciuta a Brighton. Non lo avevi capito dal mio accento?- chiese la rossa interrompendo il suo racconto.

-Avevo intuito che non eri americana. Voi inglesi avete un accento molto più elegante del nostro, lasciatelo dire.- rispose Rory sorridendo.

-E come darti torto? Ma su una cosa voi americani vi sbagliate: non siamo per nulla snob. Quasi tutti. E anche Robert, quando mi ha conosciuta, ha ammesso di essersi ricreduto. In ogni caso, lui è andato all’appuntamento e ci siamo incrociati nella hall dell’azienda. E’ stato amore a prima vista, ma come tutte le giovani inglesi di buona famiglia non potevo mostrare immediatamente il mio interesse verso di lui. Quindi mi ha corteggiata a lungo e dopo soli 6 mesi di fidanzamento, ci siamo sposati venendo ad abitare a San Francisco.- concluse Rose ricordando tutti i momenti trascorsi con quello che ora era suo marito da quasi 7 anni.

I 7 anni più belli della sua vita.

-Wow! E tu hai lasciato tutta la tua famiglia e tutti i tuoi amici per venire a trasferirti in un paese in cui non eri mai stata?-

-Si, ma non mi sono mai pentita della scelta che ho fatto. E poi, conoscevo Logan che è stato il testimone di nozze di Robert. Sono entrati in società due anni dopo.-

-È una bellissima storia, Rose.- disse Rory sincera.

-Si, lo ammetto, hai proprio ragione. Ehi! Ma sono già le 4 meno un quarto. Sarà meglio chiedere il conto e chiamare un taxi.-


**********

10 minuti dopo si salutarono di fronte l’entrata del grattacielo in cui aveva sede il Gilmore e Rory raggiunse la Meeting Room dove già Logan e Robert e tutti gli avvocati si erano riuniti.

La conferenza durò all’incirca 3 ore e mezza e poi si congedarono, i tre dandosi appuntamento per quella sera stessa al Palace dove avrebbe avuto luogo la mostra.

Rory rientrò immediatamente a casa pronta ad infilarsi sotto la doccia che le servì da rifugio per almeno un quarto d’ora.
Dopodiché, frizionandosi i capelli con un asciugamano entrò nella sua camera per sistemare l’abito sul letto, in modo che non si sgualcisse più del dovuto. Poi tornò in bagno, e dopo aver indossato una vestaglia di seta bordeaux, cominciò ad asciugarli.
Subito dopo si truccò. Leggermente.
Un po’ di matita per definire gli occhi, mascara per allungare le ciglia, fondotinta per coprire le occhiaie dovute alla nottata precedente quando non aveva chiuso occhio, fard e cipria per dare unicità e un po’ di colore a quella pelle quasi serica.
Tornò in camera da letto quasi completamente truccata e togliendosi la vestaglia, indossò il vestito che pochi minuti prima aveva depositato sul letto.
Lo indossò piano, attenta a non mettere in disordine i capelli e a non toccare il trucco. Senza difficoltà riuscì a chiudere la cerniera invisibile che si trovava su un fianco, infilò i sandali neri tacco 12 facendo bene attenzione a non sbagliare gancetto come le succedeva sempre con quel tipo di scarpe, tornò in bagno per mettere il rossetto scuro rifinendolo con un po’ di lucidalabbra trasparente e poi si diede un ultimo sguardo allo specchio che aveva nella sua camera da letto e grazie al quale poteva mirarsi interamente.
Sorrise soddisfatta del suo lavoro.
Era pronta.
Chiamò un taxi che arrivò 10 minuti dopo, quando venne avvertita da Marcello, il portiere di origini italiane, di appena 60 anni, che aveva visto la nascita di quel grattacielo in cui era venuto subito a lavorare e abitare con la moglie e i 3 figli, ai quali aveva potuto pagare tutti gli studi fino al conseguimento della laurea in medicina per Antonio, il più grande, in legge per Carlo Maria, il mezzano, e in Archeologia per Esme, la più piccola che aveva l’età di Rory.
Pochi secondi dopo salì sul taxi e facendo un profondo sospiro disse il luogo al tassista.
La sua serata stava davvero per cominciare.



***********


Ed eccomi di nuovo qui dopo un tremendo ritardo durato per 1 mese esatto, oggi! Chiedo nuovamente umilmente venia, spero di poter aggiornare il più presto possibile anche perché questo è un capitolo spezzato a metà. In origine questo e quello che verrà dopo ne formavano uno unico ma vedendo che era troppo lungo, ho pensato di dividerlo e di lasciarvi anche con il fiato sospeso.
Cosa succederà alla festa? Ditemi cosa vorreste leggere e io vedrò di accontentarvi…anche se, ricordatevi, è già stato tutto deciso! XD
E ora, si passa ai ringraziamenti!

juju210: Ciao! Eh si lo so..anche io all’inizio avevo pensato ad una reazione un po’ + fredda da parte di Logan ma alla fine il mio lato romantico ha ceduto e lo ha fatto molto più dolce di quanto previsto. Ma comunque, che te ne pare di questo capitolo di “transizione” come lo chiamo io? Non succede niente di particolare ma è come dire… “la quiete prima della tempesta”! Detto questo ti saluto e mi auguro di leggere ancora una volta i tuoi commenti! Un bacione.

pinkgirl: Ehi grazie per i complimenti…me li merito davvero? Bohhh! Che ti pare di questo capitolo? Fammi sapere! Ciao ciao

giuggiolina43: Eh si anche secondo me Rory e Logan sono la coppia perfetto! Continua a seguirmi, mi fa sempre piacere trovare commenti!

Lamb23: Non so se il tuo presto equivalga al mio, ma l’importante è aggiornare! Tranquilla, la fic la finirò, prima o poi! Grazie per i complimenti…l’ho proprio scritta perché avrei voluto che l’ottava stagione si svolgesse così! Peccato…consoliamoci con le storie che leggiamo e scriviamo! Che mi dici su questo capitolo? Solo un piccolo momento della loro storia e poi qualcosa in più su Rose e Robert! Fammi sapere presto! Baci.

romanticgirl: …sono perdonata anche questa volta per non aver aggiornata per tutto questo tempo? Chiedo scusa, ma veramente ho avuto un macello di cose da fare! Come ti sembra questo capitolo? Fammi sapere che ne pensi! Ciao ciao

Alphacent: certo che anche io ho ancora l’amaro in bocca per come è davvero finito tutto…per questo cerco di addolcire un po’ tutti noi delusi con questa storia. Che mi dici di questo capitolo? Fammi sapere! Bacetti

LoVe4Ever: Eh si…che fissa che abbiamo con tutti sti Logan! Comunque…sono contenta che sia anche il tuo telefilm preferito…non vedo l’ora di leggere la tua storia su V.Mars! Sono sicura che sarà bellissima…purtroppo anche quella è finita in modo piuttosto strano, secondo me! Ti è piaciuto come ho descritto il loro momento all’inizio del capitolo? E la storia di Rose e Robert? Fammi sapere che ne pensi perché sono davvero curiosissima!! Baci, ciao ciao

scheggia94: anche io adoro profondamente quando Logan chiama “Scheggia” Rory…troppo bello e troppo romantico! Comunque, spero di rivedere il tuo nome tra i commentatori! Un bacio

Christine23: si, credo fosse l’ora di Scaly…o forse della Leo, non ricordo! Ne abbiamo combinate troppe in quelle ore che ormai ho perso il conto! Comunque…che mi dici tu di questo capitolo? Sappiate che è grazie a lei che non ho messo anche la parte della mostra…quindi se volete ringraziare, dite a lei e se vi siete arrabbiati…prendetevela con lei!! XDXD Vabbbbbèèèè! Ou ex compa futura compa fammi sapere che ne pensi, eh? Ciaoooooo bye bye

LadyElizabeth: ed ecco il seguito? Piaciuto? Lo so, non ho detto molto ma nel prossimo ne vedrete delle belle! Fammi sapere! Ciaoo!

phedre: Ancora per la fine ci verrà un po’, ma tranquilla, arriverà presto. In ogni caso, sono contenta che i capitoli ti siano piaciuti e spero che ti sia piaciuto anche questo. Fammi sapere! A presto



CONTINUA…
  
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