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Autore: SheilaPhoenix    06/04/2014    2 recensioni
Sakura sapeva da sempre che lei non era figlia dei suoi genitori, troppo diversi da lei.
Sua sorella maggiore di quattro anni si era accorta che ultimamente Sakura desiderava cercare la verità, entrambe sapevano che la loro vera madre voleva allontanarle da se solo per la loro felicità, ma Reo la sorella di Sakura sapeva che la sorellina avrebbe sofferto più di tutte se fosse venuta a conoscenza di tutta la storia. Doveva allontanare Sakura dai suoi propositi di cercare la sua vera mamma o dirle la verità ? Cos’era meglio per lei ?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Sakura dormiva tranquillamente ignara di tutto, ignara che tra poche ore una verità da lei tanto attesa e desiderata le avrebbe cambiato la vita.
<< Ho detto che non potete entrare >>
Il sonno tranquillo della rosa venne interrotto dall’urlo di Tsunade, la quale aveva iniziato a destarsi dal suo sonno tranquillo.
<< Ma nonna Tsunade vogliamo solo assicurarci che sta bene >>
Era Naruto quello che aveva appena urlato, la sua voce era inconfondibile.
<< Naruto vi ho già detto che sta benissimo e sta riposando, se entrate la sveglierete >>
<< faremo in silenzio >>
Urlò il biondino, non sapevano che la povera ammalata si era già svegliata di soprasalto, Tsunade aveva sospirato stanca di dover sempre ricordare a Naruto il tatto da usare in certi casi, Sakura osservò poi la tenda aprirsi di scatto e un Sasuke dall’aria preoccupata che entrava di corsa nella tenda, Sakura arrossì immediatamente alla vista del moro palesemente preoccupato per lei.
<< Sakura, sei sveglia >>
Anche Tsunade e Naruto erano entrati nella tenda.
<< Impossibile dormir con tutto quel baccano che facevate >>
Sussurrò a voce bassa e sorridendo leggermente, Tsunade non riuscì dal frenarsi a prendere a pugni il biondino.
<< Ahio .. C’era anche Sasuke che voleva entrare però >>
La rosa cercò di mettersi a sedere, ma era ancora troppo debole e perse l’equilibrio, venne sorretta da Sasuke per un braccio che l’aiutò volentieri.
<< Grazie, vorrei dell’acqua se è possibile >>
Chiese poi osservando l’Hokage, si era resa conto solo in quel momento che non si trovava nella sua tenda.
<< Ecco tieni >>
Tsunade afferrò subito la borraccia con l’acqua dentro e la portò alla rosa, l’aiutò a bere poi la guardò dolcemente come non aveva mai fatto prima.
<< Reo ? Ricordo che ero con lei prima di svenire, dov’è Reo ? >>
Chiese Sakura preoccupata.
<< E’ dovuta andare in una missione, voleva vederti sveglia prima di partire, ma non ha fatto in tempo >>.
Sakura annuì stringendo il bicchiere poi si rivolse ai compagni con un largo sorriso.
<< Mi spiace avervi fatto preoccupare >>
<< Non importa, l’importante è che ti riprendi presto >>.
Rispose Naruto mentre Sasuke rimaneva in silenzio a guardarla, Sakura sentendosi gli occhi del moro puntati addosso arrossì, sapeva di essere conciata male, i capelli scompigliati e il collo sudato.
Forse non emetteva neanche un buon odore, Tsunade se ne rese conto e decise di cacciare i due ragazzi.
<< Bene, l’ora della visita è terminato. Andate via e dite agli altri che Sakura sta benissimo e non  si devono preoccupare per lei >>.
Tsunade sapeva benissimo che Ino era dietro alla tenta, se ne era accorta dall’ombra della sua sagoma, anche gli altri erano li fermi ad aspettare, sapevano che entrare tutti insieme non sarebbe stato un bene per Sakura, quindi si erano tutti bloccati dietro la tenda.
Dopo aver cacciato i due, Sakura si rese conto che Sasuke le aveva lanciato uno sguardo intenso prima di uscire, misto al sereno e preoccupato per lei.
<< Come ti senti ? >>
La voce di Tsunade non arrivò neanche alle orecchie della rosa perché troppo presa dalla visione di Sasuke che ancora non usciva dalla tenta.
<< Sasuke, non mi servi come lampadario in tutta onestà >>
Scherzò Tsunade notando il ragazzo ancora fermo avanti all’entrata della tenda, il moro si destò dai suoi pensieri.
<< Si, Sakura ? Ci vediamo presto >>
Disse prima di uscire con la faccia di uno che aveva appena fato la figura dell’idiota, la rosa sorrise leggermente.
<< Vedo che stai benissimo >>
Continuò poi Tsunade divertita, si andò a sedere accanto alla figlia e la fissò.
<< Si, sto molto meglio ora che ho visto Sasuke che era preoccupato per me >>.
Disse Sakura mettendosi le mani in tasca, poi si ricordò del regalo della sua maestra.
<< Come facevate a sapere delle mie misure ? >>
<< Non è difficile capirle quando… Quando si è a contatto così spesso >>.
Spiegò Tsunade, stava per dirle in realtà che per lei non era difficile visto che era sua figlia e l’aveva osservata bene in quegli anni di crescita.
Sakura annuì convincendosi che quello che le aveva detto fosse il vero, poi mosse un po’ la mano nella tasca destra della sua casacca, sentì qualcosa di freddo e poi una specie di laccio di cuoio, senza capire cosa fosse cacciò quella che sembrava una collana e fu molto confusa trovandosi in effetti in mano una collana.
<< Una clessidra >>
Riuscì a dire osservando quella piccola clessidra con dentro una polverina tutta colorata, la girò per vedere quella sabbia cadere dall’altro lato.
<< Sakura… Quello era di.. Di tuo padre un tempo sai ? >>
La rosa sgranò gli occhi, osservò Tsunade non capendo dove volesse arrivare.
<< Lui la teneva sempre al collo, diceva che era un regalo di sua madre prima di morire, quindi di tua nonna… L’avevo io perché.. >>
Tsunade non sapeva bene come dirle la verità, ma ormai un pezzo della storia l’aveva detto, ora bastava solo dire la cosa più importante.
<< Perché tuo padre era Dan Kato >>.
Confessò facendo tremare la voce, Sakura si pietrificò, Kato. Dan Kato era il compagno della sua maestra, questo voleva dire solo una cosa.
<< Tu.. Tu sei mia madre ? >>
Domandò con la voce piena di emozioni contrastanti.
Tsunade riuscì’ solo ad annuire mentre delle lacrime che lei stessa stava cercando di reprimere le avevano iniziato ad inumidire il viso.
<< Perché ? >>
Furono le uniche parole che Sakura riusciva a dire in quel momento, poi fissò la clessidra e prese coraggio.
< Perché dirmelo solo ora ? Me lo hai sempre tenuto nascosto anche se sapevi quando ci tenevo a conoscerti ? E Reo ? Lei lo sapeva e non mi ha voluto dire nulla ?? Cosa vuol dire tutto questo, non capisco perché quando ho chiesto se conoscevi mia sorella hai fatto finta di niente ? Io lo avevo fatto con lo scopo di sentirti dire che noi eravamo le tue figlie, ma tu hai detto che non ne hai mai avute allora mi sono messa il cuore in pace, ma ora mi vieni a dire che sono tua figlia ? >>
Tsunade sapeva che Sakura non avrebbe preso bene la cosa, anche se ci sperava infondo.
<< Ho avuto paura >>
<< Di cosa ? >>
<< Di dover scontrarmi con il mio passato, la morte di Dan e voi due eravate così piccole, tu piangevi sempre perché Reo chiedeva del papà e avevi capito che non sarebbe più tornato, così l’ho picchiata e tu mi urlasti di odiarmi, forse non lo ricordi perché eri troppo piccola. Ma io non dimenticherò mai quel giorno Reo mi disse anche che mi voleva morta, che non era giusto che papà non sarebbe mai più tornato… Non c’è l’ho fatta ero presa dai sensi di colpa, e come ti ho detto ieri mi stavo lasciando andare,poi però mi sono ripresa ed eccomi qua.. Sakura non sai quando mi disp… >>
Tsunade si fermò quando si rese conto che sua figlia non voleva sentire neanche una parola di quello che le stava dicendo.
Allora le si sedette accanto ma Sakura voltò lo sguardo di lato.
<< Parlami Sakura, dimmi che mi odi che ti faccio schifo, dillo ne sarò felice ma voglio una tua reazione >>
<< Che ti devo dire ? Vuoi sapere forse cosa provo ora ? Nulla, ho il vuoto non so niente, insomma non so se essere felice o no, tu sei la persona della quale mi fidavo di più al mondo dopo mia sorella, mi confidavo con te, piangevo quando pensavo a Sasuke o alla mia vera madre, ma non ti faceva male vedermi in quel modo ? piangere per te mentre tu continuavi a far finta di nulla ? >>.
Tsunade abbassò gli occhi osservando le mano di Sakura che stringevano quella collana, stavano tremando.
<< Non sai quando.. Ma ti sono stata vicina anche se non direttamente, vorrei tornare indietro al nostro primo incontro e cambiare tutto >>.
Confessò con il cuore a pezzi, Sakura scosse il capo con forza.
<< Voglio rimanere sola mastra Tsunade >>.
A quelle parole l’Hokage rimase ferma a fissare sua figlia, era comprensibile, non riusciva ancora a chiamarla neanche per nome, non pretendeva di essere chiamata mamma.
<< Vattene >>
Aggiunse Sakura notando che quella donna continuava a stare li, poi sentiva la testa scoppiarle voleva dormire un po’, si sistemò meglio sotto le coperte sentendo l’odore di Tsunade invaderle le narici, e certo quella era la sua tenda, ma quando si sarebbe ripresa sarebbe tornata da Reo, e proprio con lei voleva parlare della situazione, sua sorella le doveva dire molte cose.
Tsunade posò la mano sulla spalla di Sakura, contatto che durò poco visto che la ragazzina si era allontanata da lei con un gesto rabbioso, così la lasciò sola con le sue lacrime, mentre cercava di reprimere la sua tristezza.
Sakura teneva ancora stretta quella clessidra, era di suo padre e decise di metterla al collo,  lui le avrebbe dato il coraggio che le serviva in quella difficile situazione.
 


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