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Autore: f9v5    06/04/2014    4 recensioni
[Cross-over; Sonic Adventure 2/Powerpuff girls Doujinshi] [Nomi originali dei personaggi]
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In seguito al fallimentare tentativo di controllare Chaos, il Dr. Eggman escogita un nuovo piano per realizzare i suoi desideri di conquista del mondo, contando anche su un aiuto giunto dal passato.
Sarà compito di Sonic the Hedgehog e Blossom Utonium, insieme ai loro amici, riuscire a fermarlo, sempre che Sonic non stia dalla parte sbagliata della barricata.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mobius' War'
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Quand’è che quella giornata aveva cominciato ad assumere una brutta piega? Quando aveva preso la decisione di farsi coinvolgere nella ricerca di quelle pietre magiche che avrebbero potuto decidere il destino del mondo intero? O piuttosto quando aveva visto il luogo in cui una di esse si trovava?
Courage era completamente indeciso tra le due alternative, ma l’avere vicino la sua amica e la sorella di lei (per quanto quest’ultima non lo avesse mai preso in simpatia) gli aveva dato un briciolo di sicurezza, quel tanto che bastava per lasciarlo attaccato alla gamba di Bubbles e non spingerlo a correre via, con una velocità che avrebbe potuto quasi rivaleggiare con quella di Sonic, per mettersi al sicuro.
Poi capì che il motivo che lo aveva portato a non fare una scelta era il fatto che ve ne fosse una terza di opzione, presentatasi quando ormai era tardi per fare dietrofront e scappare via da lì.
Vedere quella decina di robot accerchiarli quando erano ormai a pochi metri da quel lugubre maniero fece salire un brivido lungo la schiena del cane, che, se possibile, si strinse ancora di più alla gamba della biondina.
-Sono di nuovo quei robot!-
-Evidentemente questo Dr Eggman non deve essere molto sveglio. Li abbiamo fatti a pezzi già una volta i suoi ferri vecchi, stavolta non sarà diverso. Ma visto che ciò mi darà l’occasione di menare un po’ le mani, di certo non mi lamento.-
Buttercup sbattè i pugni l’uno con l’altro, ansiosa di cominciare, ben presto anche la sorella si mise in posizione di combattimento.
Tutti e dieci gli E-1000 puntarono il braccio destro verso di loro, caricando in esso uno dei loro razzi teleguidati.
Buttercup ghignò, sicura che non avrebbero creato troppo problemi, sarebbe bastato spiccare il volo al momento giusto e approfittare della visione aerea per localizzare gli automi e distruggerli mentre questi erano ostacolati dal fumo.
Ma le cose andarono diversamente da come si erano svolte a White Jungle.
I robot, all’ultimo istante, puntarono le braccia verso l’alto, facendo in modo che i missili seguissero una traiettoria arcuata prima di cadere verso le loro vittime.
Accidentaccio, in quella maniera scappare in aria avrebbe significato fare boom.
-Bubbles, stacca un masso bello grande!- facendo pressione con tutta la loro forza, le due sorelle infilarono le mani nel terreno e ne staccarono un pezzo consistente a testa, che piazzarono sopra le loro teste per farsi scudo.
I razzi cozzarono contro la loro difesa improvvisata ed esplosero, per fortuna i tre restarono illesi.
Dal polverone uscì una furiosa Buttercup che si fiondò sul nemico più vicino centrandolo in pieno petto con un destro.
Rimase sorpresa nel notare di non essere riuscita a sfondare il petto del robot come era accaduto a White Jungle, ma di essere riuscita solo a causargli una lieve ammaccatura.
-Questa volta non sarà tanto facile.- annunciò una voce maliziosa sopra di loro.
A svolazzare in cielo stava la stessa ragazza pipistrello che avevano incontrato il giorno prima.
-Ehy, tu sei quella ladra che ieri ci ha fregato il Chaos Emerald!-
-Vedo che vi ricordate di me, mi fa piacere. Tornando a quanto ho detto prima, ti illudevi davvero che il Dr Eggman non avesse preso alcuna precauzione contro la vostra superforza?! Dopo che ieri li avete distrutti senza troppe difficoltà, il dottore ha rivestito tutti gli altri E-1000 con uno strato di gomma trasparente in grado di assorbire i vostri colpi e smorzarne così l’effetto.-
Le due ragazze sgranarono gli occhi a quella rivelazione, allora sarebbe stato più difficile del previsto.
-Molto bene. E-1000, usate la strategia che il dottore ha inserito nei vostri database!-
Gli occhi degli automi si illuminarono per qualche istante, segno che stavano cercando l’informazione richiesta.
Una volta confermata la procedura, cinque di loro si posizionarono di alcuni metri più indietro rispetto all’altra metà.
La prima fila caricò il cannone laser sul braccio sinistro e facendo fuoco, facilmente schivato dalle due che spiccarono il volo.
Era stato troppo facile.
Capirono che non era finita quando i cinque messisi più dietro cominciarono a lanciare i loro missili a raffica nel tentativo di abbatterle, costringendole di nuovo a terra, dove tornarono ad essere vittima dei laser del primo cerchio, mentre quello più esterno tornò a caricare le munizioni.
-È ovvio cosa vogliono fare, ci attaccano in base alla nostra posizione mentre l’altro cerchio si ricarica. Anche se non dovessero mai colpirci, stanno puntando a farci stancare.- Bubbles riuscì a capire al volo la strategia semplice ma, purtroppo per loro, efficace adottata dal nemico, mentre Courage, aggrappato a lei con le sole gambe, teneva le zampe anteriori giunte in preghiera verso tutte le divinità che conosceva.
-Beh, allora sarà il caso di trovare una soluzione, io non intendo fare per sempre da bersaglio mobile!- dichiarò furiosa la sorella mora mentre schivava un laser che aveva minacciato di colpirla alla spalla.
I robot continuavano imperterriti nel loro assalto, apparentemente senza fine, sotto la costante supervisione di Rouge, seppur ogni tanto questa volgesse leggermente lo sguardo verso il castello dietro di lei.
“Ok, ragazzina, sarà bene che tu non fallisca e trovi il Chaos Emerald. Per quanto questa strategia sia buona, dubito che queste mocciosetta si faranno sconfiggere così.”
In tutto quel marasma nessuno fece caso ad un certo batuffolo di pelo rosa che, approfittando del fatto che nessuno dei robot sembrasse prestargli attenzione, evidentemente non lo reputavano una minaccia, sgusciò sotto le loro gambe e, riuscendo a non farsi avvistare nemmeno da Rouge, si diresse spedito verso il castello diroccato.
Courage non potè fare a meno di chiedersi perché diavolo doveva cacciarsi sempre in situazioni del genere, ma poi si ricordo che Bubbles, portandolo con se, aveva dimostrato di avere fiducia in lui e non voleva deluderla.
Andando contro la sua codardia tipica, il cucciolo entrò dall’ingresso principale, un vecchio portone mezzo rotto e cigolante, e cominciò ad orientarsi nell’entrata di quel luogo, all’interno ancora più lugubre e tetro di quanto non sembrasse visto da fuori.
Insomma, roba da film horror.
“Che cosa non si fa per amore?” pensò disperato, per poi cominciare a cercare.
 
 
 
Dexter aveva imparato, nel corso degli anni, ad essere sempre cauto.
Era una lezione che, incredibile a dirsi, era convinto di aver appreso non attraverso una complessa sessione di studi e prove, ma grazie a sua sorella.
Del resto  fino a pochi anni prima lei era l’unica minaccia a minare la sua sanità mentale.
Con Dee Dee sempre nei paraggi aveva imparato a stare sempre sul “chi vive”, senza mai abbassare la guardia, lusso che non poteva permettersi, vista la consapevolezza che quella bionda iperattiva che era la sorella maggiore sarebbe potuta spuntare all’improvviso e in qualunque momento, con sommo dispiacere suo e delle sue invenzioni.
Si, alcune volte aveva il presentimento che perfino le sue macchine, malgrado fossero esseri non dotati di vero intelletto, avessero imparato a percepire la presenza di Dee Dee e che la cosa le mandasse in allarme.
Con lei insomma, non poteva permettersi distrazioni di alcun genere.
Tralasciando il dispiacere del rievocare la figura ormai non più presente della sorella, Dexter sentì anche un senso di gratitudine nei suoi confronti quando, percependo il pericolo, attivò all’istante i suoi Powergloves e innalzando una barriera d’energia a difesa sua e dei suoi compagni di viaggio contro la freccia d’elettricità che aveva minacciato di colpirli.
-Accidenti, qualcuno ha cercato di fulminarci.- constatò Tails mentre Blossom assumeva già la posa da combattimento, pronta ad andare addosso a qualunque nemico si fosse presentato.
Ma nessuno dei tre avrebbe immaginato di ritrovarsi di fronte quello che a prima vista sembrava Sonic; Tails non corse ad abbracciarlo perché, notando all’istante il colore scuro del pelo, arrivò istantaneamente a capire chi fosse davvero quel riccio che avevano davanti.
-Quel ragazzino è riuscito a parare il mio Chaos Spear: o l’ho calibrato con poca energia, o siete semplicemente molto fortunati.- constatò Shadow the Hedgehog, una volta mostratosi dinanzi ai tre.
-Tu devi essere senza ombra di dubbio l’autore del massacro di Radical Highway e qualcosa mi dice che sei anche quello che ieri sera mi ha messa al tappeto colpendomi alle spalle!-
- “Complimenti” per l’intuito,ragazzina.-
-Che cosa vuoi?- Dexter sapeva che la sua era una domanda stupida, ovvio che quel riccio nero fosse lì per lo stesso motivo che avevano loro: cercare il Chaos Emerald.
Pose quella domanda con intento strategico: guadagnare tempo in attesa che i suoi Powergloves caricassero la loro potenza al massimo; con un po’ di fortuna, forse sarebbe riuscito ad arrecargli qualche danno.
L’unica cosa di cui era certo era che, se davvero quel tizio aveva battuto Sonic, allora doveva riuscire ad andare a colpo sicuro e con la forza massima, altrimenti non avrebbe ottenuto nessun risultato.
-Mi hai preso per uno stupido, ragazzo? Credi che non abbia capito cosa vuoi fare? Tu vuoi solo guadagnare secondi nella speranza di farti venire un’idea, ma vi avviso già da adesso che, qualunque trovata possa venirvi in mente, non funzionerà! Pertanto vi lascio la possibilità di scelta: o vi togliete dai piedi adesso e ve ne tornate a casa con le vostre gambe, oppure ci tornerete sulla sedia a rotelle… nel migliore dei casi. Nel peggiore… a casa non ci tornerete affatto!-
Dexter si scambiò un rapido cenno di intesa con Blossom e Tails ed entrambi capirono all’istante, c’era bisogno di qualche altro secondo.
-D’accordo… scegliamo la prima! Torneremo a casa… dopo che avremo preso il Chaos Emerald e avertela fatta pagare per aver incastrato Sonic!-
Blossom e Tails si lanciarono frontalmente all’attacco del riccio, spostandosi ai suoi lati verso la metà del percorso, provando a costringerlo a voltarsi verso uno solo dei due e lasciarlo all’oscuro sui movimenti dell’altro.
Il riccio nero invece mantenne lo sguardo fisso su Dexter e non calcolò minimamente gli altri due e quando questi gli si gettarono addosso, parò i loro destri alzando le braccia.
Sia Blossom che Tails ebbero un iniziale momento di smarrimento.
Tails in realtà non si aspettava di ottenere risultati, sapeva di possedere una forza fisica minima, ma era convinto che Blossom avrebbe potuto ottenere qualche risultato.
-Come inizio è deludente.-
-Davvero?!- Blossom  e Tails approfittarono di quell’attimo di distrazione e gli bloccarono le braccia con entrambe le mani.
Shadow sembrò leggermente sorpreso.
-Dexter, colpisci adesso!- e quando il ragazzo con gli occhiali corrergli incontro pronto a colpirlo con un doppio colpo, capì la loro strategia: avevano previsto sin da subito che avrebbe parato i loro colpi laterali (in effetti, erano stati troppo prevedibili), perciò avevano approfittato della sua eccessiva sicurezza per bloccargli le braccia e diminuire la sua mobilità.
-Intelligente, devo riconoscerlo.-
Dexter allineò i pugni davanti al suo petto, col riccio ancora tenuto fermo.
-Beccati quest’onda d’urto… LASCIATELO ORA!- e, al momento giusto, rilasciò il suo attacco.
Il riccio nero venne scagliata ad alcuni metri di distanza e, dopo aver rimbalzato qualche volta al suolo, stette a terra, fermo e apparentemente sconfitto.
-C’è… c’è l’abbiamo fatta?- chiese Tails speranzoso.
-Me lo auguro, anche perché ci vorranno parecchi minuti perché i miei guanti si ricarichino completamente.-
-Sarà il caso di allontanarci e cercare il Chaos Emerald, prima che si risvegli, non credo resterà svenuto a lungo.- Suggerì la ragazzina, trovando subito il consenso degli altri due; erano stati fortunati a colpirlo, ma era il caso di fare in fretta.
-Addirittura farmi svenire?! Dovette essere davvero ottimisti… oppure soltanto degli illusi.-
La cruda realtà sbattè in faccia ai tre quando sentirono la voce del riccio che li sbeffeggiava mentre si rialzava senza alcun problema, sgranchendosi leggermente il collo.
-Ribadisco, avete avuto una bella pensata, ma ora avrete anche capito che lo stesso trucchetto non funzionerà di nuovo. Sono curioso adesso: cercherete di inventarvi qualcos’altro, o mi attaccherete frontalmente?-
Blossom gli diede la sua risposta con i fatti, prese il volo posizionandosi sopra di lui, prese fiato e lanciò verso di lui un soffio d’aria gelida.
Il riccio lo schivò facilmente e la parte di terreno dove prima si trovava venne ricoperta da uno strato di ghiaccio.
-Andate a cercare il Chaos Emerald, lo tengo occupato io!-
Dexter e Tails non se lo fecero ripetere due volte, il volpino prese il ragazzo per le braccia e spiccò il volo verso l’isola di terra successiva.
Peccato per loro che Shadow non fosse intenzionato a lasciarli andare.
Il riccio attivò le sue scarpe a reazione e cercò di partire all’inseguimento, ma venne intercettato da Blossom che lo colpì alla guancia con un pugno ben diretto, ma che ebbe solo l’effetto di infastidirlo.
Per niente turbato dall’attacco, si appallottolò su se stesso e travolse la rossa spingendola a terra.
In seguito, quando giunse sul bordo del costone di roccia si gettò su uno dei binari di collegamento stando alle calcagna dei due.
-Accidenti.- mormorò Dexter fra i denti.
Il riccio caricò un Chaos Spear che lanciò verso di loro e avrebbe fatto centro se i raggi laser oculari di Blossom non l’avessero intercettato, causando un’esplosione.
-Non illuderti che mi farò mettere al tappeto tanto facilmente anche stavolta!-
Shadow vide Blossom affiancare i suoi due amici e mandargli un’occhiataccia di sfida.
Sfida che fu ben lieto di accogliere, migliorò l’aderenza delle sue scarpe sul freddo metallo, scivolando ancor più in fretta e continuando a bersagliare i tre con le frecce di energia, che venivano o schivate o intercettate da Blossom.
In seguito ad uno degli attacchi, fu la Powerpuff girl a tentare l’offensiva, ma il riccio innalzò una barriera d’energia contro cui i suoi raggi oculari si scontrarono, ma senza riuscire a penetrarla.
A quel punto fu Dexter a prendere l’iniziativa: dopo aver detto a Tails di reggerlo per un solo braccio, il ragazzo genio, notando che aveva recuperato abbastanza energia puntò il suo Powerglow destro in direzione dei binari, in un punto che il riccio nero doveva ancora raggiungere, distruggendolo con un missile.
Shadow fu alquanto infastidito da quel gesto e spiccò un salto per aggrapparsi ad un costone di roccia sporgente ed evitando così un tuffo nel vuoto.
Osservò quei tre ragazzini che si avvicinavano al costone di roccia successivo, quando misero piede a terra e cominciarono ad andare alla ricerca del Chaos Emerald, approfittando di quei pochi minuti che avevano guadagnato, si fece scappare un grugnito.
-Tsk, siete proprio cocciuti!-
 
 
 
-Si può sapere che diavolo ci fai qui Bell? Hai idea di che rottura di palle sia stato venire a cercare te e quel pupazzo ambulante?- sbottò Sam all’indirizzo della ragazzina albina, mentre Zim cercava di gettarsi al collo di GIR per strozzarlo venendo prontamente bloccato dalla stessa albina.
Il fatto che si trovassero nel salotto di un vecchio castello abbandonato non sembrava minimamente turbare nessuno di loro, anzi, Bell sembrava non farci neanche caso.
Ebbe un leggero moto di rabbia quando intimò alla castana di non azzardarsi mai più a chiamarlo “pupazzo ambulante”, poi tornò svampita come al solito.
-Che diavolo significa che stai aiutando questo scienziato, come hai detto poi che si chiama, Eggman?!-
-Che nome di merda!- commentò l’alieno in tono da sfottò.
-Tralasciando il fatto che è un nome penoso, perché?- il tono di Sam era arrabbiato solo per il fatto che era stata lei a doverla andare a cercare, altrimenti sarebbe stato annoiato.
-Perché mi sto divertendo… e poi il piano di papà in questo momento è in fase di preparazione ancora, quindi volevo passarmi un po’ il tempo.- spiegò semplicemente con la sua logica semplicistica.
-Ma neanche per scherzo! Se non ti riporto indietro, il Dr X ci spacca il culo, a me e a Zim. Quindi non fare storie, si torna al Black Eden!-
-Uffa, e pensare che c’è anche la Powerpuff girl mora che ti ha fregato il dente.- nel tono di Bell non c’era malizia, solo ingenuità, ma tanto bastò perché la castana si immobilizzasse.
-Stai… stai dicendo sul serio?-
Quando Bell annuì con la testa, si lascio scappare un sorriso sadico che metteva in mostra la parte rimasta vuota dopo il pugno di Buttercup.
-Zim… mi sa che il caro Dr X aspetterà! Lei dov’è?-
-Hm… penso che lei e sua sorella siano ancora fuori a lottare con Rouge e i robot che ci siamo portate dietro.-
La castana si era fiondata verso la prima finestra dopo la parola “fuori” e l’aveva sfondata per dirigersi verso il suo obbiettivo.
Zim fissò il punto in cui Sam era sparita con espressione annoiata.
-Mi sa che dovrò aspettare ancora un pò prima di tornare alla playstation.- e pensare che lui e il dottore avevano una partita di PES ancora in sospeso.
All’esterno la situazione per le sorelle Utonium non era migliorata molto: gli E-1000 continuavano con il loro assalto doppio e la costante situazione di pressione a cui le costringevano impediva ad entrambe di prendere bene la mira, lanciando colpi a caso.
Per tale ragione solo tre robot su dieci giacevano al suolo fumanti, mentre gli altri sette continuavano l’assalto.
Rouge, mentre continuava a sorvolare la zona, pensò che quelle due dovevano avere davvero una bella resistenza per non essere ancora stramazzate per la stanchezza.
Sembrava comunque che la situazione stesse volgendo a vantaggio suo, ma dovette rimangiarsi quel pensiero quando vide una ragazza castana arrivare dal castello e fiondarsi su uno degli E-1000, spaccandogli il cranio con un destro caricato al massimo.
Quell’improvvisa intromissione finì per giovare alle sorelle Utonium.
Percependo la presenza di un terzo elemento nella loro zona d’attacco, i robot di Eggman si voltarono in sua direzione, dando a Buttercup e Bubbles il tempo di reagire.
Accortasi che le mosse fisiche avrebbero richiesto uno sforzo maggiore del solito, la biondina optò per un attacco sonoro.
Usando il suo urlo sonico (tra le tre sorelle, lei era la più esperta), Bubbles lanciò un urlo in direzione di due robot e l’alta frequenza mandò in fumo i loro circuiti interni.
Ormai la strategia degli automi era andata in fumo, i quattro rimasti vennero presto abbattuti: due da Buttercup che usò la sua forza portata al massimo, seppur non riuscì a sfondare i rivestimenti dei robot, il contraccolpo riuscì a distruggere i loro circuiti interni e gli ultimi due vennero abbattuti da Sam che li trafisse con gli artigli delle sue braccia meccaniche, disattivandoli.
Neanche il tempo di prendere fiato, però, che Buttercup dovette difendersi dall’attacco della castana che le si gettò contro con calci e pugni, con uno sguardo da predatore che si appresta ad andare all’attacco.
-Mi auguro che tu non avessi pensato che io vi sia venuta in aiuto per spirito di solidarietà, vero?! Buttercup, io soltanto ti posso uccidere, hai capito? Non avrei permesso ad uno di quei rottami di privarmi di questo piacere!- chiarì subito il concetto, mentre continuava ad attaccare la mora, costringendola sulla difensiva.
-E chi l’ha mai pensato?-
Le due ragazze continuavano la loro lotta a suon di calci e pugni, mentre Rouge, comicamente seccata da quell’intrusione fuori programma, si sbatteva una mano in faccia.
“Perché ho come il presentimento che sia un’amica di quella ragazzina? Tutti gli svitati capitano a me?” pensò mortificata.
Intanto Bubbles si stava guardando e la paura cominciò a crescere in lei.
-COURAGE… DOVE SEI?- come aveva potuto essere così sciocca da perderlo di vista, se gli fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
 
 
 
Tails stramazzò al suolo, ormai privo di qualunque riserva di energia.
“Non c’è niente da fare, è troppo forte… d’altronde, se ha sconfitto Sonic, che speranze pensavo d’avere?” pensò mortificato, cercando dentro di se ancora un briciolo di forze per rimettersi almeno in piedi.
Shadow the Hedgehog stava ancora combattendo poco più in la contro Blossom e Dexter, ma se i due ragazzi erano ormai al limite delle forze, il riccio nero sembrava potesse continuare ancora per delle ore.
Approfittando di quei pochi minuti guadagnati, il trio aveva esplorato l’intera zona di Sky Rail e immensa fu la loro gioia quando trovarono il Chaos Emerald giallo.
Ma il tempo per gioire fu breve, vennero presto raggiunti dal riccio nero e la battaglia fu quasi a senso unico.
Seppur qualche loro attacco fosse andato a segno, il loro avversario non cadeva, a ogni loro mossa lui si rialzava, a ogni sua mossa le loro forze si abbassavano sempre, solo Blossom sembrava ancora in grado di reggere per via della sua alta resistenza, perché ormai Dexter sembrava sul punto di crollare.
Le supposizioni di Tails si rivelarono corrette quando anche il genio dai capelli rossi cadde al suolo stremato, la superiorità del loro nemico era netta.
“Perché combattiamo? Che senso ha andare avanti? Sonic, perché non sei qui ad aiutarci? Mai come adesso… abbiamo bisogno di te!” il suo stato d’animo era ormai nero.
Blossom si distanziò dal riccio e cercò di colpirlo ancora col suo soffio di ghiaccio, riuscendo stavolta ad ottenere qualcosa.
Il riccio nero dovette incrociare le braccia davanti per non incassare al massimo l’effetto del colpo, ma un leggero strato di brina cominciò a ricoprire il suo pelo.
Sarebbe anche potuto finire congelato, ma era certo che la ragazzina avrebbe esaurito il fiato a breve e la sua supposizione si rivelò esatta.
Approfittando di quegli istanti, la colpì in azione rotante e sembrò che a quel punto la battaglia fosse davvero finita, malgrado i tentativi di quest’ultima e di Dexter di rimettersi in piedi.
Tails, ancora a terra e con gli occhi vitrei, aveva ormai mollato la presa sul Chaos Emerald che giaceva a terra, a pochi centimetri dalla sua mano.
“Tanto, senza Sonic non abbiamo nessuna speranza di farcela. Tanto vale arrenderci.”
E infatti, quando Shadow si avvicinò al suo corpo inerme e prese la gemma, il volpino non cercò nemmeno di fermarlo.
Shadow lo degnò di uno sguardo deluso e, dopo essersi accertato che anche gli altri due non potessero più costituire una seccatura, si apprestò ad andarsene, non valeva nemmeno la pena ucciderli.
-Chaos Control!-
Dexter e Blossom non riuscirono ad intervenire e il riccio nero se ne andò indisturbato.
Riuscirono solo a fissare il punto in cui era sparito come se farlo lo avesse fatto riapparire.
Poi si concentrarono su Tails, immobile e incapace di spicciare parola.
Dexter si sistemò tristemente gli occhiali.
-È stata una disfatta… sotto tutti i punti di vista!-
 
 
 
-Fermati, stupido cane!-
Zim stava davvero esaurendo la pazienza.
Aveva accettato di andare a cercare Bell, rinunciando alla sua dose quotidiana di videogiochi, aveva accettato di aiutare a cercare quel Chaos Emerald che quel tizio dal nome idiota aveva ordinato a Bell di cercare, togliendogli la possibilità di pensare ai fattacci suoi, ma dover anche inseguire una palla di pelo rosa urlante che scappava da tutte le parti come u proiettile impazzito per i corridoi di un castello diroccato che sarebbe potuto franargli sulla testa era veramente il culmine e la sua pazienza, già di per se scarsa, era ormai prossima ad esaurirsi.
“Quando tornerò al Black Eden, chiederò un prolungamento dei miei giorni di ferie.” contando che passava le sue giornate a oziare, mangiare e giocare ai videogame a prescindere… non sarebbe cambiato poi tanto.
Non che Courage se la passasse meglio di lui.
Stringendo a se il Chaos Emerald verde che aveva trovato in seguito ad un breve viaggio nelle cantine del castello, tra ragnatele, polvere e rimpianti dovuti al fatto che ormai ne era passato di tempo da quando aveva smesso di portare il pannolino, il cucciolo schizzava come una scheggia per i corridoi, pregando tra se di non essere raggiunto.
Se non altro le lunghe fughe dai cattivi stavano servendo a qualcosa, grazie ad esse aveva acquisito una velocità impressionante per un cane, perciò tirò un sospiro di sollievo quando si rese conto di essere riuscito a seminare quella specie di alieno con le antenne.
Sollievo che passò all’istante quando percepì una presenza alle sue spalle e una mano toccarlo sulla testa.
L’urlo che lanciò fu abbastanza potente da infrangere quei pochi vetri rimasti ancora intatti.
-Courage, calmati! Sono io.- quando si rese che si trattava di Bubbles le si gettò tra le braccia senza nemmeno pensarci, tremando come una foglia per lo spavento.
-Che spavento che mi hai fatto prendere, non lo fare mai più, hai capito?- l’apparente severità delle sue parole era dettata dalla preoccupazione derivata dal fatto di sapere il suo amico dentro quel posto spaventoso, in cui sarebbe potuto morire di paura.
Ma si fece prendere dalla gioia e lo strinse in un altro abbraccio quando il cucciolo le mostrò la gemma verde che teneva fra le zampe.
-L’hai trovato! Bravissimo Courage, lo dicevo che ci saresti stato di grande aiuto!- anche lui riuscì a sorridere, davvero felice per essersi reso utile ed aver dimostrato che la fiducia di Bubbles non era stata malriposta e, sotto sotto, voleva anche godersi la faccia di Buttercup quando avrebbe visto che anche lui aveva saputo fare la sua parte.
-Allora forza, andiamo a recuperare Buttercup e andiamocene da questo postaccio. Ma per quanto sia felice che tu abbia trovato il Chaos Emerald, promettimi che non entrerai mai più in un posto del genere da solo!-
Il cane rosa guaì in segno d’assenso, tutto quello che restava da fare era tornare a Megaville… ammesso che fossero riusciti a staccare Buttercup dalla faccia di Sam, che stava prendendo a pugni.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Mi ritengo davvero soddisfatto di me stesso per come ho gestito questo capitolo.
Soprattutto per un motivo: ho fatto cadere Tails in depressione!
Voi penserete magari “Hai fatto deprimere quel poveraccio, cosa c’è da essere fieri?” e io vi ribadisco che godo come un bastardo a torturare i miei personaggi preferiti e, tra i miei personaggi preferiti di Sonic, Tails sta al primo posto.
Una giornata dolce/amara per i nostri eroi, se da un lato Courage ha dimostrato che Bubbles ha fatto bene a portarlo con lei, dall’altro abbiamo avuto modo di vedere un’altra volta la schiacciante superiorità di Shadow the Hedgehog, avversario apparentemente invincibile.
E se pensate che io sia stato crudele con i buoni, aspettate di vedere cosa ho ancora in serbo per loro.
Quanto mi piace essere sadico… MUAHAHAHAHAH!
Alla prossima gente! ^_^
 


 
  
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