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Autore: Nerhs    06/04/2014    12 recensioni
(SEGUITO DELLA FF 'Student and teacher',SECONDO CAPITOLO).
"Venere,la dea della bellezza e dell’amore. La dea più bella. La dea più venerata dai Romani. La dea dal nome che viene affidato da ogni mamma alla propria figlia,sperando che essa sia bellissima e abbia quel amore che non tutti riescono ad avere."
Dal primo capitolo.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10-Part One.
 
*MAGGIO*
 
Era finalmente arrivato il giorno del mio matrimonio.
La notte era stata pessima. Migliaia di incubi atroci avevano travagliato il mio sonno, disturbandolo continuamente. Ed ogni incubo era simile. Venere in pericolo. Venere che piangeva. Venere che prendeva per mano un’altra donna e se ne andava via da me. Venere che, pur vedendomi in lacrime ad urlare disperatamente il suo nome, se ne andava lasciandomi sola. Aveva dormito con me quella notte, e, poverina, si svegliava sempre terrorizzata dietro di me per paura che la mamma stesse male.
E ora soffrivo più di lei, perché la vedevo molto stanca, ma il sorriso non le mancava assolutamente.
Erano le 6:43. Arrivò la parrucchiera in quel momento e l’accolsi sorridente, mentre la mia casa si svegliava.
Presi Venere e contro il suo volere, la rimisi sotto le coperte. Avrebbe potuto dormire qualche altra ora, e non glielo avrei proibito.
Harry si appropriò di un bagno, io, la parrucchiera Marine e Sophia invece, occupammo il secondo.
Stavo per cedere sul lavandino, avevo troppo sonno. Mi chiedevo come sarei arrivata al altare.
E quel pensiero mi distrasse dalla stanchezza. Iniziai a piangere in silenzio, mentre pensavo alle emozioni che stavo provando. Cercavo di metterle in ordine, sistemarle per bene nella mia testa. Felicità, gioia, contentezza, paura, agitazione, paura ancora.
Perché provavo quella dannata paura?Sempre lei tornava a tormentarmi. Ad inquietare i miei pensieri e anche i miei sogni e la mia vita. La mia vita, da un anno a quella parte, era governata dalla paura.
La paura di deludere Venere.
La paura di non poterle dare ciò che lei meritava.
La paura di non essere la mamma perfetta.
Ed ora anche la paura di non essere la moglie perfetta.
Perché volente o non, da lì a poche ore sarei diventata la moglie di Thomas.
Il “felici e contenti” che avevo sognato fin da bambina, si stava avvicinando. Il nostro fatidico “sì” e poi il bacio da fiaba con tutti quanti che applaudono e sorridono felici, con mia mamma in lacrime e mio padre con un espressione dura, tirata, gelosa, perché la sua bambina, anche se un po’ cresciuta, se ne sta andando con un altro uomo che non è lui.
E forse era proprio il pensiero di mio padre che mi faceva singhiozzare così pesantemente.
Sembrava così felice quando venne a sapere del mio matrimonio, e fu ancora più felice quando prese tra le braccia per la prima volta Venere. Ma sapevo perfettamente che per lui non sarebbe stato facile lasciarmi tra le braccia di Thomas.
Al mio quarto singhiozzo, Sophia si decise a chiedermi cosa stesse succedendo ma la tranquillizzai con un sorriso e prendendo un fazzoletto tra le mani e pulendomi le guance.
 
‘E’ normale essere emozionate in un giorno così speciale!’ sentenziò Marine
 
Le sorrisi e tornai ad osservare la sua creazione ormai completa. Aveva tirato sui i miei ricci, stringendoli in una cipolla tenuta ferma e composta dalla lacca e due splendide ciocche di capelli ricci scendevano sul viso, ai lati della testa. Mi sfiorai la testa e iniziai a complimentarmi per il suo meraviglioso lavoro, aveva creato un’opera d’arte di cui sarebbe dovuta andare più che fiera.
Marine abbandonò la mia casa dopo aver preso il mio assegno. Al suo posto arrivarono i miei genitori entrambi vestiti di tutto punto. Li strinsi forte a me e mia madre iniziò a piangere, e, senza preavviso, anche mio padre scoppiò in lacrime.
Ciò che li fece fermare fu Venere che, assonnata, saltò in braccio a loro.
 
‘Venere, potevi dormire anche un altro po’ amore mio!’ le accarezzai la schiena
‘No, basta.’ Disse facendo spallucce
 
Subito dopo, entrò a portare luce nella mia casa, Liz.
Indossava uno splendido vestito lungo color verde menta che si sposava alla perfezione con i suoi capelli biondi e mossi, sistemati sulle spalle. (http://weheartit.com/entry/109938479/search?context_type=search&context_user=CultureCloset&page=3&query=long+dress ).
Entrò facendo un grande respiro e spalancando gli occhi come faceva sempre.
 
‘Sono in ritardo, lo so.’ Disse allungando una mano verso di me
 
Le sorrisi e lei mi baciò la guancia.
Ci girammo tutti verso le scale quando sentimmo Sophia tossire appena. Scese le scale mostrandoci il suo bellissimo abito da cerimonia. Anche il suo era lungo, di un bellissimo rosa pesca che le donava molto. I capelli ricci erano appena raccolti sulle tempie e cadevano liberi sulla schiena. (http://weheartit.com/entry/109974571/search?context_type=search&context_user=sweet_girl10&page=2&query=long+dress ).
Strinsi le mie amiche al petto e decisi che era arrivato il momento del trucco e poi finalmente, avrei indossato l’abito.
Consegnai a mia madre i palloncini e le varie decorazioni che avrebbe dovuto sistemare fuori dalla porta, e il nastro che insieme a mio padre, avrei tagliato alla mia uscita.
Liz mi truccò alla perfezione, rimanendo sullo stile nature e spennellando le mie labbra di un rosso vivace.
Mi chiusi in camera e prima di vestirmi, vestii Venere.
Presi il suo vestito dal armadio e iniziai ad infilarle le calze.
 
‘Sei pronta mamma?’ disse tutta pimpante
‘Certo amore mio!’ dissi
 
Le infilai il vestito (http://weheartit.com/entry/109681653/search?context_type=search&context_user=notonlyphotos&query=dress+for+baby+girls scusate la foto!) e poi le sistemai i capelli, poggiandole sulla testa la ghirlanda che le avevo fatto fare dalla fioraia, piena di rose bianche e margherite, le mie preferite.
Si chiusero poi tutti fuori dalla mia stanza, lasciandomi libera di infilare il mio vestito.
Lo presi e lo poggiai sul letto, restando a fissarlo.
Questo è il vestito con cui mi sposerò.” Pensai. Mi venne da sorridere, spontaneamente. Infilai anch’io le calze e poi, cautamente, infilai anche il vestito. Infilai poi le scarpe e mi specchiai.
Per la prima volta nella mia vita, mi sentivo bellissima.
Mi sentivo una principessa, tanto bella, da far invidia a tutti.
Sorrisi all’immagine riflessa nello specchio e accarezzai il vestito che cadeva alla perfezione sul mio corpo.
Vidi la porta spalancarsi ed entrò Harry nella mia camera.
Rimase bloccato non appena se la richiuse dietro. Iniziò a sorridere come un ebete e a grattarsi i capelli perfettamente sistemati. Alzò poi lo sguardo verso i miei occhi e mi venne incontro. Iniziai ad osservare il suo corpo e notai con piacere che aveva esaudito il mio desiderio di vedere nel suo taschino un fiore bianco. (http://weheartit.com/entry/99603022/search?context_type=search&context_user=daretodreamandtravel&page=2&query=harry+styles+elegant ).
 
‘Sei bellissima Nau.’ Sospirò prendendomi le mani
‘Anche tu lo sei.’
 
Mi fece fare una giravolta, e sentii che anche il mio cuore girò insieme a me. Lo sentivo agitarsi, battere contro il petto come a volere uscire. Mi incupii ed Harry subito si preoccupò. Lo tranquillizzai e poi ci specchiammo insieme nello specchio.
Era così strano.
Il mio cervello immaginava lui al mio fianco, lui accanto a me sul altare. Ma non era vero.
Scossi la testa e la risata potente di Venere fece capolino nella mia stanza. Il ragazzo la prese in braccio, togliendo il suo sguardo da me, e iniziò a fare il solletico alla mia bambina. Entrarono poi tutti gli altri e con piacere notai che anche il fotografo era arrivato.
Iniziai a posare per lui. Con Venere. Con i miei genitori. Con Liz, e poi con Sophia, e poi con loro due insieme. Poi anche con Harry. Fino a che non si fece l’ora di andare in chiesa.
Mio padre mi prese sotto braccio e mentre il flash della foto camera mi accecava, tagliammo insieme il nastro bianco teso di fronte alla mia porta.
In macchina con me c’erano Harry, che guidava, mio padre al posto del guidatore che si torturava le mani e che finì un pacchetto di sigarette da venti in dieci minuti, e mia figlia Venere che odorava i fiori del suo mazzolino di rose.
 
‘Allora, come ti senti?’ mi stuzzicò Harry mentre guidava
‘Bene.’ Risposi secca
‘E’ agitata.’ Rispose mio padre facendo una risatina nervosa
‘E’ bellissima!’ concluse Venere, facendo sorridere Harry che mi fissava dallo specchietto retrovisore.
 
Aveva gli occhi così tristi, così spenti. E non lo biasimavo. Lo capivo, sapevo come si sentiva.
I mesi precedenti al matrimonio il nostro rapporto era cambiato. Non ci vedevamo quasi mai, avendo ricominciato a lavorare io e avendo cominciato lui a lavorare, e in quei pochi instanti che ci incrociavamo in casa, cercavamo di essere amici, buoni amici, e la farsa riusciva benissimo.
Lo sentivo piangere nella sua camera la notte. La vedevo la sua mano che cercava la mia mentre guardavamo un film insieme a Venere. Mi accorgevo che quando andavamo al parco con la bambina, tendeva il telefono nella mia direzione per scattarmi delle foto.
E non potevo ignorarlo, non a quel punto.
Arrivammo in chiesa e tantissime macchine erano parcheggiate al di fuori.
Respirai lentamente e chiusi gli occhi…ero pronta?
Harry mi apri la portiera e come scesi, mi stampò un bacio sulla guancia, facendola andare a fuoco. Lo scostai e sistemai il velo di pizzo sul viso.
Lui entrò in chiesa, facendo capire a tutti che “la sposa era arrivata!”.
Venere mi baciò sulle labbra e mi sorrise, sistemandosi di fronte a me.
Mio padre mi prese sotto braccio e mi baciò la fronte, mostrandomi chiaramente i suoi occhi lucidi.
Guardai di fronte a me e sentii la marcia nuziale iniziare a suonare.
Sentivo le ginocchia molli non appena mio padre iniziò a trascinarmi sulla guida rossa.
Sorridevo a tutti quelli che vedevo intorno a me, amici e parenti di Londra, conoscenti di Dublino.
Arrivai barcollando di fronte a Thomas, al quale durante la mia entrata, non avevo rivolto neanche uno sguardo. Mio padre strinse la mano con quella di Thomas e io feci la stessa cosa con Celine, la madre del mio futuro marito.
Thomas alzò il velo dal mio viso e mi baciò la fronte, sussurrandomi un ‘sei bellissima!’, anche lui era perfetto.
Mi girai e guardai Liz e Sophia che si sventolavano l’un l’altra per trattenere le lacrime e poi mi voltai dalla parte opposta, dove c’era Harry con in braccio Venere che mi salutava e piangeva.
Tornai a guardare di fronte a me, con la paura che tutti i miei incubi si avverassero.
Venere che piangeva.
Venere che si disperava e io non potevo raggiungerla.
Venere che se ne andava da me, pensando che non fossi la mamma perfetta.
Pensando che non avevo fatto di tutto per renderla felice.
Ed Harry.
Un fulmine mi attraversò la mente e il cuore.
Io amavo Harry, non Thomas.
Io amavo quel ragazzo dal primo giorno in cui mi rispose male in quella classe decadente di Londra.
Io lo amavo.
Lo amavo, amavo quando sorrideva, e quando mi mostrò quel espressione buffa, felice e preoccupata quando venne a scoprire che era lui il papà di Venere.
Lo amavo quando era con lei e quando la prendeva in braccio.
Quando piangeva insieme a me, perché i complessi che mi facevo io, erano gli stessi che si faceva lui.
E nessuno dei due voleva rendere triste Venere.
E io, in quel momento lo stavo facendo.
 
‘Thomas Jacob Retfield vuoi prendere come tua legittima sposa la qui presente Nausicaa Diane Jonhson, nella buona e nella cattiva sorte, finche morte non vi separi?’ dichiarò il prete
 
Thomas sorridendomi, fece di sì con la nuca e la sua voce squillò nella cappella, facendo gioire tutti. Ora toccava a me. Io avrei fatto gioire tutti?Cosa avrei risposto?
 
‘Nausicaa Diane Jonhson vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Thomas Jacob Retfield, nella buona e nella cattiva sorte, finche morte non vi separi?’ pronunciò di nuovo il sacerdote, sorridendomi
 
Mi guardai intorno spaesata.
Si o No?
Finche morte non vi separi.”
Guardai Venere che ancora piangeva e Harry aveva uno sguardo assente, mentre una lacrima cadeva libera sulla guancia.
Mi voltai di nuovo verso il sacerdote e scossi la testa.
 
‘No. Non lo voglio.’
 
 
 
 
 
Nerhs’s box.
 
 
Sto zitta.
A voi la parola.
Vi amo <3
  
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