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Autore: HazzaStyles69    06/04/2014    4 recensioni
Paura nella storia di Roxanne una ragazza di diciassette anni che subisce un trauma da bambina insieme a suo fratello Liam.
Niente sarà come prima da quel momento...
Una storia avvincente piena di solitudine e di sofferenza, ma alla fine rox, riuscira con l'aiuto di alcuni ragazzi a salvarsi la vita?
Bene ragazze, quasta ff l'ho scritta perchè ho molte idee per la testa e spero che sia scritta bene.
E' una storia avvincente che vi farà emozionare -almeno spero- e immeggere nel racconto.
Non ci saranno scene particolari, piuttosto direi scene forti ma credo solo litigi niente di troppo elevato. Con questo vi auguro buona lettura e scusate in anticipo se ci sono errori.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Sopravvivere?

-Ah eccoti qui Payne.- una voce profonda quanto insopportabile mi fece girare.
-Styles? Cosa vuoi?- lo guardai stranita. Dalla sua faccia arrabbiata sembrava che volesse menarmi.
-Oh, ringrazia dio che sei una donna o ti avrei già menato.- indicò il soffitto con l’indice.
-Oh ma davvero?- risi.
-Non mi provocare Roxanne. Vieni con me.- mi prese un polso e mi trascinò via dalla biblioteca.
Per il corridoio lui strinse ancora di più la presa e non feci a meno di dimenarmi.
-Guarda che cammino anche da sola eh!- riuscì a liberarmi dalla sua presa e si bloccò non appena sospirai.
-Non farlo più.- mi guardò con aria cupa.
-Cosa?- ero più o meno a un metro di distanza da lui quando mi si avvicinò furtivamente facendomi sbattere al muro.
-Non sbuffare più e non liberarti così forte dalla mia presa. Intesi?- mi schiarì la voce e risi.
-Tu sei completamente pazzo.- lui si staccò dal muro lasciandomi via libera.
-E’ solo uno dei tanti motivi per cui sono qui.- mi guardò per un secondo per poi riprendere a camminare.
-Ora seguimi.- annuì e cominciai a camminare al suo passo.
 
Entrammo in una stanza color panna chiara, delle lampade davano luce solo in due punti mentre tutto il centro era in penombra.
C’era una poltrona viola scuro con dietro delle tende nere che coprivano una piccola finestrella. Harry si fermo due metri più avanti alla porta poi con un cenno sussurrò.
-Eccoci qui.- mi guardò per un momento per poi spostare l’attenzione verso la poltrona.
-Cos’è una specie di scherzo?- Styles scoppiò a ridere mentre due nell’ombra tirarono le tende.
-Si.- risposero in coro ridendo. Sbuffai e Harry si fece subito cupo. I due gli si misero alle sue spalle bloccandolo dai polsi.
-Ti avevo detto di non farlo Payne.- disse quasi sussurrando.
-Scusami, è un vizio. Quando uscirai da qui come farai? C’è gente ovunque che sbuffa, sai?- i due ragazzi lo lasciarono andare e si sedette sul letto alle mie spalle.
Il biondino del giorno prima mi porse la mano.
-Piacere sono Niall Horan.- annuì stringendogliela poi si fece avanti l’altro.
-Louis Tomlinson.- molto più cupo e meno gentile.
-Roxanne Payne- annuirono per poi sedersi a terra.Inclinai la testa notando che anche Harry si mise seduto con loro.
Mi fece segno con la mano di sedermi accanto a lui completando quasi in parte il cerchio formato.
-Aspettate. Cosa state facendo?- Niall alzò la testa per rispondermi ma lo precedette Harry.
-Devi scoprire perché sei qui o no?- lo guardai ridendo.
-Il cerchio con me non è completo, chi mancherebbe alla combriccola?- lui si alzò di scatto rimanendomi a pochi centimetri dal viso.
-Siediti e sta zitta.- mi prese il polso e mi trascinò praticamente a terra.
Tirarono fuori dalle loro borse dei libri, identici a quelli del giorno precedente quando si trovavano in biblioteca.

-Cominciamo con delle domande.- affermò Louis sistemandosi meglio.
Prima che potesse parlare la porta si aprì di scatto e Malik quasi non mi cadde addosso.
-Cosa ci fa lei qui?- Harry sospirò.
-Sta zitto Malik e siediti.- si sedette di fronte a me guardandomi con aria da superiore, come se esistesse solo lui, poi però il suo sguardo fu interrotto da Louis che fece la prima domanda.
-Roxanne Payne, quando sono morti i tuoi genitori?- mi si gelò il cuore quando gli occhi di Zayn si puntarono di nuovo su di me. Sospirai.
-Dodici anni fa.- 
-Quando lo hai saputo, e attraverso chi?- le lacrime cominciarono a salire ma le respinsi notandolo sguardo cupo di Zayn.
-Io e mio fratello eravamo da nostra zia quando i poliziotti quella stessa notte bussarono alla porta con la paura di svegliarci.
Ma eravamo fin troppo svegli per capire che era successo qualcosa ai nostri genitori.- io e Malik continuavamo a guardarci.
-Perché ci hai spiato ieri sera?- Zayn pronunciò quelle parole lentamente scandendo ogni minima lettera.
Lo guardai per qualche istante per poi spostare lo sguardo verso Harry che lo guardava stranito, come se l’unico che si fosse accorto della sera precedente fosse stato solo Malik.
-Lascialo perdere.- mi rassicurò Niall.
-Roxanne, come sono morti i tuoi genitori?- guardai Louis che con mani incrociate aspettava una risposta.
-Io…-
-Non lo sa.- rispose Malik senza distogliere lo sguardo dai miei occhi. Strinsi i pugni e serrai la bocca.
-Senti signor so tutto io, visto che sai le cose perché non rispondi tu al posto mio eh?- una lacrima mi rigò il viso.
-Me ne vado. Non mi cercate più. Lo cerco da sola il motivo per cui sono qui. Non ho chiesto niente a nessuno, grazie.- mi alzai di scatto uscendo dalla porta e cominciando a camminare a passo svelto per il corridoio buio.
-Ehi!- tuonò Zayn venendomi incontro. Mi prese per il polso e mi girò verso di lui.
-Dimmi perché ieri eri a spiarci.- risi sfilando il mio braccio dalla sua presa.
-Non eri tu quello che diceva che ognuno deve farsi i cazzi propri?- serrò i denti e mi guardò a lungo.
-Ci sono cose che tu non puoi sapere. Quindi non seguirci più.- annuì
-Tu sei pazzo.- si avvicinò ancora di più.
-Forse non sono l’unico, Payne.- chiusi gli occhi stanca e ferita poi ripresi per la mia strada senza dargli più importanza.
 
‘-Lee, che è successo? Perché la zia parla con quei poliziotti?- Liam continuava a dirmi di stare zitta, di fare silenzio, ma sapevo che c’era qualcosa che non andava.
Non appena Liam mi lasciò la mano corsi da mia zia e le strinsi la camicia da notte.
Era sera tardi ma lei non mi sgridò e con le lacrime agli occhi mi accarezzo i capelli castani lunghi fino alle spalle.

-Zia, zia che succede?- tirai un lato della sua vestaglia. Dai suoi occhi scendevano continue e ardenti lacrime rosse di sangue e capì che c’era qualcosa che non andava.
Due giorni dopo ci furono i funerali, ma non piansi. Sapevo che non sarebbero tornati, e non ci speravo più.’

Il cielo era di un giallastro rosa all’orizzonte e la luce del sole che tramontava mi scaldava più di quanto avrebbe potuto fare la mia vita in diciotto anni.
Il vento mi sfiorava i capelli e sentì che le lacrime si diffondevano per tutte le vene in cerca degli occhi da cui uscire.
Una mano mi si poggiò sulla spalla destra, come a darmi conforto, nello stesso momento in cui una lacrima mi bagnò il volto asciutto.
Mi girai di scatto rimanendo sorpresa da chi mi trovai davanti, ma terrorizzata dal suo stesso sguardo.
-Pensavo fossi una ragazza forte.- Malik si sedette accanto a me guardando l’orizzonte.
Mi asciugai l’unica lacrima che ancora varcava i confini del mio viso.
-Le lacrime non sempre stanno a indicare qualcuno debole.- lo guardai tirando su col naso.
-Non ho detto questo.- si girò.
-Solo che in pubblico sembri molto ‘so tutto io’ e quando ti capita di stare sola piangi. Io non faccio così.- rivolse di nuovo lo sguardo verso il cielo.
-Ma io non mi chiamo Malik sai?- sorrise leggermente per poi farsi cupo piano piano.
-Oh no. Non lo sei. Solo che dovresti essere coerente. Tutto qui.- sbuffai.
-Senti, ma cosa ti piace tanto nello stuzzicare la gente eh? Proprio non ti sopporto.- abbassò lo sguardo.
-Neanche io mi sopporto.- si stese sull’erba a fissare le nuvole. Sospirai appoggiando il mento su un ginocchio.
-Boh. Mi sai tanto di misterioso Malik.- sentì la sua risata penetrare nel cervello e nell’anima come una tazza di cioccolata calda in pieno inverno.
-Sono una persona misteriosa.- poi sospirò.
-Ma non credo ti piacerebbe conoscerla, Payne.- si alzò.
-Sai Malik, mi hanno giudicato persone che stavano peggio di me, accusandomi di cose non vere e criticandomi anche non conoscendomi.
Perciò non penso che se tu fossi pazzo mi scandalizzerei, tranquillo.- lui si rimise seduto guardando l’erba.
-Hanno giudicato anche me. Mi hanno accusato di un omicidio. Una cosa che io non farei mai.
Mi hanno preso per matto eppure sono andato avanti, con le gambe che tremavano e il cuore che batteva a mille.
Mi accuseranno di nuovo, e mi prenderanno ancora per pazzo.
Ma combatterò fino alla fine.
Fino a quando le mie mani avranno le rughe.
Fino a che le mie gambe non cammineranno più.
Fino a quando il mio sorriso morirà insieme a me.- si alzò in piedi.
-Stai lontana da me e dagli altri o non  sopravvivrai, stanne certa.- sparì nei folti cespugli.
Forse non era poi così male come credevo.


Eeccomi ragazze!!!
Allora so che il capitolo non è il massimo, ma sono impegnata con lo studio e faccio del mio meglio.
Comunque, che ne pensate?
Zayn dopo aver conosciuto Roxanne si addolcirà oppure sarà peggio?
Harry riuscirà a scoprire come sono morti i genitori di Rox?
Bene, non vi anticipo nulla.
Perciò buona lettura.

Baci eli <3
  
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