Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: elena22    06/04/2014    1 recensioni
Ritornano i re e le regine di un tempo e un nemico forse mai riuscito a sconfiggere.
Per ottenere l'effetto che volevo, ho dovuto introdurre un particolare: il tempo a Narnia è diventato soggettivo, rievoca ciò che i quattro fratelli avrebbero voluto rivedere, ciò che più mancava loro.
Scesero anche Susan ed Edmund. Ora erano pronti ad aprire la porta di marmo. Con un po di timore Peter tirò verso di sé la maniglia d'oro e una luce accecante colpì i quattro fratelli.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8
“Nel bosco”

La luna così pallida dava all’atmosfera un’aria abbastanza inquietante, e Susan, malgrado ciò che avesse detto, non era abituata a viaggiare di notte, per giunta da sola. Da Cair Paravel alla grotta, cavalcando così velocemente, ci avrebbe messo un’ora abbondante e aveva paura dei lupi che avevano aggredito sua sorella e il pensiero fisso di quegli animali non le lasciava la mente libera. L’arco e le frecce erano pronti sulle sue spalle ma se non avesse sentito il loro arrivo? Come avrebbe fatto a prendere le sue armi così in fretta? Così decise di andare a trotto per poter fare meno rumore e sentire il silenzio del bosco. A un certo punto sentì un rumore sospetto.  Il cuore in gola, la testa che batteva ad ogni passo del suo cavallo che affondava gli zoccoli nel terreno pieno di foglie secche, le mani rigide a tenere le redini ma comunque pronte a sfilare una freccia dalla faretra. Fece fermare il cavallo. Il tempo di scorgere una figura nell’ombra del pallore lunare e cominciò a cavalcare più forte che poteva. Correva, correva, non sapeva che fare, l’ansia le saliva sempre di più, ma non aveva il tempo di fermarsi a tirare una freccia e in più era sola. Come avrebbe fatto? Si sentiva braccata. Intanto l’inseguitore continuava a cavalcare ed era sempre più vicino al suo cavallo. I due si rincorrevano, Susan aveva paura di sbattere a qualche ramo e quindi si piegò sulla folta criniera del cavallo. L’inseguitore sembrò allontanarsi e Susan tirò un piccolo sospiro di sollievo. Ricominciò a trottare ma rimanendo sempre all’erta. In una mano teneva una freccia, pronta per essere scoccata con l’arco; sapeva che era lì da qualche parte il suo nemico, ma voleva dargli l’impressione di essere calma e rassicurata. Come aveva previsto, sentì poi dei rumori venire verso di sé. Si girò e con uno scatto si preparò a scoccare la freccia, ma quando riconobbe in viso chi era la persona dietro di lei, la tirò storta per l’emozione. E per fortuna. Continuarono a girarsi intorno quasi fossero sull’attenti. Non sapevano come comportarsi di certo. Si studiavano con gli occhi e con il loro movimento circolare sui propri cavalli, disegnavano un cerchio a terra.
- C-Caspian cosa ci fai tu qui?-
-Potrei farti la stessa domanda-
-Sono affari che devi discutere con Peter-
-Ti ha mandato Peter a quest’ora nel bosco?-
-Si, ma fa parte del piano-
-Cosa state combinando? Fa parte del piano? Sono il Re! Vorrei anch’essere avvisato!-
-Ci sei dentro fino al collo e con te dobbiamo andarci con cautela, visto che sei tanto preso dalla tua bella Shar.- Fece un attimo di pausa, forse per la stizza che le era presa nel pronunciare il nome della sposa di Caspian, poi ricominciò più agguerrita che mai.- E non ti accorgi di avere accanto a te un’approfittatrice, una Regina che non ti ama, che vuole solo il tuo regno per poterlo dare nelle mani di chi ha governato molto tempo fa Narnia! No! Ma tu sei troppo preso! Tu ti sei innamorato e la guardi con gli occhi dell’amore, non capsici il pericolo che corre la tua gente, pensi solo alla tua felicità matrimoniale che è falsa dalla testa ai piedi e io non capisco come tu possa essere stato così stupido da non accorgertene!- Respirò profondamente perché si accorse di aver detto tutto troppo velocemente e non sapeva dire se Caspian avesse capito o meno le sue parole. Ci fu un momento di silenzio e Caspian abbassò la testa e farfugliò qualcosa.
-C-come?- Disse sconcertata Susan.
-Si Sue, so il pericolo che corro. So di Briscola che vi ha chiamati e sapevo che sareste tornati. Ho semplicemente fatto il bene del MIO popolo, mi sono accorto delle sue stranezze, ma ho coperto i miei dubbi sino al vostro arrivo.-
- Capisco, ma sei solo uno stolto! Lo so che ti fa male perché è la tua sposa ed è la persona di cui ti sei innamorato e la ami così tanto, ma per Aslan! Come hai fatto ad essere così stolto! Come hai fatto a sposarti con lei! Non può essere, no!-
-IO NON LA AMO dal momento in cui ti ho rivista Susan. Sei mesi fa, non sapevo che sareste tornati! Non ci ho mai pensato! Mi ero arreso all’idea che te ne fossi andata, mi avevi abbandonato! E mi sono buttato nelle braccia di un’altra donna che a quanto pare non amo veramente, dal momento che  appena ti ho rivista, ho capito di amarti come mai l’ho fatto prima in vita mia.-
- E se mi ami come dici, perché mi hai dimenticata?-
-Tu nel tuo mondo mi hai aspettato?-
-Beh … Non sapevo che sarei tornata visto ciò che aveva detto Aslan!-
- Non – giudicare –me – allora.- Disse scandito Caspian.
- Io non mi sono ancora sposata con lui, almeno, non per ora.-
-Tu non sei una Regina nel tuo mondo.-
-Non riesco ad immaginarti al fianco della tua nuova Regina però-
-Non riesco ad immaginarti al fianco di un altro uomo all’infuori di me. - 
-Sei sposato.-
-Sei fidanzata ufficialmente.-
-E’ buffo sai? Ritrovarsi e perdersi contemporaneamente. Sarà destino?-
-Sarà invece che dobbiamo lottare come non abbiamo fatto la volta scorsa e sarà che il destino ci sta dando un’altra possibilità.-
-Non la voglio una possibilità con chi mi dimentica-
-Io la voglio una possibilità con chi mi abbandona-
-Non dovresti, non funzionerebbe mai-
-Perché no?-
-Siamo di altre persone e non mi metto in mezzo a matrimoni io-
-Mi ami?-
-Oh ti prego Caspian … -
-No, rispondimi.-
-Non ti amo-
-Non ti credo-
-Credimi invece, vai da tua moglie, io sono il passato e il passato non torna.-
-Non c’è stato tempo per noi- Disse Caspian scendendo dal cavallo.
-Non mi hai dato il tempo di tornare-
-Non mi hai avvisato del tuo ritorno- Disse il Re porgendo una mano a Susan.
-Chi può dirlo quando torniamo- Disse la Regina smontando dal suo cavallo.
-Ora ci sei e non ti lascio più andare via-
- Caspian allontanati, sarebbe una sofferenza inutile- E Susan si voltò cercando di risalire sul cavallo, ma Caspian le cinse i fianchi e la girò verso di sé provando a baciarla, ma Susan lo colpì nello stomaco senza fargli troppo male e il Re mollò la presa.
-Torna a casa da tua moglie, mio Re, perché l’adulterio a Narnia è peccato quanto un omicidio, stai uccidendo il cuore della tua donna, nonostante ella non ti meriti. E’ la Regina Susan che te lo ordina e te lo ribadisce.- E con queste parole così formali quanto fredde, risalì sul suo cavallo andando verso la grotta e lasciando Caspian chino su se stesso mezzo dolorante.
Volava via, il vento le accarezzava i capelli e glieli portava indietro, il cavallo cavalcava non troppo veloce, ma quanto bastava per lasciare Caspian il più lontano possibile. Le lacrime intanto le bagnavano le guance e la pelle le assorbiva e sembrava che non finissero mai, che si rigenerassero continuamente. Quelle parole così fredde, così formali che aveva pronunciato nei confronti della persona che più amava, le facevano  male dentro di lei. Continuava a ripetersi che non poteva fare altrimenti, che era giusto il suo comportamento, che doveva mettere davanti a tutta se stessa  la pace di Narnia e poi la sua. Il popolo aveva bisogno di serenità non di questioni che avrebbero potuto infangare la sua Regina e poi tutto il regno. Scuoteva la testa al pensiero di Caspian chino su se stesso, con il dolore addosso non per il pugno, ma per il suo rifiuto. Gli aveva mentito, lo amava, eccome se lo amava. Non l’aveva mai dimenticato, tanto da trovarsi un suo simile nel suo mondo. Ma niente era come lui. Come il vero Caspian. L’amore che lei provava per lui era uno di quelli che si ha solo una volta nella vita, che non tutti gli individui conoscono e che si ha con una sola persona. Lei l’aveva conosciuta quella persona, e il pensiero di non poterla mai più avere per sé le faceva male. Avrebbe voluto trascorrere con lui il suo periodo a Narnia. Ma una volta incastrata Sharona, per loro non ci sarebbe stato comunque tempo perché lei sarebbe dovuta tornare nel suo mondo. Mentre era tanto presa dai suoi pensieri, un serpente spaventò il cavallo e Susan perse il controllo, così cadde dall’animale che scappò. Lei rimase a terra. E stanca e abbattuta per l’incontro con Caspian, si addormentò.
Intanto nella grotta Briscola e il resto del gruppo erano sempre più impazienti. I Re e le Regine non potevano essersi dimenticati, oppure, pensò il nano, era successo qualcosa durante il viaggio verso la grotta! Così Briscola mandò un centauro verso Cair Paravel per riferire un messaggio a Re Peter, o per andare incontro a uno dei quattro sovrani che sarebbe dovuto venire. Ma non servì che il centauro uscisse dalla grotta perché dalla botola si sentì bussare. La ninfa andò ad aprire ed emise un gridolino spaventato. Era Caspian con Susan tra le sue braccia.
-Mio Re!- Seppe solo dire Briscola.
-So tutto Briscola, stai tranquillo. So tutto da molto tempo. Avevo notato anche io delle stranezze, ma non le facevo evidenziare per paura che la situazione si potesse ritorcere contro il popolo. Così ho aspettato che qualcuno se ne accorgesse al posto mio e che chiamasse i Re e le Regine di Narnia, ne ero certo che l’avreste fatto voi, in caso contrario l’avrei fatto io-.  
- Ciò mi rincuora vostra Maestà, perché beh ecco, noi non sapevamo come potesse essere la vostra reazione e aspettavamo i Re e le Regine per potervelo riferire. A quanto pare Re Peter ha voluto portare la Regina Susan fino a noi, ma cosa le è successo?-
- Beh, noi … Emh, cioè la Regina l’ho ritrovata per terra addormentata e senza forze quasi vicino la vostra grotta, ecco perché è stato facile trovarvi.-
-E scusate l’intromissione mio signore, ma voi cosa ci facevate in giro a quest’ora della notte?-
-Beh, io … Passeggiavo! Non riuscivo a prendere sonno e ho fatto una passeggiata, ecco tutto .- E sorrise sollevato.
Briscola fece finta di credergli. Aveva capito l’amore che c’era negli occhi di Caspian per Susan, lo vedeva nel modo in cui la guardava:  uno sguardo tenero e preoccupato nello stesso momento …
- Va bene – Disse solo Briscola.
Poi Caspian ordinò:- Fate riposare la Regina. Vi racconterò io cosa è successo oggi. E insieme troveremo il modo di andare avanti. Per Narnia, per Aslan.-
  
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