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Autore: crisalidedaria    06/04/2014    0 recensioni
La testa cominciò a girarle, era passato del tempo dall’ultima volta che era successo ma Sibil se lo ricordava perfettamente, l’incidente si riproduceva nella sua mente e la frase di quell’uomo si ripeteva come un disco rotto “the shadow è tornato : ora è tempo di alzarsi e seguire il proprio destino”.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da più di un’ora che andavano avanti e l’unica cosa che aveva capito era mai girare le spalle o accucciarsi. La magia era strana e diversa da tutto quello che raccontavano nelle storie, come diceva il vecchio infatti “è tutto un discorso di concentrazione, uno sforzo mentale”. Da quello che aveva potuto capire Sibil, incantatori e guardiani avevano una cosa in comune: il cervello più sviluppato di quello umano per quanto riguardava alcune funzioni. Per ora riusciva solo ad alzare un biscotto ma avrebbe potuto anche muovere un getto d’acqua o addirittura dare fuoco a qualcosa.
 
“Forza scricciolo concentrati”
“Ma non ce la faccio..” Guardò sconsolata il tavolo che non voleva muoversi
“Perché non ti applichi”
“Marco taci si sta impegnando tanto”
“stai zitta tu rossa” Marco fulminò con lo sguardo Miriam  “Dovrebbe impegnarsi di più, non è mica un gioco”
“Appunto per questo dico che non è facile!”
 Incominciarono a litigare a voce sempre più alta, mentre Sibil tentava di concentrarsi. La testa le scoppiava e quei due non facevano altro che urlarsi contro senza sosta; come se non bastasse il vecchio continuava a fissarla attento. Successe in un attimo. Il tavolo si alzò da terra e colpì con violenza  Marco che fece un volo di quattro metri andando a sbattere contro la parete della biblioteca. Per qualche secondo nessun mosse un muscolo né emise un fiato, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato.
“Sibil…sei una grande!!” Miriam le saltò al collo ridacchiando mentre Sebastian correva a soccorere Marco ancora disteso a terra.
 Il vecchio ridendo si avvicinò alle ragazze “Beh Sibil direi che per oggi finiamo così, hai imparato abbastanza e non vorrei che qualcun altro venisse scaraventato addosso ad una parete”
“Cavoli cavoli cavoli!!! Sei stata fantastica! L’hai preso in pieno ihihih Ben gli sta!”
Miriam si voltò verso marco che si era alzato a fatica grazie all’aiuto di Sebastian e del vecchio “Sibil sei pazza potevi spaccarmi qualche osso!”
“Scusa…non volevo giuro..”
“In realtà aveva paura per il suo bel visino vero Marco?” Come risposta ricevettero un grugnito e un sorriso/occhiolino da parte di Sebastian.
“Bene dove andiamo ora?”
“Non so, che ore sono?”
“sono circa le quattro. Centro commerciale? Dai ti prego hai bisogno di vestiti decenti per questa sera”
“Questa sera…Miriam come fai a sapere di questa sera??”
“Non sono mica sorda e poi ne ho avuto la conferma proprio ora da te” Sorrise a Sibil che ricambiò volentieri con una linguaccia. Dovette però ammettere che l’amica aveva ragione, era da un po’ che non si prendeva qualcosa inoltre il suo guardaroba aveva bisogno di un po’ di novità. Il solito outfit total black non sarebbe andato bene questa volta.
“D’accordo giovane marmotta! Andiamo a prendere qualcosa di carino”
“Giovane marmotta?”
“Si, mio nonno mi chiamava sempre così quindi ho pensato che noi potremmo essere le due giovani marmotte. Non ti piace?”
“Mmmh…lo adoro!!”
 
Come previsto arrivarono al centro commerciale in venti minuti e subito si fiondarono in ogni negozio di indumenti con pausa gelato necessaria. Sibil provò più vestiti in quel pomeriggio che in tutti gli anni precedenti e la cosa la rese stranamente felice. A ritmo delle ultime canzoni uscite mandate a palla dagli altoparlanti del grande edificio, Miriam si muoveva come un pesce nell’acqua, sembrava che fosse nata per farsi strada con 20 borse tra la folla o trovare un capo perfetto per lei e Sibil in mezzo ad altri tre mila. Al contrario Sibil si sentiva in estremo imbarazzo, non sapeva dove guardare o cosa toccare e ogni volta che si trovava in mezzo alla folla un senso di impotenza la opprimeva.  Fin da piccola i luoghi frequentati da molta gente non la attiravano per niente, se doveva passarci era per estrema necessità e non perché le piacesse. Fortunatamente ogni volta che sentiva quel senso opprimente la mano di Miriam la raggiungeva portandola in salvo nella sua piccola bolla di felicità, quella ragazza le stava cambiando la vita e Sibil non sapeva proprio come ringraziarla.
 
“I tuoi genitori sanno che dormi da me in questi giorni?”
“Mmmh si penso”
“Non li hai avvertiti?”
“Si ma sai, sono talmente occupati che si accorgono poco di quello che succede intorno a loro”
“Miriam…”
“Dimmi, non ti piace il gelato?”
“No no è buonissimo. Sebastian mi ha parlato dei tuoi questa mattina..”
“Capito…ti ha detto tutto tutto?”
“Eh non so cosa intendi tu per tutto tutto…mi ha detto che non ci vai molto d’accordo”
“Per  loro no esisto più, è da almeno un anno che mi rivolgono a mala pena la parola”
“Mi dispiace tanto, lo so che è poco ma io ci sono e puoi restare da me finchè vuoi” strinse la mano dell’amica che le sorrise illuminandosi.
“Grazie Sibi”
“Ora basta parlare di cose tristi e continuiamo con lo shopping sfrenato!!”
Si alzarono dal piccolo tavolito bianco vicino alla fontana e corsero verso un negozio super colorato.
Erano entrambe in mutande a mettere apposto i capelli di Sibil quando suonò il campanello
“Oh oh”
“Chi cavolo è?” Miriam si avvicinò alla porta e guardo attraverso lo spioncino “Ehm, Sibi. C’è il tuo giovane e impaziente vicino.”
“Cosa???Ma io pensavo più tardi”
“Sibi non vorrei fare la guasta feste ma sono le otto e mezza” Il campanello suonò in modo più insistente.
“Ma che cavolo e ora che faccio??”
“Fallo entrare!”
“Mimi siamo in mutande”
“Allora mettiamoci su qualcosa!!!”
 Si vestirono con le prime cose che trovarono:  i pigiami. Sibil aprì la porta proprio mentre Miriam infilava la testa nella maglia e prendeva una posizione che sembrasse naturale ottenendo solo di rendere la cosa più ridicola.
“Wow” David squadrò entrambe dalla testa ai piedi “pigiama party?”
“No! Mi stavo preparando ma non mi sono resa conto che era tardi…”
David scoppiò a ridere “ Sei mooolto sexy vestita così, andiamo?”
“No!” Due occhi di ghiaccio la guardarono sgranati “Nel senso che vorrei essere presentabile anche per i tuoi…amici” Lasciò in sospeso l’ultima parola, non sapeva se ci sarebbero state altre persone e si sarebbe vestita in maniera diverse in base alla risposta.
“Ah…giusto. Si ci saranno due miei amici, vuole venire anche la tua di amica?”
Maledizione Mimi
Cosa devo farci io??
Pensavo sarebbe stata una cosa un po’ più intima
Evidentemente per lui non era così chiaro

“Certo che vengo!” Non ti lascio sola con tre sacchi di testosterone
“Fantastico! Posso entrare o vi aspetto fuori?”
“Entra pure” Cazzo
Non essere scurrile cazzo!
Ok cazzo!

“Mi siedo sul divano?”
“Si si siedi pure” David le guardò come se fossero ebeti. In effetti si erano fermate entrambe davanti al divano in pigiama e con pantofole giganti. Corsero in camera a vestirsi con il risultato di non indossare nessun abbinamento che avevano concordato nell’ora precedente.
“Pronte!” cinguettò Miriam che si avvicinò alla porta seguita da David.
“Arrivo!” Sibil scrisse due righe per non fare preoccupare la madre e prese le chiavi, prima di darsi un’ultima occhiata allo specchio e correre fuori.
 
L’appartamento di David era sullo stesso piano di quello di sibil ma nel palazzo affianco. Per questo dovettero uscire e fare un tratto in strada, cosa che non potè non far pensare a Sibil di chi la stesse sorvegliando in quel momento. Karl doveva essere già tornato a casa in quel momento e sperò con tutto il suo cuore che al suo posto non fosse andata sua moglie; anche se il marito le era sembrato una brava persona Karen l’aveva colpita. Quella donna aveva avuto il coraggio di crearsi una famiglia nonostante il pericolo e i problemi che questa scelta avrebbe creato. “Il figlio di due incantatori era umano ma un umano molto particolare” così le aveva detto il vecchio “Se i guardiani ne conoscessero l’esistenza verrebbero ad ucciderlo”.
 
Appena David aprì la porta con il numero 37 scritto sopra un forte odore di incenso misto a un profumo di spezie le riempì il naso
 
Mio dio, Sibil secondo me qui c’è qualcuno che si è fatto una cannetta
Si certo Mimi, che sa di cumino e anice.

 
“Prima le signore” Le ragazze si guardarono e poi, sorridendo al ragazzo entrarono nello strano ingresso tappezzato di fiori secchi incorniciati. Si pregustava una serata molto particolare.
Attraversato il corridoio le pareti si aprivano in un grande salotto arredato con un divano enorme che occupava quasi tutto lo spazio, una libreria a muro e la televisione anche quello gigante
 È ricco
Si Miriam lo è
Che facciamo
Boh
Complimento?
Cosa?
Dico che la casa è bella
Si

 “ La tua casa è molto ben arredata”
“Grazie…”
“Miriam”
“Grazie Miriam, a te piace Sibil?” La guardo con quei suoi occhi meravigliosi
“Io, si dai, niente male, cioè bella casa” Miriam rise sommessamente mentre David sorrise
“Beh ragazze se volete seguirmi in cucina vi presento gli altri tre pazzi”
Non aveva detto due?
Non ricordo
Aveva detto due
Cavoli Sibil che-problema-c’è?

 
Entrarono in un’ampia cucina con un grande tavolo al centro a cui erano seduti due ragazzi e una ragazza bellissima. Bionda, alta, fisico da modella che va in palestra, ben truccata.
Merda
Merda
Ok. Che si fa?
Cosa vuoi fare? Ormai siamo qui!
Potremmo dire che stai male… fingi di svenire Mimi
Non ci penso nemmeno
Preferisci stare con la biondina e i sacchetti di testosterone?
No ma David ti ha invitata
E allora? È evidente che non gli interesso se non come amica quindi
Quindi cosa? E poi non è vero!

 
“Ok, Sibil e Miriam questi sono Gabriel, Clare e Ben”
I tre seduti al tavolo sorrisero “Ciao!”
“Bene ora che ci sono state le presentazioni possiamo scegliere cosa mangiare”
“Cavoli David pensi sempre al cibo tu! Sibil, è a te che questo stupido ha rubato il sale?” La bionda le aveva rivolto un sorriso ammiccante a tremila e settecento denti bianchissimi
“Si, ma non c’è problema” 
“Sei gentile ma scommetto che ti ha dato fastidio visto che è venuto ad un’ora improbabile. A volte non si rende conto che non è più un bambino e che dovrebbe maturare!”  Tirò uno schiaffo scherzoso sulla spalla di David che sbuffò continuando a guardare il menù del ristorante cinese.
“Cinese d’asporto è ok per tutti?”
“Si certo!” Miriam rispose per entrambe facendo segno a Sibil di sedersi al tavolo “A Sibil piace da morire il cibo cinese vero?”
“Si è il mio preferito”
“Perfetto allora prendiamo il solito moltiplicato per sette”
“Per sette??”
“Si Gabriel per sette perché io e Ben mangiamo molto più di una persona normale! Bene, chi va a prendere il cibo?”
“Noi!” Ben e Clare si alzarono insieme e si lanciarono uno sguardo d’intesa “Prendiamo la moto”
“Attenti a non rigarmela!!”
“Si si non ti preoccupare!!” urlò Clare prima di chiudersi la porta alle spalle
“Bene direi che potremmo dividerci i compiti, Gabriel e Miriam preparate piatti e bicchieri mentre io e Sibil scegliamo il film”
“Perfetto”
No non è perfetto Mimi
Dai dai vai con occhi d’argento
Me la paghi questa

Lasciarono la cucina e David prese per mano Sibil guidandola fino alla libreria e provocandole una vampata di calore che la fece diventare completamente rossa.
“Allooora allooora, che film scegliamo?”
“Non…non so…”
“Tutto ok?” La guardò con aria preoccupata avvicinando le labbra alla sua fronte ormai color aragosta “Sei calda, sicura di non avere la febbre?”
“Io..La febbre..no..no” David rise piano stringendola ancora di più a se “Che stai..facendo?”
“Devo smettere?” Sibil ci pensò un attimo poi riprese il controllo e si divincolò dal ragazzo che rimase immobile.
“Si, insomma mi porti qui e mi presenti la tua ragazza e..”
“Cosa? Clare? No!”
“Cosa?” Sibil non fece in tempo a fermare le braccia di David che questa volta la strinsero più forte. Fu un attimo. Sentì le labbra di lui che si posavano delicatamente sulle sue, sentì la loro morbidezza e il loro sapore dolce. Incominciò a circondare quelle labbra con le sue sempre con più foga e voglia finchè David non si separò da lei lasciandole una piacevole sensazione addosso.
“Sta con Ben”
“C-cosa?”
“Clare e Ben stanno insieme da parecchio e sono i miei migliori amici quindi non vedo perché dovrebbe interessarmi lei”
“E’ bella e bionda e alta e..” Non fece in tempo a finire la frase che quelle braccia forti la intrappolarono di nuovo e ritrovò il contatto con quelle labbra dolci. Questa volta fu ancora più intenso, anche lui ora aveva voglia delle sue labbra, continuava a mordicchiarle e succhiarle.
“Dobbiamo scegliere un film non credi?” Sibil si separò un attimo da lui accompagnata da un suo mugolio di dissenso.
“Ancora uno”
“Ma David se gli altri arrivano? Sono in cucina” Il ragazzo si girò verso le risate che provenivano dall’altra stanza.
“Mi sembra si stiano divertendo”
“Si ma..”
“Si ma baciami” E ripresero con più foga di prima finchè sentirono che qualcuno stava aprendo la porta di ingresso. David si scostò da lei tenendole sempre stretta la mano e prese un dvd a caso dallo scaffale
“Aggiudicato!” Appena in tempo perché Ben e Clare entrarono trionfanti in salotto pieni di sacchetti che emanavano profumo d’oriente.
“Benissimo!! Portiamo il cibo in cucina venite!”
David fece per seguirli ma poco prima di entrare si girò verso di lei e le diede un ultimo bacio dolce “Mi piacciono le tue labbra”
Si, sarebbe stata proprio una serata particolare.
 
  
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